Una mini riforma dei risarcimenti Inail ai parenti dei morti su lavoro per rendere più equi in particolare quelli delle vittime più giovani. E’ la proposta del presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inail stesso, Francesco Rampi, che ha suggerito al governo e al Parlamento un emendamento all’art. 6 della legge di stabilità.
La modifica della norma consentirebbe infatti all’Inail di applicare un criterio più favorevole di quello attualmente prescritto per calcolare le rendite ai superstiti. Oggi, infatti, il valore delle prestazioni deve essere calcolato in rapporto alle retribuzioni percepite dal lavoratore nell’anno precedente all’infortunio; per evitare eccessive sperequazioni sono previsti un livello minimo e uno massimo.
“Nel caso di lavoratori giovani o precari, e quindi con retribuzioni basse, però, le prestazioni vengono inevitabilmente calcolate sui livelli minimi – spiega Rampi -. L’emendamento proposto, la cui copertura economica sarebbe interamente a carico dell’Inail, prevede invece che, negli infortuni mortali, le prestazioni vengano calcolate in ogni caso sui valori massimi”. “La vita umana, è un valore impagabile e va innanzitutto tutelata; ma, al verificarsi di un infortunio mortale, l’Inail dovrebbe comunque poter rispondere più adeguatamente senza offendere la memoria del lavoratore scomparso e senza aggiungere indignazione al dolore dei familiari”, conclude Rampi.
da Avvenire
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il 30/09/2015 alle 10:06
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