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la sete verde

"Avete 'n vo' li fior' e la verdura | e ciò che luce od è bello a vedere; | risplende più che sol vostra figura: | chi vo' non vede, ma' non po' valere." Guido Cavalcanti

 

Messaggi di Gennaio 2021

un senso differente

Post n°483 pubblicato il 19 Gennaio 2021 da bluaquilegia

 

JONI MITCHELL

Blue

 

 

 

 

WALLACE STEVENS

A primitive like an orb

La poesia essenziale al centro delle cose,
le arie che motivetti spirituali intonano,
hanno saturato di bene la lega delle nostre vite
e delle nostre opere. Ma è, cari signori,
una percezione difficile, questo bene che satura,
apparecchiato da ninfe leste d'occhio, quest'essenza d'oro,
questo tocco di fortuna, disposto e predisposto
da geni così leggeri nell'aria così pallida.

Della poesia non si dimostra l'esistenza.
E' qualcosa che si vede e si conosce in poesie minori.
E' l'armonia alta, vasta, che risuona
appena, appena, improvvisa,
grazie a un senso differente. E' e non è,
e perciò è. Nell'istante della parola,
l'ampiezza di un accelerando muove,
cattura l'essere, lo amplia - e non è più.

Che latte si trovi in tale cattura,
che pane di grano e dolce d'orzo e teneri
ospiti verdi, e tavoli nei boschi e canzoni
nel cuore, nel tempo di un istante, nello spazio
che s'allarga, il blu inevitabile
del tuono remoto, un'illusione, come fosse,
oh come, sempre troppo pesante, perché il senso
l'afferri, il più oscuro come, il distante fosse...

Una poesia conferma l'altra e poi l'insieme,
per il chiaroveggente che non cerca prove:
L'amante, il credente e il poeta.
Dal loro desiderio le loro parole sono elette,
dalla gioia della lingua, quand'è loro.
Così celebrano la poesia centrale,
l'impresa delle imprese, con termini finali,
opulenti, pieni, gonfi d'altro ancora,

finché la terra usata e il cielo, e l'albero
e la nuvola, l'albero usato e l'usata nuvola,
perdono i vecchi usi che si facevano di loro,
ed essi: questi uomini, e la terra e il cielo,
si comunicano l'un l'altro comunicazioni precise,
precise, libere conoscenze, secrete fin'allora,
rotture di ciò che li teneva stretti. E come
se la poesia centrale diventasse il mondo,

e il mondo la poesia centrale, ognuno compagno
dell'altro, come se l'estate fosse la sposa,
sposata ogni mattino, ogni lungo pomeriggio,
e il compagno dell'estate: lo specchio e lo sguardo,
l'unico luogo e persona, un sé di lei
che parla, e denuncia sé separati, entrambi uno.
La poesia essenziale genera le altre. La sua luce
Non è una luce a parte, in alto.

(...)

 

 

 

 

two faces one face


il bosco è gelato: 
è una galleria d'arte,
senza bisogno di muri,
la luce è sempre quella giusta, 
senza bisogno di ricerca.
gli sfondi sono assoluti, 
il risalto perfetto, nessun 
panneggio nero potrebbe
altrettanto.
il suono è efficace sviluppo 
del divenire delle immagini,
e è senza strumenti.
la cura di tutto questo è affidata a qualcosa 
di perfetto e meravigliosamente
sconosciuto.
grazie a tutti per i commenti precedenti,
il post è dedicato a tutti voi e a coloro che,
con gentilezza, privatamente, ci sono. 
abbiate cura. 

 
 
 

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