E il tuo fiore di whisky Sul tuo pianeta senza colore Ma chi se ne frega? Siamo il tempo per le vertigini Forse mentre vogliamo essere Da qui ad ora Io e te Da qui Non ci sarà più niente da essere Ma chi se ne frega? È venerdì, amore, venerdì!
Chi vi ha feriti in precedenza appartiene al niente, la dimensione di chi non esiste.
Ci si deve solo voler trovare, incontrare e – questione d’agilità – si intraprende il cammino della solidarietà e dell’onestà intellettuale.
Chi non ha parole vi criticherà, fregatevene.
Chi non ha affetti si sentirà infastidito, lasciate stare, cadrà ancora nel suo errore.
Chi vuole esserci troverà il modo: aspettate d’imbattervi in costoro, vi semplificherete l’esistenza e – ultimo ma non ultimo – avrete evitato il vampirismo emotivo caratteristico delle varie personalità pericolose e pericolanti. Quelle che, prima o poi, crolleranno. Avanti a chi le saprà abbindolare, voi non ne siete all’altezza. Fortunatamente.
La vostra levatura è differente. Siatene grati all’universo mondo.