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Pensioni
Post n°2209 pubblicato il 10 Marzo 2015 da deosoe
Riforma pensioni, proposte per la pensione anticipata 2015: guida completa Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest
In questo articolo cercheremo di fare il punto sulla riforma pensioni, presentando schematicamente tutte le proposte di pensione anticipata che sono state illustrate nella prima fase del 2015. Illeitmotiv è "flessibilità": tutti la annunciano, tutti la promettono ma per ora non ci sono cambiamenti particolari. Indicheremo sinteticamente i pro ed i contro, unitamente alle possibilità che le soluzioni possano effettivamente essere approvate. Il vostro contributo è per noi molto importante, vi invitiamo a commentare al fine di raccogliere pareri eopinioni ed eventualmente integrare questo articolo che vuole diventare un forum perenne dove inserire la novità che, di volta in volta, riguarderanno il tema delle pensioni. Quota 100: la proposta di Cesare Damiano per la pensione anticipata Tra le varie soluzioni è quella che risulta essere più gradita ai pensionandi. La soluzione vedrebbe l'uscita dal lavoro esattamente come avveniva nella pensione di anzianità soppressa dalla Fornero ma con qualche anno di ritardo. Età minima 60 anni a cui aggiungere 40 anni di contributi, con 61 anni servirebbero invece 39 anni di versamenti e così via. Una delle variabili inseriti è la c.d. quota 41: con 41 anni di versamenti si lascia il lavoro indipendentemente dall'età (come accadeva con i "quarantisti"). Oggi servono 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne per accedere alla pensione anticipata (che è il nome dell'istituto, sebbene molti intendono il termine come mera anticipazione della pensione). E' una delle soluzioni più "difficili" da attuare a causa degli elevati costi: si stima una spesa superiore ai 10 miliardi.
Quota 100 con esodo volontario: variabile della proposta Damiano L'abbiamo presentata in una lunga intervista all'ingegner Ercolani. Sinteticamente, l'uscita con la quota 100 sarebbe opzionale e non si percepirebbe immediatamente la pensione: questa arriverebbe dopo qualche anno, leggermente maggiorata. In pratica, l'uscita servirebbe a chi può mantenersi qualche anno con risorse proprie stipulando una sorta di contratto con lo Stato.
Pensione flessibile con penalizzazioni decrescenti
Si tratta di un'altra proposta che vede Cesare Damiano come primo firmatario. Età minima 62 anni con 35 anni di contributi: si percepirebbe inizialmente un assegno decurtato dell'8% che andrebbe a scalare fino a raggiungere lo zero (quindi fine della penalizzazione) a 66 anni. Alleghiamo l'infografica di Pensioni Oggi. Anche in questo caso, con 41 anni di contributi si conseguirebbe la pensione di vecchiaia indipendentemente dall'età.
Prestito pensionistico: la proposta dell'ex ministro Giovannini Il prestito pensionistico fu messo in campo dall'ex ministro del Lavoro Giovannini: i lavoratori prossimi alla pensione riceverebbero un prestito di circa 700 euro che restituirebbero, maturati i requisiti per la pensione, con piccoli prelievi mensili. Detto anche "mini pensione", è una soluzione "low cost": la stima è di circa 1 miliardo. La critica che gli viene mossa è che si rischia di non risolvere il problema perché ci sarebbero comunque molte persone che riceverebbero una cifra che non consentirebbe loro di vivere dignitosamente. Pensione anticipata con 'Opzione Uomo': regime sperimentale per tutti E' un'altra proposta che è stata fatta alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. In pratica verrebbe esteso il regime contributivo delle donne per tutti. Oggi è in vigore l'opzione donna: prepensionamento a 57 anni e 3 mesi con 35 anni di contributi. L'assegno percepito è però interamente contributivo. Sulla questione è in corso una bagarre che sfocerà nella Class Action contro l'INPS che stiamo seguendo: difficile che si pensi di estendere il regime a tutti. A dire il vero, però, aumentando l'età anagrafica per l'uscita, non sarebbe da escludere la portata risolutiva di molte questioni: giustamente, di contro, i lavoratori più "datati" vorrebbero difendere gli anni di retributivo versati. Prevista come opzione, magari rivisitata, potrebbe però avere un senso.
Pensionamento anticipato tramite accordo lavoratore-azienda e riscatto contributi della laurea E' la proposta dell'ex ministro dei governi Berlusconi Sacconi che abbiamo raccontato unitamente al riscatto agevolato dei contributi per gli anni un cui sono stati compiuti gli studi universitari. Praticamente le imprese, per "svecchiare" il personale, pagherebbero una quota per anticipare il pensionamento dei lavoratori e favorire la flessibilità in uscita. Non sembra piacere molto, tant'è che se ne parla poco.
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