La parola...

Calendario dell'avvento - nuova catena dei blog - 13


Haiku dell'avvento n.12Vecchi saporitornano dal passato;sanno di buono.- Zi' Miche', contàtici 'no poco 'o fatto r'i cìciri. (Zio Michele, raccontateci un pochino il fatto dei ceci)- Fattéllo conta' 'a sòreta, ninni'! (Fàttelo raccontare da tua sorella, piccino).Nonno era un tipo simpatico e allegro, ma questa cosa dei cìciri di Santa Lucia era un'onta troppo forte perché potesse rispondere diversamente.Vado a raccontare i fatti.Per il 13 dicembre c'è chi da S. Lucia aspetta doni e chi, come dalle mie parti, cuoce i 'Cicci 'e Santa Lucia' e li scambia coi vicini, in memoria dell'uso contadino di un tempo di condividere le granaglie, quando il cibo in inverno scarseggiava per tutti.Ovviamente anche a casa mia c'era quest'uso. Per fare i cicci di S. Lucia occorrono fagioli, granoturco, grano e ceci secchi. Li si cuoce separatamente, avendo essi tempi di cottura diversi, poi si scolano e si insaporiscono in padella con olio extravergine di oliva e pepàine, i peperoni tondi, conservati sottaceto.Una ricetta povera, semplice, e forse proprio per questo gustosa.Ve l'ho raccontata non tanto perché, se vorrete, potrete rifarla (e oggi è più facile, visto che le varie granaglie si trovano già cotte), ma per raccontarvi della volta che nonno Michele decise di dirigere lui i lavori di preparazione e cottura.Ricordo ancora quel 12 dicembre; nonno si alzò e ordinò:- Mari', pe' dimani i semienti hann'a esse cuotti; pòrtimi ddoe secchie 'e acqua r'o puzzo (Maria, per domani i semi devono essere cotti; portami due secchie d'acqua dal pozzo).E Maria, mia madre, glieli portò. Sul focolare più di due pentole non ci entravano, né si sarebbe mai usato il fornello a gas, visto il costo della bombola, sicché più di due tipi di semi per volta non era possibile cuocere.- Papà - disse mio padre- mitti prima i cìciri, ca sinò nun còcino (metti prima i ceci, altrimenti non cuoceranno)- Statti zitto tu, saccio io comm'aggia fa'.Mamma era tornata con la prima secchia d'acqua e lui prese fagioli e grano, già opportunamente lavati da mamma e messi a bagno la sera prima, come d'altronde ceci e granturco, e li mise a cuocere. Per l'ora di pranzo i fagioli erano pronti; il grano abbisognava di ancora un po' di cottura, così, tolti i fagioli, nonno mise a cuore il granturco.- Papà, mitti i cìciri, ca sino' nun còcino...- Giova', statti zitto tu! Nel primo pomeriggio il grano fu pronto e, tolto quello dal fuoco, finalmente fu il turno dei ceci.Si fecero le 6 di sera, e i ceci erano ancora della consistenza dei pallini da caccia.Le sette, le otto, le nove di sera... se avessimo messo sassi, si sarebbero ammorbiditi di più. Nonno fece la nottata a mettere legna nel camino, ma i ceci non cossero.Da quella volta i ceci furono acquistati sempre già cotti, ma, avendo papà avuto la delicatezza di raccontare a tutti la storia, i cìciri 'e Michelone diventarono il must della festa e ogni anno, a Santa Lucia, veniva qualche nipote a chiedere a zi' Michele 'o fatto d'i cìciri.Questo è il dono che ho trovato oggi, amici. E voi?Abbandonare TaraCanto l'amoreLa casa sull'alberoParlo di meA volte ritornanoMamma e ProfIl fiume di SusiIl senso della vitaStrada nel boscoCome un'aquilaPetronius Arbiter Ricomincio da 7Non per tuttiAround my heartPensieri vagantiRicomincio da quiCasalingapercaso  Dagherrotipi  Elaborando