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I pensieri di una vendicatrice angelica

 

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Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 -

Condanna dei crimini dei regimi totalitari comunisti.

1. L'Assemblea parlamentare fa riferimento alla sua Risoluzione 1096 (1996) sulle misure per smantellare l'eredità dei sistemi totalitari comunisti.

2. I regimi totalitari comunisti che governarono nell'Europa Centrale ed Orientale nel secolo passato, e che sono tuttora al potere in molti Paesi del mondo, sono stati, senza ccezioni, caratterizzati da massicce violazioni dei diritti umani. Le violazioni hanno differito in funzione della cultura, del Paese e del periodo storico e hanno incluso assassini ed esecuzioni individuali e collettive, morti in campi di concentramento, fame, deportazioni, torture, lavoro in schiavitù e altre forme di terrore fisico di massa, persecuzioni su base religosa o etnica, violazioni della libertà di coscienza, pensiero e parola, della libertà di stampa, e mancanza del pluralismo politico.

3. I crimini sono stati giustificati in nome della teoria della lotta di classe e del principio della dittatura del proletariato. L'interpetazione di entrambi i principi hanno legittimato la "eliminazione" di popoli considerati nocivi alla costruzione di una nuova società e, come tali, nemici dei regimi totalitari comunisti. Un vasto numero di vittime in ogni Paese coinvolto furono propri connazionali. Fu il caso particolarmente dei popoli dell'ex URSS che di gran lunga superarono altri popoli in termini di numero di vittime.

4. L'Assemblea riconosce che, nonostante i crimini dei regimi totalitari comunisti, alcuni partiti comunisti europei hanno contribuito a conseguire la democrazia.

5. La caduta dei regimi totalitari comunisti nell'Europa Centrale ed Orientale non è stata seguita in tutti i casi da una inchiesta internazionale sui crimini da loro commessi. Inoltre, gli autori di questi crimini non sono stati portati in giudizio dalla comunità internazionale, come fu il caso dei crimini orribili commessi dal nazionalsocialismo.

6. Conseguentemente, la coscienza pubblica dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti è molto povera. I partiti comunisti sono legali e attivi in vari Paesi, anche se in molti casi non si sono distanziati dai crimini commessi nel passato dai regimi totalitari comunisti.

7. L'Assemblea è convinta che la coscienza della storia sia una delle precondizioni per evitare simili crimini nel futuro. Inoltre, la denuncia e la condanna morale dei crimini commessi svolge un importante ruolo nell'educazione delle giovani generazioni. la chiara posizione della comunità internazionale sul passato può essere un riferimento per le sue azioni future.

 

8. Inoltre, l'Assemblea ritiene che quelle vittime dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti che sono ancora vive e le loro famiglie, meritino simpatia, comprensione e riconoscenza per le loro sofferenze.

9. I regimi totalitari comunisti sono tuttora attivi in vari Paesi del mondo ed i crimini continuano ad essere commessi. La percezione dell'interesse nazionale non dovrebbe prevenire i Paesi da una adeguata critica agli attuali regimi totalitari comunisti. L'Assemblea condanna con forza tutte quelle violazioni dei diritti umani.

10. I dibattiti e le condanne che hanno avuto luogo da tempo a livello nazionale in vari stati membri del Consiglio d'Europa non possono dispensare la comunità internazionale da prendere una chiara posizione sui crimini commessi dai regimi totalitari comunisti. C'è un obbligo morale a farlo senza ogni ulteriore ritardo.

11. Il Consiglio d'Europa è nella posizione per tale dibattito a livello internazionale. Tutti i Paesi europei ex comunisti, con l'eccezione della Bielorussia, sono oggi suoi membri e la protezione dei diritti umani e lo stato di diritto sono i valori fondamentali su cui si basano.

12. Inoltre, l'Assemblea parlamentare condanna con forza le massicce violazioni dei diritti umani commesse dai regimi totalitari comunisti ed esprime simpatia, comprensione e riconoscenza alle vittime di tali crimini.

13. Inoltre, richiama tutti i partiti comunisti o post-comunisti nei suoi Stati membri che non lo hanno già fatto di valutare di nuovo la storia del comunismo e del proprio passato, di prendere chiaramente le distanze dai crimini commessi dai regimi totalitari comunisti e di condannarli senza alcuna ambiguità.

14. L'Assemblea ritiene che questa chiara posizione della comunità internazionale aprirà la via alla riconciliazione. Inoltre, incoraggerà con fiducia gli storici di tutto il mondo a continuare le loro ricerche finalizzate a determinare ed a verificare oggettivamente quanto avvenuto.

 

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Post N° 210

Post n°210 pubblicato il 08 Marzo 2007 da Dike_vendicatrice

LA CONTRORIFORMA DELLA GIUSTIZIA.

 





Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato (seppur con il voto contrario del Ministro per le politiche comunitarie, Emma Bonino) il Ddl del Guardasigilli Mastella sulla riforma dell'Ordinamento giudiziario; decreto che ora passerà all’esame del Parlamento, che lo dovrà approvare entro il 31 luglio: data fino alla quale resta sospesa la riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella scorsa legislatura dal centrodestra (Decreto legisltativo  27 gennaio 2006, n. 25, cd "decreto Castelli) che il ddl Mastella si prefigge di modificare.

Immediate sono giunte le critiche da parte dell’Unione delle camere Penali (UCPI), che giudica “prenapoleonica” questa riforma.

L’UCPI critica in particolar modo quella parte del decreto Mastella che permette la possibilità di transitare da funzioni requirenti a quelle giudicanti e viceversa, prevedendo che il cambio di funzioni sia possibile solo mutando distretto e subordinatamente ad una reale verifica delle attitudini.

La separazione delle carriere, abbozzata dalla riforma Castelli e sospesa dal nuovo Ministro della Giustizia sulla linea dell’antiberlusconismo che caratterizza l’azione del governo Prodi, prevedeva che entro il 28 ottobre 2006 i magistrati in servizio dovessero optare o per la funzione di giudice o per quella di pubblico ministero, salvo poi, dopo cinque anni, scegliere definitivamente a quale funzione appartenere.

Secondo l’avvocatura penalista la separazione delle carriere assicurerebbe l'imparzialità e la terzietà dei magistrati, la parità tra pubblica accusa e difesa e contribuirebbe a migliorare la qualità e l'efficienza dell'amministrazione della Giustizia. Al contrario, l’interscambiabilità tra le due funzioni comprometterebbe il principio costituzionale della terzietà del giudice rispetto alle parti, garantito all’art. 111 della Cost, determinando un allontanamento del processo penale dalla Costituzione.

L’Unione delle Camere penali ha chiaramente dichiarato che ”l'ipotesi di riforma dell’ordinamento giudiziario messa a punto dal Ministero della Giustizia è fondata su una concezione burocratico-statalistica dei magistrati e dell'attività giudiziaria".

Mentre il Guardasigilli ha dichiarato in una conferenza stampa allestita ieri a palazzo Chigi che la riforma da lui predisposta è in linea con il programma dell’Unione,  l’UCPI reputa invece che il ddl sconfessi, proprio sul punto dell’interscambiabilità delle funzioni, il programma politico che la maggioranza di governo aveva presentato agli elettori e che prevedeva che venisse realizzata una “efficace e rigorosa separazione di funzioni fra magistratura giudicante e magistratura requirente e contribuire a realizzare nel processo penale una effettiva terzietà del giudice e una effettiva parità tra accusa e difesa”.

Secondo l’avvocatura penalista Mastella vorrebbe col suo decreto soddisfare le richieste sindacali dell’ANM piuttosto che privilegiare i principi costituzionali del giusto processo.

Severe dunque le accuse della UCPI rivolte al ddl Mastella ed anche alla linea della politica della giustizia praticata dal Governo, che a dire dell'UCPI segnerebbe una “impropria promiscuità tra politica e magistratura”.

E come dar torto all’UCPI? La magistratura associata, portatrice di una cultura della giustizia di stampo autoritario, fin da quando fu varata la legge Castelli l’ha demonizzata, chiedendo che venisse azzerata, specie ove prevedeva la distinzione delle funzioni tra giudici e p.m. E questa richiesta ha oggi trovato la servile adesione del governo e, guarda caso, il Ddl Mastella reintroduce un controllo del Csm sull’organizzazione delle procure, ed un potenziato del Csm in numero e prerogative.

All’insegna delle maggioranze variabili invocate dalla sinistra che non riesce ad avere al Senato una maggioranza politica, Mastella ha chiesto ieri l’apporto dell’opposizione in Parlamento, ritenendo, quella della Giustizia, una forte questione istituzionale, che ha bisogno di "tratti di neutralità a favore del cittadino”.

E mentre il decreto Mastella vede il varo, esponenti de La Rosa nel pungo, del Nuovo Psi e dei Repubblicani  presentano alla Camera una proposta di legge costituzionale che vuole rilanciare la separazione delle carriere.

Spero vivamente che la controriforma Mastella venga modificata in Parlamento e che venga sancita la separazione delle carriere dei magistrati, perché questa sarebbe per gli italiani una importantissima garanzia di libertà e di imparzialità e non accoglierla ci porrebbe fuori dall’Europa, perché siamo l'unico paese dell'Europa occidentale che non prevede una separazione delle carriere per magistratura giudicante ed inquirente.

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Coerenza "La separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente non rientra nel ...
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E’ la seconda volta che Mastella e questo Governo si piegano alle pressioni ed alle capacità pers...

 
Commenti al Post:
agost38
agost38 il 08/03/07 alle 09:00 via WEB
Buongiorno a tutti. Ho appena il tempo di lasciare due righe perchè sono di fretta, ma mi riservo di tornare sull'argomento con più calma. Mastella può anche farci credere nel vago programma dell’Unione non era prevista la separazione delle carriere, ma se per questo nemmeno l’indulto vi era, eppure Mastella lo ha varato come una priorità inevitabile. La separazione delle carriere è una enorme garanzia per i cittadini, come hai ben sottolineato tu. E ci allineerebbe all'Europa. Non solo andava predisposta e speriamo che durante i lavori parlamentari il testo venga modificato, ma andrebbero anche rivisitate tutte le norme del codice di rito che privilegiano i poteri officiosi del giudice a scapito della sua terzietà, e spesso con l’avallo della giurisprudenza di merito e di legittimità. Ciao
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 08/03/07 alle 09:27 via WEB
Ciao Ago.... grazie per questi tuoi commenti che offrono ricchi spunti per discutere. Effettivamente nel codice di rito già vi sono molte norme che privilegiano i poteri officiosi del giudice, spesso avallati a livello giurispurdenziale. Grazie anche per aver fatto riferimento all'indulto, perchè nemmeno questo era nel programma dell'Unione. Il fatto che qualcosa che potrebbe essere importante per i cittadini non sia inserita all'interno di un programma politico, non significa a priori che il governo la debba eslcudere. E comunque anche quel programma, leggendolo bene, parla di "efficace e rigorosa separazione di funzioni fra magistratura giudicante e magistratura requirente". Ma abbiamo visto che ogni politico della coalizione interpreta quel programma a piacere.
 
agost38
agost38 il 08/03/07 alle 09:16 via WEB
un'altra cosa, di non poca importanza: tu hai trattato principlamente della separazione delle carriere, ma il ddl Mastella rafforza anche i poteri del Csm, li aumenta nel numero, nei poteri e nelle prerogative. E grazie a questo ddl le correnti della magistratura si occuperanno della formazione, della valutazione, delle retribuzioni e dell’accesso alla professione. Diciamo che questo governo si è piegato alle pressioni dell'ANM. Ma poi non mi vengano a dire che questi erano i paladini della Costituzione, perchè qui è in gioco il principio costituzionale della terzietà del giudice ed anche altri principi, come quello del giusto processo. Altro che riforma prenapoleonica, qui torniamo all'età della pietra. E non dovrebbero nemmeno chiamarla riforma, perchè non riforma proprio niente. E' una operazione di puro illusionismo. Non che castelli fosse riuscito a separare el carriere, ma un abbozzo embrionale c'era in quella riforma, perchè Castelli aveva posto dei paletti piuttosto rigidi che avrebbero costituito un punto importante per giungere poi alla separazione. A dopo.
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 08/03/07 alle 09:44 via WEB
Hai ragione, Ago.... la mia trattazione è limitata. Ho voluto prendere in considerazione l'aspetto più discutibile del ddl Mastella, pur sapendo che altri sono i punti che lasciano perplessità e che fanno capire che più che una riforma questa sia una controriforma, o, addirittura, come la definisci tu, una operazione di illusionismo. Ho trattato questo aspetto della separazione delle carriere perchè vorrei capire, e mi piacerebbe che dalla discussione possa emergere, come mai il nostro Paese non riesce a scegliere la separazione delle carriere. E' in gioco la credibilità del processo. Prendiamo a modello l'Europa per qualsiasi cosa e non per questo?. Ieri Fassino, consapevole che il governo non avrà la maggioranza numerica al Senato per il rifinanziamento della missione in Afghanistan, già mette le mani avanti e dice che se il rifinanziamento passasse con i voti dell'opposizine, il governo non dovrebbe dimettersi, e si richiama ad un precedente inglese. Si prendono a modello paesi europei per invocare l'introduzione in Italia di stanze del buco, di eutanasia, di pacs, e non lo si fa per la giustizia, considerato che siamo l'unico paese dell'Europa Occidentale a non prevedere la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e magistratura requirente? A dopo. ciao
 
   
L_ultima_donna
L_ultima_donna il 08/03/07 alle 11:02 via WEB
Ciao dike. E' naturale che su questo argomento avvocati, pm e giudici avranno visuali differenti, ma è altrettanto naturale che un normale cittadino, come posso essere io, preferirebbe avere garanzie certe di terzietà del giudice. Chi ha avuto la sorte di partecipare in qualsivoglia veste ad un processo sa bene che l'imputato percepisce la sua inferiorità rispetto all'accusa e la sola sua speranza è che le regole siano rispettate. Quindi mi aspettavo che questo governo pieno d riformistie riformatori, facesse una scelta più coraggiosa a garanzia dei cittadini. Solo la Bonino esprime il suo secco no.
 
 
Mary_Reed
Mary_Reed il 08/03/07 alle 22:17 via WEB
Ago, tu ovviamente lamenti che Dike abbia affrontato solo parzialmente il ddl. Beh, capisco che ti brucino di più altre cose ihihihihh ti brucia l'idea che la magistratura l'abbia avuta vinta. Tu ne sei al di dentro e quindi la vedi in una ottica più ampia. per l'uomo comune il nodo principale del ddl è quello della non previsione della separazione delle carriere e su questo punto tu pensi sia possibile una mediazione a livello parlamentare?
 
   
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 09/03/07 alle 13:05 via WEB
Ciao Mary.... in effetti Ago ha ragione, anche se sa bene che io ho voluto trattatel'argomento che più era importante per la gente comune. So bene che vi siano molte norme di questo ddl, di carattere tecnico più tecnico, che scontentano gli operatori e spero che piano piano emergano anche magari dai commenti. qualcuno, credo Aleberto, ha parlato della possibilità di epurazione dei singoli magistrati e quindi piano piano emergono anche altri aspetti di questo ddl piuttosto discutibili. ciao e un abbraccio
 
     
agost38
agost38 il 09/03/07 alle 22:17 via WEB
Mary, dai, non pesare tutto quel che dico. Ho detto che il post era riduttivo, mica che è mal fatto. Assolutamente! Purtroppo il problema, e Dike lo sa bene, anche se non ne ha volutamente parlato per evitare discorsi noiosi e tecnici, non è tanto la separazione delle carriere, ma la politicizzazione della magistratura, la presenza dei magistrati nella pubblica amministrazione, fuori ruolo, per non parlare poi di quelli che ordinano ai propri sottoposti di non perseguire una serie di reati e di accantonarli, facendo venire meno anche l'obbligatorietà dell'azione penale. tanto ci sarebbe da discutere ma so che rischio di essere noioso. Più che noiso sono arrabbiato. Arrabbiato perchè la cdl non ha fatto abbastanza, ed ancora più arrabbiato perchè perchè questo governo distrugge con questo ddl quanto di buono c'era nella d lgs Castelli. Ciao a tutti. Dike, per qualsiasi cosa ci siamo max ed io. Notte.
 
     
Filippo_il_bello
Filippo_il_bello il 10/03/07 alle 16:51 via WEB
Prendiamo atto che questo ddl non vuole garantire ai cittadini diritto e diritti. Il decreto Castelli prevedeva troppo poco. Questo ddl prevede ancora meno.
 
Caty1966
Caty1966 il 08/03/07 alle 11:30 via WEB
Ciao Dike.ti ho inviato due trackback sulla coesione e la coerenza, che riguardano proprio questo argomento che tu tratti oggi. ciao a tutti e buona giornata. Caty
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 08/03/07 alle 11:34 via WEB
Ciao caty.... hai fatto benissimo ad inviarmi trackback. credo che anche Vito tratto questo argomento, anche se non l'ho ancora sentito oggi. Quindi poi manda track anche a lui. ciao
 
   
Caty1966
Caty1966 il 08/03/07 alle 11:50 via WEB
Mastella ha dichiarato che la separazione delle carriere non rientra nel programma dell'Unione ed ho dunque sottolineato che anche l'indulto non vi rientrava ma vi è stato inserito ed è stato fatto prima di altre priorità. Naturalmente molti diranno che l'indulto è stato votato anche da una parte del centro destra. ed è così, anche se la proposta è partita dal governo e senza proposta nessuno avrebbe votato. Questo rimbalzo di colpe mi porta a riflettere su un argomento che hai trattato nei giorni scorsi: quello delle maggioranze allargate. Io sono contraria proprio per questo motivo: perchè gli elettori si troveranno in confusione e non sapranno più a chi attribuire la paternità di certe scellerate leggi, dato che si direbbe che sono state votate bipartisan. Se poi proprio non sapranno come far fronte a certi altri provvedimenti, lasceranno che siano i cittadini col referenduma a farlo, ed in quesot modo ribalteranno la responsabilità su di noi, come è stato con aborto e divorzio. La dichiarazione della Bonino di trovare inaccettabile il ddl Mastella mi riporta invece al tema della coerenza. Il governo prodi era caduto, ha fatto un dodecalogo per poter stare ancora un pò in piedi, ha dichiarato che tutti lo avrebbero sottoscritto, ha ottenuto la fiducia, ha dichiarato che il governo si era rafforzato ed era tornato più coeso e adesso ecco che le dichiarazioni della Bonino rilevano ancora un'altra volta -se mai ce ne fosse bisogno- la grande disunione che regna nell'Unione. ciao
 
     
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 08/03/07 alle 13:23 via WEB
.... coesione.... e coerenza..... un ritornello troppo sentito....
 
     
agost38
agost38 il 09/03/07 alle 22:18 via WEB
coesione e coerenza con i se e con i ma. ;-)
 
Caty1966
Caty1966 il 08/03/07 alle 11:32 via WEB
oggi girando per le testate online in cerca di uno spunto per qualche mio post-dichiarazione ho visto che l'Unità ha usato la parola "controriforma" come hai fatto tu, solo che l'Unità si riferiva alla riforma Castelli. ciao
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 08/03/07 alle 11:36 via WEB
Caty.... non mi stupisce certo cosa scrive l'Unità. Dopo aver letto sul Manifesto che Jan Palach si è immolato per protestare contro la guerra del Vietnam, mi aspetto di tutto da certi giornali. Certo che, se la riforma Castelli è controriforma, allora uesto ddl Mastella è, come ha detto Ago, un ritorno all'età della pietra. Buona giornata anche a te.
 
 
soltantounuomo
soltantounuomo il 09/03/07 alle 11:06 via WEB
L'Unità non è quel giornalucolo da parrocchietta che vende 50.000 copie? L'Orafoglio di San Pio V a Milano ne vende 10.000 :) Come si può dar credito a un giornalucolo? :)
 
   
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 09/03/07 alle 12:56 via WEB
ahhahaa uomo.... infatti io non gli dò credito....ho sentito anche che è un pochino in crisi... ciao e buona giornata
 
a_tiv
a_tiv il 08/03/07 alle 12:23 via WEB
Cara Dike....hai detto bene ...ho affrontato lo stesso argomento e non prima di aver letto il tuo post. Ho cercato, pertanto, di "schivarlo" per non dire le stesse cose sebbene con parole diverse. Non ho potuto evitare di far cenno alla separazione delle carriere e/o delle funzioni che, a mio avviso, poteva e doveva costituire la parte più importante di una riforma della giustizia. Ho trattato, però, con maggior spazio altre questioni relative all'indipendenza ed alla responsabilità. Penso che insieme possano esser letti con più ampia diffusione dei contenuti più critici del ddl Mastella. Buona giornata. Vito
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 08/03/07 alle 13:43 via WEB
Ciao caro Vito.... ho letto il tuo articolo. Tu hai spaziato su più versanti, mentre io mi sono limitata all'aspetto che secondo me ha più impatto sui cittadini. Tu tratti anche aspetti importanti, come quello dei possibili danni causati dalla gistizia e che spesso non hanno colpevoli, o come quello della pacificazione con la magistratura che questa riforma dice di voler attuare. Vi sarebbero anche altri aspetti, più tecnici, che meriterebbero di essere trattati, ma magari emergeranno discutendone. Ciao e un abbraccio.
 
   
a_tiv
a_tiv il 09/03/07 alle 14:01 via WEB
Cara Dike penso che gli aspetti di procedura e specificatamente tecnici possano essere trattati dagli addetti al mestiere. Essi attengono oltre alle procedure, anche alle garanzie ed alla formazione della prova nel processo penale. Anche il PM che è visto come rapresentante dell'accusa, amio avviso, dovrebbe invece rappresentare l'esatto adempimento del diritto e da qui rilevare la colpa. Non sono un esperto ma l'aver constatato che il PM si disinteressi in modo totale delle eventuali ragioni dell'imputato, e si rifiuti a volte di verificare le prove a sua discolpa, avendone i mezzi, è un altro esempio di una gestione della giustizia che contravviene il diritto. Questa è una riforma che favorisce solo la pretesa dei magistrati di vedersi assicurata la carriera, gli scatti di anzianità e la insindacabilità del loro operato. La valutazione avviene ogni 4 anni ed anche se non si superano i test si hanno ancora altri 4 anni di tempo, intanto continuano ad esercitare giudicanti o inquirenti che siano. Si arriva così ai livelli massimi della carriera, e senza che vi siano verifiche sui contenuti del lavoro svolto. I giudizi, le valutazioni, le carriere vengono tutte decise in casa grazie ai 20 togati su 30 del CSM ed anche le azioni disciplinari. Ci sarebbe da chiederci in quale paese viviamo ....e se Mastella abbia provato a introdurci di suo nel ddl o se gli sia stato tutto dettato dall'ANM. Buona giornata. Vito
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 08/03/07 alle 18:45 via WEB
Ciao Dike, ecco l'ennesima dimostrazione di quanto affermo da tempo. L'Italia è un Paese che marcia sul posto. Quando governa la sinistra si smonta ciò che ha fatto la destra e viceversa. Risultato: L'Italia è ferma e guarda gli altri Paesi progredire. Un Paese incapace di evolversi. Anche secondo me le carriere dei magistrati dovrebbero essere separate. Solo così accusa e difesa starebbero sullo stesso piano davanti ad un giudice veramente terzo. Stranamente qualcuno non gradisce l'ipotesi. Chissà perchè? ciao Pierluigi
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 09/03/07 alle 12:58 via WEB
ciao caro Pier.... purtroppo sia a destra che a sinsitra c'è un tentativo di demolire ciò che di buono o di brutto hanno fatto i predecessori.... ma queso governo in 9 mesi ha spazzato via tutto, o quasi, anche cose su cui vi poteva essere più concertazione e meno fretta, come la riforma della scuola, che è stata licenziata senza una legge, e in corso d'anno scolastico. Questa è pura demolizione. ciao e buona giornata
 
caput_mortui
caput_mortui il 08/03/07 alle 20:42 via WEB
Ciao Dike, premesso che la Cdl dovrebbe fare un po' di autocritica perchè ha avuto 5 anni di tempo per licenziare una riforma seria della giustizia e ha atteso il 2005 per abbozzare qualcosa; premesso anche che la riforma castelli non prevedeva proprio la separazione delle carriere ma era comunque un passo avanti; premesso tutto questo che si deve dire se si vuole essere obiettivi, questo ddl è ancora peggio della riforma Castelli, è un vero e proprio ritorno al passato. Tu, Dike, sul blog di Vito ti chiedevi se questa (pseudo)riforma è stata fatta per pacificare politica e magistratura oppure per riformare la giustizia, quindi se lo spirito ispiratore sia la pace o la giustizia. Temo, lette l'excusatio non petita di Mastella, che dice di aver deposto l'ascia di guerra, che lo scopo il sia il primo invece che il secondo. Purtroppo se così fosse sarebbe una scelta veramente sbagliata, perchè dalla giustizia può aversi pace ma dalla pace non è detto che ne derivi giustizia. Temo anzi un rafforzamento della roccaforte dei magistrati, il cui potere ora prevede anche un meccanismo che consente l'epurazione del singolo magistrato. In Parlamento speriamo che vi siano forze che si battano per la separazione delle carriere, che cambino questo provvedimento adeguando l'Italia al resto dell'Europa. Buona serata.
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 09/03/07 alle 13:02 via WEB
Ciao Alberto.... condivido tutto il tuo pensiero, specie dove specifichi in modo esemplare la differenza tra pace e giustizia. ciao e buona giornata anche a te
 
Mary_Reed
Mary_Reed il 08/03/07 alle 22:06 via WEB
Alberto, ma credi che mastella abbia deposto l'ascia di guerra? Io credo che abbia alzato bandiera bianca******** Ciao a tutti. Un abbraccio a Dike.
 
MassimoAD
MassimoAD il 09/03/07 alle 17:38 via WEB
Cara Dike, sono qui solo perchè mi ha chiamato ago. Scusami se non commento ma preferisco occuparmi della storia del nick clone del tuo. Farò il possibile e nel più breve termine possibile a darti le indicazioni del caso. a me risulta che quel nick è passato sul tuo blog una sola volta oggi e verso poco prima delle 17. Adesso mi occupo del resto. ciao
 
 
MassimoAD
MassimoAD il 09/03/07 alle 17:40 via WEB
il clone è passato alle 16,15 per la precisione. A stasera.
 
   
agost38
agost38 il 09/03/07 alle 22:06 via WEB
il nostro max ha colpito ancora.
 
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"Signor Presidente,

lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì,non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

(Lettera degli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahamdinejad)

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