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Post n°1034 pubblicato il 26 Settembre 2013 da resistenzabianconera
JUVENTUS (3-5-2). Storari 6; Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Ogbonna 6; Isla 6.5, Vidal 6.5, Pirlo 6 (21' st Marchisio 6), Pogba 6.5, Asamoah 6; Tevez 7.5 (35' st Giovinco 6), Llorente 6.5 (24′ st Vucinic 5.5). In panchina: Buffon, Citti, Chiellini, De Ceglie, Peluso, Motta, Padoin, Lichtsteiner, Quagliarella. Allenatore Conte. Dal brivido del gol di Cacciatore alla grande gioia per il primo sigillo in bianconero di Llorente. La Juventus batte, con più fatica del previsto, un'ottimo Verona, rimontando il risultato grazie ai gol di Tevez, migliore in campo in assoluto, e dell'attesissimo attaccante spagnolo, che ha così ripagato la fiducia di Antonio Conte. I campioni d'Italia salgono a 10 punti in classifica, gli ospiti restano in buona posizione a quota 6 in graduatoria. |
Post n°1033 pubblicato il 19 Settembre 2013 da resistenzabianconera
COPENAGHEN: Wiland - Jacobsen, Mellberg, Sigurdsson, Bengtsson - Bolanos (79' Toutouh), Claudemir (85' Margreitter), Delaney, Braaten - Adi (69' Gislason), Jorgensen. All. Solbakken. Come diceva Trapattoni, saggio e antico allenatore bianconero, «mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco». Ad Antonio Conte deve essere riecheggiato qualcosa di analogo questa sera a Copenaghen, soprattutto dopo la fine del primo tempo, quando la sua Juventus, nettamente superiore ai danesi, era comunque sotto di un gol. Ma, nonostante la superiorità, non riusciva a trovare il bandolo della partita, quel `gatto´ proprio non riusciva a prenderlo. L’umile Copenaghen dopo 14’ era passato in vantaggio, e per tutto il primo tempo aveva sostanzialmente giocato alla pari contro i nobili avversari. Solo nella ripresa, e solo dopo una (prevedibile) sfuriata di Conte negli spogliatoi, la Juventus ha ritrovato se stessa. Le sono bastati pochi minuti per il pareggio: all’8’ traversone basso e teso di Peluso, `velo´ di Tevez e tiro di Quagliarella a botta sicura di sinistro, 1/o gol della stagione. Ma quanta fatica. Finisce 1-1, nonostante l’assedio bianconero con il portiere danese Wiland protagonista. Un inizio di Champions league in salita per i bianconeri soprattutto alla luce del successo del Real Madrid che ha superato 6-1 a Istanbul il Galatasaray. La Juventus pareggia 1-1 in Danimarca. Il tecnico: “Ma ne abbiamo sbagliati altri 13” Trovandosi in mano un pareggio di 1-1 dopo aver sparato 22 volte verso la porta nemica, Antonio Conte la mette sull’ironia, per non piangere: «Siamo stati fortunati a fare gol - dice il tecnico bianconero - visto che non siamo riusciti a farlo in altre tredici occasioni, anche più clamorose. Mai visto così tante, soli davanti al portiere: lui è stato bravo, ma noi dobbiamo esserlo di più». Così, a Copenaghen, il risultato non s’è più schiodato e per la Juve c’è stata la prima delusione che complica subito il cammino di Champions. Ma per i bianconeri è stata dura: «Il primo tempo è stato complicato - racconta ancora Conte - abbiamo incontrato difficoltà perché eravamo lenti nelle linee di giocata. E ora commentare il pareggio per 1-1 diventa difficile, per quello che si è fatto. Una partita che si doveva stravincere per le occasioni avute, nella quale ci è mancato il gol. C’è grande rammarico: bisognerà fare tesoro di tutte le situazioni». Il tecnico continua l’analisi: «Con il senno di poi possiamo dire di essere partiti piano e poi di esserci svegliati ed aver aumentato i giri. E se perdiamo l’intensità, la voglia, la determinazione, noi troviamo delle difficoltà: sappiamo di non essere una squadra schiacciasassi, ma se giochiamo forte siamo pericolosi per tutti». Semplicemente, non è sempre possibile: «Se rallentiamo, non siamo come Real e Barcellona, che trovano il gol con le singole giocate: noi non riusciamo ad andare a duemila sempre, e allora dobbiamo migliorare: appunto perché non sempre possiamo andare a duemila». |
Post n°1032 pubblicato il 19 Settembre 2013 da resistenzabianconera
Inter-Juventus 1-1: sfida alla pari, Vidal risponde a Icardi Finisce in parità il big match della terza giornata. La partita esplode nel secondo tempo: Mazzarri inserisce l'ex sampdoriano che realizza su assist di Alvarez. Ma i bianconeri pareggiano subito grazie al cileno. Nel finale Isla spreca il match point Inter (3-5-1-1): Handanovic 6.5, Campagnaro 6.5, Ranocchia 6, Juan Jesus 6, Jonathan 5.5, Guarin 5.5, Cambiasso 6, Taider 6 (23′ st Icardi 6.5), Nagatomo 6, Alvarez 6.5 (36′ st Kovacic sv), Palacio 6. (30 Carrizo, 12 Castellazzi, 6 Andreolli, 35 Rolando, 31 Pereira, 25 Samuel, 18 Wallace, 17 Kuzmanovic, 7 Belfodil, 22 Milito). All.: Mazzarri 6.5. L'Inter se la può giocare con tutte, anche per lo scudetto. Ma la favorita numero uno per il tricolore resta la Juventus. Questo ha detto Inter-Juventus, big match settembrino terminato 1-1 a San Siro. Una sfida equilibrata che ha messo in evidenza la svolta portata da Mazzarri nell'ambiente milanese, soprattuto a livello mentale, e l'immutata voglia di vincere degli juventini. |
Post n°1031 pubblicato il 10 Settembre 2013 da resistenzabianconera
Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6 (37′ st Ogbonna sv), Bonucci 7, Chiellini 6.5; Lichtsteiner 6.5 (34′ st Isla sv), Vidal 8, Pirlo 6, Pogba 7.5, Asamoah 6; Tevez 7.5, Vucinic 7.5 (37′ st Quagliarella sv). (Storari, Caceres, Motta, De Ceglie, Peluso, Padoin, Pepe, Giovinco, Llorente). All.: Conte 8 Reti: 14′ e 26′ pt Vidal, 28′ pt Klose, 4′ st Vucinic, 35′ st Tevez Il coltello tra i denti e il sangue agli occhi, sempre, fino al fischio finale. Se volete spiegare a qualcuno cos'è la Juventus di Antonio Conte, fategli vedere i 15′ finali del match di questa sera, quelli che non contavano più nulla, con i tre punti già aggiunti in classifica e un avversario fiaccato nel corpo e nello spirito. Un pressing feroce, la voglia di non fermarsi mai, di dimostrare al campionato che i più forti, anche quest'anno, vestono il bianconero. Ne fa le spese la Lazio, già portata a scuola due settimane fa in Supercoppa: la formazione romana evidenzia delle lacune difensive impressionanti - forse non è sul pur forte Yilmaz che ci si dovrà concentrare negli ultimi giorni di mercato, quanto piuttosto su un centrale degno della prima metà di classifica - che gli incursori juventini acuiscono ogni volta che possono, sfruttando il movimento di Tevez e Vucinic, due che in teoria dovrebbero conoscersi da qualche mese ma che alla prova dei fatti sembrano giocare assieme da un'eternità. |
Post n°1030 pubblicato il 30 Agosto 2013 da resistenzabianconera
Il tecnico non nasconde la delusione per la cessione di Matri: ''Tecnicamente non era prevista, così come quella di Giaccherini. Sono scelte che ho subito. Siamo meno forti e abbiamo rinforzato il Milan''. Sulla sfida con la Lazio: ''Sarà una partita diversa dalla Supercoppa''. Mercato, Marrone vicino al Sassuolo A meno di 24 ore da Juve-Lazio, a Vinovo tiene banco soprattutto il mercato. Paradossale? Pare proprio di no. Conte infatti non ha digerito la cessione di Matri al Milan, una possibile concorrente per lo scudetto: "Quella di Matri è una rinuncia dolorosa. La |
Post n°1029 pubblicato il 30 Agosto 2013 da resistenzabianconera
I bianconeri rispettano il pronostico a Marassi, andando a prendersi un successo che mancava dal 2006: al 'Ferraris' decide l'Apache, che bagna col gol la sua prima gara in Serie A. Non demeritano i blucerchiati, compatti in difesa ma poco incisivi nella metà campo bianconera; nel finale, espulso il doriano Castellini Sampdoria (3-5-2): Da Costa 6.5, Gastaldello 6 (27′ st Mustafi sv), Palombo 6, Costa 5.5, De Silvestri 6.5, Eramo 5.5 (27′ st Soriano sv), Krstcic 5.5, Obiang 6.5, Berardi 5 (37′ st Castellini 4), Eder 6, Gabbiadini 6 (92 Tozzo, 44 Fornasier, 4 Salamon, 79 Gavazzi, 33 Gentsoglu, 6 Rodriguez, 15 Wszolek, 9 Pozzi, 12 Sansone). All.: D. Rossi La Juventus espugna il Ferraris di Genova battendo 1-0 la Sampdoria grazie ad un gol dell’argentino Tevez. La squadra di Antonio Conte ha superato la Sampdoria al termine di una gara disturbata a lungo dalla pioggia. Come da pronostico è stata la Juventus a fare la partita a lunghi tratti e nella prima frazione almeno in un paio di nitide occasioni i bianconeri, stasera con la seconda divisa gialloblu, hanno sfiorato il vantaggio: al 3’ un gran destro di Pirlo dalla distanza ha chiamato Da Costa alla deviazione in corner. Un’altra deviazione in angolo del portiere sampdoriano è arrivata invece al 19’ quando da un angolo di Pirlo è stato Asamoah a colpire di testa trovando le mani del portiere. La reazione blucerchiata è invece riassunta in un vano tentativo di Eder, al 10’, di chiedere rigore per un contatto in area con Barzagli e, al 17’, in un cross dalla sinistra di Berardi che ha attraversato tutta l’area bianconera. La spinta della Juventus si è concretizzata poco prima del quarto d’ora della ripresa grazie alla prima rete in Serie A di Tevez: al 13’ l’argentino ha finalizzato una splendida percussione in cui Vidal ha servito dentro all’area Pogba che, a tu per tu con Da Costa, invece di tirare ha servito l’argentino lesto a spingere la sfera in rete a porta vuota. Appena sei minuti e la Samp ha trovato la rete del pari con Costa. Tutto vano perché il numero 3 doriano è stato fermato in fuorigioco dall’assistente Bianchi. Al 22’ un tiro-cross di Eder ha chiamato alla respinta con i pugni Buffon, mentre al 29’ una gran sventola di destro dalla distanza di Obiang è finita di poco a lato. Tra le due azioni appena citate un colpo di testa di Lichsteiner al 24’ che, servito brillantemente da Pogba, ha sfiorato il raddoppio. Nel finale, esordio in Serie A anche per Llorente e Sampdoria in 10 per l’espulsione di Castellini reo di un brutto fallo su Lichtsteiner. |
In campo si vede una sola squadra. Pogba apre le danze. Poi segnano Chiellini, Lichtsteiner e Tevez: 4-0 È della Juventus, 4-0 alla Lazio, la Supercoppa italiana, per la gioia del suo presidente Andrea Agnelli che in tribuna salta, esulta e si agita come i tantissimi tifosi bianconeri che hanno riempito la loro metà dello stadio Olimpico. Per il presidente c’e’la soddisfazione di aver inflitto una severa lezione al suo rivale Lotito, e anche di essersi reso conto che la sua Juve è destinata a dominare un altro campionato, se questi sono i presupposti. La squadra di Antonio Conte, che non ha smesso di agitarsi a bordo campo nemmeno dopo la quarta rete dei suoi, ha vinto con un inizio di ripresa micidiale per la Lazio, che dopo aver chiuso il primo tempo sotto di un gol (realizzato da Pogba appena 2’35’’ dopo essere entrato in campo al posto dell’infortunato Marchisio) ne ha incassati tre nel giro di nemmeno cinque minuti, dal 7’ al 12’ del secondo tempo. Ma soprattutto la Juve si è imposta perché, semplicemente, è una squadra migliore della Lazio, dal punto di vista fisico (qui la differenza è stata a tratti straripante) e tecnico, con un Vucinic che ha deliziato la platea con i suoi assist di tacco e con un Lichtsteiner, ex di turno mai abbastanza rimpianto, irrefrenabile sulla fascia destra. L’unico a non aver brillato particolarmente è stato, fino al momento del suo gol, proprio il nuovo acquisto, e presunto top player, Tevez, che però dopo il gol si è dato da fare anche lui, muovendosi bene e «rischiando» di segnarne altri. Insomma, dopo un primo tempo in cui la Juve era stata superiore, ma nel quale una Lazio era rimasta in partita pur tirando poco in porta (Klose è troppo isolato), grazie a un Lulic formato derby e nonostante un Hernanes in giornata a dir poco negativa, nei secondi 45’ non c’è stata partita e sul terreno dell’Olimpico c’è stata una squadra sola. La Lazio ha fatto la figura di un pugile `groggy´ completamente in balia dell’avversario, e l’unica faccia triste della Juve, mostrata da telecamere e monitor, è stata quella di Llorente in panchina. I campioni d’Italia sono andati in vantaggio al 23’ con una bella girata di sinistro di Pogba su azione nata da una punizione dal limite che Pirlo, invece di calciare in porta, aveva trasformato in assist per Lichtsteiner. Lo svizzero ex laziale ha messo lo zampino anche nei successivi gol della sua squadra. Infatti al 7’ della ripresa, in fulminea azione di ripartenza, ha messo in mezzo all’area un cross che l’accorrente Chiellini, solo nelle praterie lasciate libere dalla difesa della Lazio, ha trasformato nel 2-0. Poi l’elvetico ha segnato lui stesso, `tagliando´ il reparto arretrato rivale dopo un assist di tacco di Vucinic. E anche il 4-0 è nato da un tiro di Lichtsteiner, respinto da Marchetti, ripreso da Pogba, respinto ancora dal portiere laziale che nulla ha potuto fare quando, sulla sua ribattuta, Pogba ha servito Tevez per un tiro a quel punto imparabile. Quando è stato sostituito lo svizzero è stato sonoramente fischiato dal suo ex pubblico e lui ha risposto esultando con il pugno alzato verso la curva juventina e urlando la propria gioia. A tutto ciò, e ad altre azioni di una Juve già tonica e veloce (con Pirlo che però è calato troppo nel finale, perdendo qualche pallone di troppo), poco ha potuto opporre la Lazio, se non le due occasioni avute da Klose nel giro di 4 minuti dal 25’ al 29’ st: una l’ha fallata, sull’altra è stato fermato da Buffon in uscita. Insomma, i biancocelesti non hanno avuto neppure la soddisfazione della rete della bandiera e tornano a Formello con la certezza di dover lavorare ancora molto, e che c’è bisogno di rinforzi sul mercato, in attacco e difesa. Ma qui deve pensarci Lotito, il grande sconfitto di stasera. |
Post n°1027 pubblicato il 04 Agosto 2013 da resistenzabianconera
Imballata per i carichi di lavoro, la Juve esce con le ossa rotte dall'amichevole contro i Galaxy. Al Dodger Stadium, infatti, complice anche il turno di riposo concesso a Tevez e Llorente (un tempo), la formazione di Conte perde 3-1 contro l'undici di Los Angeles al termine di una gara tutto sommato a senso unico. Ad aprire le danze ci pensa Gonzalez al 35'. Quattro minuti dopo Matri pareggia, ma Donovan (60') e Keane (88') chiudono i conti. I detentori del titolo americano surclassano la squadra di Conte soprattutto sul piano atletico, correndo e coprendo su tutti i palloni. Un pressing asfissiante che non fa quasi mai ragionare il centrocampo dei campioni d'Italia in evidente difficoltà, come capita spesso nella fase precampionato. Poi un paio di clamorosi regali difensivi, uno di Vidal, l'altro incredibile di Pirlo hanno fatto il resto. Il tecnico bianconero un po' preoccupato dopo il 3-1 rimediato con i Los Angeles Galaxy: "Buffon aveva detto di aver paura di un possibile appagamento, il pericolo c'è: non abbiamo ancora vinto una partita". Tevez più sereno: "Saremo pronti per la Supercoppa" LOS ANGELES - "Dobbiamo avere più fame, è ora di cambiare musica". Antonio Conte è preoccupato dopo il ko per 3-1 che la sua Juventus ha incassato contro i Los Angeles Galaxy nel secondo impegno della International Champions Cup. "Buffon aveva fatto una dichiarazione importante dicendo che ha paura di un possibile appagamento dopo i due campionati vinti", dice il tecnico salentino ricordando le recenti parole del portiere bianconero. "E basta vedere i gol presi oggi per rendersi conto che il pericolo c'è", aggiunge facendo riferimento agli errori di Vidal e Pirlo che hanno propiziato la seconda e la terza rete dei californiani. "Bisogna aumentare la concentrazione, essere bravi sul campo e non accontentarci di sentirselo dire. Da quando abbiamo iniziato non abbiamo mai vinto una partita, è ora di cambiare musica", ribadisce. |
Post n°1026 pubblicato il 01 Agosto 2013 da resistenzabianconera
Andrea Pirlo resta il perno, l'uomo in più della Juventus, anche in vista della stagione 2013-14. Sembra essere questo il messaggio che emerge dall'amichevole a San Francisco tra i campioni d'Italia e l'Everton, nell'ambito della International Champions Cup, partita vinta dai britannici ai rigori dopo l'1-1 dei tempi regolamentari. Dopo un primo tempo di studio, la squadra inglese passa in vantaggio al 61': Marrone perde una palla facile sulla tre quarti, facendo scattare il fulminante contropiede avversario, concluso in rete da Mirallas, che dribbla Peluso e spiazza Storari. Per un'ora circa la coppia delle 'new entry' Tevez e Llorente fa molta fatica a trovare il bandolo della matassa. In un paio di occasioni, già sotto di un gol, il campione spagnolo, invece di battere a rete cerca il passaggio, perdendo occasione propizia per il pareggio. E Tevez insidia il bravissimo portiere, nazionale Usa, Howard solo con un paio di tiri da fuori. Al 71' la svolta: Conte sostituisce Llorente e De Ceglie, facendo entrare Pirlo e Vucinic. I bianconeri continuano a soffrire dietro, dove solo alcune splendide parate di Storari tengono aperto il risultato. Ma da metà campo in poi la manovra è in mano al regista della nazionale. Il pareggio è nell'aria: arriva al 78' grazie a una botta di sinistro al volo di Asamoah, su cross basso di Vucinic. Dal piede vellutato di Pirlo partono altri assist deliziosi. Uno di questi mette Matri, entrato all'83' al posto di Tevez, solo davanti alla porta, ma l'ex centravanti del Cagliari non controlla, e l'occasione sfuma. La partita finisce sul pareggio. Si va ai rigori: qui sbagliano prima un inglese, poi Pirlo, e alla fine Peluso. Ma nel calcio d'agosto, gli errori dal dischetto non cambiano una carriera. Il tecnico tira le somme dopo la sfida all'Everton vedendo positivo e complimentadosi con i nuovi: "Mi è piaciuta la loro applicazione, le gambe ovviamente sono imballate ma alla fine tutti hanno disputato una buona partita" SAN FRANCISCO - Partita non esaltante quella della Juventus contro l'Everton. Antonio Conte però dà alla gara il giusto rilievo cogliendone più che altro gli aspetti positivi: "Ho visto diverse cose positive questa sera. Certo, ci sono anche degli aspetti negativi, ma è meglio che emergano in gare amichevoli, perchè abbiamo il tempo per migliorare". La sconfitta ai rigori conta relativamente, il tecnico è soddisfatto della crescita della squadra e il fatto che i nuovi siano sempre più integrati nei meccanismi: "Mi è piaciuta la loro applicazione. Le gambe ovviamente sono imballate dopo 15 giorni di duro lavoro a Chatilon e questa prima parte di ritiro in America, ma alla fine tutti hanno disputato una buona partita". A proposito di nuovi si è mosso bene Angelo Ogbonna, che ha mostrato notevoli progressi anche dal punto di vista atletico: "Non sono ancora al meglio - precisa ildifensore - fisicamente le cose non potranno che migliorare con il passare dei giorni e lo stesso vale dal punto di vista tattico. Devo ancora assimilare bene gli schemi, perchè per me si tratta di concetti nuovi, ma sto seguendo con attenzione sia i consigli del mister che quelli dei miei compagni e mi sono di grande aiuto". Già in piena forma Kwadwo Asamoah, autore di una rete spettacolare e di giocate da applausi: "Il gol è stato bello - ammette soddisfatto il ghanese - il pallone è arrivato sul mio piede, il sinistro, e non ci ho pensato su due volte a calciare. Il lavoro di questi giorni sta pagando, mi sento bene, ma nè io nè la squadra siamo ancora al 100%". |
Post n°1025 pubblicato il 17 Luglio 2013 da resistenzabianconera
Primo ciak della stagione per la Juve, che alle 17 (diretta tv su Mediaset Premium) dopo cinque giorni di tosta preparazione affronta una selezione della Valle d’Aosta, composta da giocatori di tre squadre, tra Eccellenza e prima categoria. Allo stadio Perucca di Saint Vincent s’annuncia il tutto esaurito se dei 2.850 posti, a ieri sera ne erano stati venduti già 2.250. Antonio Conte ha quasi trenta giocatori da mischiare, ma è probabile che tra i primi undici ci siano anche Carlos Tevez e Fernando Llorente. Per i tifosi bianconeri basta l’emozione della prima, se proprio i difensori non saranno famelici: Marco Vitale, di professione tabaccaio, e Xavier Vuillermoz, artigiano che ripara tetti. Per il resto si prevedono cambi, di uomini e moduli, forse partendo dal 3-5-2 e dal 4-3-3, quelli usati in questi pomeriggi. Presto potrebbe partire Mauricio Isla, arrivato a un passo dall’Inter, per 7,5 milioni di euro, il prezzo chiesto dalla Juve. Resta da sistemare solo la burocrazia con l’Udinese, l’altra proprietaria del cartellino, visto che per l’affare serve anche la firma dei friulani. |
Post n°1024 pubblicato il 16 Luglio 2013 da resistenzabianconera
Secondo Tuttosport, oggi Felipe Melo potrebbe diventare un giocatore del Galatasaray. Ieri sera – si legge sulle colonne del quotidiano torinese - Marotta ha riallacciato i contatti con i vertici del club turco, pronti finalmente ad acquistare il brasiliano dopo averlo avuto in prestito oneroso per ben due stagioni di fila. Entro la giornata, il trasferimento dovrebbe diventare ufficiale. Alla Juventus dovrebbero andare 4,5 milioni di euro (3,5 milioni subito, più uno di bonus legati a rendimento e obiettivi). |
Post n°1023 pubblicato il 14 Luglio 2013 da resistenzabianconera
Lo juventino vince il premio di miglior giocatore, secondo Nico Lopez: Aréola, portiere del Paris Saint Germain, para i primi due rigori, dopo lo 0-0 al termine di regolamentari e supplementari A Istanbul la Francia, battendo 4-1 ai calci di rigore l'Uruguay, vince il suo primo Mondiale under 20 al termine di una partita molto equilibrata, e senza reti. Eroe dei galletti il portiere Aréola, riserva al PSG ma che meriterebbe maggiore considerazione: sicuro in tutto la gara para anche due rigori ai tiratori charrua. Meritava probabilmente di più l'Uruguay nei 120', ma il trofeo va alla Francia che ha certamente mostrato di avere la rosa migliore durante tutto il torneo: ha tremato solo nella partita finale, per merito della grande prova dei sudamericani. FACCE NUOVE — Inizia meglio la gara la Francia, che il ct Pierre Mankowski presenta con la coppia Pogba–Kondogbia in mezzo al campo e con Sarr a surrogare Umtiti nella linea difensiva a quattro dove a sinistra spinge con la solita profondità Lucas Digne. Il tecnico dell'Uruguay, l'ingegner Verzeri, ridisegna la sua squadra, confermando il 4-4-2 ma con qualche faccia nuova: c'è Velazquez al centro della difesa al fianco di Gaston Silva, con il neo giocatore dell'Atletico Madrid Gimenez spostato a destra al posto di Varela, firmato di recente dal Manchester United; davanti fuori De Arrascaeta, e spazio dall'inizio per Avenatti, riferimento centrale vista l'enorme stazza, con Nico Lopez pronto alle sponde del quasi cagliaritano e alla ricerca di spazi alle spalle del doble pivote francese. Molto compatte le linee della squadra charrua, aiuti difensivi di Laxalt e, soprattutto, Paiz, che provano anche ad accompagnare il riabaltamento dell'azione. Grande partita di Cristoforo che, con il supporto della linea difensiva, è concentrato nelle coperture dei movimenti senza palla dei giovani galletti, specie di qualità, come Bahebeck e Thauvin, che sono molto più pericolosi nelle (rare) situazioni di transizione, dove meglio si riesce a trovare il centravanti Yaya Sanogo. PRIMA PALLA GOL — E' però l'Uruguay ad avere la più limpida occasione per il vantaggio nella prima frazione: al 19', su un imperfetto retropassaggio di Sarr, Nico Lopez si intromette e batte con velocità: bravo Aréola, il miglior portiere del torneo, a mettere in angolo. Prende coraggio la Celeste, che non soffre la fisicità francese e controllando il ritmo partita, elimina le tante certezze dei ragazzi in blu, mai così in difficoltà in tutto il torneo. Pure poco abituata la Francia a organizzare una difesa di squadra con continuità, al di là delle enormi capacità individuali, specie di Pogba, il miglior giocatore di questo Mondiale. L'Uruguay va due volte vicino al vantaggio nel secondo tempo, dove continua a giocare al ritmo preferito: prima Nico Lopez, poi Avenatti, su cui è magnifico, con una uscita bassa, Aréola. Il finale di gara è però tutto della Francia, con due fiammate improvvise: una conclusione da fuori di Thauvin e un tiro ravvicinato, in mischia, del nizzardo Bosetti, che ha surrogato l'infortunato Bahebeck: De Amores, il portiere charrua, nega con due grandi interventi il gol ai galletti. Nei 90' nessuno riesce a segnare, e le reti rimarranno intonse anche nei successivi trenta minuti, fino al 120'. RIGORI E PREMI — I rigori hanno eletto l'erede del Brasile, che ha vinto il titolo mondiale di categoria nel 2011: la Francia, che trasforma quello decisivo con Foulquier, ma deve ringraziare ancora una volta il suo portiere, decisivo sulle prime due conclusioni, Velazquez e De Arrascaeta. Il premio per il miglior portiere va al collega dell'Uruguay De Amores, ed è una decisione che sorprende un po', per quello che ha fatto vedere il francese. Nessuna sorpresa per il miglior giocatore: tocca a Paul Pogba, secondo Nico Lopez, passato dalla Roma all'Udinese proprio durante la finale. TERZO POSTO — Soddisfazione africana nella finale per il terzo posto: vittoria netta del Ghana, che supera 3-0 l'Iraq. In rete Attamah, Ebenezer Assifuah (al sesto gol: è il capocannoniere del torneo) e Acheampong. |
Post n°1022 pubblicato il 11 Luglio 2013 da resistenzabianconera
Accordo praticamente raggiunto tra le società: ai bianconeri 8 milioni, tesoretto che permetterà di arrivare al fantasista del Bologna. Emanuele Giaccherini va al Sunderland. Accordo a Milano tra il club inglese e la Juve per la cessione dell'azzurro a 8 milioni di euro. Giaccherini avrebbe preferito restare a Torino, ma si consolerà raddoppiando l'ingaggio che arriverà a sfiorare i 2 milioni di euro a stagione. Per il club bianconero è in arrivo un tesoretto che verrà probabilmente utilizzato per dare l'assalto a Diamanti, elemento in grado di giocare tra le linee di un 4-2-3-1 (il modulo europeo di Conte) o fare il vice Pirlo all'occorrenza. Un particolare non sfuggito ai bookie, tanto che la quota per l'approdo in bianconero del fatnasista è letteralmente crollata. ACCORDO RAGGIUNTO ANCHE PER OGBONNA - Dopo una lunga trattativa, c'è l'accorso anche per l'arrivo di ogbonna dal Torino. Alla società granata 13 milioni più due di bonus legati alle presenze. IL PESO DI TEVEZ - Neanche è arrivato alla Juventus, che intanto Carlitos Tevez fa già discutere: l'Apache sarebbe infatti sovrappeso di circa 6 chili. Proprio per questo Conte avrebbe imposto una dieta all'attaccante argentino, in modo da tirarlo a lucido per il ritiro. Tevez però, come di consueto, non usa giri di parole per respingere al mittente le accuse sulla sua forma fisica: "Non sono ancora arrivato alla Juve e c'è già chi sostiene che devo dimagrire di sei chili - le sue parole riportate dal quotidiano argentino 'Clarin' - In realtà non mi sono ancora pesato, mi viene da ridere a sentire certe cose". Intanto la Juventus ha presentato la nuova maglia da trasferta, che sarà gialla: un ritorno agli anni 80, ispirandosi alla casacca che la Juve indossò nella Coppa delle Coppe vinta nel 1983-'84 oltre a riprendere i colori della città di Torino. Tevez ha parlato però anche del suo rapporto con la "Seleccion", una storia che per lui sembra essere un capitolo chiuso, visto che il ct Sabella non l'ha mai convocato. "Non mi manca la Nazionale, mi sono state chiuse le porte e la seguo come tifoso. L'Argentina sta facendo bene anche senza di me ed è questo quel che conta. So che non giocherò il Mondiale visto che Sabella non mi ha mai convocato. Tutti sanno che amo la Seleccion, ma mi è stata chiusa la porta, io so perchè, ma non devo dirlo io". Tra i motivi, però, non ci sarebbe la presunta lite con Lionel Messi. "Non parlo da molto tempo con lui, ma non è vero che abbiamo litigato, il problema è che ci hanno sempre messo a confronto e questo non fa bene alla squadra, basta dire Messi o Tevez - ha concluso il nuovo attaccante della Juventus - possiamo giocare benissimo insieme". PRIMI TEST A VINOVO - Oggi Tevez non ha preso parte al primo giorno di lavoro, una doppia seduta a Vinovo. L'argentino ha ottenuto un permesso per seguire alcune pratiche burocratiche. Assenti anche i Nazionali, che si uniranno al gruppo il 26 luglio per la tournée negli Stati Uniti. Tra i primi ad arrivare il nuovo acquisto Fernando Llorente – lui sì, tiratissimo, in perfetta forma fisica - che intorno alle 7.30 ha varcato i cancelli dello Juve Center a bordo della sua nuova Jeep aziendale. Il gruppo si è sottoposto ai test atletici, organizzati per la terza stagione in collaborazione con il Centro Ricerca Mapei, che caratterizzano i primi giorni della preparazione estiva. Domani si replica, con lo stesso programma intervallato dalla conferenza stampa di Antonio Conte alle 15.30. In serata la Juve si trasferirà a Chatillon/Saint-Vincent dove resterà fino al 22 luglio, vigilia del Trofeo Tim contro Milan e Sassuolo nell'inedita sede dello stadio “Città del Tricolore” di Reggio Emilia. CRISTINA CHIABOTTO STAR DI JTV - E mentre attendeva l'ufficializzazione dell'ingaggio di Ogbonna, oggi la Juventus si è assicurata... Cristina Chiabotto. La nota show girl, eletta Miss Italia nel 2004, sarà infatti la stella del rinnovato canale satellitare bianconero, che non si chiamerà più Juventus Channel ma JTV: “Un palinsesto profondamente rinnovato, un’informazione sempre più puntuale e un volto solare e amato da tutti i tifosi in conduzione – questo lo “spot” apparso sul sito bianconero -. La tifosissima Cristina Chiabotto sarà la star del canale e con la sua carica di simpatia e il suo innegabile fascino accompagnerà i telespettatori sin da venerdì prossimo, quando i riflettori si accenderanno sulla nuova tv bianconera”. |
Post n°1021 pubblicato il 09 Luglio 2013 da resistenzabianconera
La lunga telenovela si è conclusa: Angelo Ogbonna è un giocatore della Juve. Dopo aver trattato nella notte di ieri ed essersi nuovamente incontrati oggi a Milano col Toro, i bianconeri hanno ottenuto il difensore della Nazionale pagando 12 milioni di euro con altri 3 legati ai bonus. Nella trattativa c’è anche la comproprietà dell’attaccante Ciro Immobile: Cairo dovrà decidere se detenerne solo la metà, dopo aver trovato l’accordo col Genoa, oppure prendere l’intero cartellino versando 3 milioni alla Juve. In ogni caso l’accordo è stato trovato e Ogbonna è un nuovo giocatore della Juve. Probabilmente domani mattina svolgerà le visite mediche e poi firmerà il contratto fino al 2018 da 1,8 milioni netti all’anno. Il rischio di dover rispondere presente al raduno del Torino, in programma questa sera, è stato così scongiurato ed ora inizia il conto alla rovescia per la sua nuova avventura juventina. Il derby di mercato per Ogbonna è stato intenso e si è risolto soltanto al fotofinish, ma il passaggio del Po da parte del difensore di origine nigeriana è storico. Mai un prodotto del vivaio granata, capitano della prima squadra e tesserato del club era passato alla Juve in oltre cento anni di storia. Pessotto, attuale responsabile del settore giovanile bianconero, aveva giocato solo un anno nel Toro e Fusi (capitano che alzò l’ultimo trofeo granata vent’anni fa) non era cresciuto al Filadelfia. Il caso eclatante di Balzaretti si consumò col fallimento del Torino nell’estate 2005, col terzino sinistro svincolato. Ora, invece, avviene qualcosa di inedito. Anche nella reazione della piazza granata, praticamente indifferente al passaggio in bianconero di quello che era un suo gioiello e che per dieci anni è cresciuto nel Toro. I granata in cambio di Ogbonna hanno ottenuto soldi e Immobile, mentre la Juve inserisce nella miglior difesa d’Italia un prezioso rinforzo. L’Angelo (bianco)nero può ricoprire più ruoli e diventa un jolly prezioso per dare il cambio a Chiellini: Ogbonna può giocarsi come pilone di sinistra in una difesa a tre, ma può essere anche centrale o terzino in quella a quattro. Il ct Prandelli l’ha portato all’Europeo proprio per la sua duttilità ed ora Conte ottiene un tassello di livello per qualità ed età (25 anni). Lo voleva fortemente e Marotta l’ha accontentato dopo una trattativa durata 40 giorni e costata complessivamente 15 milioni. |
Post n°1019 pubblicato il 02 Luglio 2013 da resistenzabianconera
Juventus, ecco Llorente: "Voglio il terzo scudetto di fila". Marotta: "Importante come Tevez" TORINO - "Jovetic? Era un'ipotesi, prima che si verificassero alcune difficoltà di rapporti con la Fiorentina. Per adesso, siamo contenti del nostro parco attaccanti. Poi, ovvio, di qui alla fine del mercato può succedere di tutto, anche che i viola ci diano Jovetic in prestito gratuito". L'ad bianconero Beppe Marotta ci ride su. La sua Juve, del resto, è quasi a posto. E può osservare i movimenti della piazza affari del calcio con quella calma che è la virtù dei forti. "Nei prossimi giorni incontreremo Cairo per portare a casa nostra Ogbonna". Dopodiché, l'ad bianconero comincerà a "snellire un organico a oggi formato da 26 giocatori". |
Inviato da: denis_darija
il 11/05/2013 alle 23:08
Inviato da: Grissom08
il 13/04/2013 alle 10:23
Inviato da: Grissom08
il 03/04/2013 alle 23:39
Inviato da: cuorejuventino2
il 11/12/2012 alle 06:52
Inviato da: cuorejuventino2
il 07/12/2012 alle 15:30