Creato da: upmarine il 02/10/2006
Reporter a stile libero, anzi senza. Ovvero, un gatto attaccato ai maroni! Con le unghie. :-((

L’angolo dei barlumi

Però, dall'alto della mia età, ho visto fiordalisi correre dietro ai papaveri che si nascondevano tra le onde del grano. Ero giovane e molto meridionale.







Signore,
perché i nostri ragazzi hanno smesso di sognare il proprio futuro, mimetizzandosi nel gregge alla ricerca di un mediocre consenso?
Perché hanno perso la capacità di volare ad ali spiegate, al di sopra della vuota quotidianità?
Perché non si ribellano alla volontà di chi trova necessario che siano imbrigliati nel regno delle scimmie urlanti?
Perché hanno sacrificato il proprio diritto di sfidare il mondo?
Perché negano l'affermazione della propria capacità di eccellere?

Nemmeno Tu conosci la risposta. Vero?

 

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Il dolore dell'anima .. su UPmariner Channel

Post n°148 pubblicato il 02 Marzo 2008 da upmarine

Nel 2038 è stato introdotto un nuovo comma nella legge 194:
Il magistrato ha la facoltà di considerare l'aborto un atto di infanticidio qualora l'interruzione di gravidanza non sia dettata da ragioni sufficientemente gravi.

Viene chiamato a deporre il perito di parte, il dott. Sofferenza Gilberto.

P.M.: Ci dica, dott. Sofferenza, per quale motivo la grave condizione psicologica della madre è stata considerata giusta causa per l'intervento?

TESTE: La pena che avrebbe dovuto sopportare l'imputata, continuando la gravidanza, è senza dubbio incompatibile con una vita umana degna di essere considerata dignitosa. Secondo la scala Juliani del dolore psicologico, ella non avrebbe potuto sopportare le conseguenze legate alla crescita di un figlio in quelle condizioni. Il grado di dolore che ha conseguito con i nostri test è compatibile con una forte tendenza al suicidio.

P.M.: Vuol dire che esiste un esame obiettivo e scientifico che permetta di valutare il grado di dolore psicologico e poter quindi prevedere la tendenza all'autolesionismo?

TESTE: Certamente. E' una conquista recente che risale al 2034. Così come per il dolore fisico non esiste una soglia di sopportazione universale e comune a tutti gli uomini, anche per il dolore psicologico non esiste la possibilità di definirne l'intensità in relazione alla pena inflitta. Sappiamo, da esperimenti effettuati sui ratti, che una martellata sulla coda impressa con la stessa intensità non provoca reazioni analoghe in tutti i roditori. Quindi è più lecito valutare la reazione piuttosto che l'azione nel definire il grado di dolore.

P.M.: Aspetti un attimo. Vuol dire che in base agli esperimenti sulle pantegane gli scienziati sono in grado di valutare il grado di dolore? Ma che c'èntra con il dolore pscicologico?

TESTE: Era solo un esempio di misura obiettiva. E' ovvio che per il dolore psicologico non abbiamo osservato i ratti ma la razza umana. In uno studio recente, il Prof. Juliani col suo assistente dott. Ferraris, ha stabilito che, in base alle risposte date a seguito di evocazioni dolorose inferte ad un campione significativo di esemplari umani, la reazione suscitata dalla simulazione di fatti veramente shockanti - come ad esempio l'assassinio di un figlio, l'abbandono da parte del marito, la tortura di un genitore, la perdita di tutti i beni materiali faticosamente conquistati durante una vita - è stata registrata e messa in correlazione con l'evento scatenato.

P.M.: Cerchi di essere più chiaro, per noi semplici cittadini.

TESTE: Sarò più esplicito: a seguito dell'assassinio simulato di un figlio, il 40 % delle madri è ricorsa al suicidio per combattere la disperazione, mentre nel caso della perdita simulata di tutti gli averi materiali, solo il 4,6 % delle donne si è tolta la vita. A queste donne è stata misurata l'attività cerebrale durante l'evocazione del grave disagio. Quindi, attraverso l'utilizzo di modelli matematici basati su algoritmi che tengono conto delle curve di distribuzione delle reazioni agli eventi scatenanti è stata costruita la scala Juliani del dolore psicologico.

P.M.: Ed in base a quella scala, l'imputata è risultata idonea all'interruzione di gravidanza?

TESTE: Per pochi decimi si.

UPMARINE: questa è una provocazione per costringere chi non crede che la sofferenza psicologica sia un elemento fondamentale della qualità della vita e, anche a volerla ammettere, vi sia una difficoltà oggettiva nella definizione universale del dolore, a pensare che non è facile mettersi nei panni della sofferenza altrui. Il dolore è soggettivo, e quello mentale è il più terribile: non ho mai sentito di qualcuno che si è lanciato dalla finestra per un mal di denti.

 
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Commenti al Post:
ilmondodiAle
ilmondodiAle il 02/03/08 alle 02:49 via WEB
Il dolore fisico si può lenire, quello mentale è difficile da estirpare...si insinua in ogni piega della pelle, raggiunge ogni fibra, è subdolo. Ti raggira e si manifesta, a volte, con esiti veramente drammatici. E credo che nessuno abbia diritto di tentare di catalogare il dolore altrui...deve solo rispettarlo e, per quel che può, tentare di aiutare...
(Rispondi)
 
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 00:13 via WEB
Non credo che esista una cultura del dolore: è qualcosa che da bambino mi hanno insegnato a sopportare. Il pianto era riservato ai bimbi. La maturità si misura, paradossalmente, dalla capacità di controllare il dolore. Il rispetto è merce rara, farfallina.
(Rispondi)
 
ilike06
ilike06 il 02/03/08 alle 09:32 via WEB
sei davvero uno scienziato! :-) la sofferenza psicologica è sicuramente individuale e anche le risorse per combatterla sono soggettive. ognuno di noi ha una sua "forza". anche quella credo non sia misurabile con una scala, ma chi più chi meno, ce l'abbiamo. chi è dotato di maggiore forza, rischia anche di essere preso per superficiale da chi valuta dall'esterno, ma ha una marcia in più di sicuro. ciao Amico mio.
(Rispondi)
 
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 00:32 via WEB
Ciao fatina, tu sei forte per reazione. L'alternativa sarebbe stata soccombere. Per quanto riguarda la superficialità, beh! ci sono altri sintomi per diagnosticarla. Ma hai ragione: certe volte la praticità delle decisioni viene scambiata per superficialità. Ma è uno dei tanti errori.
(Rispondi)
 
 
 
ilike06
ilike06 il 04/03/08 alle 17:29 via WEB
caro Up, nella mia messaggeria c'è la prova lampante di quanto ho qui esposto... le reazioni di forza ad un'avversità della vita sono prese per superficialità o, peggio ancora, per falsità... te lo scrivo in pvt... sono schifata...
(Rispondi)
 
 
 
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 22:00 via WEB
Non oso immaginare, fatina. Se vuoi distrarti un po' vai a trovare GioiaLù.
(Rispondi) (Vedi gli altri 4 commenti )
 
 
 
 
ilike06
ilike06 il 04/03/08 alle 22:09 via WEB
posso avere un tuo indirizzo di posta elettronica per non scriverti in messaggeria il mio lungo messaggio? grazie Up :-)
(Rispondi)
 
 
 
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 22:20 via WEB
in arrivo sul terzo binario tronco. ;-)
(Rispondi)
 
 
 
 
ilike06
ilike06 il 04/03/08 alle 22:47 via WEB
fatto
(Rispondi)
 
 
 
 
upmarine
upmarine il 05/03/08 alle 02:38 via WEB
anch'io! ;-)
(Rispondi)
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 02/03/08 alle 13:54 via WEB
Bel post...Molto vero! L'empatia è merce talmente rara che si rende necessario riuscire a dare dimostrazione dell'intensità del proprio dolore con metodi matematici, oggetti ed osservabili dall'esterno...Però è anche triste constatare l'incapacità di immedesimazione del genere umano...
(Rispondi)
 
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 00:36 via WEB
Non tutti, cara mia amica, hanno questo difetto genetico dell'egoismo. Il tuo altruismo ne è una prova. Ed anche quello di una nostra amica che è sfuggita di mano. Ha un caratteraccio ma il suo pendere verso il prossimo è inopinabile. Facevamo coppia fissa tanto tempo fa.
(Rispondi)
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 02/03/08 alle 22:16 via WEB
Bravo mr. Up. Vorrei dire tante cose, ma non è sera. Comunque grazie.
(Rispondi)
 
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 00:38 via WEB
Ma cara signora donna, da quando per certi argomenti è posta una data di scadenza? Grazie per la condivisione.
(Rispondi)
 
Eric_Van_Cram
Eric_Van_Cram il 03/03/08 alle 08:44 via WEB
spiace contraddirti, ma pare esistano casi di suicidi per mal di testa.
(Rispondi)
 
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 00:40 via WEB
Saranno effetti collaterali terribili. Però non ne farei un dato statisticamente significativo. Credo che la causa primaria di suicidi sia la sensazione di inadeguatezza o di persecuzione. Sensazioni, appunto.
(Rispondi)
 
svitol5
svitol5 il 03/03/08 alle 14:22 via WEB
A quale programma elettorale ti riferisci per questa modifica della 194? Oppure è solo quello di Giuliano Ferrara? Comunque hai messo su una bella provocazione, complimenti. Ciao Vito
(Rispondi)
 
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 00:42 via WEB
Non so quali saranno gli schieramenti politici nel 2038. Nel frattempo Juliani e Ferraris sono diventati luminari della sofferenza. Grazie per i complimenti. Sono soddisfatto delle prime reazioni. Sono curioso di leggere le prossime, se ce ne saranno.
(Rispondi)
 
dolcefondente
dolcefondente il 03/03/08 alle 14:54 via WEB
Non sempre il dolore e' soggettivo,ho ripensato a chi ha sofferto e soffre a causa di malattie degenerative come il cancro o per altre non meno importanti ,non mi sento di poter definire una scala di valori ne' per il dolore fisico ne' per quello psicologico,entrambi possono avere una loro storia e epiloghi diversi.ciao
(Rispondi)
 
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 00:46 via WEB
Ciao dolcefon, non volevo dire che il dolore sia un fenomeno soggettivo. E' chiaro che esistono cause dolorose per tutti. Tuttavia, è la reazione al dolore ad essere soggettiva. Ed infatti la teoria di questi scienziati inventati da me consiste proprio nel valutare la pena in funzione del dolore provato, misurato attraverso la reazione che è del tutto soggettiva. Non la causa ma è l'effetto ad acquisire maggior importanza, per me.
(Rispondi)
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/03/08 alle 13:14 via WEB
dici che nessuno si è ucciso per un mal di denti. e nel dirlo definisci già una scala Richter del livello di sofferenza. vale a dire che un mal di denti pare trascurabile di fronte, che so?, ad un mal di testa?
può darsi.
ma anche mi pare che dalle tue conclusioni si debba evincere una implicita valutazione del dolore psicologico come maggiore a quello fisico.
anche qui: può darsi.
di fatto se si entra nel campo delle soggettività, niente è più valutabile e di niente, in fondo, si può parlare, se non per pura accademia.
cosa ammetto, io? che entrambi possono essere un gravissimo peso, naturalmente.
da lì, poi, a considerare l'uno o l'altro un elemento valido per l'aborto, ci corre.
da un punto di vista legislativo, voglio dire. il punto di vista morale è mio e quindi soggettivo (come la valutazione del dolore).:)
(Rispondi)
 
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 22:12 via WEB
Eh no, cara mia. Ma lo sai che sei proprio un bel soggetto! Soggettivo. Tu porti acqua al mio mulino: io non ho definito una scala del dolore ma della reazione al dolore. Il mal di denti o il mal di testa sono dolori che non sono in grado di definire con parametri oggettivi. La reazione, invece, può essere misurata attraverso, ad esempio, il livello di prostrazione. Per il dolore psicologico, a maggior ragione, occorre valutare la reazione, ma non perché vale di più di quello fisico ma per la gravità delle implicazioni nelle risposte. Per quanto riguarda l'accademia, hai centrato in pieno, mia sagace contrapponente. Fintanto che non c'è misura per me non è scienza. Questa è la risposta di un vil meccanico alla tua soggettività. Per quanto riguarda l'aborto io credo che sia una risposta molto grave che presuppone un malessere molto profondo a monte. Stiamo parlando di una scelta dolorosa, a giudicare dall'effetto. Entra nella mia concezione senza troppe resistenze. Poi puoi anche allontanartene, ma dopo aver provato a condividere il mio pensiero senza pregiudizi. Buon ritorno a me.
(Rispondi)
 
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 05/03/08 alle 18:23 via WEB
difficile condividere ciò che è soggettivo, non trovi?:)
(Rispondi)
 
no.snob
no.snob il 04/03/08 alle 21:04 via WEB
La mia bisnonna diceva spesso che "chi è sazio non crede a chi è digiuno"
(Rispondi)
 
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 22:13 via WEB
Secondo me la tua bisnonna era mia compagna di banco alle elementari.
(Rispondi)
 
upmarine
upmarine il 04/03/08 alle 22:19 via WEB
A proposito di dolore, sapete cosa mi fa male? Leggere sul televideo che a Molfetta è stato il solfuro di idrogeno e non lo zolfo ad uccidere nella cisterna i cinque operai. Come si fa a creare una notizia attorno a questa banale differenza, come se si trattasse di un esame di chimica. Non sarà quest'altra molecola a rendere meno forte o più forte il dolore che provano i familiari degli operai morti o a giustificare il malcostume degli imprenditori che si ostinano a non obbligarsi moralmente a impiegare ogni forma di presidio di sicurezza. Vergogna, giornalisti. Vi odio. Con tutto me stesso.
(Rispondi)
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 04/03/08 alle 22:58 via WEB
Bè, visto che non guardi la tv, ti informo che il procuratore in persona ha dato questa notizia, abbastanza soddisfatto, si sarebbe detto; dice, gli esperti così mi hanno detto.
(Rispondi)
 
 
 
upmarine
upmarine il 05/03/08 alle 02:37 via WEB
Sarà un parente stretto dell'altro procuratore che ha atteso i termini di custodia cautelare del baby gangster. Però se i giornalisti avessero attaccato il cervello prima di sputtanare il procuratore con questa cazzata l'italiano medio non si sarebbe sentito tranquillizzato dal fatto che lo zolfo non c'entra nulla. Questa volta il diavolo non ha colpa.
Scusa il linguaggio sboccato ma mi hai pungolato per bene. :-)
(Rispondi)
 
Gioiasole
Gioiasole il 05/03/08 alle 17:24 via WEB
Adesso mi devi spiegare come faccio a lasciare un saluto al mio maggiordomo senza colpo ferire in un post così serio e non lasciare alcun commento. Tornerò (come sempre).
(Rispondi)
 
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