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Bonus revisione auto e moto

Post n°2736 pubblicato il 13 Febbraio 2022 da deosoe

 

Bonus revisione auto e moto: cos'è e come funziona. La guida rapida
13 febbraio 2022varie
Bonus revisione auto e moto: cos'è e come funziona. La guida rapida
Il bonus revisione auto e moto serve a far fronte all'aumento delle tariffe dall'1 novembre 2021. Ecco a chi spetta e come fare domanda.
Bonus revisione auto e moto
Bonus revisione auto e moto
Dopo un mese dall'attivazione della piattaforma ad hoc per l'ottenimento del bonus revisione auto e moto è boom richieste. Sono infatti già giunte più di 40mila richieste che riguardano revisioni compiute tra il primo novembre e il 31 dicembre 2021. Più di 20mila invece i rimborsi in corso di erogazione da parte della Motorizzazione civile. Si tratta dei dati forniti in un recente comunicato del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.

Ricordiamo che dopo le varie proroghe dovute all'emergenza epidemiologica da covid-19, le revisioni sono tornate obbligatorie e seguono le normali cadenze. Quindi molti automobilisti potrebbero trovarsi con la revisione scaduta senza saperlo e precisiamo che le sanzioni per le auto senza revisioni sono molto pesanti!

Quello su citato è un ulteriore contributo ideato al preciso fine di compensare gli aumenti delle tariffe che sono scattati dall'1 novembre 2021 ed è da rimarcare subito che i citati aumenti attengono alla revisione di mezzi a quattro ruote (fino a 35 quintali); motoveicoli; ciclomotori e minibus (fino a 15 posti) presso le officine autorizzate. A cominciare dal primo marzo sarà possibile domandare il bonus revisione 2022 per quelle effettuate dal primo gennaio. Ecco di seguito qualche ulteriore dettaglio.

Bonus revisione auto e moto: il contesto di riferimento
Prima di vedere più da vicino il bonus revisione auto e moto, appare opportuno ricordare che cos'è la revisione. Ebbene, quest'ultima altro non che è un obbligo previsto dalla legge, proprio come per la Rc Auto. Non bisogna infatti dimenticare che tutti i mezzi in circolazione devono essere controllati in maniera periodica, per la garantire la sicurezza degli automobilisti e l'incolumità dei pedoni.

In concreto, la revisione auto comporta un approfondito monitoraggio del mezzo in circolazione, da compiersi con cadenza prestabilita e sulla scorta dell'anzianità del veicolo. I controlli attengono al funzionamento meccanico, con specifico riferimento ai freni, alle sospensioni, alle emissioni di gas, alle luci, alla frizione. Rispettare l'obbligo di revisione periodica della propria macchina o moto significa rispettare una misura di tutela sociale, che si fonda sul concetto di sicurezza comune e di difesa dell'ambiente. Infatti, non bisogna dimenticare che i veicoli a motore sono in varia misura inquinanti, anche a livello sonoro.

Leggi anche: bonus barriere architettoniche 2022, cos'è e come funziona

Da notare altresì che per tutti i mezzi nuovi la prima revisione deve aversi a distanza di quattro anni, rispettando il mese nel quale l'auto è stato immatricolata. In seguito la cadenza è invece biennale e fa sempre riferimento al mese indicato sul bollino che è apposto sulla carta di circolazione. Nella prassi l'officina nella quale è stata svolta l'ultima revisione auto invia un avviso scritto per tempo, in maniera tale che i proprietari dei mezzi da revisionare possano organizzarsi onde non rischiare di superare la scadenza.

Ed attenzione: la revisione va fatta anche ai ciclomotori, agli autocaravan e ai mezzi che oltrepassano i 3500 kg. Discorso diverso per i mezzi del trasporto pubblico, come ad es. gli autobus: in dette circostanze la revisione è da intendersi annuale.

Bonus revisione: importo e margine di applicazione
Lo abbiamo accennato all'inizio del nostro articolo: oggi fare la revisione costa di più e in un periodo di rincari generalizzati come quello che stiamo vivendo, di certo non può far piacere ai milioni di automobilisti e possessori di un mezzo a due ruote, che ogni giorno utilizzano il proprio veicolo per spostarsi sul territorio. Secondo la Cgia, l'aumento risponde alla necessità di garantire sia la sostenibilità economica dei centri di controllo; sia la conservazione di un elevato standard qualitativo del servizio revisioni il quale - lo rimarchiamo - ha la finalità principale di garantire la sicurezza stradale e la tutela di tutti gli utenti della strada.

Il bonus revisione copre di fatto l'aumento della spesa per quest'attività presso le officine autorizzate. In buona sostanza, fare il periodico controllo dell'automobile costa circa una decina di euro in più, ma vero è che grazie a questa misura dello Stato, detto incremento di spesa sarà di fatto coperto. La tariffa standard presso i centri privati convenzionati è oggi pari a 79,02 euro, mentre per chi va alla Motorizzazione civile la spesa è di 54,95 euro. Di fatto l'aumento è stato pari a 9,95 euro, ma nei centri convenzionati o strutture private deve tenere conto anche dell'Iva ed è dunque un po' più alto.

Come accennato, il bonus revisione vale sull'aumento previsto dall'Esecutivo, ma non può applicarsi a tutte i mezzi a due e quattro ruote. Infatti, per fare un esempio veloce, se un privato è proprietario di due moto e una macchina, il bonus revisione potrà essere ottenuto soltanto per uno dei mezzi a lui intestati. Insomma, detto bonus revisione è concesso ai proprietari per un solo mezzo e per una sola volta.

Leggi anche: bonus biciclette

Come richiedere ed ottenere il bonus revisione auto e moto?
Il diritto al rimborso in oggetto è certificato in seguito alla verifica della regolarità della richiesta ad hoc. Per richiedere il citato bonus revisione - peraltro accreditato direttamente sul c/c dell'avente diritto - i cittadini interessati dovranno eseguire il login alla piattaforma ‘Bonus veicoli sicuri', tramite l'identità digitale Spid e compilare il modulo ad hoc. Si tratta infatti dell'unico strumento con cui inviare la richiesta di rimborso.

Ribadiamo infine che a partire dal primo marzo sarà possibile chiedere ed ottenere il bonus revisioni per quelle svolte dal primo gennaio di quest'anno. Infatti, il rimborso sarà possibile per tutti coloro che revisioneranno il proprio veicolo tra il 2021 e il 2023.

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Caro bollette
13 febbraio 2022varie
Caro bollette luce e gas, come risparmiare? Dai bonus al pagamento a rate
In tema di rincari bollette luce e gas, il Governo è recentemente intervenuto con misure idonee a ridurre l'impatto dei costi sugli italiani.
Caro bollette luce e gas
Caro bollette luce e gas
Il caro bollette luce e gas - che si somma agli aumenti dei prezzi per una grande varietà di beni anche non di prima necessità - sta colpendo famiglie ed imprese e, almeno per il momento, le prospettive per i prossimi mesi di certo non fanno essere ottimisti. Tuttavia, dopo settimane di pressing a favore di una nuovo intervento contro il caro energia, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha recentemente annunciato un nuova manovra, mirata a ridurre i costi delle bollette.

I tecnici al servizio del Governo sono in queste ore impegnati per raccogliere le risorse per il varo di un nuovo pacchetto di misure, che dovrebbe giungere - secondo le previsioni degli osservatori - entro il Consiglio dei Ministri della prossima settimana. Da notare che queste nuove misure andrebbero ad aggiungersi a quanto già previsto con l'ok al decreto Sostegni ter, ora all'esame del Parlamento. In gioco vi sarebbe una cifra pari ad ulteriori 5-7 miliardi di aiuti economici a sostegno di famiglie ed imprese.

Vero è però che, in uno scenario incerto e assai gravoso per i propri risparmi, esistono degli accorgimenti e delle misure che aiutano a risparmiare qualcosa. Faremo di seguito il punto sul caro bollette, bonus e pagamento a rate, in modo tale da indicare entro quali margini è possibile ridurre la spesa.

Bollette luce e gas, come funziona il pagamento a rate
Oltre ai bonus sociali - che molto probabilmente saranno rafforzati dai prossimi provvedimenti dell'Esecutivo - forse non tutti sanno che il Governo ha pensato a distinte misure per agevolare i consumatori, ed in particolare alla possibilità di rateizzare le bollette luce e gas. Ma attenzione: ricordiamo subito che per accedere a queste misure di supporto contro i rincari, esistono moduli e procedure distinte, in base al fornitore scelto dall'utente.

Leggi anche: bonus biciclette 2022 cos'è e come funziona

In linea generale, si può ottenere la rateizzazione di una bolletta, soltanto se l‘importo dovuto è al di sopra dei 50 euro ed entro 10 giorni da una scadenza. Inoltre, non bisogna dimenticare che è consentito servirsi della rateizzazione anche laddove:

la bolletta includa un ricalcolo per consumi effettivi e oltrepassi del 150% l'addebito medio su consumi stimati degli ultimi 12 mesi (250% per clienti non domestici);
sia stato acclarato il malfunzionamento del contatore e siano stati compresi pagamenti di consumi non registrati;
il fornitore non abbia rispettato la periodicità prevista per l'emissione;
si sia titolari di bonus elettrico;
vi sia costituzione in mora per il mancato versamento di una o più bollette.
Da rimarcare che il Governo ha introdotto la possibilità di rateizzazione dal 1 al 30 aprile - fino a dieci rate senza interessi - e non stupisce che l'obiettivo delle istituzioni sia e resti intervenire su più fronti; in quanto il rincaro delle bollette energetiche attiene ad una vastissima pluralità di utenti, a partire dalle famiglie, in particolare le più deboli, ma anche le imprese e gli enti territoriali.

In ogni caso, ricordiamo che è possibile consultare il sito web ufficiale di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) per ogni ulteriore chiarimento e delucidazione.

Bollette luce e gas a rate: alcune precisazioni sui destinatari
E' opportuno rimarcare che i beneficiari delle regole di rateizzazione saranno milioni e milioni di cittadini, sia le famiglie - vale a dire circa 29 milioni - sia le piccole aziende, come ad esempio negozi e attività artigianali, caratterizzate da una fornitura di elettricità non al di sopra dei 16,5 kW.

Arera ha il compito di chiarire nel dettaglio tutte le varie modalità tecniche della rateizzazione, avendo anche il ruolo di definire gli anticipi da versare alle imprese fornitrici di gas e luce, al fine di compensare le rate. I fondi disponibili sono pari a circa un miliardo di euro.

Come sopra accennato, le modalità (app dedicata, store sul territorio, servizio clienti) per rateizzare il pagamento variano da bolletta a bolletta; e dunque sono diverse in base al fornitore prescelto per il servizio luce e gas.

Leggi anche: bonus barriere architettoniche, cos'è e come funziona

Caro bollette luce e gas: bonus e sconti attivi
Oltre all'azzeramento degli oneri di sistema per luce e gas naturale per tutte le utenze, è prevista altresì l'agevolazione o sconto fino a 177 euro sulle bollette luce, rivolto esclusivamente ad alcune categorie di soggetti:

famiglie con Isee al di sotto dei 8.265 euro annui;
famiglie con almeno 4 figli e con Isee fino a 20mila euro all'anno;
titolari di reddito o pensione di cittadinanza;
soggetti in condizioni di salute precarie che usano apparecchiature elettromedicali.
Sul piano degli importi dello sconto, ricordiamo che essi sono variabili nei termini che seguono:

128 euro per nuclei familiari con massimo 2 membri;
151 euro per le famiglia con non più di 4 membri;
177 euro per nuclei con quattro o più componenti.
Mentre per quanto attiene alle bollette del gas metano per usi civili e industriali, esse saranno ad Iva ridotta al 5% fino al prossimo marzo. Da notare che questi sconti saranno applicati in automatico da Arera.

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Bonus mamma domani, chi ne ha ancora diritto nel 2022
13 febbraio 2022varie
Bonus mamma domani, chi ne ha ancora diritto nel 2022
È ancora possibile usufruire del bonus mamma domani o premio alla nascita anche per il 2022 a determinare condizioni. Ecco quali
bonus mamma domani
bonus mamma domani
Bonus mamma domani 2022: come noto, dal 1° marzo 2022, arrivano i primi assegni unici universali per figli a carico che incorpora e sostituisce una serie di agevolazioni a tutela delle famiglie, come ad esempio il bonus mamma domani o premio alla nascita.

Quindi, dal 1° gennaio 2022, data a partire dalla quale subentra il predetto assegno unico, non è più possibile richiedere il premio alla nascita di 800 euro. Ma non è proprio così: esiste, infatti, un caso specifico al verificarsi del quale è ancora possibile fare domanda per ottenere il bonus di 800 euro, così come spiega l'INPS, con la Circolare n. 23 del 9 febbraio 2022.

In particolare, le domande di premio alla nascita in relazione all'evento "nascita avvenuta" potranno essere acquisite per i nati fino al 28 febbraio 2022. Potranno altresì essere acquisite le domande relative all'evento "compimento del 7° mese di gravidanza" a condizione che il settimo mese di gravidanza si sia concluso entro il 31 dicembre 2021. Allo stesso modo, saranno acquisite le domande in relazione alle adozioni e affidamenti perfezionati entro il 31 dicembre 2021.

Assegno unico per i figli: prestazioni abrogate
Come noto, l'assegno unico universale per figli a carico ha sostituito - a decorrere dal 1° gennaio 2022 - tantissime prestazioni, tra cui anche il "Bonus mamma domani". Da notare, però, che non tutte le prestazioni a sostegno della genitorialità sono state abrogate, ad esempio, rimangono fuori: il bonus nido e l'assegno di maternità dei comuni, ma non solo.

Quindi, l'assegno unico assorbe le seguenti prestazioni:

il premio alla nascita o all'adozione (Bonus mamma domani);
l'assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;
l'assegno di natalità (cd. Bonus bebè);
le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.
Leggi anche: domanda assegno unico

Assegno unico e bonus mamma domani: periodo di compatibilità
Considerata l'entrata in vigore dell'assegno unico universale, con relativa abrogazione delle predette prestazioni, l'INPS ha previsto una sorta di periodo transitorio. Ad esempio, nel caso dell'assegno di natalità (bonus bebè) potranno essere acquisite domande riferite a eventi (nascite/adozioni/affidamenti) avvenuti nell'anno 2021.

Mentre sono prorogate, per gennaio 2022 e febbraio 2022, le misure introdotte in materia di assegno temporaneo per figli minori.

Il periodo transitorio, dunque, esiste anche per il "bonus mamma domani" stabilendo principalmente tre punti fondamentali:

le domande relazione all'evento "nascita avvenuta" potranno essere acquisite per i nati fino al 28 febbraio 2022;
possono essere acquisite anche le domande relative all'evento "compimento del 7° mese di gravidanza" a condizione che il settimo mese di gravidanza si sia concluso entro il 31 dicembre 2021;
sono accettate le adozioni e affidamenti perfezionati entro il 31 dicembre 2021.
Bonus mamma domani 2022: come e quando fare domanda
Infine, si ricorda che la domanda "bonus mamma domani" può essere presentata:

dopo il compimento del settimo mese di gravidanza (inizio ottavo mese);
a nascita avvenuta o a seguito di uno degli altri eventi previsti dalla legge: adozione e affidamento preadottivo.
La domanda deve essere presentata all'INPS tramite una delle seguenti modalità:

servizi telematici accessibili direttamente dalla richiedente, attraverso il servizio dedicato;
Contact Center (numero verde INPS 803 164, gratuito da rete fissa, oppure 06 164 164 da rete mobile);
enti di patronato, tramite i servizi telematici offerti dagli stessi.
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Domani
13 febbraio 2022varie
Prima Pagina Domani 13/02/2022

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CORRIERE DELA SERA
13 febbraio 2022varie
Prima Pagina Corriere della Sera 13/02/2022

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Sante Fosca e Maura
13 febbraio 2022varie

Sante Fosca e Maura
Sante Fosca e Maura
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Nome: Sante Fosca e Maura
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 13 febbraio
Tipologia: Commemorazione
Patroni di:Dueville, Frisanco
Luogo reliquie:Chiesa di Santa Fosca
AGIOGRAFIA
DEDICAZIONI
Nei dintorni di Venezia, una delle località più malinconicamente suggestive è Torcello, la più antica, e per molti secoli la più splendida città della laguna veneta. Nacque nel V secolo, quando la popolazione di Altinum fuggì davanti al cavallo di Attila.
Altinum era stata cinta di mura turrite. In ricorda dell'antica, la nuova città fu perciò chiamata Turricellum, poi Torcello. Quando, al tempo dei Longobardi, anche il Vescovo Paolino vi trapiantò il pastorale, Torcello si estese e prosperò. Divenne un « grande emporio di traffici e di lavoro », per decadere poi con lo sviluppo della vicina Venezia, finché la malaria e l'insabbiamento della laguna completò l'opera di abbandono. Gli antichi e mirabili edifici della città solcata dai canali, cedettero allora sulle fondazioni marce, sprofondarono nella melma lagunare, furono spogliati. Oggi sopravvivono soltanto due, bellissimi. Uno è la chiesa che fu cattedrale, snella come un alto vascello, alberata da uno squadrato campanile. L'altro è la chiesa di Santa Fosca, più tarda, ma ancor più interessante nella sua architettura circolare, con cupola e portici ai lati in questa chiesa che si conservano le reliquie di Santa Fosca e di Santa Maura, martiri del III secolo, non di Torcello, che ancora non esisteva, ma di Ravenna, allora municipio romano.

Fosca aveva quindici anni, nel 250, quando l'Imperatore Decio ordinò la persecuzione. La sua famiglia era pagana ma la fanciulla sentì nascere in cuore una strana pietà. Si confidò perciò alla sua affezionata nutrice, chiamata Maura, cioè Mora, forse perché d'origine africana.

Maura incoraggiò i propositi della fanciulla. E fece di più, unendosi a lei nella conversione. Le due donne furono battezzate insieme, Avuta la notizia della conversione, il padre di Fosca fremé d'ira e di sdegno. Tentò ogni mezzo permessogli dalla sua autorità di pater familias per far recedere la figlia dalla sua decisione. Si potrebbe pensare che fosse spinto a ciò dall'affetto, temendo per la fanciulla i rigori della persecuzione. Poi egli stesso denunciò Fosca e Maura al governatore Quintiliano.

La leggenda, quasi per render tangibile la virtù delle due donne, racconta che i soldati incaricati di arrestarle, non osarono avvicinarsi, scorgendo due Angioli che si tenevano al loro fianco. Fosca e Maura si presentarono da sole in tribunale; sostennero l'accusa, professarono la fede. Nei processi contro i Cristiani, l'ultima risorsa per spingere all'apostasia era la tortura. Ma la fede di Fosca e di Maura non vacillò sotto la flagellazione. Furono tutt'e due messe a morte con la spada.

Santa Maura è considerata il modello delle nutrici cristiane, per avere, oltre al latte della vita corporale, istillato nella fanciulla il latte della vita eterna. Perciò è venerata come patrona delle balie. E il suo nome è sempre unito nella devozione a quello di Santa Fosca, sua figlia di latte e di spirito, come unite sono le loro reliquie.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Ravénna santa Fosca Vergine e santa Maura sua balia, le quali, al tempo deU'Imperatore Décio, avendo sofferto molti tormenti sotto il Preside Quinziàno, alla fine, trafitte da spada, compirono il martirio.

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Esenzione ticket sanitario 2022, ultime novità: reddito, patologia, invalidità e gravidanza
12 febbraio 2022varie
Esenzione ticket sanitario 2022, ultime novità: reddito, patologia, invalidità e gravidanza
Casi di esenzione dal pagamento del ticket sanitario in base all'età e al reddito e per salute: patologia, invalidità e gravidanza.
Esenzione ticket sanitario 2022
Esenzione ticket sanitario 2022
Esenzione ticket sanitario 2022, quali sono le ultime novità? Anche quest'anno chi non supera determinate fasce di reddito o è affetto da particolari patologie ha diritto all'esenzione dal ticket sanitario. Rispetto a quanto previsto per il 2021 non sono stati apportati sostanziali cambiamenti. Infatti sulla base della riforma del ticket sanitario questo dovrà essere versato in funzione della fascia di reddito di appartenenza.

Età, reddito e patologia sono i requisiti cui fare riferimento per sapere se si ha o meno diritto all'esenzione. Di seguito vedremo chi ha diritto all'esenzione dal versamento del ticket e per quali motivi. Ma prima vediamo cos'è e a cosa serve il ticket sanitario.

Ticket sanitario: cos'è e quando non è dovuto
Il ticket sanitario è una tassa o contributo mediante la quale il cittadino, in caso di fruizione di una determinata prestazione sanitaria, contribuisce, ovvero partecipa a sostenere i costi del Servizio Sanitario Nazionale.

È dovuto per visite mediche specialistiche, esami diagnostici strumentali e di laboratorio, prestazioni sanitarie in pronto soccorso che non abbiano carattere di urgenza e che non comportino il successivo ricovero. In ultimo, il ticket deve essere pagato per effettuare delle cure termali.

Il ticket sanitario non è invece dovuto in caso di:

esami di diagnostica strumentale e di laboratorio rientranti nei programmi di diagnosi precoce (si pensi a mammografia e pap test);
prestazioni di medicina generale e in ambito pediatrico;
prestazioni sanitarie erogate durante il ricovero in ospedale;
acquisto di dispositivi medici per diabetici o di alimenti per ciliaci o altre persone affette da malattie particolari legate all'alimentazione
analisi di prevenzione dell'HIV;
donazioni del sangue o organi;
vaccinazioni obbligatorie.
Anche nei casi in cui il pagamento del ticket è obbligatorio vi sono delle categorie di persone che sono esonerate. Vediamo quali sono le situazioni che giustificano il mancato versamento della tassa.

Ticket sanitario non previsto
Il Ticket sanitario non è previsto sulle prestazioni erogate in situazioni di particolare interesse sociale, quali:

la tutela della maternità, limitatamente alle prestazioni definite dal DPCM 12 gennaio 2017 (allegato 10);
prevenzione della diffusione dell'infezione da HIV;
promozione delle donazioni di sangue, organi e tessuti, limitatamente alle prestazioni connesse all'attività di donazione;
tutela dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati;
vaccini per le vaccinazioni incluse nel Piano nazionale della prevenzione vaccinale per le persone identificate come destinatarie.
Esenzione ticket sanitario 2022 per patologia, invalidità e gravidanza
Per le prestazioni sanitarie che prevedono il pagamento di un ticket, gli assistiti hanno diritto all'esenzione (per alcune o per tutte prestazioni) nei seguenti casi, ovvero in:

particolari situazioni di reddito associate all'età o alla condizione sociale;
presenza di determinate patologie (croniche o rare);
caso di riconoscimento dello stato di invalidità:
altri casi particolari (gravidanza, diagnosi precoce di alcuni tumori, accertamento dell'HIV).
Esenzione ticket sanitario 2022 per patologia, invalidità e gravidanza: come si ottiene
In questi casi sarà l'ASL competente tramite apposite procedure ad aggiornare gli elenchi del sistema TS e il contribuente sarà esonerato dal pagamento del ticket sanitario per le medicine, visite e accertamenti previsti.

Esenzione ticket sanitario per reddito
Le situazioni causa di esenzione dal ticket sanitario per reddito sono particolari situazioni di reddito associate all'età. Si vogliono favorire quei cittadini che si trovano in particolari condizioni economiche.

Possiamo distinguere le seguenti condizioni:

cittadini con età inferiore a 6 anni e superiore a 65, qualora il reddito complessivo sia non superiore a 36.151,98 nell'ambito del nucleo familiare (codice E01);
disoccupati e familiari a carico, che nell'ambito del nucleo familiare percepiscono un reddito non inferiore a 8.263,31 euro, che arriva fino a 11.362,05 euro quando uno dei coniugi è a carico e che comporta un incremento di 516,46 per ogni figlio a carico (codice E02);
titolari di pensione sociale o percettori di assegno sociale e familiari a carico (codice E03);
titolari di pensione minima di età superiore a 60 anni e familiari a carico (E04). Saranno validi, per chiedere l'esenzione dal pagamento del ticket i criteri di reddito che abbiamo precedentemente indicato.
Esenzione ticket sanitario 2022 per reddito, come si ottiene
Il sistema Tessera Sanitaria elabora l'elenco dei cittadini esentati dal pagamento del ticket sanitario, sulla base delle informazioni ricevute dall'Agenzia delle Entrate e dall'INPS.

L'esenzione può essere verificata presso la ASL di competenza, oppure tramite il proprio medico di Medicina Generale o infine accedendo al portale del Sistema TS. Una volta avuta l'esenzione questa sarà indicata, in accoppiata al proprio codice fiscale sulla ricetta che viene rilasciata dal medico.

Per maggiori informazioni consultare il sito del Ministero della Salute.

Abolizione superticket sanitario
Con la Legge di Bilancio 2020 è stata introdotta l'abolizione del superticket sanitario, ovvero la quota aggiuntiva rispetto al ticket che viene corrisposta in alcune regioni.

Nello specifico si tratta di una tassa di 10 euro a ricetta, che i cittadini devono pagare per poter ricevere le prestazioni relative a visite mediche specialistiche ed esami di laboratorio nelle regioni che lo hanno previsto. Non essendo dovuto ovunque nell'ambito del nostro paese costituisce motivo di disuguaglianza tra i cittadini e un aggravio per le fasce di reddito più basse.

Le regioni dove il superticket è ancora dovuto sono: Lombardia, Lazio, Abruzzo, Sicilia, Molise, Calabria, Campania, Liguria e Puglia. A partire da settembre 2020 anche in queste regioni il superticket non sarà più dovuto.

 

 
 
 
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