Incontri..♕

sweetmagicthoughtsandmadness: “Decise …di andare via in silenzio… Capì. ..che a nulla sarebbe servito far rumore nel cuore di chi non sente !! ”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Ogni incontro è carico di perdite o perdite. A volte due persone che si amano (sposati, single, amanti, fidanzati) si incontrano e sono felici. Alla fine della felicità, uno di loro piange, o diventa triste, o abbassa gli occhi, o è invaso da una malinconia inspiegabile.

È la perdita che si nasconde nel bagliore di ogni incontro. L’incontro umano è così raro che, quando appare, è carico di tutte le esperienze di disallineamenti che la persona ha avuto e che la specie ha già sofferto.

Quando sei vicino a qualcuno e non puoi esprimere tutto ciò che è chiaro e semplice nella tua testa, stai riscontrando una discrepanza. Quella persona che ti dà un’estrema stanchezza di spiegare le cose, è qualcuno con cui litighi. Quello che emette solo, dandoti appena le condizioni per fondere i tuoi punti di vista, è un altro con cui ti diverti. Quello che ammiri così tanto, che ti impedisce di parlare, è anche un agente  segreto non importa quanti incontri hai con la sua arte.

La persona che pensa solo a quello di cui parlerà e non a quello che gli stai dicendo, è qualcuno con cui litighi. La persona che viene a parlarti, con posizioni definite e assunte, è qualcuno con cui ti incontrerai. Qualcuno che ti ama o ti odia, senza aver mai sofferto al tuo fianco, è qualcuno che è fuori contatto con te.

Ogni mancata corrispondenza è una perdita, perché è l’irrealizzazione di quella che sarebbe stata una possibilità. È l’esperienza di così tante discrepanze che segna i rari incontri che la vita permette.

La vita stessa è una sorta di anticamera per il grande Incontro (con il Tutto?, Con il Niente?). Ecco perché può essere una provocazione di disallineamenti preparatori per la penetrazione nell’essenza dell’Essere, ma, per questo o quello, ogni incontro è carico di perdite
La perdita è più attesa che sentita. E nell’atto di sentirsi felice, intensamente felice, si associa alle idee del passeggero che è tutto, di un domani pieno di domande, dell’eccezione che significa.

E insorge una tristezza molto particolare: la tristezza felice. Felice tristezza, non quella che deriva da grande dolore, frustrazione o amarezza. È associato al momento buono, come la perdita insita in ogni incontro, come sensazione di certezza che tutto ciò che passerà …

La tristezza felice è quella che appare solo dopo incontri reali, così rari. I veri incontri sono quelli che avvengono dal “sé” al “sé”, e non dall’intelligenza all’intelligenza, dall’accordo all’accordo, dall’interesse all’interesse. I veri incontri sono senza parole. Anche il classico “dobbiamo parlare” …

Chi è felicissimo si allontana dalla felicità. La felicità è più vicina alla pace che alla gioia, al silenzio che alla festa, all’incontro che al dibattito. La gioia è ‘un dono divino, figlia dell’alto Eliseo’, come dice il poeta Schiller nel verso che apre la ‘Nona sinfonia’ di Beethoven, ma oso dire che è divina in quanto è un dono, una grazia , una scintilla donata agli uomini, per affrontare la vita.

Direi che la gioia non è felicità, e che la felicità è spesso più vicina alla tristezza che alla gioia. La felicità è più vicina alla tristezza, perché la certezza della perdita è sempre installata ogni volta che siamo felici.

Ogni incontro è irto di perdite. In questa vita. E anche nell’altro, che esiste (e permetterà l’incontro redentore), ha avuto bisogno della perdita di questa vita. E questa certezza – quella della perdita – che provoca quella lacrima o quell’angoscia, che non sappiamo perché a volte si assesta dopo i veri incontri.

C’è sempre un addio in ogni gioia. C’è sempre un “e poi” dopo ogni felicità. C’è sempre un desiderio per ogni incontro. Anticipato.©♕

Incontri..♕ultima modifica: 2020-09-02T13:58:55+02:00da ilcorrierediroma
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