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I pensieri di una vendicatrice angelica

 

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Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 -

Condanna dei crimini dei regimi totalitari comunisti.

1. L'Assemblea parlamentare fa riferimento alla sua Risoluzione 1096 (1996) sulle misure per smantellare l'eredità dei sistemi totalitari comunisti.

2. I regimi totalitari comunisti che governarono nell'Europa Centrale ed Orientale nel secolo passato, e che sono tuttora al potere in molti Paesi del mondo, sono stati, senza ccezioni, caratterizzati da massicce violazioni dei diritti umani. Le violazioni hanno differito in funzione della cultura, del Paese e del periodo storico e hanno incluso assassini ed esecuzioni individuali e collettive, morti in campi di concentramento, fame, deportazioni, torture, lavoro in schiavitù e altre forme di terrore fisico di massa, persecuzioni su base religosa o etnica, violazioni della libertà di coscienza, pensiero e parola, della libertà di stampa, e mancanza del pluralismo politico.

3. I crimini sono stati giustificati in nome della teoria della lotta di classe e del principio della dittatura del proletariato. L'interpetazione di entrambi i principi hanno legittimato la "eliminazione" di popoli considerati nocivi alla costruzione di una nuova società e, come tali, nemici dei regimi totalitari comunisti. Un vasto numero di vittime in ogni Paese coinvolto furono propri connazionali. Fu il caso particolarmente dei popoli dell'ex URSS che di gran lunga superarono altri popoli in termini di numero di vittime.

4. L'Assemblea riconosce che, nonostante i crimini dei regimi totalitari comunisti, alcuni partiti comunisti europei hanno contribuito a conseguire la democrazia.

5. La caduta dei regimi totalitari comunisti nell'Europa Centrale ed Orientale non è stata seguita in tutti i casi da una inchiesta internazionale sui crimini da loro commessi. Inoltre, gli autori di questi crimini non sono stati portati in giudizio dalla comunità internazionale, come fu il caso dei crimini orribili commessi dal nazionalsocialismo.

6. Conseguentemente, la coscienza pubblica dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti è molto povera. I partiti comunisti sono legali e attivi in vari Paesi, anche se in molti casi non si sono distanziati dai crimini commessi nel passato dai regimi totalitari comunisti.

7. L'Assemblea è convinta che la coscienza della storia sia una delle precondizioni per evitare simili crimini nel futuro. Inoltre, la denuncia e la condanna morale dei crimini commessi svolge un importante ruolo nell'educazione delle giovani generazioni. la chiara posizione della comunità internazionale sul passato può essere un riferimento per le sue azioni future.

 

8. Inoltre, l'Assemblea ritiene che quelle vittime dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti che sono ancora vive e le loro famiglie, meritino simpatia, comprensione e riconoscenza per le loro sofferenze.

9. I regimi totalitari comunisti sono tuttora attivi in vari Paesi del mondo ed i crimini continuano ad essere commessi. La percezione dell'interesse nazionale non dovrebbe prevenire i Paesi da una adeguata critica agli attuali regimi totalitari comunisti. L'Assemblea condanna con forza tutte quelle violazioni dei diritti umani.

10. I dibattiti e le condanne che hanno avuto luogo da tempo a livello nazionale in vari stati membri del Consiglio d'Europa non possono dispensare la comunità internazionale da prendere una chiara posizione sui crimini commessi dai regimi totalitari comunisti. C'è un obbligo morale a farlo senza ogni ulteriore ritardo.

11. Il Consiglio d'Europa è nella posizione per tale dibattito a livello internazionale. Tutti i Paesi europei ex comunisti, con l'eccezione della Bielorussia, sono oggi suoi membri e la protezione dei diritti umani e lo stato di diritto sono i valori fondamentali su cui si basano.

12. Inoltre, l'Assemblea parlamentare condanna con forza le massicce violazioni dei diritti umani commesse dai regimi totalitari comunisti ed esprime simpatia, comprensione e riconoscenza alle vittime di tali crimini.

13. Inoltre, richiama tutti i partiti comunisti o post-comunisti nei suoi Stati membri che non lo hanno già fatto di valutare di nuovo la storia del comunismo e del proprio passato, di prendere chiaramente le distanze dai crimini commessi dai regimi totalitari comunisti e di condannarli senza alcuna ambiguità.

14. L'Assemblea ritiene che questa chiara posizione della comunità internazionale aprirà la via alla riconciliazione. Inoltre, incoraggerà con fiducia gli storici di tutto il mondo a continuare le loro ricerche finalizzate a determinare ed a verificare oggettivamente quanto avvenuto.

 

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Post N° 227

Post n°227 pubblicato il 16 Aprile 2007 da Dike_vendicatrice

LA MORTE IN GARA.

 





Il gruppo terroristico “Ansar al-Sunna”, attivo in Iraq dal 2003 e legato alla rete terroristica di Osama bin Laden, ha pubblicato sul web un video folle, intitolato: “la top 20 degli Ansar”.

Il video, della durata di sette minuti, riporta la classifica dei 20 migliori (migliori secondo al-Sunna) attentati realizzati e ripresi, negli ultimi mesi, ai danni delle forze della Coalizione in Iraq.

I 20 atti terroristici finiti nella top 20 del terrore, sono stati selezionati dopo un concorso  lanciato sul sito web collegato alla formazione armata sannita e aperto ai visitatori online.

Un comunicato farneticante del gruppo Ansar, accompagnato al concorso, spiegava il motivo del concorso stesso: “incoraggiare i guerrieri alla jihad e porli in competizione tra loro nel combattere il loro nemico.

Lo stesso comunicato elencava, altresì, i criteri in base ai quali i filmati sarebbero stati selezionati: importanza dell’obiettivo preso di mira; posizione dell’operatore rispetto al luogo dell’attentato; precisione nel colpire gli obiettivi; qualità delle immagini e della ripresa delle esplosioni e delle scene successive.

L’Oscar del terrore è stato vinto da una cellula della zona di Al-Jazera. Il video vincitore della Top20 riprende un convoglio americano mentre viene colpito in pieno da una micidiale Iad, un ordigno artigianale collocato al ciglio di una strada di Baghdad.

L’operatore ha ripreso con dovizia di particolari il passaggio del veicolo, la successiva deflagrazione e poi ha indugiato con la telecamera sui resti di quello che poco prima era un mezzo che ospitava dei militari, morti in conseguenza dell’esplosione.

Il video –sette minuti di esplosioni, corpi, fumo e morte- si conclude con un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato alle riprese, con un invito a produrre nuovi materiali, e dunque a reiterare attentati, per vincere la prossima Top 20.

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Il gruppo terroristico Al-Sunna ha rivendicato in questi anni una serie innumerevole di stragi, delle quali le più efferate sono state: il duplice attentato suicida in due uffici del Partito curdo di Irbil nel 2004, dove morirono più di cento persone; la decapitazione in Iraq, nel 2004, di 12 lavoratori nepalesi, rei di essere “impuri” seguaci di Buddha;  l'attacco alla caserma di Mosul, nel 2004, in cui morirono 22 soldati americani e una settantina rimasero feriti. 

Al-Sunna ci ha abituati in questi anni ad una sequela di decapitazioni ed attentati, con le relative vittime esposte sul web al ludibrio mediatico, accompagnati da messaggi dei combattenti, in cui si dice che “Ammazzare è un obbligo” e  “terrorizzare è legge”; ma mai si era arrivati a stilare una top 20 dei “migliori” attentati.

Mai si era arrivati a mettere in gara la morte e il male.

La top 20 del terrore è qualcosa che dunque deve fare riflettere e preoccupare l’Occidente.

Inoltre, di recente, in un messaggio video trasmesso dalla tv “Al Arabja”, uno dei leader di al-Qaeda in Afghanistan, Abu Yahiya al-Libi, suggeriva ai capi e ai militanti in Iraq dei gruppi Ansar al-Sunna, Esercito islamico, Esercito dei Mujahidin, e degli altri gruppi jihadisti che stanno combattendo i cristiani occupanti, ad unirsi fra loro per rendere più efficace la lotta al comune nemico occidentale.

Dichiarazioni come queste dovrebbero mettere in apprensione anche il nostro Paese, specie per la sorte dei nostri militari impegnati in missione in Medio Oriente.

E se nella prossima top 20 del terrorismo islamico ci fossero filmati di attentati ai nostri soldati in Afghanistan e Libano?

E se ai vertici di una nuova hit-parade delle stragi jihaidiste ci fossero i resti dei corpi di nostri soldati?

Come reagiremmo di fronte ad una siffatta messa in gara della morte, che non è  difesa dell’Islam, che non è resistenza, che non è guerra di liberazione, come qualcuno vorrebbe farci credere, ma PURO GUSTO DI UCCIDERE?

Domande che rivolgerei volentieri ai fans occidentali dei terroristi islamici.

E di siffatti fans ve ne sono più di quanti si possa immaginare. Basta solo saper cogliere il giusitificazionismo che sprigiona dalle righe mirabilmente ipocrite di ciò che dicono e scrivono.

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Commenti al Post:
a_tiv
a_tiv il 16/04/07 alle 09:53 via WEB
Ciao dike....sarebbe questa la civiltà con cui dovremmo confrontarci e discutere! Questi gli uomini con cui sederci intorno ad un tavolo e dialogare! Ma su cosa? Sulla regolarità della classifica? pensi che le telefonate di Moggi possano valere a ribaltare l'esito di questo squallido campionato? Ciao dike...buona giornata. Vito
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 16/04/07 alle 10:13 via WEB
Buongiorno caro Vito.... avrei dovuto inserire anche queste tue domande nel post e in una ipotetica domanda da indirizzare ai fans degli jihaidisti di casa nostra. Grazie per averlo fatto tu nei commenti. Credo che dopo mille video di decapitazioni e questo ennesimo atto di messa in mostra della morte e del male, si possa avere una idea chiara di chi sono questi personaggi che taluni vorrebbero invitare ad un ipotetico tavolo della pace. Persone che non lottano per qualcosa, ma che pare abbiano preso gusto solo ad ammazzare. Ciao e buona giornata
 
comunista_MAI
comunista_MAI il 16/04/07 alle 11:30 via WEB
Buongiorno Dike. Tanti auguri a tutti, anche se in ritardo, ma come sapete ero fuori dall'Italia. Spero abbiate trascorso tutti buone feste. Un augurio particolare a Max, Ago, Mary, Marty, Vito e a tutti gli altri. Se Santoro e Travaglio leggessero il tuo ultimo post penserebbero che sei cattiva, perchè i talebani sono brava gente. In fondo in Afghanistan i talebani sono cattivi perchè anche karzai è cattivo e in Iraq sono cattivi perchè combattono l'america guerrafondaia. A leggere la lettera che Travaglio ha letto (e scritto) nell'ultima puntata di Anno Zero ne emerge un ritratto del Mullah Omar che fa il bene del popolo afgano, che difende gli interessi di quel popolo. Di cattivi ci sono solo il Vaticano e gli Americani, per il resto i talebani sono angioletti. Che importa se hanno ridotto le donne a stracci peggiori dei burka che le rivestano; che importa se gli omosessuali hanno avuto trattamenti più disonorevoli delle dichiarazioni di Bagnasco e persino morte per schiacciamento. I cattivi sono solo il vaticano e l'America. I talebani so ragazzi (direbbe e dirà Diliberto). Tu, cara Dike, parli dei fans dei terroristi islamici di casa nostra. E ce ne sono tanti, troppi. Tu dici che lo si capisce tra le righe di ciò che dicono. Io penso che per taluni non ci sia bisogno nemmeno di leggere tra le righe. Sono estremamente chiari. Il guaio è che il giustificazionismo occidentale aiuta solo queste persone a passare dalla parte della ragione ed a far vedere gli occidentali come dei razzisti, degli intolleranti e dei guerrafondai. Mi auguro, come te, che i nostri soldati non abbiano a finire in altra ignobile top del terrore. Perchè assisteremmo solo ad iprocrisia di circostanza di politici che vanno ed andrebbero a braccetto con gli integralisti islamici. Ciao e buona giornata a tutti. Dody
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 16/04/07 alle 13:32 via WEB
Ciao carissimo Dody....sono felicissima che tu abbia toccato questo argomento. Un Travaglio che ci presenta un Mullah Omar amico del popolo che gira in sidecar per la città. Un Santoro biondo gaudente a tale fantomatica lettera. Un po di dimenticanze sulla condizione delle donne afgane magari lapidate, ma meglio sempre delle italiane che girano in minigona col crocefisso tra le tette (parole di Travaglio). Un pubblico plaudente e un popolo bue che osanna i nuovi profeti di questa sinistra estremista che servono a tenere in piedi il governo Prodi. Tutto questo cosa ha dimostrato ai talebani? Che hanno imboccato la strada giusta quando hanno deciso di rapire un giornalista italiano e che possono continuare così, perchè noi italiani tanto stiamo dalla parte dei talebani. Mi fermo qui caro Dody, perchè potrei perdere l'equilibrio che di solito mi contraddistingue e perchè di gente come Travaglio e Santoro ho la massima disistima, almeno in occasioni come queste, dove non si rende omaggio alla verità, ma si fomenta l'odio.
 
   
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 16/04/07 alle 13:36 via WEB
l'Italia non solo ha contribuito a liberare 5 terroristi talebani in cambio di Mastromagiacomo, ma alcuni italiani, politici e non, stanno facendo molto molto di più per la causa talebana...... E dopo questo esordio ex abrupto ti saluto e ti do il bentornato. Spero di rivederti presto qui. Un abbraccio
 
     
Selina1496
Selina1496 il 16/04/07 alle 13:56 via WEB
Come darti torto? Infatti hanno sbagliato a leggerla qui la lettera, qui dove i talebani vogliono invitarli perfino al tavolo della pace. Travaglio e Santoro dovrebbero andare a leggere la lettera in Afghanistan, magari in un teatro che ospita le vittime di tutti coloro cui i taleban hanno tagliato la testa. Magari riscuoterebbero meno applausi. Ciao Dike e buona giornata
 
Magnolia47
Magnolia47 il 16/04/07 alle 15:24 via WEB
Ciao Dike. Mi soffermo per un attimo su un altro aspetto che questo post mi suggerisce e poi convergo nei vostri commenti. Video come questi dimostrano che internet, da mezzo di libera espressione, sta diventando sempre più un mezzo di contro-informazione. Sono sempre più numerosi i video di chi vuole mettersi in mostra. ed internet offre questa possibilità di mettersi in mostra ad una paltea molto vasta. Negli ultimi tempi abbiamo visto video orrendi di disabili picchiati, di professori maltrattati, di gente che corre su strada a velocità elevatissima. Allo stesso modo il terrorismo islamico usa internet per mandare in video il terrore. Scendendo ora a paralre di casa nostra, devo dire che, mentre ho visto e sentito tantissime persone giustamente indignarsi per i video dove si maltrattano disabili o dove si violano leggi e limiti di velocità, non ho invece visto la stessa indignazione nei confronti di questi video del terrore. E questo fa convergere il mio pensiero al tuo, e convenire che questi video abbiano indubbiamente dei fans, più o meno dicharati
 
acquamarina_56
acquamarina_56 il 17/04/07 alle 09:58 via WEB
Buona giornata a tutti! vitt
 
luloca
luloca il 17/04/07 alle 12:27 via WEB
se posso, vorrei dire che questi fatti mi convincono sempre di più, che questi terroristi non sono figli dell'islam ma della cultura occidentale.
 
 
MassimoAD
MassimoAD il 17/04/07 alle 13:07 via WEB
diciamo che certo islam ci sta benissimo nella cultura occidentale perchè può fare tutte quelle cosine che se facesse a casa propria sarebbe punito con la pena di morte. credo che la cultura occidentale sia più in pericolo di fronte a certe considerazioni che di fronte al terrorismo integralista
 
   
MassimoAD
MassimoAD il 17/04/07 alle 13:17 via WEB
se c'è una cosa di buono che l'occidente ha saputo fare è stato lo sradicamento del virus del fanatismo. Questo però sarà anche la nostra sconfitta, perchè ci impedisce di difendere come si deve la cultura della ragione.
 
     
caput_mortui
caput_mortui il 17/04/07 alle 13:31 via WEB
ciao Max, concordo con te su questo punto, cosa di cui abbiamo già discusso anche altrove. Purtroppo i terroristi islamici scorrazzano indisturbati anche in occidente e si crogiolano nel fatto che c'è gente che, acclamando alla multicultura, ne giustifica l'operato forndno loro alibi e motivazione a continuare. Tra le righe.... come dice Dike. Ma si legge benissimo
 
     
luloca
luloca il 17/04/07 alle 16:23 via WEB
ecco è proprio questo il punto: "la cultura della ragione". La mia cultura della ragione non è quella di Bush e del distruggi tutto e fai piazza pulita. La nostra cultura occidentale ha come espressione più alta la tolleranza e la comprensione che la diversità non è necessariamente contro di noi. E' questa la prerogativa fondamentale che fino ad oggi ha distinto il nostro mondo da quello mediorientale, ma al momento questi confini si stanno sfilacciando e sempre più spesso faccio fatica a distinguere i due mondi. Se per combattere il fanatismo, dobbiamo rinunciare alla nostra vera identità e diventare integralisti anche noi, mi sa che questo è anche peggio che perdere una guerra.
 
     
luloca
luloca il 17/04/07 alle 16:28 via WEB
di fondo abbiamo sbagliato a portare il conflitto su un terreno che non ci è congeniale, ma che è congeniale e strumentale solo a poche forze in campo. Il terreno su cui combattere questa guerra doveva essere culturale. Questa necessità era stata compresa da Giovanni Paolo II, ma in molti hanno fatto finta di non capire. Per intanto gli unici a guadagnarci da questa storia sono le lobby delle armi e le compagnie petrolifere degli stati uniti e degli emirati arabi.
 
     
MassimoAD
MassimoAD il 17/04/07 alle 21:06 via WEB
Per questo ho detto che andremo incontro ad una sconfitta, perché noi non riusciremo a rinunciare alla nostra vera identità e diventare integralisti. Tuttavia siamo portatori di una cultura di tolleranza che è purtroppo debole perché non gode di reciprocità. L'integralismo islamico, poi, non condivide il nostro concetto di tolleranza, nè tanto meno quello di democrazia, libertà, giustizia. C'è una pregiudiziale loro ostilità verso il mondo occidentale e questo è secolare. Se quindi a questa nostra debole tolleranza, di cui l’estremismo è conscio, ci aggiungiamo anche il giustificazionismo (si arriva a giustificare anche attentati terroristici!) questo non fa altro che alimentare e fomentare lo scontro di civiltà. Questo è veramente criminale. Quanto a Giovanni Paolo II, non posso non apprezzare il suo impegno per un confronto interconfessionale con l’Islam,ma se ritorniamo indietro all’epoca della guerra in Kosovo, non lo vedo come lo hai descritto tu. Allora anch’egli parlava di ingerenza umanitaria. Quanto agli interessi in gioco le guerre sono ovviamente un business. le esportazioni di armi hanno giri d’affari di molti miliardi di dollari all'anno e tra i produttori e gli esportatori di armi vi sono proprio i 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna). E non ci sono solo gli interessi delle armi. E non ci sono gli interessi americani. Se non siamo affetti da cecità ideologica e allarghiamo la panoramica ad altre aree di conflitti analoghi vediamo che spuntano altri interessi, petroliferi ed extra petroliferi, che non coinvolgono solo gli Usa ma anche Cina e Russia ed in misura minore altri Paesi, compreso il nostro.
 
     
comunista_MAI
comunista_MAI il 17/04/07 alle 21:43 via WEB
Circa la prima parte del tuo discorso in effetti la tolleranza auspicherebbe reciprocità, che non c'è. Poi consideriamo che delle tipologie di teorrorismo, quello integralista islamico non è circoscritto a determinati confini, ma colpisce anche al di fuori del proprio territorio. Lo shaid, o martire, o kamikaze, non è più quello che si fa saltare per aria in una guerra regolare, ma chi decide di immolarsi per far saltare per aria un nemico. Il terrorista islamico non è controllabile o collegato per forza di cose ad una rete terroristica, nel senso ci sono anche attentati confezionati da chi un giorno ha deciso di svegliarsi e mettersi un po' di dinamite addosso. Difficile controllare questa gente.Non credo neanche che abbia dei fini chiari, e questo video lo attesta. Ma la cosa peggiore e che, a differenza di altri terrorismi, ha dei sostenitori che manifestano platealmente a favore. A proposito di giustificazionismo condivido quello che hai detto, che è criminale, perché finisce per legittimarlo.Alcuni finiscono perfino per considerare il terrorismo come resistenza. E lo fanno senza fare distinzioni di fini e di mezzi. Questo è criminale, hai ragione. E di gente che legittima l’integralismo c’è n’è anche troppa. Non perdono occasione per manifestare contro l’imperialismo, ma li hai mai sentiti spendere una parola contro l’integralismo islamico? E ti dirò che non solo lo giustificano, ma anche lo strumentalizzano. Hai voglia dire che deve essere una operazione culturale! Perché vi sia integrazione, una cultura deve saper dare e prendere da un’altra cultura e la storia ce lo insegna. E comunque tolleranza non deve significare acquiescenza. Quanto appoggio ha dato la nostra sinistra alla lotta all'integralismo? domanda retorica! Il multiculturalismo ipocrita sta infatti dando i peggiori frutti. Bisognerebbe promuovere il riscatto dell'islam non integralista. E se proprio vogliamo parlare anche di interessi petroliferi, ex legge della domanda e dell'offerta, ogni volta che andiamo a fare il pieno di carburante domandiamoci se non facciamo parte anche noi di un circolo vizioso di cui addossiamo volentieri le colpe ad altri.
 
     
luloca
luloca il 18/04/07 alle 10:00 via WEB
Te lo dico da non cristiano: "la vendetta non è mai giustizia e l'unica giustizia possibile è il perdono". Se poi, quello che scaturisce da queste parole, la consideri debolezza, probabilmente non hai ancora capito cos'è la vera forza.
 
     
luloca
luloca il 18/04/07 alle 10:26 via WEB
se questo è realmente uno scontro culturale/religioso, dobbiamo mettere in campo la nostra vera cultura, che come ho detto precedentemente non è quella di Bush. La cultura di Bush è una cultura debole, che si fonda su principi primitivi e superati, non a caso questa guerra la stiamo perdendo. Chi digrigna i denti, o è feroce o ha paura: non lo considererò mai capace di difendermi. Oggi, quello che temo, non sono gli attacchi del terrorismo, ma che l'impostazione data alla difesa della nostra democrazia e prerogativa culturale sia del tutto inefficace, se non del tutto complice e strumentale di una causa che è ben lontana dalle nostre aspettative, e mira al contrario a determinare il caos dentro cui far muovere interessi oscuri.
 
     
MassimoAD
MassimoAD il 18/04/07 alle 13:34 via WEB
forse dovresti capire prima quello che scrivono gli altri. Io so bene cos'è la tolleranza e anche il perdono, quindi non li devi insegnare a me questi concetti, ma magari ai tuoi amici talebani, che spesso altrove hai difeso, Ma credo che loro ti capirebbero ancora meno quando parli di cultura e tolleranza e soprattutto di perdono
 
     
luloca
luloca il 18/04/07 alle 17:42 via WEB
Come talebano valgo poco, anzi, direi che ideologicamente saresti più affine tu. Cmq, se comprendi il significato di tolleranza e perdono, sarai pur in grado di comprendere che argomentare in questo modo non offre grandi possibilità di dialogo. Peccato, perchè da parte mia c'è tutta l'intenzione di dialogare.
 
FiorVita
FiorVita il 17/04/07 alle 14:32 via WEB
Orrendo
 
ladonnakevisse2volte
ladonnakevisse2volte il 18/04/07 alle 20:37 via WEB
Dike, carissima, Buonasera. Non devi più fare certi post o finiremo per essere considerati un covo di talebani. Dovresti aggiornarti e in nome del multiculturalismo ipocrita (termini da leggere in abbinamento, perchè non si sa mai che fraintendano) pubblicare la lettera scritta da travaglio. Oltretutto, dato che Strada ha lasciato l'Afghanistan, se dovessimo avere bisogno di un nuovo Ministro degli esteri da trattare coi talebani chiameremo Travaglio o Sant'Oro
 
 
Filippo_il_bello
Filippo_il_bello il 18/04/07 alle 21:15 via WEB
Fede, ciao. Se siamo talebani noi non so come definire certuni.
 
   
Selina1496
Selina1496 il 18/04/07 alle 21:45 via WEB
In effetti per taluni il terrorista non è un cattivo musulmano. Libera interpretazione del Corano, del quale non c'è una lettura ortodossa.
 
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UN GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente,

lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì,non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

(Lettera degli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahamdinejad)

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