Creato da: upmarine il 02/10/2006
Reporter a stile libero, anzi senza. Ovvero, un gatto attaccato ai maroni! Con le unghie. :-((

L’angolo dei barlumi

Però, dall'alto della mia età, ho visto fiordalisi correre dietro ai papaveri che si nascondevano tra le onde del grano. Ero giovane e molto meridionale.







Signore,
perché i nostri ragazzi hanno smesso di sognare il proprio futuro, mimetizzandosi nel gregge alla ricerca di un mediocre consenso?
Perché hanno perso la capacità di volare ad ali spiegate, al di sopra della vuota quotidianità?
Perché non si ribellano alla volontà di chi trova necessario che siano imbrigliati nel regno delle scimmie urlanti?
Perché hanno sacrificato il proprio diritto di sfidare il mondo?
Perché negano l'affermazione della propria capacità di eccellere?

Nemmeno Tu conosci la risposta. Vero?

 

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Io che sono l'uomo più buono della terra (spero che kidgloves non mi citi per plagio) vi faccio questo regalo. E' una delle poche cose che mi fa pensare a Dio. Per due motivi: il primo è che solo grazie a Dio possono esistere queste meraviglie; il secondo è che non può esistere un Dio capace di togliercelo dalla Terra, prima o poi.

 

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Pensieri natalizi ... su Upmariner channel

Post n°119 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da upmarine
 
Tag: Sassi

Cavoli, come passa il tempo. Mi sembra ieri quando indossavo il mio salvagente con la papera gonfiabile per restare a galla sulla superficie del mare ed ora siamo già arrivati a Natale.
Sarà per questo che diventiamo tutti più buoni e ci sorgono spontanee candide affermazioni del tipo: andate tutti a cagare, voi e i vostri blog schifosi. Non avete niente di meglio da fare che spaccare i maroni col Natale.


E invece no! Dobbiamo mantenere il nostro proverbiale aplomb e tirare fuori il peggio di noi. Ad esempio, parliamo pure del fatto che la tredicesima è volata via. Anzi non è neppure arrivata, perché non è nemmeno prevista da quelle forme di contratto così innovative tanto diffuse ora. Penso, ovviamente, a quei poveri disgraziati dei lavoratori precari. Che poi mi chiedo: perché sono precari? Se sapessero fare qualcosa di unico e irrinunciabile io mica li licenzierei. Anzi, li alletterei con un lavoro a tempo indeterminato e con tanto di lauto guadagno.
Quindi se sono precari vuol dire che li posso sostituire quando e come voglio. Ma allora non vorrete mica farmi credere che il male peggiore proviene dalla scarsa professionalità dei nuovi lavoratori.
Ma che dico, sono fior di laureati. Il top della crema della nostra società. Laureati in una di quelle nuove discipline che fanno tanto scena. Come si chiama quella? Ah si! Laurea in Cinema, televisione e produzione multimediale. Oppure quell'altra: Economia di internet. Qualcuno potrebbe anche obiettare che un laureato del genere è troppo specializzato e a noi, mucillaginosi italiani, non serve. Basterebbe una buona laurea in economia e commercio con qualche insegnamento facoltativo specifico per il commercio elettronico. Vallo a spiegare ai ragazzi che non devono lasciarsi adescare da nomi allettanti offerti da venditori di fumo.
Tant'è vero che anche la stessa università che ha offerto tale corso di studio lo ha soppresso dal prossimo anno. E nel frattempo esistono laureati di cui non esiste più la laurea. Bella roba.

Io consiglierei la stessa laurea (mi pare sociologia o psicologia) conseguita dalla dottoressa Vincenza Pastorelli che, in attesa di un gatto nero, si è data da fare con le luci rosse. Certo, anche quello è un lavoro precario ma da 600 euro al giorno. Basta avere doti manageriali che permettano di gestire col dovuto polso un centro massaggi che massaggia per bene certe parti nascoste.
Ecco, questi pensieri mi affiorano a Natale.
Jingle Bells, Jingle Bells, Jingle all the way.

 
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Puberta' su ... UPmariner Channel

Post n°118 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da upmarine
 

La maturazione del frutto, come la puberta' dell'uomo, e' un processo complicato: gli ormoni scatenano un effetto esplosivo nella biochimica della maturazione, il cui effetto fisiologico, a valle, e' la distribuzione di seme maturo. Dopodiche', inizia il lento declino del corpo fruttifero verso la morte, eufemisticamente chiamato "senescenza" nel ciclo vitale della pianta. Le piante possono essere definite una sedentaria forma di vita: cionondimeno, bruciano una gran quantita' di energia per produrre un frutto attraente. Lo sforzo ripaga quando gli uccelli e gli erbivori mangiano e quindi espellono i semi contenuti nel frutto, consegnando il contenuto genetico in rigogliosi campi lontani.
Allo stesso modo gli uomini spendono una grande quantita' di piacevole energia per propagare il proprio seme in fertili corpi, resi attraenti da altri ormoni maturanti.
Cosa dire: le piante affidano la propagazione della specie alla cacca, noi alla ginnastica aerobica. Ed ecco spiegata la sortita di Big Jim nella palestra di Marion.

 
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Dolcezza ... su UPmariner Channel

Post n°117 pubblicato il 08 Dicembre 2007 da upmarine
 

La domanda di dolcificanti, artificiali o naturali, arriverà a costare oltre 1 miliardo di dollari entro il 2010. L'utilizzazione principale sarà nella fabbricazione delle bibite analcoliche light.
La spettroscopia NMR (la tecnica di indagine chimica che prediligo) è stata impiegata per svelare il potere di un nuovo (si fa per dire) dolcificante ipocalorico, migliaia di volte più dolce del saccarosio (comune zucchero) e non ha il retrogusto amaro di altri dolcificanti, come la saccarina, aspartame, sucralosio, neotame, acesulfame.
Tale dolcificante è estratto dal frutto della pianta tropicale Pentadiplandra brazzeana di Baillon (roba da ridere), consumato dalle popolazioni dell’Africa occidentale da migliaia di anni.
Curiosamente, l'estratto noto come brazzeina, ha un sapore dolce soltanto per le scimmie e per gli esseri umani (chiedo scusa alle scimmie).
La brazzeina è una proteina (tranquilli, è l'unica lezione di biochimica che mi sono concesso) di 54 amino acidi, 2000 volte più dolce del saccarosio, anche se ha un gusto più vicino a quest’ultimo piuttosto che a quello di altre proteine dolci, quale la taumatina.
La sua dolcezza è mantenuta anche a 80°C (io invece divento più rude già ad appena 37,5°C), proprietà importante per gli alimenti che devono essere pastorizzati (niente a che fare con le pecore).
Le proteine dolci non posseggono però le stesse proprietà chimiche degli zuccheri semplici come il saccarosio. Infatti, queste proteine non interagiscono con gli stessi recettori degli zuccheri (avete mai sentito parlare delle papille gustative nel retrolingua?). Ciò che rende dolce queste proteine è molto più complesso di quanto accade con i piccoli dolcificanti, come saccarosio, aspartame, ecc.
In qualche modo la molecola di brazzeina “inganna” i recettori del sapore dolce presenti sulla lingua e fa si che, ad esempio, il limone assuma un sapore dolce (mi ricorda il comportamento di certe fidanzate che ingannano l'uomo con la dolcezza e poi, una volta sposate, si rivelano per quelle che sono: acide).
I ricercatori hanno sviluppato un protocollo (cioè una ricetta) di espressione e di purificazione che si adatta perfettamente alla produzione in larga scala dell'industria alimentare.
In pratica hanno sintetizzato il gene (DNA) che codifica per la proteina brazzeina, ed hanno trasformato (OGM) con questo gene i batteri che possono essere facilmente allevati (vi ricordate la beuta del post precedente?) in enormi fermentatori per produrre grandi quantità di brazzeina (gli uomini schiavizzano quello che trovano, compresi i batteri e non solo i cinesi).
E non finisce qui: recentemente un gruppo di ricercatori dell’Università di Tsukuba è riuscito ad inserire
nella lattuga il gene responsabile della produzione della miracolina (una proteina simile alla brazzeina), riuscendo così a produrre la proteina al di fuori del frutto originario, aprendo così la strada ad uno sfruttamento commerciale.

Niente paura, il caramello si farà ancora con il caro vecchio saccarosio.
Però,in conclusione, potete dire in napoletano al vostro tesoro: "sì 'ddoce comm'a brazzeina".
Vabbé, forse è ancora meglio dire "sì 'ddoce comm'o zzucchere".

P.S.
Se siete curiosi di provare questa bacca miracolosa, esiste un locale a Tokyo dove servono dolci aspri e a bassissimo contenuto calorico che, con l’aiuto della bacca miracolosa, assumono un sapore dolcissimo. Oppure, se vi fidate, potete comperare delle tavolette che, a detta del produttore, contengono la miracolosa proteina (il sito sembra in giapponese ma scorrete la pagina e troverete informazioni in inglese).

Ho apportato aggiornamenti al testo per COLPA di GIOIASOLE (mi ha fatto notare che in rete c'é altro).

 
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Fatelo tacere ... su UPmariner Channel

Post n°116 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da upmarine
 
Tag: Sassi

Riprendo il commento che ho lasciato a casa di Lilith nel suo post numero 271.
Beh, mi sembra che si sia tutti ottimisti. Basta aspettare qualche decennio, il tempo che terminino le risorse petrolifere nel frattempo pagate come oro, nero per l'appunto, che poi saranno tirate fuori le energie pulite dal cilindro. Io spero invece che ci sia un crollo dei consumi, e non necessariamente dovendo morire di freddo o tornando a parlare di distanze in termini di giorni a cavallo. Parlo del fatto che, eliminando gli sprechi generati dal consumismo diffuso, qualche risparmio sull'energia si potrebbe anche raggiungere.
A casa mia, per esempio, basterebbe che i vari abitanti cercassero di ricordarsi di spegnere le luci quando escono da una stanza per tornarci dopo un paio d'ore. Ho provato anche a proporre le lampade a basso consumo, ma le hanno accettate solo in cucina a patto che rimanesse accesa ventiquattroresuventiquattro. Nelle altre camere non se ne parla nemmeno: mi dicono che sono brutte e ci mettono un paio di mesi per arrivare a fare luce con l'intensità giusta, vale a dire da camera operatoria.
Per non parlare dei televisori: ne abbiamo sei, una per ogni camera, ad esclusione dei bagni. Spesso, tornando a casa trovo mia madre "sola" con tre TV accese: mi pare giusto che non perda nemmeno una battuta delle sue commedie saponose mentre si aggira tra le stanze, nelle faccende affaccendata.
Così anche le automobili ed altri consumi vari che non sto a raccontare, se non voglio che mi scoppi la tastiera per la forza con cui sto digitando, causa nervosismo.
Tuttavia, prima o poi, grazie anche al gran da fare della mia comunità casalinga, le risorse non rinnovabili di energia termineranno e, allora, l'ingegno umano partorirà una valida alternativa. Nucleare? Magari una bella fusione pulita invece che la fissione scoriosa non mi farebbe schifo. Oppure, perché no, se copiassimo la natura? Badate bene che è una cosa che già facciamo, solo che ci riusciamo male. Ad esempio si parla di solare, senza sapere che la tecnologia si basa su principi fisici (effetto fotovoltaico?) a bassa resa rispetto a quello della fotosintesi clorofilliana. Non dico che ho la soluzione, magari! Però le ricerche che gli scienziati conducono non sempre sono divulgate a sufficienza e si ha la sensazione che nulla si stia facendo.
Cosa ne so? Me ne occupavo fino a qualche anno fa, facendo ricerche sulle proteine ferro-zolfo. Queste navette biologiche trasferiscono elettroni, quindi energia, dai photoreaction center I e II verso i serbatoi di raccolta collocati all'interno dei cloroplasti delle foglie vegetali. Ora non me ne occupo più perché sono stato affascinato da altri meccanismi della vita: il movimento e i motori molecolari. Ma questa è un'altra storia. Torniamo quindi all'energia.
Come si produce energia? Spendendone molto di più. Questo sempre. Ad esempio, le centrali idroelettriche sfruttano la discesa dell'acqua per azionare i generatori che sono semplici trasduttori di energia che trasformano (trasducono) l'energia meccanica in energia elettrica. Da dove proviene l'energia? Dal sole che ha fatto evaporare l'acqua del mare che, dopo condensazione in alta quota, riprecipita verso il basso.
Lo stesso, per analogia, succede agli elettroni delle foglie. Si trovano in bassa quota (nel senso che sono a bassa energia) e vengono portati in alto (sempre come energia) dai fotoni di luce. Si parla di eccitazione elettronica. Questi elettroni, che si trovano, per così dire, ad alta quota, tornano verso il basso ricedendo l'energia che avevano guadagnato attraverso la captazione della luce, e azionando i vari meccanismi vitali che ne consumano a volontà. La resa è ottima, nel senso che la conversione dell'energia solare in energia "vitale" comporta una bassa perdita. La stessa cosa non avviene nelle celle fotovoltaiche,
dove la resa è molto bassa nonostante passi da giganti siano stati fatti. Tornando all'analogia con la centrale idroelettrica, è come se solo una minima parte dell'energia meccanica dell'acqua fosse convertita in quella elettrica, e la maggior parte venisse invece persa nell'attrito del generatore che dissipa quantità enormi di calore (altra forma di energia, questa volta non desiderata).
Bisognerebbe imparare dalla natura. Ed è quello che gli scienziati fanno. Vanno a lezione dalla professoressa Natura, che ha selezionato modi efficienti di produzione di energia avendo a disposizione una cosa fondamentale: il tempo. Lunghe ere evolutive che si misurano in milioni, miliardi, di anni. Noi, tutto questo tempo, non l'abbiamo ed allora dobbiamo copiarla.
Infine, un'ultima considerazione e poi vi lascio liberi, se non vi siete sparati un colpo alla tempia: siamo sicuri che dobbiamo trovare altra energia? Non è che stiamo invece saturando il nostro pianeta con un sovraffollamento di scorie? E' come se in una beuta (è una bottiglia con una forma strana) avessi posto una coltura di cellule. Prima o poi, anche se i nutrienti forniti sono sufficienti per raddoppiarne la massa, la crescita si autolimita perché le scorie prodotte diventano tossiche. Un bel sistema per evitare il sovraffollamento. Noi possiamo sempre decidere di scaricare le scorie altrove ma, prima o poi, ci raggiungeranno. Per fortuna io sarò morto e sepolto. Sarò scoria anch'io!

 
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Audience ... su UPmarienr Channel

Post n°115 pubblicato il 05 Dicembre 2007 da upmarine
 
Tag: Sassi

Mi sono chiesto quale potrebbe essere stata l'audience del programma 8 e mezzo, diretto da Giuliano Ferrara, nella serata che è appena trascorsa.
Sono intervenuti i teologi Piero Coda e Cettina Militello, il filosofo Massimo Cacciari e l'incomprensibile Gianni Baget Bozzo.
Per me è stata una puntata da dieci e lode, per l'argomento trattato (
"Nella speranza siamo stati salvati" con cui inizia l'enciclica di Bendetto XVI) e per lo spessore della discussione che ne è scaturita.
Non amo particolarmente l'arroganza di Ferrara ma stasera ha dato prova di essere un ottimo giornalista. Non era facile stare dietro a cotanto "brain storming" e lui c'è riuscito benissimo.
Mi sono chiesto quale potrebbe essere stata l'audience per questo programma (avevo iniziato così il post, ricordate?) ed alla relativa risposta è affidata la mia considerazione della cultura media del nostro popolo. Stiamo cercando di dare la laurea a tutti (compresa quella in Scienze dei Disturbi Intestinali Acuti) ma svuotandola del significato di "alloro coronante il sommo sapere".
Ed allora non mi sorprenderebbe apprendere che solo un'esigua minoranza abbia provato interesse per argomenti molto distanti dalle tette e dai culi di Teo Mammuccari.
Sono contento che almeno una emittente televisiva abbia scelto di curare i contenuti in barba ad indici di ascolto. Credo che sarebbe una buona cosa se mi potessero concedere il libero arbitrio di scegliere a quale TV versare il mio canone. Se tassa deve essere che ben spesa sia.

 
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MMS autorizzati da ... UPmariner Channel

Post n°114 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da upmarine
 
Tag: Sassi

Oggi il Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha inviato a tutte le scuole un'apposita direttiva, approvata anche dal Garante della privacy, per cui diffondere da scuola immagini non autorizzate via Internet o Mms può procurare una multa fino a 30mila euro.

Non si potranno più inviare immagini non autorizzate.


DA CHI? Dal preside, ovviamente.

Egregio Signor Preside,
con la presente sono a chiederLe l'autorizzazione a diffondere via MMS il fondoschiena della Cicci, che mostra a tutto tondo indossando pantaloni a vita bassa, molto bassa. Praticamente alle ginocchia.

 
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