Fine. Strano pensarlo, non è vero? Strano che ci sia una fine a una cosa che non aveva nemmeno bisogno di un inizio. Eravamo così veloci, stranamente intensi e – ne sono orgoglioso – così furtivi … Non ricordo il nostro inizio, vero? Scommetto di no. Ma ricordo noi stessi i nostri nodi, tutto il tempo. Ho bisogno di dirtelo, riderai, posso immaginare la tua faccia e tu che balbetti “idiota” per questo ruolo qui. Hai occupato la mia mente molto di più adesso di quanto facevi prima, sai? SI, ora che non siamo altro che frammenti, mi sono sentito come te. Quella volontà che prima non avevo. Questa è la vita che gioca a insegnarmi una lezione. Significa tra le righe la famosa imbecillità generale di “dare valore solo quando si perde”. Ma, ammettiamolo, non si applica qui.
Non ti ho perso.

Mi sento come se fossi rimasto con te solo nella mia immaginazione, così ora potrei davvero averlo, anche con l’imposizione dei limiti, che conosciamo molto bene. Vorrei poterti abbracciare senza sentire alcun peso tra le mie braccia, o qualunque cosa io senta. Ti chiamo quando penso a te, senza sembrare come sei veramente (ma devi essere camuffato), dire sciocchezze, ci vediamo tutti i giorni …, come ti volevo adesso. Tutti. TUTTI. Devi essere accigliato, ma sappi che nemmeno io capisco cosa sto scrivendo qui. Mi sento solo. E sentire che capisco, sai. Anche se non posso esprimerlo, tutto il mio sentimento è immenso. E sai, tutto tuo. A meno che non sia l’ora. Per ore. È stato così … Scherzi a parte, ci sono momenti in cui fa schifo.♕©