19) Le torri di Bologna

20181101_21264520181101_22053520181030_21335119) A scuola insegnavano “Bologna la dotta, la rossa, la grassa e la turrita”. Nel medioevo le mura di Bologna contenevano un centinaio di torri, contendendo a San Gimignano il titolo di capitale delle torri. C’è chi arriva a considerarne 180, comprese quelle minori, e chi le limita a 94. Oggi, secondo la numerazione ufficiale, sono rimaste 22 torri e case-torri, comprendendo i 4 torresotti superstiti – ai 4 punti cardinali – che facevano parte della seconda cerchia di mura, quella intermedia. Delle vecchie torri giunte fino a noi, oltre naturalmente alla torre degli Asinelli, più alta e alla torre della Garisenda, mozzata perché la pendenza ne metteva a rischio la stabilità, sono immediatamente visibili per chi percorre il centro la torre Prendiparte, privata e a volte visitabile, la torre Altabella, la torre Azzoguidi, la torre Alberici, dietro il palazzo della Mercanzia, e la torre Galluzzi, all’interno della corte omonima. Alcune delle torri non più esistenti sono visibili attraverso percorsi 3D installati presso il museo medievale di palazzo Pepoli, in via Castiglione, e in via Zamboni. La modernità ha sostituito le storiche torri con nuovi grattacieli, il cui principale è quello dell’Unipol, ben visibile lungo la parte est dell’autostrada, tra le uscite 10 e 11 della tangenziale.

19) Le torri di Bolognaultima modifica: 2018-10-29T22:28:28+01:00da Joss_Epp