Categoria: Presentazione
Prof. Giuseppe Melis G. presenta il libro “CARLO FELICE e i tiranni sabaudi”
Presentazione
A Burcei con Francesco Casula il 4 aprile alle 19,00 nei locali di “Il Nostro Bar” di Tore Frigau.
Nessuna liberazione nazionale sarda è possibile se non ci riappropriamo della nostra storia. A Francesco Casula, storico raffinato, con le sue pubblicazioni e la sua preziosa presenza in moltissimi comuni della Sardegna, il compito di contribuire a riaccendere la memoria storica di un Popolo oppresso: il Popolo sardo. Per questo suo impegno intellettuale noi sardi gli siamo riconoscenti. Claudia Zuncheddu – SardignaLibera
Presentazione Sassari
“Carlo Felice e i Tiranni sabaudi” di Francesco Casula: presentazioni a Sassari
La redazione del blog “Pesa Sardigna” con la gentile collaborazione della Biblioteca Comunale di Sassari, presenta “Carlo Felice e i tiranni sabaudi” di Francesco Casula.
Domani, giovedì 9 marzo, verrà presentato a Sassari (ore 17:00, Biblioteca comunale, Piazza Tola) il nuovo libro di Francesco Casula: “Carlo Felice e i tiranni sabaudi”. Introdurrà e presiederà Ninni Tedesco. Presenteranno l’opera Federico Francioni e Cristiano Sabino. Concluderà l’autore.
Il libro documenta in modo rigoroso la politica dei Savoia, sia come sovrani del Regno di Sardegna (1726-1861) che come re d’Italia (1861-1946). La loro politica, con le funeste scelte (economiche, politiche, culturali) “ritardò lo sviluppo di quasi cinquant’anni, con conseguenze non ancora compiutamente pagate”: a scriverlo è il più grande conoscitore della Sardegna sabauda, lo storico Girolamo Sotgiu. Gli storici, gli scrittori, gli intellettuali di cui si riportano valutazioni e giudizi nei confronti dei re sabaudi, spesso sono filo-monarchici e filo-sabaudi (come Pietro Martini) e dunque non solo loro avversari (come Mazzini o Giovanni Maria Angioy), ma tutti in ogni modo convergono in un severissimo giudizio nei loro confronti, segnatamente nei confronti del feroce Carlo Felice (prima come viceré in seguito come Re).
Il volume è rivolto in modo specifico agli studenti, ma ha un carattere divulgativo per fare conoscere una storia – o meglio una controstoria – poco conosciuta, anche perché è assente e/o mistificata dalla Storia ufficiale. Pensiamo al Risorgimento e all’Unità d’Italia, presentati come espressione delle magnifiche e progressive sorti, dimenticando o sminuendo i drammi e le tragedie che comportarono, ad iniziare dalla “creazione” della Questione Meridionale ancora oggi più che mai presente.
La mattina seguente il Prof. Casula incontrerà gli studenti di alcune classi dell’ITI G.M. Angioy per presentare la sua opera “Letteratura e Civiltà della Sardegna” edita in due volumi, opera che presenta una vasta antologia di opere di poesia, letteratura e saggistica di alcuni fra i più significativi rappresentanti della cultura sarda, scritte sia in sardo che in italiano.
Barbagia.net
A Nuoro il 24 marzo presentazione del libro di Francesco Casula “Carlo Felice e i tiranni sabaudi”
Il libro documenta in modo rigoroso la politica dei Savoia, sia come sovrani del regno di Sardegna (1726-1861) che come re d’Italia (1861-1946).
La loro politica, con le funeste scelte (economiche, politiche, culturali) “ritardò lo sviluppo di quasi cinquant’anni, con conseguenze non ancora compiuta-mente pagate”: a scriverlo è il più grande conoscitore della Sardegna sabauda, lo storico Girolamo Sotgiu. Gli storici, gli scrittori, gli intellettuali di cui si riportano valutazioni e giudizi nei confronti dei re sabaudi spesso sono filo monarchici e filo sabaudi (come Pietro Martini) e dunque non solo loro avversari (come Mazzini o Giovanni Maria Angioy), ma tutti convergono in un severissimo giudizio nei loro confronti, ma segnatamente nei confronti di Carlo Felice.
Il volume è rivolto in modo specifico agli studenti ma ha un carattere divulgativo per fare conoscere una storia – o meglio una controstoria – poco conosciuta, anche perché assente e/o mistificata dalla storia ufficiale. Pensiamo al Risorgimento e all’Unità d’Italia, presentati come espressione delle magnifiche e progressive sorti, dimenticando i drammi e le tragedie che comportarono, ad iniziare dalla “creazione” della Questione Meridionale ancora oggi più che mai presente. Con riferimenti puntuali ad opere storiche e scritti cui rimanda (indicando con precisione Casa editrice, anno di pubblicazione e pagine), in modo che il lettore non solo possa controllare ma proseguire le sue eventuali ricerche e approfondimenti. Il volume è rivolto in modo specifico agli studenti ma ha un carattere divulgativo per fare conoscere una storia – o meglio una controstoria – poco conosciuta anche perché assente e/o mistificata dalla storia ufficiale. Pensiamo al Risorgimento e all’Unità d’Italia, presentati come espressione delle magnifiche e progressive sorti, dimenticando i drammi e le tragedie che comportarono, ad iniziare dalla “creazione” della Questione Meridionale ancora oggi più presente che mai, Per quanto riguarda specificamente la nostra Isola, la presenza dei sovrani sabaudi, con le loro funeste scelte (economiche, politiche, culturali) “ritardò lo sviluppo di quasi cinquant’anni, con conseguenze non ancora compiuta¬mente pagate”: a scriverlo è il più grande conoscitore della “Sardegna sabauda”, lo storico Girolamo Sotgiu. Gli storici, gli scrittori, gli intellettuali di cui si riportano valutazioni e giudizi nei confronti dei re sabaudi spesso sono filo monarchici e filo sabaudi (come Pietro Martini) e dunque non solo loro avversari (come Mazzini o Giovanni Maria Angioy) ma tutti convergono in un severissimo giudizio nei loro confronti, ma segnatamente nei confronti di Carlo Felice che fu il peggiore fra i sovrani sabaudi. Egli infatti da vicerè come da re fu crudele, feroce e sanguinario (in lingua sarda incainadu), famelico, gaudente e ottuso (in lingua sarda tostorrudu). E ancora: Più ottuso e reazionario d’ogni altro principe, oltre che dappocco, gaudente parassita, gretto come la sua amministrazione, lo definisce lo storico sardo Raimondo Carta Raspi. Mentre per un altro storico sardo contemporaneo, Aldo Accardo, – che si basa sulle valutazioni di Pietro Martini – è Un pigro imbecille. Scrive il Martini (peraltro storico filo monarchico e filo sabaudo):”Non sì tosto il governo passò in mani del duca del Genevese, la reazione levò più che per lo innanzi la testa; co¬sicché i mesi che seguirono furono tempo di diffidenza, di allarme, di terrore pubblico”.
Il libro vuole anche essere uno strumento di informazione nei confronti delle Comunità sarde e in specie dei Consigli comunali che decidessero di rivedere la toponomastica, ancora abbondantemente popolata dai Savoia, che campeggiano, omaggiati, in Statue, Piazze e Vie. A dispetto delle loro malefatte e persino “infamie” da loro commesse Una per tutte: le leggi razziali.
Venerdì ore 18,00 alla biblioteca Satta presentazione del libro di Francesco Casula: “Carlo felice e i tiranni Sabaudi”
Il libro “Carlo Felice e i tiranni sabaudi” di Francesco Casula (Editore Grafica del Parteolla), documenta in modo rigoroso la politica dei Savoia, sia come sovrani del regno di Sardegna (1726-1861) che come re d’Italia (1861-1946). La loro politica, con le funeste scelte (economiche, politiche, culturali) “ritardò lo sviluppo di quasi cinquant’anni, con conseguenze non ancora compiuta-mente pagate”: a scriverlo è il più grande conoscitore della Sardegna sabauda, lo storico Girolamo Sotgiu.
Gli storici, gli scrittori, gli intellettuali di cui si riportano valutazioni e giudizi nei confronti dei re sabaudi spesso sono filo monarchici e filo sabaudi (come Pietro Martini) e dunque non solo loro avversari (come Mazzini o Giovanni Maria Angioy), ma tutti convergono in un severissimo giudizio nei loro confronti, ma segnatamente nei confronti di Carlo Felice.
Il volume è rivolto in modo specifico agli studenti ma ha un carattere divulgativo per fare conoscere una storia – o meglio una controstoria – poco conosciuta, anche perché assente e/o mistificata da quella ufficiale. Pensiamo al Risorgimento e all’Unità d’Italia, presentati come espressione delle magnifiche e progressive sorti, dimenticando i drammi e le tragedie che comportarono, ad iniziare dalla “creazione” della Questione Meridionale ancora oggi più che mai presente.