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I pensieri di una vendicatrice angelica

 

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Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 -

Condanna dei crimini dei regimi totalitari comunisti.

1. L'Assemblea parlamentare fa riferimento alla sua Risoluzione 1096 (1996) sulle misure per smantellare l'eredità dei sistemi totalitari comunisti.

2. I regimi totalitari comunisti che governarono nell'Europa Centrale ed Orientale nel secolo passato, e che sono tuttora al potere in molti Paesi del mondo, sono stati, senza ccezioni, caratterizzati da massicce violazioni dei diritti umani. Le violazioni hanno differito in funzione della cultura, del Paese e del periodo storico e hanno incluso assassini ed esecuzioni individuali e collettive, morti in campi di concentramento, fame, deportazioni, torture, lavoro in schiavitù e altre forme di terrore fisico di massa, persecuzioni su base religosa o etnica, violazioni della libertà di coscienza, pensiero e parola, della libertà di stampa, e mancanza del pluralismo politico.

3. I crimini sono stati giustificati in nome della teoria della lotta di classe e del principio della dittatura del proletariato. L'interpetazione di entrambi i principi hanno legittimato la "eliminazione" di popoli considerati nocivi alla costruzione di una nuova società e, come tali, nemici dei regimi totalitari comunisti. Un vasto numero di vittime in ogni Paese coinvolto furono propri connazionali. Fu il caso particolarmente dei popoli dell'ex URSS che di gran lunga superarono altri popoli in termini di numero di vittime.

4. L'Assemblea riconosce che, nonostante i crimini dei regimi totalitari comunisti, alcuni partiti comunisti europei hanno contribuito a conseguire la democrazia.

5. La caduta dei regimi totalitari comunisti nell'Europa Centrale ed Orientale non è stata seguita in tutti i casi da una inchiesta internazionale sui crimini da loro commessi. Inoltre, gli autori di questi crimini non sono stati portati in giudizio dalla comunità internazionale, come fu il caso dei crimini orribili commessi dal nazionalsocialismo.

6. Conseguentemente, la coscienza pubblica dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti è molto povera. I partiti comunisti sono legali e attivi in vari Paesi, anche se in molti casi non si sono distanziati dai crimini commessi nel passato dai regimi totalitari comunisti.

7. L'Assemblea è convinta che la coscienza della storia sia una delle precondizioni per evitare simili crimini nel futuro. Inoltre, la denuncia e la condanna morale dei crimini commessi svolge un importante ruolo nell'educazione delle giovani generazioni. la chiara posizione della comunità internazionale sul passato può essere un riferimento per le sue azioni future.

 

8. Inoltre, l'Assemblea ritiene che quelle vittime dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti che sono ancora vive e le loro famiglie, meritino simpatia, comprensione e riconoscenza per le loro sofferenze.

9. I regimi totalitari comunisti sono tuttora attivi in vari Paesi del mondo ed i crimini continuano ad essere commessi. La percezione dell'interesse nazionale non dovrebbe prevenire i Paesi da una adeguata critica agli attuali regimi totalitari comunisti. L'Assemblea condanna con forza tutte quelle violazioni dei diritti umani.

10. I dibattiti e le condanne che hanno avuto luogo da tempo a livello nazionale in vari stati membri del Consiglio d'Europa non possono dispensare la comunità internazionale da prendere una chiara posizione sui crimini commessi dai regimi totalitari comunisti. C'è un obbligo morale a farlo senza ogni ulteriore ritardo.

11. Il Consiglio d'Europa è nella posizione per tale dibattito a livello internazionale. Tutti i Paesi europei ex comunisti, con l'eccezione della Bielorussia, sono oggi suoi membri e la protezione dei diritti umani e lo stato di diritto sono i valori fondamentali su cui si basano.

12. Inoltre, l'Assemblea parlamentare condanna con forza le massicce violazioni dei diritti umani commesse dai regimi totalitari comunisti ed esprime simpatia, comprensione e riconoscenza alle vittime di tali crimini.

13. Inoltre, richiama tutti i partiti comunisti o post-comunisti nei suoi Stati membri che non lo hanno già fatto di valutare di nuovo la storia del comunismo e del proprio passato, di prendere chiaramente le distanze dai crimini commessi dai regimi totalitari comunisti e di condannarli senza alcuna ambiguità.

14. L'Assemblea ritiene che questa chiara posizione della comunità internazionale aprirà la via alla riconciliazione. Inoltre, incoraggerà con fiducia gli storici di tutto il mondo a continuare le loro ricerche finalizzate a determinare ed a verificare oggettivamente quanto avvenuto.

 

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Post N° 220

Post n°220 pubblicato il 27 Marzo 2007 da Dike_vendicatrice

TU QUOQUE....?




Che vi siano incomprensioni tra politici e loro elettori talora è normale. Ben più grave è quando questa incomprensione si trasforma progressivamente in incomunicabilità.

Che vi sia una incomprensione tra certa sinistra e parte della sua base elettorale ce ne eravamo accorti da qualche tempo, ma ne abbiamo avuto attestazione esplicita a gennaio, quando si svolse a Vicenza la manifestazione contro l’ampliamento della base usa di Campo Ederle.

In quella occasione, infatti, esponenti di spicco della sinistra radicale, come Diliberto e Giordano, parteciparono alla manifestazione vicentina quasi facendo a gara tra chi, di loro, rappresentasse meglio la sinistra pacifista “senza se e senza ma”, e vi intervennero sfilando accanto a striscioni che chiedevano al governo Prodi di andarsene a casa e che asserivano che “solo gli imbecilli non cambiano idea”.

Allora sembrò che il rapporto tra l'Unione e la sua base elettorale, almeno quella più sanguigna, fosse seriamente messo in discussione; ma quegli stessi politici che avevano sfilato a fianco al popolo di Vicenza, dismessi gli abiti rivoluzionari che avevano indossato alla manifestazione, successivamente si presentarono in Senato a votare a favore della mozione D’Alema sull’Afghanistan, disorientando non poco il popolo di Vicenza e i movimenti pacifisti di sinistra.

La seduta di Palazzo Madama in cui si votò la mozione D’Alema è un lampante esempio di una sinistra politicamente divisa in materia di politica estera e assai distante dal sedicente popolo della pace. Quella sessione di voto è celebre perché due senatori di estrema sinistra –Franco Turigliatto, di Prc e Fernando Rossi, ex Pdci- si astennero dal votare la mozione, facendo andare il governo in minoranza. La defezione dei due senatori nell’immediatezza procurò ad essi un pioggia di insulti pesanti e grida poco onorevoli da parte dei loro compagni/compagne di partito; successivamente costrinse Prodi a prendere atto che in senato il governo non disponeva della maggioranza e quindi a rassegnare le dimissioni; ed infine indusse il Collegio di Garanzia di Rifondazione comunista ad allontanare dal partito il senatore Franco Turgliatto, in perfetto stile da purghe staliniane.

Ieri mattina il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, recandosi alla facoltà di Lettere dell'Università "La Sapienza" di Roma, per partecipare ad un dibattito sulla “cooperazione internazionale e lo sviluppo”, è stato contestato da una cinquantina di studenti  del coordinamento dei collettivi studenteschi universitari di sinistra.

A prescindere dagli insulti pesanti mossi a Bertinotti (“assassino”, “guerrafondaio”, "buffone"), dai fischi e dalle urla, che fanno perdere alla contestazione il suo valore propositivo, ciò che ieri mattina si recriminava al Presidente della Camera era il tradimento politico, ovvero il tradimento del mandato elettorale e degli ideali di partito fatto in nome di un compromesso con il nemico.

La cosa inquietante è che quel j’acuse proveniva dalla piazza, quella piazza che Bertinotti si è sempre allevato (“se non fossi presidente della Camera sfilerei a Vicenza” diceva ancora due mesi fa), quella piazza dalla vocazione rivoluzionaria,  quella piazza mai troppo rimproverata quando bruciava bandiere alle manifestazioni pacifiste, quella piazza che ieri gli ha presentato il conto delle promesse non mantenute.

Non si può non constatare che la sinistra radicale, il cui principio qualificante era il no alla guerra “senza se e senza ma”, da quando è al governo è portavoce di troppi “se” e di troppi “ma”, e che questa incoerenza è dettata dalla strenua volontà di tenere in piedi un governo che altrimenti cadrebbe.

Ma la paura di scongiurare una crisi di governo ed un possibile ritorno del centro destra alla guida del paese, vale davvero una abiura dei propri principi guida e una conseguente accusa di tradimento da parte dei propri elettori?

La protesta di ieri contro Bertinotti era l’ennesima dimostrazione di una sinistra che manifesta contro se stessa. E ad essa si è dato rilievo perché si è svolta in luogo pubblico e di fronte ai media. Ma vi sono altri malcontenti nella sinistra, tra elettori ed eletti,  che si traducono in reazioni che i media preferiscono fare restare nell’ombra e che tuttavia sono indice di incomprensioni profonde tra elettori e propri rappresentanti al governo.

Sabato scorso su Liberazione, quotidiano di Rifondazione Comunista, è comparsa una inserzione, voluta da esponenti del Comitato 17 marzo,  in cui si invitavano “i senatori/trici eletti/e con i voti del popolo no-war” a non coprirsi di vergogna tradendo il mandato elettorale ed a “votare contro il decreto che finanzia le missioni di guerra” e si informava di un sit-in organizzato a questo scopo davanti al Senato per il 27 marzo.

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Non è passato nemmeno un giorno da questa inserzione che già i capigruppo di Camera e Senato del Prc, Giovanni Russo Spena e Giovanni Migliore, hanno provveduto a rimproverare pubblicamente  i compagni che legittimamente chiedevano coerenza ai loro eletti ed a rivolgere altresì un rimprovero ai vertici del quotidiano, reo di aver loro dato voce.

Spena e Migliore hanno scritto una lettera al quotidiano Liberazione –intitolata: “Un’inserzione volgare e stalinista”- di cui riporto alcuni stralci:

“Cari compagni, sentiamo l’urgente bisogno di rivolgervi alcune fraterne domande: com’è potuto succedere che abbiate accettato di pubblicare un’inserzione pubblicitaria che invita ala partecipazione ad un sit-in che chiede ai nostri senatori e alle nostre senatrici di “non coprirsi di vergogna tradendo il mandato elettorale, affinché “votino contro il decreto che finanzia le missioni di guerra”. Com’è possibile che sia sfuggito all’ufficio commerciale, ai grafici, ai redattori, alla direzione del giornale, all’editore, l’intento intimidatorio, stalinista e volgare dell’insulto contenuto in quella inserzione?….. Insomma ci siamo rimasti male, non abbiamo capito e speriamo di non trovarci più a scrivere lettere al giornale. Con affetto.”

Come potrete notare questa missiva è una bella lavata di capo ai compagni che hanno osato chiedere ai loro eletti di rispettare il mandato elettorale. 

Il contenuto della inserzione fatta pubblicare dal "Comitato 17 marzo" viene definito dai due politici di Prc come un insulto “intimidatorio, stalinista e volgare”. Non posso non rilevare con meraviglia  il senso negativo con cui si sia usato il termine stalinista da parte di esponenti di un partito che di StaLin è figlio; un figlio che non ha mai troppo criticato il genitore.

Ma soprattutto non posso non rilevare il pesante rimprovero mosso a tutti gli operatori del quotidiano, da coloro che si occupano dell’ufficio commerciale fino alla direzione e all’editore.

Dissidenti? Schegge dell’estrema sinistra che rifiutano la politica e la non violenza? Compagni che portano avanti insulti intimidatori stalinisti e volgari? Questi sono gli appellativi coniati per chi non si allinea a ciò che il partito dispone ed impone.

Ma è davvero così?

Si tratta davvero solo di proteste fini a se stesse, di una sorta di “protesto, dunque esisto”, oppure ci troviamo di fronte a partiti che non sanno più ascoltare una parte importante della propria base elettorale e in nome dell’attaccamento allo scranno talora la raggirano fino al punto da rendersi vittime dei loro stessi figli?

 

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> Estemporanea 2 su entronellantro
Ricevuto in data 27/03/07 @ 11:46
La politica in fibrillazione, si vota il decreto per il rifinanziamento sulle missioni all'estero...

 
Commenti al Post:
FIAMMA37
FIAMMA37 il 27/03/07 alle 08:07 via WEB
Ciao a tutti. Voglio premettere che non mi piacciono le urla e gli insulti, come hai scritto anche tu. Però c'è una cosa che ho notato: delle tante parole dette ieri a bertinotti, quella che lo ha più infastidico, al punto da pretendere che si scusassero con lui, è stata la parola buffone. Anche Berlusconi si era arrabbiato quando gliel'avevano detto. Questo dimostra che la parola "buffone" è ritenuta dai politici più offensiva di altre pur ben peggiori. Devo solo aggiungere che mentre Bertinotti ha ricevuto la solidarietà di tutte le parti politiche, sia di governo che dell'opposizione, con Berlusconi non avvenne altrettanto.
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 27/03/07 alle 09:19 via WEB
Buongiorno Fiamma.... solita storia dei due pesi e delle due misure..... coerenza a senso unico
 
FIAMMA37
FIAMMA37 il 27/03/07 alle 08:15 via WEB
Dike, episodi come quelli che hai citato tu dimostrano chiarmanete come il pacifismo sia molto cambiato nel tempo e che spesso sia evoluto in pacifintismo. Questo cambiamento non ha mai proccupato la sinistra, se esso giovava alla sua causa. Adesso che si rivolge contro se stesso (fuoco amico) ecco che viene condannato. Bertinotti non è credibile quando dice che sono schegge dell'estrema sinistra che rifiutanto la politica e la non violenza. Queste schegge le abbiamo viste troppe volte alle manifestazioni pacifiste-pacfinte e finchè bruciavano bandiere di israele o americane o italiane non è mai partita una esplicita condanna del mondo politico cui queste schegge fanno parte. Si diceva al massimo che "soooo ragazziiiii". Adesso li si dipinge con toni ben peggiori. L'ultimo episodio che citi non mi era noto, forse perchè non leggo Liberazione, forse perchè nessuno ne parla. Trovo veramente ridicolo che Spena e Migliore diano degli stalinisti ad un comitato di loro elettori che ha chiesto ad essi un impegno a votare no al rifinanziamento delle missioni. Trovo ridicolo l'uso di un termine (stalinista) che ai politici di rifondazione calza a pennello: vedi epurazione dei dissidenti. Ciao e buona giornata.
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 27/03/07 alle 09:22 via WEB
in effetti di certe cose si preferisce non parlare. ieri avevo sentito di questa reprimenda all'inserzione da parte dei capigruppo di prc e prima di scrivere cose inesatte mi sono andata a spulciare il giornale, trovando l'inserzione incriminata e la successiva risposta del partito in una lettera al quotidiano. Concordo sulla risibilità di aver additato dei loro elettori come stalinisti. Siamo davvero alla frutta. Ciao e buona giornata anche a te.
 
a_tiv
a_tiv il 27/03/07 alle 08:45 via WEB
Cara Dike....è davvero ridicolo! Insultarsi e definirsi stalinisti tra di loro...da che pulpito! Definirsi poi pacifisti e contro la guerra....loro che hanno fatto della guerra e del terrorismo nel mondo l'unico motivo e origine di vita e di potere. In quale scenario mondiale non è mai stato attivo il terrore comunista? Chi non ricorda le politiche di lotta per la liberazione dei popoli trasformate in politiche di trucide vessazioni con i paesi divenuti enormi prigioni? In indocina, in america latina, nell'est europeo! Chi non ricorda le armi, la formazione militare, i sostegni politici dati a sanguinari dittatori in ogni parte del mondo? Dov'erano Bertinotti e Russo Spena, Migliore e Giordano? A discutere di lotta e liberazione nelle piazze guardando senza fiatare bande assetate di violenza che caricavano i poliziotti e incendiavano i cassonetti, o altri che facevano la spesa proletaria? Cosa hanno fatto se non cooptarne alcuni anche nel Parlamento? Cara Dike...ho l'impressione che anche questo sia un giochetto...il partito di lotta e di governo....la doppiezza di sempre del comunismo internazionale...eredi di Togliatti e di Stalin....non meritano alcuna considerazione sono solo mistificatori, sono artefici di inganno, in ogni tempo. Ciò che fa specie ....sono coloro che si prestano al loro gioco! Buona giornata Dike. Vito
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 27/03/07 alle 08:57 via WEB
Ciao carissimo Vito.... hai ragione. Costoro sono sempre rimastia guardare i loro figli all'opera..a guardarli senza fiatare..e talora a fomentarli..finchè non si rivolgevano contro il padre. Eredi di Stalin, di Togliatti, ed anche di quel Berlinguer che arrivò a querelare il suo compagno Leonardo Sciascia quando questi dimenticò di essere ossequiente alla regola di partito. Anche gente i pacifisti venuti di moda negli ultimi tempi (sequestro Mastrogiacomo per intenderci) che danno dei delinquenti politici a tutti, hanno dimenticato il loro passato da katanghesi, quando davano sprangate di ferro agli studenti universitari che non portavano l'eskimo o che si esibivano in scontri con la polizia. Oggi Bertinotti li chiama "schegge impazzite", solo perchè la contestazione è stata rivolta a lui.... un tu quoque che sa tanto di fallimento. Ciao e buona giornata a te. Grazie anche per le cose che hai scritto ieri qui, visto che non ero presente. Un abbraccio
 
caput_mortui
caput_mortui il 27/03/07 alle 10:00 via WEB
Buongiorno a tutti. Dike, ma allora tu leggi anche Liberazione? Alla faccia di chi pensa che tu legga solo Libero e il Giornale. E non sei nemmeno di quelli che si soffermano alla prima pagina del quotidiano e non vanno oltre, considerato che la lettera che citi era un po' adombrata nelle ultime pagine. Scherzi a parte volevo dire che la contestazione di ieri a Bertinotti, dai toni sicuramente troppo accesi, è una contestazione rivolta non tanto alla sua persona, ma a lui in quanto politico. E non si tratta, a mio avviso, di contestazione semplice che lascia il tempo che trova. Non si tratta nemmeno di una 50ina di estremisti come li ha definiti il parolaio rosso. Questo scontro ha delle readici ben più profonde e sono da ravvisarsi nella frattura che ormai si è creata ed amplificata tra sinistra istituzionale e sinistra dei movimenti. Negli anni scorsi i movimenti non avrebbero mai crititicato Bertinotti. Purtroppo però come dici bene anche tu, il no alla guerra senza se e senza ma vede ora i politici che lo sostenenvano esibirsi in troppi se e troppi ma. Il 17 marzo c'era a Roma una manifestazione contro la guerra. Rifondazione non c'era a quella manifestazione. Rifondazione per lo scranno e in nome dell'antiberlusconismo rinnega i propri principi e l'incoerenza si paga. ciao
 
soltantounuomo
soltantounuomo il 27/03/07 alle 10:01 via WEB
Come al solito, una disamina lucida e puntuale di quello che succede. Purtroppo non tutti hanno la tua lucidità e coerenza di pensiero, perchè se così fosse, non esisterebbe più il problema, e Prodi sarebbe a fare la calza o a rovinare qualche azienda come consulente esterno. Peccato. Il tuo blog dovrebbe leggerlo anche quel bel ragazzo di Casini (si quello affetto da manie di protagonismo, il gemello di Rutellone nostro er piacione). Ma forse, come par suo, non capirebbe. Tant'è. Aspettiamo e speriamo (piuttosto invano) che questo governo vada a casa. Buona giornata.
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 27/03/07 alle 11:15 via WEB
Buongiorno uomo.... sei sempre troppo genitile nei miei riguardi... grazie... ovviamente il mio discorso è partito da alcuni fatti ed è estensibile anche ad altre situazioni simili di tradimento del mandato elettorale.... come al caso di Follini, di cui peraltro ho già parlato....e, perchè no, anche al comportamento non troppo limpido di Casini. ognuno risponderà al proprio elettorato, visto che la sovranità apparitiene al popolo, che la esercita per mezzo dei loro rappresentanti.....se questi effettivamente lo sanno rappresentare al di là delle logiche di poltrona. Ciao e buona giornata anche a te.
 
unaemozionexsempre
unaemozionexsempre il 27/03/07 alle 11:38 via WEB
Ciao Dike, conosci sicuramente il proverbio della botte piena e della moglie urbiaca. Adattabile, per dirla terra terra, a queste situazioni. La sinistra ha abbassato la testa di fronte alle esigenze di poltrona e questo l'elettorato non lo ha tollerato. Se invece Bertinotti ritiene che vi siano frange della sinistra estrema che sono violente, come mai non ne prende definitivamente le distanze? forze perchè quelle frange, coi loro voti, sono state fino a ieri la sua forza.
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 27/03/07 alle 12:52 via WEB
Ciao Andrea.... bella domanda quella che poni. Perchè non prende le distanze da quelle frange che oggi considera estremisti e che un tempo gli andavano bene anche se erano egualmente estremisti? Bisognerebbe rivolegerla al diretto interessato.
 
unaemozionexsempre
unaemozionexsempre il 27/03/07 alle 11:49 via WEB
Parliamoci chiaro: quando il 25 aprile i dimostranti si scagliarono contro la Moratti a Milano che portava il proprio padre in carrozzella io non ho visto i politici cui quelle frange apaprtengono spendere parole di biasimo o di censura. Quella piazza, come hai detto bene tu, se la sono cresciuti così e così gli stava bene. Adesso che ne mette in luce le contraddizioni e l'incoerenza viene bollata come un gruppetto di estremisti. Ti sei poi dimenticata una cosa, e la aggiungo volentieri io: chi di politici di estrema sinistra ha condannato il pestaggio di Rossi sul treno? Se ne hai sentore dimmelo, perchè io non ho sentito spendere una parola di solidarietà per lui. Quando c'è stato il voto sulla mozione D'Alema, le senatrici di sinistra, così fini ed educate, gli gridavano parole di insulto simili a quelle che hanno gridato a bertinotti ieri. Forse la sola cosa che non gli hanno gridato è "guerrafondaio". E poi non dimentichiamoci di Prodi, che in campagna elettorale giurava che non avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani e quando Tremonti diceva il contrario lo accusava di terrorismo politico. Non dimentichiamoci che per licenziare una finanziaria piena di tasse hanno fatto credere agli italiani per dieci mesi che i conti dello stato non erano in odrine. Anche di queste menzogne gli elettori presenteranno il conto. ciao e un abbraccio
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 27/03/07 alle 12:57 via WEB
Andrea.... ha fatto benissimo a citare il pestaggio di Rossi o le fandonie raccontate in campagna elettorare. Questo vale ovviamente per tutti i colori politici: l'incoerenza paga. In questo momento rifondazione è quella che più paga lo scotto della propria incoerenza. Quando Prodi ha messo alla presidenza della Camera Bertinotti ha voluto fare un regalo alal sinistra radicale. Non so se poi è stato davvero tale oppure se immetterlo in quel ruolo è stato un tentativo di ridimensionarlo...un tentativo che ha nuociuto sia a Bertinotti che allo stesso Prodi. ciao e un abbraccio anche a te.
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 27/03/07 alle 12:21 via WEB
Ciao Dike, come va? Bel post e ottimi spunti di riflessione. Una riflessione che porta ovviamente a ciò che noi già sapevamo. Mi sono permesso di mandarti un track, credo sia attinente. ciao e a presto pierluigi
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 27/03/07 alle 12:49 via WEB
Ciao Pier.... va bene e tu? sono stata solo un po' troppo imegnata la settimana scorsa e sono stata sul blog solo poco tempo. Hai fatto benissimo a mandarmi il trackback. ciao e buona giornata
 
CapJaneway
CapJaneway il 27/03/07 alle 13:19 via WEB
Grazie per lo spazio dedicato a Titti Pinna..ti aggiungerò fra la lista di amici che stanno partecipando..un'abbraccio
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 27/03/07 alle 13:39 via WEB
Ciao Capejanewai.... è stato un piacere. Non ho dedicato un post a titti Pinna, perchè ho pensato che, con lo scorrere dei post non lo si sarebbe più potuto vedere. Ho preferito metterlo in un box, in modo che si possa vedere ogni volta si entra qui. Grazie a te per il nobile intento che porti avanti.
 
   
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 27/03/07 alle 13:48 via WEB
Provvedo a fare inserire il box anche nell'altro blog cui partecipo:
http://blog.libero.it/PokerDAssi
 
   
CapJaneway
CapJaneway il 27/03/07 alle 14:02 via WEB
hai fatto bene..pure io ho un box solo x lui...a presto!
 
Mary_Reed
Mary_Reed il 27/03/07 alle 16:21 via WEB
Bellissimo post! Complimenti Dike
 
Mary_Reed
Mary_Reed il 27/03/07 alle 16:31 via WEB
Peccato che gli unici a non accorgersi di questo stato di cose (o forse fingono) siano gli elettori di sinistra, che continuano a vedere un idillio a sinistra e una disastrosa catastrofe al centro destra. Peccato che senza casini la destra sopravviva lo stesso, la sinistra senza un voto fatichi a respirare. ciao
 
CapJaneway
CapJaneway il 27/03/07 alle 22:52 via WEB
TITTI PINNA NEL BLOG DEL GIORNO! http://blog.libero.it/omniamundamundis/ IN QUESTO BLOG C'E' IL LENZUOLO VIRTUALE E' BLOG DEL GIORNO IN PRIMA PAGINA
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 28/03/07 alle 22:58 via WEB
Ciao Jane.... purtroppo manco dal blog da ieri pomeriggio.... ma mi fa molto piacere sapere che la notizia è stata amplificata ed è diventata blog del giorno. Questo fa onore a chi diffonde messaggi socialmente importanti e meritevoli che i media ufficiali trascurano. ciao e buona serata.
 
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Data di creazione: 23/05/2006
 
 
 

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UN GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente,

lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì,non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

(Lettera degli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahamdinejad)

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