UNA DONNA AMBIGUA

Mancano ancora pochi mesi (per l'esattezza 4) al momento in cui lascerò definitivamente Verona per andare a vivere a Firenze con la mia compagna Svetlana e suo figlio. Per ora trascorriamo insieme solo i weekend approfittando del fatto che ho il mio giorno libero di sabato. Ma da settembre avrò l'agognato trasferimento in una scuola fiorentina e tornerò a sentire l'aria toscana, aria di casa mia.
Considero Verona una delle più belle città del mondo, per la sua collocazione, i suoi monumenti e la sua storia. Certamente non meno bella di Firenze se non di più. Altrettanto non posso dire della ristretta mentalità dei suoi abitanti appartenenti alla classe medio borghese di cui fa parte anche mio (purtroppo non ancora ex) marito.
Devo dire che lui economicamente non mi ha mai fatto mancare niente, una bellissima casa, comfort, gioielli, vacanze di lusso. Da molti anni ha una relazione con la sua segretaria Arianna, una bellissima ragazza mora che ad essere sincera piace molto pure a me. E anche lui ha sempre chiuso un occhio sulle mie numerose scappatelle sia con uomini che con donne purchè non lo facessi alla luce del sole.
Ma l'idea che lo lasci per una donna e per di più straniera lo ha mandato in bestia e mi ha scatenato contro i suoi legali, vuole la separazione per colpa e non consensuale. Ho ricevuto minacce e intimidazioni dai sui amici leghisti, per ora solo verbali. Mia figlia non vuole più vedermi e ci parliamo solo via sms, difficile recuperare il rapporto con lei.
Ma niente può ormai farmi recedere dalla mia decisione di andare a vivere con Svetlana, mi rimetto in gioco a 51 anni con tutti i rischi che questo comporta. Come recita un noto proverbio, chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova.
Ma io mi sentivo falsa e ipocrita a continuare quel tipo di vita, ora sono coerente e in pace con me stessa. E non è poco.  

E dunque eccomi di nuovo a scrivere sul blog, pensavo che non sarebbe più accaduto.
E' passato quasi un anno dal precedente post e nel frattempo sono avvenute cose che hanno radicalmente cambiato la mia vita e che sento il bisogno di mettere per iscritto.
Prima di Natale ho lasciato mio marito, me ne sono andata di casa chiedendo la separazione. Ormai non c'era più niente che ci tenesse insieme se non la convenienza reciproca. Non ci amavamo più e non facevamo più sesso da anni. Entrambi avemamo storie extraconiugali ma facevamo finta di non esserne a conoscenza.
Mio marito però non accetta la mia decisione e ora mi odia. Non tanto perchè me ne sono andata ma perchè l'ho lasciato per un altra donna e per di più straniera.
Si tratta di Svetlana, la massaggiatrice russa che avevo conosciuto due anni fa in un centro termale e di cui ho più volte parlato nel blog.
Viviamo insieme in un piccolo appartamento di Firenze, io e lei e suo figlio di sette anni. Svetlana è una ragazza madre, l'uomo che la mise incinta non ha più voluto saperne di lei e l'ha lasciata senza soldi e con un figlio da mantenere.
Per ora possiamo stare insieme solo nei weekend e nelle feste, faccio la pendolare da Verona dove ancora insegno e dove alloggio da un affittacamere dal lunedi al venerdi, poi il sabato ho il giorno libero e raggiungo Svetlana e il bambino. 
Questa situazione finirà tra qualche mese, già dal prossimo anno ho ottenuto il trasferimento a una scuola fiorentina e così potremo sistemarci in via definitiva.
Mio marito mi ha scatenato contro i suoi avvocati e la sua famiglia, il mio comportamento e le mie scelte sessuali hanno secondo lui compromesso la sua immagine di stimato professionista in una città bigotta e tradizionalista.
Nenache mia figlia mi è vicina, non capisce e non mi parla più da mesi. Però ieri si è rifatta viva con un sms di auguri.
Io però ora ho trovato la mia stabilità e sono felice, contro tutto e tutti. Non tornerò indietro per nessuna ragione.

BUONA PASQUA A TUTTI VOI CHE PASSATE DAL MIO BLOG.

SANDRA

La vita comincia a cinquant'anni, almeno per quanto mi riguarda. E' questa la conclusione che ho tratto in seguito alle ultime vicende della mia esistenza.  
Ho conosciuto a una cena il mio attuale amante, un noto professionista mio coetaneo sposato e con tre figli, stimato e irreprensibile in pubblico, non altrettanto in privato. Il nostro ultimo incontro è avvenuto nella sua casa al mare. L'ho raggiunto a cena e poi siamo andati a casa sua. Dopo una notte passata a fare l'amore, la mattina lui se ne è andato al lavoro e mi ha lasciato le chiavi di casa dicendomi che se volevo potevo rimanere tutto il giorno.
Un invito che non mi sono fatta ripetere, non mi è parso vero di sfruttare al meglio il mio giorno di riposo settimanale. Dopo una ricca colazione mi sono vestita in jeans, camicetta e occhiali da sole. C'era un bellissimo tepore primaverile e dal mare giungeva una piacevole brezza. Poca gente a giro, la tipica quiete del giorno feriale. Un delizioso prenzetto a base di pesce poi di nuovo a passeggio sul lungomare con qualche uomo che si girava per guardarmi. Nel tardo pomeriggio ho ripreso la macchina e con estrema calma me ne sono tornata in città.
Mi sono regalata una giornata di puro relax, cosa che per anni non sono riuscita mai a fare. La mia situazione attuale me lo permette, mia figlia ormai non abita quasi più con noi essendosi trasferita per motivi di studio ma devo anche essere grata a mio marito che non mi fa mai troppe domande quando esco, nemmeno quando non rincaso la sera. Anzi direi che non gli dispiace più di tanto, chissà perchè ....
La verità è che mai come adesso mi sento libera e padrona del mio destino. L'unico rammarico è che ho raggiunto questo stato ideale solo ora e non prima. Spero solo che tutto questo possa durare il più a lungo possibile.

Sono consapevole di scontentare qualcuno dei miei lettori abituali, ma in una giornata come questa non me la sento di trattare argomenti un pò fuori dalle righe.
All'indomani della giornata di lutto nazionale sono ancora sotto gli occhi di tutti le tragiche immagini che arrivano dall'Abruzzo. Tutto questo mi coinvolge anche personalmente in quanto mia madre era originaria di quelle zone e alcuni suoi parenti hanno avuto la casa più o meno lesionata.
Avrei mille volte preferito raccontare un episodio dai contorni un pò scabrosi di cui sono stata indirettamente protagonista, ma preferisco rimandare il tutto a tempi migliori. Spero che sia chiaro il mio intento, ora come ora a parlare di certi argomenti mi sembrerebe di mancare di rispetto a chi in questi giorni prova tanto dolore.
Approfitto di questa occasione per rivolgere i miei più sinceri auguri di Buona Pasqua anzitutto alle popolazioni colpite dal terremoto ma ovviamente anche a tutti coloro che passano dal mio profilo e dal mio blog, a chi mi vuole bene e anche a chi non me ne vuole affatto.

AUGURONI
Sandra

Qualche giorno fa ho ricevuto una telefonata che mi ha fatto sussultare. Si trattava di Svetlana, la massaggiatrice russa alla quale ho trovato un posto di lavoro nello studio fisioterapico di un mio parente. Mi ha chiamato per dirmi che sarebbe venuta in Veneto per un corso di aggiornamento professionale e nell'occasione avrebbe desiderato rivedermi.
In questo blog non ho mai fatto mistero della mia bisessualità, ho avuto varie esperienze con altre donne ma nessuna come Svetlana ha saputo accendere la mia passione. Ero emozionatissima all'idea di rivederla e per essere certe che nessuno ci avrebbe disturbate le ho messo a disposizione il mio appartamentino che di solito affittiamo a studenti o lavoratori ma che in questo momento è libero.
Sono andata a prenderla alla stazione e già in macchina è bastato uno sguardo  di intesa per capire che entrambe desideravamo la stessa cosa. Appena in casa si è spogliata per la doccia e sono rimasta in estasi davanti al suo corpo nudo. Capelli biondi cortissimi, un fisico minuto ma molto tonico, un seno non grande ma dalla forma perfetta, completamente depilata nella sua intimità con una piccola farfalla tatuata sul pube.
Ci siamo amate subito, senza limiti. Indescrivibile. Poi Svetlana ha voluto farmi un dono prezioso, le sue mani magiche. Mentre cospargeva la mia schiena di uno dei suoi olii balsamici un inebriante odore di menta ha pervaso la stanza. Le sue dita scorrevano sul mio corpo andando a toccare i punti più contratti, ho sentito penetrare dentro di me il fluido vitale e il calore di Svetlana. infine, non ancora soddisfatte, ci siamo nuovamente abbandonate al piacere dei sensi.
Quando la mattina seguente lei è ripartita per Firenze ho sentito come una stretta al cuore. Questa volta non si è trattato della solita storia di solo sesso, Svetlana mi ha fatto sognare e per lei potrei fare follie. Ma la realtà è un altra, ha una compagna con la quale andrà a convivere a breve. Sono felice per lei, spero che questa donna possa farle dimenticare la traumatica esperienza con il padre di suo figlio. Non posso però non augurarmi che in futuro Svetlana possa ancora farmi dono della sua infinita dolcezza. 

Le vicende che ho vissuto nell'ultimo periodo mi hanno segnata profondamente e non è bastato un amante occasionale a distogliermi dai miei pensieri peggiori. Non è stata solo la perdita affettiva ma anche il fatto che di conseguenza stavano venendo meno le mie certezze, quelle certezze con le quali ho vissuto negli ultimi anni. Non riconoscevo più in me quella Sandra che affrontava la vita con spregiudicata allegria, la vispa cinquantenne che in barba all'anagrafe non esitava a gettarsi in folli avventure senza troppe remore morali.
Ho avvertito l'esigenza di sentirmi ancora desiderata e non solo per una notte. L'occasione si è presentata quando mia figlia ha invitato a cena da noi l'ennesimo fidanzato, questo molto più carino ed educato degli altri che mi aveva presentato finora e mai di mio gradimento. Christian mi ricordava molto il Dustin Hoffman de "Il laureato", un film che adoro e nel quale mi sono sempre un pò riconosciuta.
Volevo vedere se sarei stata ancora capace di sedurre un uomo molto più giovane di me, ma era solo un mettermi alla prova perchè non sono così svergognata da portarmi a letto il fidanzato di mia figlia. 
A cena eravamo noi tre, mio marito era assente per lavoro. Mi sono presentata in  camicetta bianca quasi trasparente, gonna nera attillata con spacchi sopra il ginocchio, autoreggenti e tacchi alti ... non ci crederete ma mi sono sentita davvero sexy. Durante la cena, senza farmi notare da mia figlia ho lanciato più volte sguardi ammiccanti verso Christian che appariva timido e impacciato come non mai, ma è proprio per questo che mi piace. Il ragazzo sudava freddo ma si vedeva che era eccitato e quando la mia coscia ha sfiorato la sua ha fatto come uno scatto.
Con un pretesto ho fatto in modo che mia figlia si allontanasse per un pò e siamo rimasti soli io e lui seduti sul divano, nel frattempo avevo slacciato un bottone della camicia mettendo in evidenza un'ampia scollatura nella quale si perdeva il suo sguardo. Il gioco di seduzione è continuato con qualche sottile doppio senso nella nostra conversazione fin quando è tornata mia figlia.
La cosa è finita lì, è stato solo un gioco innocente. Ma quello che più conta per me è che ho ritrovato la consapevolezza che la mia femminilità è ancora intatta e che nonostante il brutto periodo che ho attraversato sono ancora in grado di far girare la testa agli uomini. E non è poco.

Un grande abbraccio a tutti voi che mi leggete
SANDRA