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"Letteratura e civiltà della Sardegna" volume II, (Edizioni Grafica del Parteolla) di FRANCESCO CASULA
Post n°1545 pubblicato il 18 Gennaio 2014 da deosoe
L'Associazione culturale ITA MI CONTAS organizza per il 23 gennaio (ore 17.30, Biblioteca di Flumini di Quartu) la presentazione di "Letteratura e civiltà della Sardegna" volume II, (Edizioni Grafica del Parteolla) di FRANCESCO CASULA Il volume contiene scrittori e poeti in lingua sarda, bilingui e in lingua italiana. Si inizia con Benvenuto Lobina e si prosegue con Francesco Masala, Antonio Cossu Franco Fresi ( in Gallurese), Michele Columbu, Raimondo Manelli, Nereide Rudas, Eliseo Spiga, Salvatore Mannuzzu, Antonio Puddu, Angelo Mundula, Giulio Angioni, Bachisio Bandinu, Efisio Cadoni, Salvatore Niffoi, Sergio Atzeni, Michela Murgia, Flavio Soriga. Seguono tutti scrittori in lingua sarda come Aquilino Cannas, Franco Carlini, Gianfranco Pintore, Giovanni Piga, Maddalena Frau, Paola Alcioni, Anna Cristina Serra. Agli scrittori (e ai testi riportati) in Lingua sarda nel secondo volume come nel primo è dedicato più del 50% dello spazio. In essi infatti potremmo vedere che dalle origini del volgare sardo fino ad oggi, non vi è stato periodo nel quale la lingua sarda non abbia avuto una produzione letteraria. Certo, qualcuno potrebbe obiettare, che essa, rispetto ad altre lingue romanze, ha prodotto pochi frutti: può darsi, ma – dato e non concesso – si poteva pensare che un cavallo per troppo tempo tenuto a freno, legato imbrigliato e impastoiato potesse correre? La lingua sarda, certo, deve crescere, e sta crescendo, ed ha soltanto bisogno che le vengano riconosciuti i suoi diritti, che le venga proprio riconosciuto il suo “status” di lingua. E dunque le possibilità che possa esprimersi,ad iniziare dunque dall’insegnamento della stessa nelle scuole di ogni ordine e grado, come materia curriculare.Il criterio con cui sono stati selezionati gli Autori e i Testi presenti nel volume è – oltre la qualità estetica – quello dell’Identità. Infatti l’importante è che la produzione letteraria esprima una specifica e particolare sensibilità locale, ovvero una appartenenza totale alla cultura sarda, separata e distinta da quella italiana diversa dunque e irrimediabilmente altra, come scrive il critico sardo Giuseppe Marci.E dunque l’importante è soprattutto – come scrive Antonello Satta – che gli autori sappiano andare per il mondo con pistoccu in bertula, perché proprio in questo andare per il mondo, mostrano le stimmate dei sardi e, quale che sia lo scenario delle loro opere, vedono la vita alla sarda.
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