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la sete verde

"Avete 'n vo' li fior' e la verdura | e ciò che luce od è bello a vedere; | risplende più che sol vostra figura: | chi vo' non vede, ma' non po' valere." Guido Cavalcanti

 

Messaggi del 14/06/2020

da un'intesa che ne adempie l'età, da un sentire capace di nient'altro

Post n°447 pubblicato il 14 Giugno 2020 da bluaquilegia

WALLACE STEVENS

Da Credenze d'Estate


I
Adesso, con la piena dell'estate e i folli massacrati
e le furie d'aprile trascorse e ben prima
delle prime boccate autunnali, giovani forze
sta covando il prato, di un peso profumato
sono grevi le rose e la mente ripone i suoi pensieri.

Adesso, la mente ripone i pensieri e considera.
La febbre del ricordo giunge a questo.
Questo è l'ultimo giorno di un'annata
che non si lascia davanti altri tempi.
Che giunge a questo e alla vita dell'immaginazione.

Non c'è niente di iscritto o pensato o percepito
e ciò conforta il cuore al fondo contro i falsi
accidenti: questi padri tutti intorno,
queste madri sempre addosso che toccano, parlano,
questi amanti in attesa nel prato secco e morbido.

II
Rinvia la dissezione dell'estate, come
il pino fisico, il pino metafisico.
Guarda la cosa pura e niente altro.
Guardala con lo sguardo più infuocato.
Brucia, tutto ciò che non è parte.

Segui l'abbaglio del sole nel cielo
e non fuggirne con metafore.
Osservalo così, sterile ed essenziale
e potrai dire, ecco il centro che cerco.
Fissalo in un fogliame eterno

riempi il fogliame di sospesa pace,
di gioia nel perenne, sacrosanta ignoranza
di ciò che potrebbe mutare. Esilia il desiderio
per quello che non è. Eccola: sterilità
di ciò che è fertile e non perfezionabile.

III
E' la torre naturale del mondo,
il punto prospettico, verde culmine del verde,
una torre più preziosa della vista ad di là.
Un punto che si accampa come un trono,
asse di tutto, culmine del verde.

e contrada felice di canti nuziali.
E' la montagna dove sta la torre,
è la montagna ultima. Qui il sole senza posa
respira la sua aria, e trova pace,
e il compimento crea questo rifugio.

E' il vecchio che si erge sulla torre
e che non legge libri. La sua fiorente antichità
assorbe l'estate fiorente ed è placata,
da un'intesa che ne adempie l'età,
da un sentire capace di nient'altro.


(traduzione di Stefano Dal Bianco)





MARK LANEGAN
miniconcerto pret a porter

 
 

 

 

 

 









fuck nota

acqua, versi, note, dal bagaglio essenziale.
viaggiare leggeri, distaccarsi dalle cose materiali.
pochi propositi, molte illusioni, maggiori sogni.
mi osservo allo specchio e riconosco uno sguardo
scuro, il segno dell'insonnia, il broncio, l'arco
delle sopracciglia. scorre così tanto tempo in me.
è il mio volto riflesso e non lo è.
è il pane quotidiano che rifilo ai passanti.
è l'illusione apparente,
è quel che tu cerchi, di cui non mi curo nè
m'importa.
la spinta più forte che provo è quella di lasciare
accadere le cose; la richiesta definitiva che la
vita pretende è sempre la stessa: tenerle assieme.

anche oggi piove ed io, in onore dell'acqua,
creo illusioni. 

 

 
 
 

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