la sete verde

i pubblici passi falsi

LOUISE GLUCK

IL PORTONE

Volevo restare come ero
ferma come il mondo non è mai fermo,
non a mezza estate ma all'attimo prima
che il primo fiore si formi, l'attimo
che nulla è ancora passato:

non mezza estate, l'inebriante
ma tarda primavera, l'erba non ancora
alta al bordo del giardino, i precoci tulipani
che cominciano a schiudersi...

come una bambina che indugia su un portone,
osservando gli altri,
quelli che precedono,
un teso ammasso di membra, conscia dei
fallimenti altrui, i pubblici passi falsi

con la sprezzante fiducia giovanile nella forza
imminente
preparandosi a sconfiggere
queste debolezze, a non cedere
a nulla, il tempo immediatamente

precedente la fioritura, l'epoca della maestria

prima dell'apparizione del dono,
prima del possesso.

versi da L'IRIS SELVATICO,
traduzione di MASSIMO BACIGALUPO,
GIANO EDITORE, 2003
le pagine recano numerazione discontinua
...

SEVERAL:
VAN GOGH BALLOON












fuck nota

al portone,  immobile.
(anche io.
vorrei). perpetua tarda primavera.
fissata. paralizzata.
nell'impossibilità assorbo le circostanze.
nelle varianti di spreco che 
mi vengono trapiantate dagli esperti.
non lo ignoro l'attimo, 
mentre respiro, ultimo e primo respiro, 
respiro.

GIAN

Fuck nota2
Sogni irrisolti,
aquiloni persi nel cielo
che sfavilla...
i miei anni, solo i miei anni...