Tutto si trasforma..

 

 

 

 

 

 

 

La grazia ci colpisce quando siamo in grande sofferenza e irrequietezza. Ci colpisce quando percorriamo la valle oscura di una vita vuota e priva di significato. Ci colpisce quando sentiamo che la nostra separazione è più profonda del solito, perché abbiamo violato un’altra vita, una vita che abbiamo amato, o dalla quale ci siamo allontanati. Ci colpisce quando il nostro disgusto per il nostro stesso essere, la nostra indifferenza, la nostra debolezza, la nostra ostilità, la nostra mancanza di orientamento e compostezza sono diventati per noi intollerabili. Ci colpisce quando, anno dopo anno, non appare la tanto agognata perfezione della vita, quando le vecchie compulsioni regnano in noi come da decenni, quando la disperazione distrugge ogni gioia e ogni coraggio. A volte in quel momento un’onda di luce irrompe nelle nostre tenebre, ed è come se una voce dicesse: “Sei accolta. Sei accolta, accettato da ciò che è più grande di te e di cui non conosci il nome. Non chiedere il nome ora; forse lo troverai dopo. Non provare a fare nulla ora; forse dopo farai molto. Non cercare nulla; non eseguire nulla; non intendo niente. Accetta semplicemente il fatto che sei accettato!” Se ciò accade a noi, sperimentiamo la grazia Dopo una tale esperienza potremmo non essere migliori di prima, e potremmo non credere più di prima. Ma tutto si trasforma. In quel momento, la grazia vince il peccato e la riconciliazione colma l’abisso dell’estraniamento, e da questa esperienza non si esige nulla, nessun presupposto religioso o morale o intellettuale, nient’altro che accettazione. forse dopo farai molto. Non cercare nulla; non eseguire nulla; non intendo niente. Accetta semplicemente il fatto che sei accettato!” Se ciò accade a noi, sperimentiamo la grazia Dopo una tale esperienza potremmo non essere migliori di prima, e potremmo non credere più di prima. Ma tutto si trasforma. In quel momento, la grazia vince il peccato e la riconciliazione colma l’abisso dell’estraniamento, e da questa esperienza non si esige nulla, nessun presupposto religioso o morale o intellettuale, nient’altro che accettazione. forse dopo farai molto. Non cercare nulla; non eseguire nulla; non intendo niente. Accetta semplicemente il fatto che sei accettato!” Se ciò accade a noi, sperimentiamo la grazia Dopo una tale esperienza potremmo non essere migliori di prima, e potremmo non credere più di prima. Ma tutto si trasforma. In quel momento, la grazia vince il peccato e la riconciliazione colma l’abisso dell’estraniamento, e da questa esperienza non si esige nulla, nessun presupposto religioso o morale o intellettuale, nient’altro che accettazione. Ma tutto si trasforma. In quel momento, la grazia vince il peccato e la riconciliazione colma l’abisso dell’estraniamento. E nulla è richiesto a questa esperienza, nessun presupposto religioso o morale o intellettuale, nient’altro che accettazione. Ma tutto si trasforma. In quel momento, la grazia vince il peccato e la riconciliazione colma l’abisso dell’estraniamento. E nulla è richiesto a questa esperienza, nessun presupposto religioso o morale o intellettuale, nient’altro che accettazione.

 

 

 

 

 

 

Tutto si trasforma..ultima modifica: 2022-10-25T11:00:32+02:00da ilcorrierediroma
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