la sete verde

come la prima tra le cose umane, il corpo

MARIA GRAZIA CALANDRONE

Ʌ - corpo verde dell'alba
 
libero, insonne e disarticolato, il corpo accade
come la prima tra le cose umane: è tutto verde, tutto
volontà
 
morbido e teso come uno stendardo
si solleva dal fuoco centrale
della campagna, perde oro dalla bocca
 
        quando è in ginocchio sulla terra nuda si rivela
                        un chiarore di menta
 
non sono io, è il respiro
della materia dentro
la materia:
      coltello
             di cobalto che sale dalla terra,
                             lingua di fiamma
                                           e filamento
di saliva nel vivo della carme
 
                    - in sottofondo
              un rumore di cose che si stanno facendo -
 
la pianura del corpo è tutta viva, tutta
risvegliata
dalle fruste di un vento sotterraneo - saette
lungo i flessori - e l'obliquo
preme da sotto l'orizzonte
pelvico,
       libera
             la trazione profonda della terra
che riapre nel sole la sua crepa,
                   quel prodursi
di fenditure, ancora
 
27.8.13


versi tratti da SERIE FOSSILE, CROCETTI Editore, 2015,
alle pagine 65 e 66

l'immagine, quella dell'albero filosofico di carl jung, compreso nel blu,
oppure e necessariamente, in un’immagine d'insieme,
scimmia e monolito in 2001: odissea
nello spazio di kubrick, poeta silente.













epimetea

nella poetica radicata sull' essenziale, l'archetipo 
conferisce una certa impressione di odissea al verso,
di straordinario viaggio temporale e culturale e, 
di conseguenza, di odisseo al lettore, col libro come timone, stretto tra le mani.