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NESSUNO SCONTO  NESSUNO SCONTO - ROBERTO MARONI

Post n°26 pubblicato il 24 Maggio 2006 da theriddle
 
Foto di theriddle

Per chi non avesse potuto seguirlo, riporto integralmente l'intervento di ieri dell'On. Maroni nel corso del dibattito per la fiducia del governo alla camera.
"Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, sono tanti i motivi che ci inducono a negare la fiducia al suo Governo. Non sono motivi basati su un pregiudizio di natura ideologica. Sono ragioni che trovano la loro giustificazione nelle affermazioni contenute nel programma del suo Governo, nelle prime dichiarazioni di alcuni suoi ministri avventate e contraddittorie, nella preoccupazione che fa nascere in noi la convinzione che ci troviamo di fronte ad un esecutivo debole, insicuro, già privo di guida, vittima della sua inerzia antiberlusconiana e preda delle componenti più radicali che hanno già fatto capire, in modo non equivoco, che il loro unico obiettivo sarà quello di distruggere tutto ciò che il Governo Berlusconi ha fatto in cinque anni.
Tra le molte ragioni che inducono la Lega Nord Padania a negarle la fiducia, signor Presidente, mi limiterò ad accennare a quelle più significative. Comincio dalla più eclatante: la composizione del Governo.
Lo spettacolo che il centrosinistra ha offerto ai cittadini in questi giorni non è, diciamolo, propriamente edificante.
In campagna elettorale lei aveva fatto promesse mirabolanti: diminuirò il numero dei membri del Governo, ridurrò i costi della politica, garantirò una presenza di donne nell’esecutivo da lasciare a bocca aperta.
È vero: siamo rimasti tutti a bocca aperta, ma per motivi opposti.
Con il suo Governo, lei ha battuto in un solo colpo due record: quello della bugia più rapida e quello del più alto numero di ministri, viceministri e sottosegretari nella storia della Repubblica. Una vera e propria “carica dei 101”: un membro del Governo ogni cinque parlamentari di maggioranza. Complimenti! Stracciato il record dell’odiato Berlusconi, impallidito quello di Andreotti, uno che di poltrone se ne intende! È il trionfo della vecchia e brutta politica. Uso un’espressione utilizzata in quest’aula dall’onorevole Diliberto un anno fa, quando accusò Berlusconi di aver aumentato i sottosegretari nel suo secondo Governo. Ma ora Diliberto tace. Tutta la sinistra tace. Non mi meraviglio: questa ipocrisia diffusa è il segno che la vostra morale non cambia mai. Se lo fate voi va bene, se lo fa la Casa delle Libertà è una vergogna.
Seconda ragione di dissenso: il suo, signor Presidente, non è solo un Governo pletorico, ma anche debole, confuso e privo di spessore. Non è l’opposizione a dirlo, ma la stampa internazionale, quella che, per i cinque anni del Governo Berlusconi, voi avete indicato come censore disinteressato ed imparziale delle vicende politiche italiane. Alcuni titoli: la fragile alchimia del Governo Prodi; l’Italia avrà finalmente un “governino”, un esecutivo debole dalla navigazione incerta, che lascia presagire che non arriverà a fine legislatura. E ancora: tutto ha ricordato tristemente i tempi del manuale Cancelli; se nel 1996 all’epoca del suo primo Governo Prodi aveva innovato e chiamato molti universitari e personalità della società civile, questa volta si è accontentato di aprire le porte ad un banchiere.
Giudizi impietosi, espressi da giornali, non certo di destra, che non danno del Governo italiano una bella immagine all’estero.
Purtroppo per noi, la storia non finisce qui. Se entriamo nel merito della composizione del suo Governo, riscontriamo che un uso così spregiudicato del manuale Cencelli non si era mai visto.
Per appagare gli appetiti dei suoi voraci azionisti, lei non ha esitato a fare a pezzi interi ministeri, a cancellare la riforma Bassanini, che voi avevate votato, a mettere a rischio il funzionamento della pubblica amministrazione - lo denunciano oggi i sindacati - e, soprattutto, a distruggere il modello di gestione coordinata e integrata delle politiche di welfare che noi avevamo realizzato, ottenendo un apprezzamento unanime dei partner europei e l’elogio della Commissione europea.
Vedete, colleghi della maggioranza, vorrei consigliarvi una lettura istruttiva: il dibattito parlamentare sulla nascita del primo Governo Berlusconi, quando decidemmo di scorporare il Ministero della sanità da quello del welfare. Penso che anche a molti di voi verrebbe tristemente da sorridere leggendo gli infuocati interventi delle non ancora ministre Rosy Bindi e Livia Turco, che ci accusavano con forza di aver manomesso, con quella decisione avventata, il modello sociale europeo e di mettere a repentaglio le prestazioni sociali per i deboli e i malati.
Ora che il Ministero del welfare è stato smembrato in tre pezzi e che voi avete ottenuto una comoda poltrona ministeriale, perché non insorgete come faceste allora? Perché non gridate allo scandalo? Che coerenza, compagne ministre! Che coerenza!
I cittadini italiani, vostri elettori, quelle persone deboli a cui avete chiesto il voto, devono sapere che li avete ingannati, che avete cancellato un grande progetto di integrazione tra politiche sociali e politiche attive del lavoro, compiendo così l’atto finale di spregio nei confronti di una persona di cui molti tra voi si vergognano persino di pronunciare il nome: il professor Marco Biagi
Ma la ragione più importante su cui si fonda la radicale sfiducia della Lega Nord al suo esecutivo, signor Presidente, si chiama “questione settentrionale”. Quando lei nel suo intervento programmatico esclama: «Al nord chiediamo di contribuire come solo il Nord sa fare», a noi, francamente, corre un brivido lungo la schiena. Quel che mette in allarme noi, ma soprattutto i milioni di contribuenti padani, è il combinato disposto del suo appello alla contribuzione del Nord e della campagna lanciata da ambienti estesi della sua maggioranza contro il lavoro autonomo, considerato, senza mezzi termini, un luogo frequentato da bande di evasori.
Ebbene: i milioni di onesti artigiani, di piccoli e medi imprenditori e di liberi professionisti non sono evasori per definizione solo perché così vorrebbe far credere la sinistra radicale, populista e nostalgica. Essi, invece, sono la parte più viva del nostro tessuto produttivo. Eviti di soffocare la forza vitale dell’economia italiana, signor Presidente, magari solo per dare sollievo a qualche grande industria assistita, pubblica o privata che sia, nei cui confronti lo Stato è già stato sin troppo generoso negli ultimi anni!
Signor Presidente del Consiglio, le ragioni che ci impediscono di votare la fiducia al suo Governo sono forti e ben motivate. Abbiamo sentito richieste di dialogo e inviti rivolti alla Casa delle Libertà a sedersi e a discutere. Sono convinto che il dialogo e persino la convergenza su alcune questioni di rilevante interesse comune siano non solo possibili, ma anche utili. Ma la consapevolezza della fragilità strutturale della maggioranza che vi sostiene vi ha indotto nell’errore di confondere dialogo con “inciucio”. Ma davvero pensate che un dialogo politico serio possa fondarsi sull’offerta di poltrone e poltroncine, di cui, peraltro, il Governo non dispone?
Parlate di cose serie e non di poltrone! Parlate di federalismo, di lotta all’immigrazione clandestina, di nuovo welfare, e noi vi ascolteremo con l’attenzione che questi temi meritano! Parlate della questione settentrionale e di come sostenere la crescita, ministro Bersani, senza rapinare ulteriormente le tasche dei contribuenti padani.
Noi saremo un’opposizione seria e tenace ma attenta e vi sfideremo alla prova della verità su questi temi. Se invece state solo cercando di conquistare, con una poltrona, qualche voto in libera uscita, beh, è inutile che ve lo dica, lo sapete bene: rivolgetevi ad altri, la Lega Nord Padania non è interessata!"

La padania 24/05/06

 
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Il coraggio nessuno lo può regalare, bisogna che ogni uomo lo trovi nella propria anima. (Umberto Bossi)

"Chi controlla il passato, controlla il futuro; chi controlla il presente, controlla il passato" George Orwell

“E tutti si scandalizzano quando sentono dire: quel tale tipo di mammifero o di uccello ormai è sparito dalla faccia della terra, non lo vedremo più; è una grave perdita. Certo, si tratta di gravissime perdite. Ma non sarebbe forse più grave se sparisse una comunità umana?” (Bruno Salvadori)


"I molteplici consigli legislativi, e i loro consensi e dissensi, e i poteri amministrativi di molte e varie origini, sono condizioni necessarie di libertà. La libertà è una pianta di molte radici. (...) Quando ingenti forze e ingenti ricchezze e onoranze stanno raccolte in pugno d'un'autorità centrale, è troppo facile costruire o acquistare la maggioranza d'un unico parlamento. La libertà non è più che un nome: tutto si fa come tra padroni e servi." (Carlo Cattaneo)


IL VOSTRO CANCRO E' PIU' GRAVE DEL MIO. Un cancro ben più tragico, ben più irrimediabile del mio. Un cancro per il quale non esistono chirurgie, chemioterapie, radioterapie. Il cancro del nuovo nazifascismo, del nuovo bolscevismo, del collaborazionismo nutrito dal falso pacifismo, dal falso buonismo, dall'ignoranza, dall'indifferenza, dall'inerzia di chi non ragiona o ha paura. Il cancro dell'Occidente, dell'Europa e in particolare dell'Italia. (Oriana Fallaci)

Penso ad un popolo multirazziale
ad uno stato molto solidale
che stanzi fondi in abbondanza
perché il mio motto è l'accoglienza,
penso al problema degli albanesi,
dei marocchini, dei senegalesi
bisogna dare appartamenti
ai clandestini e anche ai parenti
e per gli zingari degli albergoni
coi frigobar e le televisioni.
....
penso che è bello sentirsi buoni
usando i soldi degli italiani. (G.Gaber)


Un giorno milioni di uomini abbandoneranno l'emisfero sud per irrompere nell'emisfero nord. E non certo da amici. Perché vi irromperanno per conquistarlo. E lo conquisteranno popolandolo  coi loro figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria.”  Houari Boumedienne - Presidente algerino -  1974 - dinanzi all'Assemblea delle Nazioni Unite





 

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