Yngwie J. Malmsteen

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Yngwie

Ringrazio di cuore la cara amica Mille per quest’opportunità.

Premetto che a quasi 52 primavere non sono né un sapientone, né un saccente, racconto solo la mia esperienza, non pubblico foto personali a riguardo, ritengo la musica assai intima e personale.

Nei primi anni ottanta ero un ragazzino e si sentiva alla radio la musica elettronica lineare, perfettina e robotica che gradivo tanto ma io “pretendevo” di più, sentivo che non mi bastava.

Era il 1984 e un amico di mio fratello portò a casa nostra una musicassetta (sì quelle che s’ingarbugliavano e bisognava riavvolgerle con una matita) su cui aveva duplicato “Rising Force” il primo album solista di Yngwie quasi interamente strumentale (e scusate il termine CAZZO! esclamai), rimasi folgorato al primo ascolto, dentro di me sentivo che per nulla al mondo avrei smesso di seguirlo.

Allora non c’era internet, c’erano le riviste di settore, lessi di tutto, dai commenti alle critiche: “lo svedese dalle dita fatate“, “il chitarrista di Satana“, “Dio in terra con in mano una chitarra“, “il Paganini dell’heavy-metal” …

Ho sempre acquistato i suoi album, l’ho visto live 6 volte. La prima nel 1990 al Palashow, una discoteca ricavata in un tendone da circo, a Cernusco Sul Naviglio. Ero sotto il palco, dopo il gruppo di supporto si spensero le luci e col buio più totale si udì una nota altissima e lunghissima di chitarra, era il tour di Eclipse con un cantante, Goran Edman –  ottimo in studio ma ‘vomitevole’ dal vivo. Il giorno dopo non andai a scuola per il mal di schiena da adrenalina che non passava.

Nel 1994 al CitY Square, poi Propaganda, di Milano con Michael Vescera un gran cantante; nel 1996 al Rainbow’s Club di Milano (una cantina!) con Mark Boals che per me è la migliore voce della musica malmsteeniana, rivisto pure due volte nel 2001 a Milano e Brescia. Nel 2003, anno dell’ultimo vero tour di Yngwie in Italia (“odio” la moglie-manager April per questo) all’Alcatraz di Milano con Doogie White alla voce.

Nel 2013 uscì “Implacabile” il libro autobiografico semplicemente entusiasmante, il mio tweet a Yngwieleggere questo libro è come ascoltare la tua musica…brividi” fu retwittato e fece il giro del mondo. Sul retro di copertina leggo le opinioni slash: “Yngwie mi lasciò letteralmente a bocca aperta quando, all’inizio degli anni Ottanta, comparve sulla scena losangelina, era il chitarrista rock classicheggiante più veloce, preciso, fluido e melodico che avessi mai sentito. E dopo tutti questi anni è ancora il migliore nel suo genere” – Steve Vai: “Ecco un paio di cose su Yngwie che molti potrebbero non conoscere: ha una notevole intelligenza e un senso dell’umorismo pungente che elargisce al pari del suo dono per la musica” – Joe Satriani: “Esiste solo un Yngwie Malmsteen”.

Molti spariscono e poi tornano, Yngwie è dal 1983 che c’è e scrive, pubblica e gira il mondo. Lo scorso 30 giugno ha compiuto 60 anni, i suoi concerti inziano alle 19, non durano come prima, il medico ogni tanto lo ferma, le mani però son sempre fatate, è sempre puro godimento sentirlo!

Yngwie

 

Yngwie J. Malmsteenultima modifica: 2023-07-21T12:47:37+02:00da yngwie.1971

2 Comments Add yours

  1. CrossPurposes scrive:

    Grazie della testimonianza Yngwie!

    Belle le pagine personali di vita (e musica) vissuta.

  2. Si, un piacere ospitare Yngwie J. Malmsteen, e il racconto di Yngwie fa fede al suo blog di musica che richiamava centinaia di lettori e lo credo ..altri tempi di libero che oggi in qualche modo celebriamo con questo metal accattivante ( e andiamo) aMILLE!

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