Creato da sciarconazzi il 28/09/2011

Sciarconazzi

KAMIKAZE

 

140828 # 1 - Un post da “…e ‘sti cazzi” (come tutti i posti, tutto sommato)

Post n°505 pubblicato il 28 Agosto 2014 da sciarconazzi

 

Questo è un esempio da "urgenza dello scrivere": è quasi l'una di notte; ero sveglio, ho pensato e ho riacceso il PC.
Manco il blog fosse una bella figa.
(lui, esso non lo è ma ce ne sono! )

 * * * * *

Sabato.
Dopo pranzo me ne vado molto volentieri in branda. Sì, la pennichella, il pisolino, il riposino. Vabbe’, la ronfata post prandiale.
Leggo un po’ di Tex (un “vecchio” numero dei primi anni ’80). Sopraggiunge l’abbiocco e scivolo tra quel buon amico bisex che è Morfeo… (bisex perché coccola maschi e femmine e perché sono in vena di minchiate “trasgressive”…uh-hu!)
Mi risveglio dopo circa venti minuti (un tempo più che sufficiente per corroborarmi).
Sono disteso sulla schiena e osservo il soffitto di perline nodose di abete (o pino? dovrò chiedere a quel falegname di mio fratello…lui sa riconoscere i vari tipi di legno dalla venatura!).
E poi, eccola che arriva! La visione!
Uno penserà: “cazzo, ha risolto il problema del moto perpetuo!”
No.
Ho capito, anzi, ho VISTO come si usa il filo interdentale. Che sembra banale ma non lo è, secondo me. Tenete conto che non l’ho mai usato. Sì, è vero, un’amica mi ha tenuto una breve lezione per “impararmene” l’utilizzo.
Salto su dal letto, prendo il necessaire per l’operazione e vado in bagno. Mi lavo i denti e poi, memore della recente visione, arrotolo il sottile filo attorno alle dita e il lavoro mi riesce ottimamente!

Ho iniziato ad avere di queste “visioni” a carattere rivelatorio quando avevo diciannove anni.
Anche la prima volta è successo al risveglio. Ho pensato ad un mio insegnante delle superiori e mi è apparso per quello che era: un bel furbacchione. La sua simpatia e l’interessamento alle mie traversie aveva distratto la mia razionalità ma non è riuscito a far abbioccare la mia intuitività.
Emerge il mio lato femminile? E che importa? Se funziona!
Non sento per questo sminuito la mia mascolinità. Tra l’altro, “femminilità” e “mascolinità” sono concetti culturali, almeno in buona parte. Certo, anche la biologia ha da dire la sua a questo proposito. Però preponderante è la cultura che ne dà la definizione con le pippe accessorie. E la cultura è un prodotto umano, di convenzione.


Voi direte: “…e ‘sti cazzi?”.
Beh, tutti i blog, se è per questo tendono verso l' “…e ‘sti cazzi”.
Noi stessi e le nostre vite e tutto l’universo camminiamo sul baratro dell’ “…e ‘sti cazzi”.

E ‘sti cazzi?
In sottofondo va “Trono di spade”

E ‘sti cazzi?

 

…e vaffanculo!

- Nel frattempo s'è fatta l'una di notte.
- ...e stic...
- cosa?
- no, niente.
- Aaahhh..!

 

 
 
 

140827 #1 - Storia del signor Nòncio - VI parte

Post n°504 pubblicato il 27 Agosto 2014 da sciarconazzi


Bussarono alla porta.
L'uomo seduto alla grande e pesante scrivania di legno antico sollevò lo sguardo accigliato e abbaiò - Avanti! - e tirò una boccata dalla pipa pronto a fulminare l'inopportuno disturbatore.
- Dottore, è arrivata stamattina. È urgente... - disse l'uomo in divisa. Nella mano sinistra, infilata in un guanto di lattice, teneva un foglio piegato in tre.

L'uomo alla scrivania, il dottor Tornielli, fece cenno di avvicinarsi.
- Impronte? - chiese mentre scorreva il testo sul foglio che il poliziotto gli aveva disteso sul ripiano.
- Solo di una persona, probabilmente dello scrivente. Il laboratorio sta verificando

- E sulla busta?

- Come sopra...più quelle dell'agente che l'ha trovata per terra in cortile
- Busta recapitata a mano? Da chi?
- Non lo so. Può essere stato un qualsiasi visitatore che l'ha lasciata cadere...

Tornielli ebbe una breve risata che assomigliava più a un colpo di tosse.

- Vabbe', tanto non ci si può fare un cazzo..! - commentò il magistrato senza alzare lo sguardo dal foglio.

- Avete fatta una copia? - chiese dopo aver riletto una seconda volta.

- Certo, dottore... - disse l'agente.
Tornielli estrasse una busta trasparente coi fori laterali da un cassetto, prese il fazzoletto e con questo prese la busta. Si fece aiutare dall'altro per infilare la lettera nel cellophane badando a non lasciare impronte sul foglio di carta.

Quando ebbero finito Tornielli disse - Avete scoperto chi è questo "Bislacco"?

- Sull'elenco non c'è ma ci stiamo lavorando...
- Vedete di fare in fretta e niente fuga di notizie. Stavolta facciamo il botto, forse...

Mormorò Tornielli grattandosi il mento.

L'agente salutò ed uscì.

"Chi cazzo sei tu, Bislacco..?" meditava tra sé il dottor Tornielli con lo sguardo fisso sulla lettera.

* * * * *

- Dunque? Quel Bislacco?
- L’abbiamo trovato. È un professore o qualcosa del genere
- Insegna?
- Macché! È un consulente…
- Chissà se paga le tasse!
- Se vuole, dottore…
- Sì, mettiamolo “sotto osservazione”, sa mai che possa servire in un secondo momento
- Bene. Vuole che glielo portiamo anche qua?
- No, per ora no. Tenetelo d’occhio. Voglio sapere chi sono i suoi amici e, di conseguenza, capirò chi sono i suoi nemici. Quella lettera non mi convince
- Quella lettera è dinamite, dottore
- Appunto! Tutto troppo facile. Voglio un rapporto ogni ventiquattr’ore
- Dottore?
- Per i primi due giorni. Se non c’è niente di rilevante, dilatiamo le relazioni. Però cercate di beccarlo con le mani sporche di marmellata
- Se è un “consulente” non sarà difficile
- Bene. Allora procedete per il meglio
L’ultima frase era un congedo. Il graduato batté i tacchi ed uscì pronto a distribuire gli ordini ai suoi scagnozzi.
L'uomo rimasto alla scrivania sollevò il telefono e compose un numero.
Dopo tre squilli qualcuno rispose con colpi di tosse.
- Goffredo..? - chiese titubante l'uomo alla scrivania.
- Ah, sei tu, Tornielli? Che succede? - disse una voce profonda e raschiante all'altro capo.
- Ho bisogno di parlarti...
- Uhm...è così grave?
- No, non è ancora grave. Ma è pesa. E soprattutto non è chiara
Si udì tossire e poi il fruscio di una fiamma che veniva accesa. Seguì un respiro affannato.
- Quando vuoi, Tornielli - disse la voce da oltretomba - Ciao - Click.
Il dottor Tornielli allontanò la cornetta e la osservò per alcuni secondi con aria grave, poi la depose e si preparò per uscire.

- continua -

 
 
 

140826 #1 - Storia del signor Nòncio - V parte

Post n°503 pubblicato il 26 Agosto 2014 da sciarconazzi

___

- Ah, Gustavo…
- Signore?
- Hai poi imbucato quella lettera badando a non lasciare impronte?
- Ma certo, signore…
- Ah, meno male. Ora sono più tranquillo. Grazie, caro. Se avrò bisogno, ti chiamerò!

 * * * * *

 …venti minuti prima, più o meno, il telefono di Tremendolando aveva squillato…

- Maledetto imbecille!
- Papà?
- Idiotatestadicazzo dal cervello pieno di merda!
- A cosa debbo tanta paterna attenzione..?
- Cosa cazzo hai combinato?
- A cosa ti riferisci?
- Sai quanto mi sta costando la tua ultima bravata, eh? Coglione! Milioni di euro!
- Scusa la franchezza, padre, ma di cosa cazzo stai parlando? È mesi che non guido più la Rolls…
- Cretino d’un idiota, pensi di fottermi con le tue idiozie? Io me l’inculo, quella Rolls del cazzo! Sto parlando di Bislacco, idiota d’un bastardo malcagato!
- Che c’entra Bislacco..? L’ho chiamato a casa mia per una consulenza… E dunque?
- Dice che l’hai minacciato di morte!
- Io? – Tremendolando scoppiò a ridere – Ma questa è follia! -
- Neghi forse che i tuoi gorilla lo stavano quasi per buttare giù dal tuo terrazzo?
- Lo nego nella maniera più assoluta! E mi stupisco che tu possa credere a queste calunnie pregne di idiozia! Perché, secondo te, avrei dovuto farlo? Chi mi accusa?
- Lo stesso Bislacco!
- Eh? Ma costui è pazzo!
- Uhm…
- Non mi credi?
- Puah! Credere ad un cazzone come te è come imboccare in bicicletta la tangenziale ad occhi bendati sperando di uscirne indenni..!
- Ah, mi compiaccio augusto padre!
- Ma piantala, imbecille! Dice che gli hai carpito con la forza una firma su un foglio bianco!
- Mi serviva per la mia collezione di autografi – rispose in tono serio Tremendolando e poi scoppiò a ridere - …ma ti pare? -
- Uhm…
- E perché l’avrei fatto?
- Magari hai un piano…
- Io? Io, l’imbecille della famiglia, ho improvvisamente un piano?
- In effetti c’è più idiozia che vita nelle tue cellule!
- Secondo me si tratta di un piano ordito dai tuoi nemici che stanno usando quello sprovveduto di Bislacco come strumento contro di te…
- Vedremo… Prega, però, di non aver un cazzo a che fare con questa faccenda perché in caso contrario, sarai più al sicuro nella casa del tuo peggior nemico che in qualsiasi altro posto al mondo!
Un click dall’altro capo del filo segnò la fine della conversazione e Tremendolando iniziò a tremare, aveva più adrenalina che sangue nelle vene in quel momento.
“…presto, del whisky..!” articolarono le sue sinapsi e, a fatica, se ne versò un abbondante bicchiere ingollandone tre generose sorsate. Si asciugò la bocca col dorso della mano e si lasciò cadere sulla soffice poltrona.
Finì di bere e, azionando un pulsante nel bracciolo, chiamò il maggiordomo. Forse il suo migliore amico…

- continua -

 

 

 
 
 

140826 # 1 - Today's gonna be a hell of a fucking day! (non sarà un gran giorno, oggi - eh, no!)

Post n°502 pubblicato il 26 Agosto 2014 da sciarconazzi

____

Per questo sento l'esigenza di "sminchieggiare" in orario mattutino - bonne journée!

 

"Sono ipocondriaco*. Ma posso smettere quando voglio**."

Isilbrando Sciarconazzi

[*come (quasi) tutti gli uomini]
[**non ci credi?] No, pirla!

* * * * *


- Ma cosa cazzo scrivi?
- Non ti piace la frase ad effetto?
- Una sciarconazzata, tanto per cambiare.
- Una sciarconazzata al giorno...uhm...
- Appunto.

* * * * *

Quelli/e che nel profilo lo indicano a chiare lettere: "Non cerco sesso".
Si dimenticano poi di aggiungere sotto: "E' lui che trova me, per fortuna!"

- Ah, guardi, non si faccia strane idee: io non sto cercando sesso qui sul web
- Ah-ha... e che ci facciamo qui al motel con un'altra coppia distesa nello stesso letto, nudi tutti, in fase post orgasmica?
- I casi della vita...
- Uh-hu!

 
 
 

140823 #1 - Storia del signor Nòncio - IV parte

Post n°501 pubblicato il 23 Agosto 2014 da sciarconazzi

- No, no! Nooo! - urlava Bislacco mentre i due energumeni lo tenevano piegato oltre la balaustra di marmo che dava sul vuoto.
- Brutta cosa la paura, eh? - disse Tremendolando guardando l'abisso come se parlasse a se stesso.
Bislacco si zittì e fissò il suo ospite con occhi sbarrati e la fronte madida.
Tremendolando si girò verso il professore e lo guardò con curiosità come se lo vedesse per la prima volta.
Poi riguardò verso il basso e scosse il capo in segno di disapprovazione.
- Ti prego...ti prego...non farlo... - balbettava a voce bassa il dottor Bislacco.
- No, non lo farò. Abbi un attimo di pazienza - rispose Tremendolando e poi, rivolto ai suoi sgherri - Tenetelo bene, che non cada, mi raccomando! - e rientrò all'interno.
Riapparve poco dopo con una cartelletta di cuoio e una penna stilografica.
- Allora... - esordì poggiando la cartelletta sulla balaustra -...vediamo un po' di fare un lavoro come si deve, eh?
Aprì la cartelletta che conteneva una decina di fogli A4 intonsi.
- Vedi, caro dottor Bislacco, dovresti gentilmente apporre la tua firma in calce a questi fogli...
Seguirono diversi istanti di silenzio.
- Beh, non vorrai mica farti pregare, no? - riprese Tremendolando porgendo la MontBlanc, a cui aveva tolto il cappuccio, a Bislacco.
- Ma...
- Ma cosa? - chiese Tremendolando agitando leggermente la penna davanti al viso di Bislacco.
- Io non capisco
- Infatti, mio caro, non è tempo di capire ma di firmare e portare a casa il culo tutto intero!
Bislacco non si mosse incredulo.
- Quale parte di "non è tempo di capire ma di firmare e portare a casa il culo tutto intero" non ti è chiara?
Poi fece un cenno con la testa agli energumeni che sporsero pericolosamente Bislacco oltre la balaustra. - Firmo! Firmo! Perdio, firmo!!! - gridò Bislacco.

* * * * *

Il maggiordomo portò delle salviette di cotone intrise di acqua calda e profumata.
- Datti una rinfrescata - lo esortò Tremendolando.
Bislacco se li passò sulla faccia e dietro la nuca e riprese fiato.
Dopo che ebbe regolarizzato il respiro chiese - Che intendi fare di quei fogli?
- Non ho ancora un piano. Ma a qualcosa penserò di sicuro e ti farò sapere. Ad ogni modo, stai tranquillo non intendo danneggiarti. L'avrei già fatto, non credi? Gradisci qualcosa da bere?
- Acqua... - ansimò Bislacco.

 

 
 
 

140823 # 1 - La contentezza si nasconde tra le scale e gli scaffali

Post n°500 pubblicato il 23 Agosto 2014 da sciarconazzi

____

 

Durante i miei giri del sabato mattina mi sono recato in un grosso magazzino del fai da te, quello che ha a che fare col Re e con Merlino...
Dalla macchina a fianco della mia è scesa una giovane coppia e abbiamo percorso insieme il tragitto dal parcheggio al negozio e non ho potuto non notare che il lui dava idea di essere un tipo piuttosto, come dire...uhm...ecco, sì: ombroso. Sì, decisamente ombroso.
Poi, una volta dentro, per fare il mio giro, mi sono sganciato da loro abbandonandoli al loro destino.
Alla fine della visita, durante il tragitto verso le casse ho fatto una deviazione e, casualmente, sono capitato nel settore "scale e scaffali di metallo".
Miracolo! Lui, l'ombroso, era lì a pirleggiare e lei ridacchiava divertita.
Io, ovviamente, non ho potuto evitare di rielaborare la cosa e così, ecco il seguente dialogo in "Sciarconazzi Style"...

 

* * * * *

- Amore, mi devi promettere, anzi, mi devi giurare una cosa!
- Ma certo, Tesoro mio infinito: tutto quello vuoi... - rispose lui sorridendo e si avvicinò per darle un bacio sulla bocca.
- No, davvero. È importante! - disse lei scostandosi con un'espressione decisa.
- ...cara, mi spaventi... -
- Giuramelo!
- Ma che cosa?
- Giurami che tutte le volte che litigheremo a tutto spiano in Dolby Surround, troveremo sempre la forza di andare al fai da te o per lo meno in un negozio di ferramenta!
- Scusa?
- Giuramelo! Giuramelo e basta!
- Vabbe', te lo giuro. Speriamo, più che altro, di litigare in orario di apertura..!
- Giusta osservazione! Ah, e già che ci siamo, prendiamo qualche volantino che non si sa mai!
mai!

 
 
 

140822 # 1 - Storia del signor Nòncio - III parte

Post n°499 pubblicato il 22 Agosto 2014 da sciarconazzi

 

In quel momento entrò il maggiordomo Gustavo.
- Ah, bene, eccoti! - disse Tremendolando andandogli incontro.
- Prenditi cura del dottor Bislacco e poi servi in tavola perché ho un certo languorino!
- Signore... - rispose Gustavo con un inchino. Poi fece un cenno al dottor Bislacco perché lo seguisse.
Un quarto d'ora più tardi, Tremendolando e Bislacco erano seduti a tavola indaffarati nella sezionatura di un bel filetto al sangue.
- Che gliene pare, dottore? - chiese Tremendolando masticando rumorosamente.
- Mi pare che mangi come un animale! - replicò il dottore dopo aver mandato giù il proprio boccone.
- Mi perdoni...sono abituato a mangiare da solo e ci si dimentica le basi del Galateo...
Più tardi sorbirono il caffè sul terrazzo all'ombra del gelsomino.
- Si sta bene qui, vero? - osservò il giovane fannullone.
- Parecchio, sì... - convenne Bislacco.
- Come le stanno i pantaloni, dottore?
- Una meraviglia! Una stoffa eccelsa. Li posso tenere?
- Ma certo! Mi pare il minimo e scusi ancora per la pisciata ma è stato un gesto, così, una cosa improvvisata al momento
- Non parliamone nemmeno. Piuttosto...uhm...ho avuto modo di considerare a fondo il tuo caso, non ti spiace se ti do del tu, vero? - chiese Bislacco poggiando la tazzina sul piattino.
- Ma ci mancherebbe - concesse con un sorriso Tremendolando pregustando il momento in cui avrebbe saputo del proprio destino.
- Beh, purtroppo sono giunto alla conclusione che sei inadatto a qualsiasi tipo di attività lavorativa. In più non ti interessi di nulla, non hai attitudini artistiche o creative, della musica ti fotte un cazzo e a momenti ti fotte un cazzo anche delle donne perché "sono faticose da chiavare", me l'hai detto tu! È un vero dilemma trovarti qualcosa da fare. L'unica soluzione sarebbe quella di farti diventare povero e mandarti in miniera a calci nel culo! - disse con un sospiro liberatorio il dottor Bislacco.
Tremendolando finì il goccio di caffè, poggiò la tazzina sul piattino, fece schioccare il palato e bisbigliò - ...porcaputtana..! - e chiuse per un attimo gli occhi.
- A calci nel culo, ha detto? - disse poi con un sussurro.
- Sì! - sussurrò a sua volta, per schernirlo, il dottor Bislacco.
- Attenda qui un attimo..! - replicò il giovane alzandosi di scatto ed entrò in casa. Rientrò dopo pochi secondi. Si sedette e congiunse i polpastrelli delle mani fissando il dottore. Poi parlò - Lei non doveva mica volare a Zurigo, dottore? - chiese.
- Sì, ma ormai... Avevo comunque avvisato! - sorrise il dottore.
Entrarono due energumeni vestiti di nero e con gli occhiali da sole. Afferrarono il dottore e lo condussero a forza sul muretto che cingeva la terrazza.
- Aiuto! Lasciatemi! Siete pazzi! Tremendolando, non oserai tanto! - urlava Bislacco.
- Vedrà come volerà tra poco. Anche se, temo, che non arriverà sino a Zurigo... - rispose con tono vagamente distratto Tremendolando mentre guardava verso il basso.

 

 
 
 

140821 # 1 - Storia del signor Nòncio - II parte

Post n°498 pubblicato il 21 Agosto 2014 da sciarconazzi

__

Avevamo lasciato Tremendolando Nòncio a colloquio col dottor Bislacco ("Bislacco" è il cognome!).

Il dottor Bislacco ascoltò per ben due ore e mezzo (o "e mezza"? Viburnelli che dice?) le lamentazioni del Nòncio annuendo di tanto in tanto. Ad un certo punto aveva alzato la mano per interrompere il monologo del Nòncio e aveva mandato un sms alla sua amante di Zurigo per avvertirla che avrebbe tardato promettendole una doppia sessione di cunnilingus.
- ...dottore, ora che sa tutto di me, mi aiuti, la prego!
Bislacco sospirò e fece di sì con la testa.
- Vede, mio caro giovanotto, da quel che mi ha raccontato, lei ha molto tempo a disposizione e tanti mezzi (potenziali) per riempirlo in maniera piacevole e anche produttiva, volendo... Ma! -
Bislacco si interruppe e abbassò lo sguardo per rimirare le punte delle proprie scarpe inglesi.
- Ma? - disse ad un certo punto Tremendolando con voce vagamente angosciata.
- Eh...caro giovanotto, il problema è che lei è una testa di cazzo - sentenziò con un sospiro il dottor Bislacco.
Tremendolando si alzò di scatto e andò alla finestra. Dal ventottesimo piano gettò un'occhiata alle strade brulicanti del quartiere centrale in cui abitava. Poi si voltò e disse - Ma non è colpa mia!
- No, certo! Le è semplicemente capitato d'esserlo
- E quindi? Mi sta dicendo che il mio destino è segnato? Porterò addosso per sempre il marchio infamante delle teste di cazzo? - la voce di Tremendolando si era fatta stridula.
- Dicono che la speranza sia l'ultima a morire. Ma nel suo caso, purtroppo, ho timore che non sia neppure nata...
- Minchia, ma che giornata di merda! - sbottò alfine Tremendolando; estrasse l'uccello e pisciò sui pantaloni del dottor Bislacco che, sprofondato nella poltrona, non poté evitarlo.
- Ma cosa cazzo fai, deficiente? Io devo prendere un volo per Zurigo!
- Mi sa che dovrà passare prima in lavanderia, mio caro consulente dei miei coglioni! Ma lo sa che lei è proprio un bell'ingenuo pieno di boria? Viene qui, con tariffe di diecimila euro all'ora per dirmi che sono una testa di cazzo, la sua preoccupazione maggiore è quella di prendere un cazzo di aereo per andare a Zurigo perché "c'ha l'amante" e si stupisce o, peggio, si scandalizza se le piscio sui pantaloni... Che poi...con quella panza, non vorrei dire, ma ho idea che lei vada a Zurigo a fare giochini sadomaso nella cantina di qualche baldracca all'uopo attrezzata, diciamocelo! - Tremendolando strizzò l'occhio a Bislacco che lo guardava attraverso gli spessi occhiali a bocca aperta.
- Ma sì, dottore, non si preoccupi, sarò muto come pesce. Piuttosto, che taglia ha?
- Una cinquantasei...
- Dai, su!
- Ehm, una cinquantotto...
- Eh, lo dicevo che lei è un panzone. Il mio maggiordomo gliene procurerà un paio equivalenti nel giro di venti minuti e il mio chauffeur la porterà a Zurigo con la Rolls. Senta, a proposito di Zurigo, le servono anche dei preservativi o si fa solo spompinare?
- Ma lei perché ha richiesto questo incontro? - volle sapere l'allibito dottor Bislacco.
- Che strana domanda, dottore... Ma per noia, è ovvio! - replicò Tremendolando versando del whisky in un bicchiere. - Ne vuole anche lei? È buono: è torbato! -
- Sì, me l'ha già detto...ne prendo un dito, grazie
- Eh, dottore, dottore...lei e le "dita"...hehehehehe!

 

 
 
 

140820 # 2 - From the '90s

Post n°497 pubblicato il 20 Agosto 2014 da sciarconazzi

______

Un giorno diventerò grande anch'io, chissà che ore saranno...

The day you understand things, it's almost always too late.

Per scrivere ci vuole coraggio.

G.R.

Have you ever tasted pain?
Have you ever chewed tears?

In Grego confluiva il lato oscuro dei suoi amici.
Egli traduceva in azione tutto quello che i suoi amici osavano pensare con compiaciuta scurrilità ed animo violento solamente nella solitudine dei loro cessi nell'oscura ora della mezzanotte, quando, avvolti dalla tenebra e  dal silenzio, potevano illudersi dell'assenza del dio della loro infanzia.
Questo rappresentava Grego per loro.
Lo invidiavano e a volte, nascostamente, lo odiavano.

Talvolta, per contro, con un sorriso, il caro Grego tesseva morbidi pensieri borghesi come questo:
«Quello su cui conto molto quando rientro alla sera, è trovare il calorifero caldo!»

O quest'altro:

Invecchiare abbastanza e abbastanza bene da poter guardare indietro e sorridere.
Ecco questa potrebbe essere una delle mie ambizioni.

* * * * *

Quando lavoravo per un tale che di cognome faceva "uomo", non mi sono mai lamentato degli alberghi in cui ci sistemava (anche perché non sarebbe servito a un cazzo e poi non volevo dargli soddisfazione).
Ma quella volta nel 1998 a Firenze per la fiera tessile...
Mi ricordo che dai rubinetti usciva acqua marrone. Non si capiva se fosse terra o ruggine. E non serviva a un cazzo far correre l'acqua, sembrava comunque sempre chinotto diluito e sgasato.
Quella volta era scesa in Italia, insieme col direttore vendite, anche una segretaria dell'ufficio austriaco. Decisamente scopabile nonostante l'herpes. Decisamente non figa, decisamente femmina.
La sera, come da prammatica, si era svolta la cena di lavoro a base di pippe e risate istituzionali.
Vino a fiumi coi complimenti del gestore rubizzo, grasso, rumorosamente mellifluo e sudato.
Avevo portato con me gli immancabili accessori delle cene di lavoro: un sorriso impermeabile e molto appetito. Beh, certo: ero anche assetato.
Rientrati in albergo sbirciai il numero della stanza della tizia che si era lasciata amabilmente flirtare nei momenti in cui i capi erano sembrati meno attenti.
Davanti all'ascensore ci si scambiò la buonanotte ufficiale e l'arrivederci a domani coi capi e i colleghi.
Giunto in camera, col cazzo già in tiro per il bere e per i miei trent'anni, sollevo la cornetta e compongo il numero della stanza di lei
- Che ne diresti di un drink al bar?
- Sono un po' stanca...non so
- Secondo me non lo sei abbastanza
- Va bene. Ci vediamo nella hall - sorrise lei attraverso la cornetta.
- Passo a prenderti, sei di strada
- Bussa piano...
Non siamo scesi al bar della hall, da lei si stava più comodi.

______________________________________________________________

Seguirà il secondo episodio della storia del signor Nòncio.

 
 
 

140820 #1 - Storia del signor Nòncio - I parte

Post n°496 pubblicato il 20 Agosto 2014 da sciarconazzi

___

Il signor Nòncio si svegliò un mattino ma invece di alzarsi rimase a letto.
Curiosamente sentiva echeggiare nei suoi pensieri il proprio cognome. "Nòncio...Nòncio...Nòncioprioprio un cazzo da fare...", pensò "...se me ne sto qui disteso ad oziare mentre attraverso i doppi vetri giungono, fastidiosi, i suoni di un mondo industrioso! Se fossi mio padre, mi insulterei..." il pensiero del genitore gli procurò lo stimolo a scoreggiare e così fece.
Bussarono.
- Sì? - chiese con tono vagamente infastidito.
- E' arrivato il dottor Bislacco, signore... -
- Di già? Ma che ore sono? -
- Le undici, signore - rispose il maggiordomo attraverso la porta.
- Preparami un caffè e fai scolare una bottiglia di whisky a quel Bislacco così ho tempo per docciarmi!
- Bene, signore...


* * * * *


- Ben arrivato, dottor Bislacco..! - esordì il signor Nòncio entrando a mano tesa nello studio dove lo attendeva il suo ospite.
- Ben arrivato una sega! Lei sa quanto costa il mio tempo? - ribatté visibilmente stizzito il dottor Bislacco. Nòncio, che di nome faceva Tremendolando, sorrise compiaciuto.
- Caro dottore, le pagherò volentieri il triplo del suo onorario. Ma ora la smetta di rompermi i coglioni -
Bislacco strabuzzò gli occhi.
- Vedo che non ha toccato il whisky...è buono, sa? E' torbato! -
- Non mi interesso di whisky. Lei voleva una consulenza. Mi dica di cosa si tratta ché ho un aereo da prendere!
- Per dove?
- Per Zurigo
- E che ci va a fare a Zurigo?
- Ci ho l'amante...
- Già che c'era poteva trovarsela a Tokyo
- Ce ne ho una anche a Tokyo, ci andrò settimana prossima, se non piove...
- Che c'entra il meteo con una scopata nel Sol Levante?
- Mi ha convocato per parlare di scopate o vuole una consulenza?
- Opto per la consulenza. Dottore, sono disperato: non so come passare il tempo...mi aiuti!

- continua -

 
 
 

140819 # 1 - "I verdi frutti della stagione che verrà", un libro dal paese Lisond

Post n°495 pubblicato il 19 Agosto 2014 da sciarconazzi

____

Stavo scuriosando nella libreria posta contro una parete in penombra ma non volevo accendere la luce. Da vicino si vedeva sufficientemente bene.
Con la testa inclinata per leggere le scritte sui dorsi dei libri, mi balzò all'occhio il nome dell'autrice di quel piccolo volume. Rilessi: Bertranda Mugnaio.
Non era tanto il cognome, "Mugnaio", che aveva attirato la mia attenzione e neppure il titolo, no. Era quel "Bertranda" che aveva un suono familiare. Allungai la mano con un sorriso e mi diressi in camera da letto dove mi sarei disteso per dare un senso a quel titolo "I verdi frutti della stagione che verrà".

Dopo aver letto le prime 4 pagine e dico QUATTRO! pagine, ero in grado di stabilire che quello che stavo tenendo in mano non era un libro ma un insulto all'umana intelligenza, ivi compresa la mia e ciò lo reputai molto grave!

Pensai "...qual è il titolo originale di quest'opera?", sorrisi per il tono di scherno con cui avevo colorato il muto pensiero della parola "opera".
"Animale del cuore".
Eh? "Animale del cuore"???
Tra l'altro è una parola che nella lingua di Bertranda Mugnaio non esiste neppure.
Sì, perché la Bertranda non è italiana: è una Lisondese (il suo paese si chiama "Lisond" che nella lingua degli antichi eremiti significa "gira la chiave altrimenti la porta non si apre").

Praticamente i personaggi vivono, o credono di vivere, in un mondo in cui il senso di qualsiasi azione è destinata ad essere vanificata. Ma non solo! Anche l'azione contraria ha in sé tale infelice destino. A livello concettuale, beninteso!
Un personaggio, tale Geroguardo, diceva che "...a star zitti si sbaglia ma che a parlare non ci si azzecca".
Riluttanti, i suoi seguaci annuivano con aria cupa, frustrati per l'impossibilità di esprimere i loro pensieri traducendoli in frasi sonore e, per contro, incattiviti dal fatto che il loro stare zitti avrebbe attirato su di loro il biasimo degli anziani e di Geroguardo.

 

 

 

 
 
 

140818 # 2 - L'ispettore Maniglieri...

Post n°494 pubblicato il 18 Agosto 2014 da sciarconazzi

___

Era un tardo e pigro pomeriggio che si faceva accarezzare da una gentile brezza.
Nel prato dietro la villa, Poldracco aveva eretto un gazebo sotto cui Ludmillo e Clitemnestra avevano piacevolmente pranzato e dove ora stavano raccontandosi aneddoti.

Sulla porta apparve il maggiordomo che chiamò con tono inusualmente alto
- Signore!
Un uomo in giacca e cravatta, seguito da altri due in uniforme, apparve alle sue spalle e lo superò per dirigersi a passo spedito verso il gazebo.
- Buongiorno! Sono loro i signori Equilatero o Clitunni?
- E lei chi sarebbe? - ribatté con aria pigra Ludmillo.
- Lo so io chi sono!
- Farebbe piacere saperlo anche noi... - ribatté con un sorriso Ludmillo.
- Sono l'ispettore Maniglieri
- Prego, s'accomodi. Parleremo più comodamente
- Se è un tentativo per corrompermi ha sbagliato a capire!
- Corromperla? E perché mai?
- Le dice niente il nome "Ghislandi"?
- Ghislandi? Mai sentito...
- Si tratta dell'avvocato Ghislandi
- Ne so quanto prima... - e poi, rivolto a Clitemnestra - ...tu ne sai niente, cara? -
La donna impallidì e si schiarì la voce - No, mai sentito...
L'ispettore Maniglieri la fissò con insistenza.
- Cosa la inquieta, signora? - chiese poi.
- Ispettore, la devo pregare di cambiare atteggiamento nei confronti della mia ospite e, a meno che lei non sia in grado di muoverle delle accuse precise, la esorto ad abbandonare questa casa! - intervenne Ludmillo.
Maniglieri si girò verso quest'ultimo e gli sbatté un foglio piegato davanti alla faccia
- Ho un mandato di perquisizione!
Ludmillo glielo strappò di mano e lo spiegò.
- Va bene, perquisisca ma dica ai suoi sgherri di non fare troppo casino! - replicò dopo aver constatato la validità del documento e lo ripose nella tasca interna della giacca.
- Poldracco, accompagna i signori! - chiamò.
- Poldracco resta a mia disposizione. Ho bisogno di interrogarlo! - intervenne Maniglieri.
- Ma prego, si accomodi! - disse con tono polemico Ludmillo.

 

 
 
 

140817 # 1 - "Il signor Wolf risolve problemi" - ...già, ma mica soltanto lui - per fortuna!

Post n°493 pubblicato il 18 Agosto 2014 da sciarconazzi

______

Il telefono squillò e Clitemnestra trasalì. Aveva trascorso tutta la mattina accanto al suo vecchio telefono di bachelite senza mangiare né bere, tremando a tratti e tesa come la corda di un violino.
- Pronto... - disse col fiato corto e la voce roca schiarendosela immediatamente e deglutendo.
- Ciao cara! Non dire niente! - disse la voce di Ludmillo, inconsuetamente dura e decisa impedendole di fare domande o di parlare.
- Ti vorrei mia ospite per pranzo. Ci terrei molto. - pausa.
- Oggi? Caro, io non se... - iniziò Clitemnestra ma Ludmillo la interruppe bruscamente, come non era uso fare - Non dirmi di no, mia cara! - seguì una risata secca, aspra. Clitemnestra non seppe cosa pensare.
- Ma Ludmillo... - tentò di protestare.
- Manderò Poldracco a prenderti alle undici, così ci sarà tempo per l'aperitivo e per fare due passi in giardino. Ti abbraccio, a presto! - e, senza attendere risposta, riagganciò.
Perplessa, Clitemnestra lasciò cadere il pesante microtelefono sulla forcella.

- Eri strano al telefono, oggi... - iniziò Clitemnestra mentre passeggiava al braccio di Ludmillo nel giardino di "Villa Equilatero".
Ludmillo non rispose e la guidò verso il retro della villa.
- Dove andiamo? Pensavo volessi parlarmi al solito posto, sotto il nostro albero... - disse lei.
- Vieni, mia cara. Oggi ti mostrerò la mia collezione di farfalle - rispose lui con un sorriso.
- Sciocco che sei! - lo rimproverò lei ricambiando il sorriso.
Salirono una breve rampa di scale che finiva con una pesante porta di legno segnata dalle intemperie. Ludmillo fece girare una grossa chiave nella serratura che dolcemente, perfettamente oliata, si aprì.
Accese una luce ed apparvero degli scalini che portavano verso il basso.
- Ma dove mi stai portando? - chiese lei perplessa.
- Vieni - rispose lui stringendole una mano per significarle che era tutto a posto.
Giunsero in una cantina dove aleggiava odore di muffa e chiuso. Due lampade al neon illuminavano generosamente il locale. In un angolo stava un carrello da barbecue.
Ludmillo estrasse un mazzo di lettere legate da uno spago e lo porse a Clitemnestra.
Stupita lei le osservò e un attimo dopo le riconobbe. Emise un gemito.
- Sono tutte? - chiese Ludmillo.
- Sì... - confermò lei dopo averle passate una ad una.
- Dammele... - disse lui con dolcezza e le dispose a ventaglio nel carrello. Poi, da una mensola, trasse una bottiglietta di combustibile versandolo generosamente finché non le ebbe inzuppate a dovere.

La notte precedente...

Dal fondo del salone, sprofondato nella sua poltrona, udì bussare. Espirò fumo e poi chiamò a voce alta "Avanti!".
- Signore... - esordì Poldracco come si fu appressato ad una distanza tale da poter parlare a mezza voce.
- Risolto?
- Sì. Abbiamo recuperato tutte le lettere
- Bene. E lui, quel tizio, dove l'avete sistemato?
- È in viaggio verso Genova
- Ah! Ottima idea. Immagino quale sia il piano e non voglio sapere altro. E quell'avvocato?
- Beh, l'avvocato...uhm, signore, sono costernato ma c'è stato un, uhm...un incidente...
Ludmillo aspirò una lunga boccata e fissò il soffitto. Espirò e si schiarì la voce.
- E non si è proprio potuto evitare? - chiese dopo qualche istante di riflessione.
- Beh, signore, sa, gli avvocati parlano. Parlano molto: è il loro mestiere. E chi parla molto, soprattutto mentre cammina...a volte è distratto, inciampa o mette un piede in fallo e finisce in una buca. Se poi la buca è profonda... E...e come si fa?
- Come si fa cosa?
- Come si fa a tirarlo fuori da quella buca?
- Ma è tanto profonda, quella buca?
- Eh, signore...una voragine.
- Sai, Poldracco, hai la straordinaria capacità di volgere i problemi in soluzioni. - Ludmillo fece una pausa per rimirare meditabondo l'estremità del sigaro dove la brace andava affievolendosi. Poi riprese - Quella valigetta è per te - mormorò indicando la ventiquattrore marrone che stava in piedi davanti al camino spento.
- Grazie signore, troppo buono
- Quel che è giusto è giusto. Quelle lettere dove sono?
- Eccole! - rispose Poldracco allungando una piccola pigna composta di circa dieci buste.
- Sono tutte?
- Tutte, signore
- Non è che, magari, tra un po'...
- No, signore. Impossibile: anche i muti diventano oltremodo loquaci quando hanno a che fare con quel mio amico. E quello Yaidas Yelordim, che non è certo un duro, ha cantato fino all'ultima strofa... - bisbigliò Poldracco. S'inchinò, prese la ventiquattrore e lasciò il suo padrone che gettò il sigaro, ormai spento, nel camino.

 

Telefono di bachelite

 

 
 
 

140815 # 1 - Yaidas Yelordim II (il nuovo episodio de "La storia di Ludmillo")

Post n°492 pubblicato il 15 Agosto 2014 da sciarconazzi

____

Un rumore lo risvegliò dal dormiveglia; era la porta che, richiudendosi, aveva sbattuto. Un attimo dopo, qualcuno da dietro gli infilò un sacco, anzi, un cappuccio, di stoffa scura e pesante sulla testa. Poi la voce di prima parlò.
- Vedi, Yaidas, spesso quelli furbi come te pensano che la vita sia un film dove uno, non solo è il regista, ma soprattutto lo sceneggiatore. Però, come hai avuto modo di constatare, in maniera piuttosto dolorosa, non è proprio così. - la voce si interruppe per alcuni istanti.
- Questo lo capisci anche tu, vero Yaidas? -
L'interrogato si limitò ad annuire con la testa.
- Bene - concluse la voce. Sì udì il rumore di una sedia che veniva trascinata sul pavimento. Poi, un suono tessile, molto vicino. L'uomo che aveva parlato si era seduto.
- Ora, Yaidas - riprese e Yaidas ne percepiva il respiro - ci sono
fondamentalmente due vie, tra le quali puoi scegliere...- si udì il frusciare di un foglio che veniva spiegato.
- Vedo che hai vissuto due anni a Manchester...cosa cazzo ci possa fare uno come te a Manchester mi è un mistero. Vabbe', ma non è delle tue motivazioni che vogliamo parlare. Ora abbiamo altre priorità... Dicevamo...Manchester! Well, Yaidy boy, we have two fucking ways for you to chose. One is the easy way and it's called "Back to your bed, breathing". The other one is called "Long cold rest". Ti è chiaro, Yaidy boy? -
Yaidy boy si schiarì la voce per parlare.
- Ci deve essere uno sbaglio...io, io non sono quello che cercate! - disse.
- Ah, no? E chi, allora, Yaidy boy, stiamo cercando?
- Non lo so. Ma non me...
- Uhm... Iniziamo male, lo sai, vero, Yaidy "testadicazzo"? Non ci piacciono le bugie!
La voce schioccò le dita e la porta si aprì. Rimase aperta e Yaidas percepì aria corrente. Poi si richiuse con un tonfo e si udirono dei passi che si trascinavano sul pavimento.
- Prego, saluti il suo amico, avvocato... - disse la voce di prima.
- Yaidas, sono io. Fai come ti dicono e ce la caveremo... - disse l'uomo chiamato "avvocato" e Yaidas trasalì. Stava per alzarsi ma una mano, forte come una tenaglia, lo costrinse a rimanere seduto.
- Dimmi che sceglierai la "easy way", Yaidas... - disse la voce e Yaidas fu scosso da singhiozzi. Riuscì a dire solamente - ...va bene, va bene...basta che sia finita... -

 

 
 
 

140814 # 2 - Yaidas Yelordim (il nuovo episodio de "La storia di Ludmillo")

Post n°491 pubblicato il 14 Agosto 2014 da sciarconazzi

L'uomo più furbo del mondo

 

L'aria, benché umida, era fresca, quasi frizzante ed affrontarla gli era parso come accettare una sfida.
Nella sua limitata mentalità di acrobata della vita vi aveva ravvisato un qualcosa di "buon auspicio" sebbene il termine auspicio non rientrasse tra quelli con cui avesse particolare confidenza. Probabilmente l’aveva già sentito ma il termine era finito rapidamente nel ripostiglio mentale delle parole che usano quelli hanno studiato.
Iniziò a correre. Prima piano, poi, via via, accelerò fino a raggiungere la sua velocità di "crociera" su cui impostò il fiato.
Prima di svoltare l'angolo del palazzo in cui viveva (poteva giusto permettersi un minuscolo ed essenziale monolocale), piegò il braccio sinistro ed abbassò lo sguardo per guardare l'ora.
Mai avrebbe pensato che quella fugace distrazione gli sarebbe stata fatale. Soltanto ore più tardi se ne sarebbe reso conto quando ormai…

All’improvviso sentì un piede uscire dal ritmo della corsa.
Capita, talvolta, che si comprendano le cose e le loro dinamiche ad un livello primordiale. Non è cognizione consapevole; assomiglia più ad un’immagine, ad una descrizione figurata. Noi VEDIAMO ciò che è e perché è ciò che è ma non sapremmo descriverlo.
E così fu in quel brevissimo istante per Yaidas Yelordim. Dapprima non comprese cosa fosse successo al suo piede ma la sagoma indistinta che apparve nel suo campo visivo nella frazione di secondo successiva, gli palesò la dinamica.
Tuttavia, la rapida successione degli avvenimenti non gli permise di porre rimedio all’inevitabile che gli stava capitando perché l’istante successivo si ritrovò a ruzzolare sull’asfalto conscio del dolore che ne sarebbe seguito, pur non provandolo ancora.
Antichi istinti, sviluppati da ancestrali antenati, lo fecero muovere in maniera da tentare di ridurre i danni fisici: stese una mano per attutire l’impatto imminente che non si fece attendere e che lo stordì.
Subito dopo un colpo inatteso lo prese alla bocca dello stomaco togliendogli il fiato. Percepì paura e terrore temendo di soffocare.
Robuste braccia lo sollevarono da terra e provò attimi di grato sollievo. Venne disteso su qualcosa di morbido; lo sbattere della portiera gli fece capire che era in una vettura e lo strattone gli disse che si stava muovendo, che lo stavano portando via. Poi un odore, come di grappa dozzinale, gli forò le narici. Un breve momento di nausea e poi il nulla.

Il rumore degli schiaffi gli giunse da distanze siderali come una eco in avvicinamento. Solo poi si rese conto che quel rumore di schiaffi era prodotto dall’impatto di una mano estranea sulla sua faccia.
Aveva nausea e sentiva le membra doloranti.
- È stata una breve corsa, vero? – chiese una voce con tono distaccato.
Yaidas si limitò ad annuire tenendo il capo chino sul petto. Altre mani gli afferrarono i capelli per sollevarglielo.
- Mi rendo conto che non hai molta voglia di fare conversazione in questo momento, Yaidas… - proseguì la voce estranea - …è stato un bel volo sull’asfalto. Più che bello, direi a sorpresa e il cloroformio deve averti rincoglionito ancora di più…
La voce dell’estraneo risuonò nelle sue orecchie ma non riusciva a rispondere, la bocca impastata.
Lo doveva aver capito anche il suo interlocutore perché di lì a poco se ne andò seguito da quell’altro che gli aveva tirato i capelli.

 

 

 

 
 
 

140814 # 1 - Uno scrittore di successo

Post n°490 pubblicato il 14 Agosto 2014 da sciarconazzi

_____

- Di cosa parla il suo libro?
- Di un viaggio

- Bene, oggi è nostro ospite un autore che abbiamo conosciuto tre anni fa. Dico bene, Paulonio?
- Sì, ho avuto lo straordinario piacere di essere vostro ospite esattamente tre anni fa!
- Ed eri venuto a presentare quello che poi è diventato uno dei più best seller del mondo, correggimi se sbaglio...
- Beh, a ben vedere, "uno dei più best seller" non è che voglia dire molto...ad ogni modo, sì, avevo presentato il mio romanzo d'esordio.
- Dal titolo?
- "Come va?"
- Bene, grazie...
- "Come va?" è il titolo del libro...
- Ma certo! Non è straordinario? Così breve e così...mah!
- Nei primi sei mesi vendessi un milione di copie
- "vendessi"?
- Non è un passato remoto?
- Chi può dirlo? Ma, in fondo, che importanza ha? Ridiamo! Hahahaha!
- Ma sì, ridiamo. Così sono contenti gli stolti, la loro bocca e il riso che abbonda
- Eh?
- Niente...una metafora
- Ah, già... Ma torniamo alla letteratura. Quest'oggi ci fai l'onore di presentare in anteprima mondiale la tua ultima fatica, vero?
- Sì. È stato un lavoro lungo e tormentato...
- E qual è il titolo?
- "L'enigma del termosifone algebrico"
- Un giallo?
- Più che un giallo, è un viaggio
- Un viaggio giallo. Un giallo on the road
- Sì, infatti! Come titolo di riserva avevo pensato a "Il percorso del limone"
- E invece poi hai optato per il "termosifone".
- Infatti...
- Ecco. Ma cos'è per te un "termosifone"?
- Bah...un termosifone può essere molte cose: un padre, una canzone, un amore dimenticato, un viaggio attorno all'equatore...
- Hai menzionato la parola "viaggio". Si parla dunque di un viaggio nel tuo libro?
- Sì, anche e soprattutto. Perché la vita è un viaggio
- Che preziosa perla di saggezza... Ma un viaggio verso dove? Quale "dove"?
- Definiscimi la parola "dove"...
- Avverbio di luogo
- Esatto! E questo ci dimostra che non esiste nessun luogo senza il suo "dove"
- Già, ma dov'è questo "dove" in cui il luogo trova la propria dimensione toponomastica?
- Chi può dirlo? Ricordati che la vita è sofferenza
- Sei vieppiù criptico
- Ti dirò di più: ho iniziato da una settimana a disequazionare la parola "ciao"
- Bene! Io, a nome dei nostri amici a casa, ti ringrazio per essere stato con noi. Un ultima cosa... Quando uscirà il tuo libro?
- I furgoni sono partiti testé dal magazzino della mia casa editrice, l'ormai famosa "Analfos", per recarsi nelle migliori librerie del globo.

 
 
 

140813 #1 - ...ci VENIVO a mangiare volentieri.

Post n°489 pubblicato il 13 Agosto 2014 da sciarconazzi

 

...vieni in trattoria!

 
 
 

140812 # 1 - Ludmillo e Clitemnestra II

Post n°488 pubblicato il 12 Agosto 2014 da sciarconazzi

____

Nella puntata precedente:


Ludmillo recuperò il mozzicone di Havana che aveva spento prima di accogliere Clitemnestra e lo riaccese tirando alcune rapide e nervose boccate.
Lei si staccò dal suo braccio e si diresse verso una panchina di pietra sotto un cipresso di Lawson.
Quando Ludmillo ebbe terminato di fumare spense il mozzicone schiacciandolo nella ghiaia.
Raggiunse quindi la sua amica presso la panchina ma non vi si sedette.
- …e che vuole costui? – chiese su un’ottava più alta del suo solito timbro.


- Mi ha chiesto soldi… - disse lei distogliendo lo sguardo. Aveva risposto con un volume appena udibile.
- Soldi? – si stupì Ludmillo.
- Sì…sei sorpreso?
- Mi avevi parlato di un ex. Beh, e io…
- Pensavi che ti avrei lasciato? Sciocco che sei…
- Perdonami…
- Siedi, caro…
Stettero senza parlare per diversi minuti, ciascuno immerso nei propri pensieri.
- Cosa…cosa conti di fare? – chiese infine Ludmillo schiarendosi la voce.
- Non lo so. Per questo sono corsa subito da te -
- Già. E con che macchina! – osservò lui. – A proposito, non sapevo che avessi una Bentley..!
- Non è mia, infatti. È di mio cognato, il marchese Anselmoni
- Anselmoni…
- Li conosci?
- Uhm… Il nome non m’è nuovo… - rispose Ludmillo carezzandosi il mento.
- Si tratta di Ermenegisto Gaudenzio Anselmoni vien dal Monte – aggiunse Clitemnestra.
- Ah, l’Ermenegisto Gaudenzio..! Al liceo, sì, ora ricordo… Un ragazzo generoso.
- Infatti. Sono tanto contenta per mia sorella che l’ha sposato. Ma non è di lui che ti volevo parlare…
- Sì, infatti. Era del tuo EX! – rimarcò Ludmillo.
- Ma caro, non puoi pensare che io non abbia un passato… - si giustificò lei.
Ludmillo ispirò a fondo e poi sospirò.
- Già, il passato… - concesse infine.
- Per farla breve…questo mio ex è in possesso di alcune mie missive e minaccia di venderle ad un noto quotidiano se io…
- Ah, un vile ricatto, dunque! – esclamò furente Ludmillo alzandosi e levando minaccioso il pugno al cielo.

 Cipresso di Lawson

Cipresso di Lawson con panchina di pietra.
Il sigaro schiacciato non si vede.


 

 

 
 
 

140811 # 2 - You just don't fucking care!

Post n°487 pubblicato il 11 Agosto 2014 da sciarconazzi

Ludmillo

 
 
 

140811 # 1 - Ludmillo e Clitemnestra I

Post n°486 pubblicato il 11 Agosto 2014 da sciarconazzi

Era pomeriggio, Ludmillo era pigramente appoggiato alla balaustra in cima alla scalinata che dalla casa portava giù verso la ghiaia del giardino e aspirava generose boccate dal suo Havana.
Una vettura nera si arrestò davanti al cancello. Da dove si trovava poté giusto indovinarne la sagoma e udirne il rombo del motore. Una voce familiare lo stava chiamando, era Clitemnestra.
Poldracco, efficientissimo come suo solito, era corso al cancello per aprire e la vettura entrò lenta facendo scricchiolare la ghiaia.
La vecchia Bentley Mark V andò a fermarsi con eleganza davanti al garage di Ludmillo.
L’autista scese ed aprì la portiera a Clitemnestra. Si era tolto il berretto e stava salutando con un inchino.
Ludmillo, giunto presso la vettura, le porse la mano per aiutarla a scendere.
- Cara… - disse.
- Grazie, Ludmillo. Ho bisogno di parlarti – rispose lei.
- Sì, l’immaginavo. Vieni, entriamo…
- No, preferisco passeggiare.
- Benissimo. Faccio portare qualcosa da bere?
- No, berrò dopo; lasciaci andare
- Ti ascolto… - disse lui porgendole il braccio.
- Noi siamo amici, vero? – riprese lei dopo una pausa.
- Ma certo, mia cara… - rispose lui con vaga inquietudine nella voce.
- Beh, vedi… - Clitemnestra si interruppe trasalendo per due tortore che spiccarono il volo con il loro caratteristico stridio.
- Stavi dicendo? – chiese Ludmillo girato verso la sua compagna che era rimasta a fissare il volo dei due culumbidi.
- Sì, perdonami, caro. Sono tutta sossopra…
- Ma che è successo di così grave? Mi stai facendo preoccupare…
- Oh… - gemette Clitemnestra - …si tratta di un mio ex. Mi vergogno tanto, Ludmillo, ma non sapevo più come fare… -
L’uomo recuperò il mozzicone di Havana che aveva spento all'arrivo di Clitemnestra e lo riaccese tirando alcune rapide e nervose boccate.
Lei si staccò dal suo braccio e si diresse verso una panchina di pietra sotto un cipresso di Lawson.
Ludmillo terminò rapidamente il mozzicone e lo spense schiacciandolo nella ghiaia.
Raggiunse quindi la sua amica presso la panchina ma non vi si sedette.
- …e che vuole costui? – chiese su un’ottava più alta del suo solito timbro.


Bentley Mark V

 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

woodenshipcassetta2dolce_pesolascrivanadonnasofia69Mc_GillLaFormaDellAnimaossimorapippi_luNarcyssefrancomonacadolcesettembre.1tantaquantanevuoiAngeloSenzaVelimoonatikaia
 

TAG

 
Citazioni nei Blog Amici: 83
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963