Accorato Appello Del Padre Di Donato Monopoli”Vogliamo Giustizia Per Nostro Figlio”I Due Aggressori Foggiani Sono Ancora Liberi Di;Mimmo Siena

Il 6 Ottobre a Foggia scoppia una Rissa in un locale a Foggia,a perdere la vita e’un ragazzo di Cerignola(Fg),Donato Monopoli che si trovava li’per passare una serata con gli amici.Gli aggressori sono due foggiani,tuttora liberi,Donato viene ricoverato a San Giovanni Rotondo dove subisce due interventi rimane in coma per 7 lunghissimi mesi,il decesso arriva l’8 Maggio scorso.La comunita’ofantina era scesa al fianco della famiglia,ogni negozio aveva la scritta”Giustizia Per Donato”che e’anche il nome della pagina social curata dalla famiglia,una mobilitazione enorme con una fiaccolata che vide tutta la citta’in piazza a cui partecipo’anche il Vescovo Mons.Luigi Renna.Sulla vicenda in queste ore ci e’tornato il padre del ragazzo,Giuseppe con un post di sfogo,chiedendo alla comunita’di non abbassare l’attenzione su una vicenda cosi’drammatica.Il passaggio centrale del post”La giustizia che non abbiamo ancora ottenuto. Adesso ci sentiamo un po soli nel combattere questa battaglia che,al momento mi sembra sia stata dimenticata dal tempo. Noi Crediamo nella Giustizia. Spero che Donato abbia la possibilità di avere l’unica cosa che ormai possiamo offrirgli La GIUSTIZIA.Ora abbiamo bisogno di tutti voi.”Va anche ricordato che tutti i numerosi amici del ragazzo continuano a mantenere vivo il ricordo e sono al fianco dei genitori che insieme all’intera citta’chiede giustizia.

Uscito Il Nuovo Lavoro di Lorena Bianchi”Il Pane Bianco”Sul Dramma Dell’Olocausto In Germania Vissuto da 3 Generazioni Di;Mimmo Siena

Il Pane Bianco di Lorena BianchiParlare di Un Libro e’sempre importante,ma anche e sopratutto non dimenticare le ferite di un periodo quello dei campi di concentramento nazisti,sopratutto chi li ha vissuti in prima persona.E’su questa base che presentiamo il lavoro di tre mani Lorena Bianchi,Luigi Maria Piarulli e Romolo Bianchi”Il Pane Bianco”Edizioni Ponte Vecchio di Cesena,É un libro scritto a sei mani, da tre generazioni a confronto. Raccoglie la testimonianza dolorosa e sofferta dello zio dell’autrice, Romolo Bianchi, deportato e sopravvissuto al campo di concentramento Mittelbau Dora Buchenwald in Germania.La Bianchi ha già al suo attivo altre otto pubblicazioni, ha scritto qui il capitolo “La catena d’acciaio”, in cui riesce a toccare le corde più sensibili delle nostre fragilità, i dubbi del nostro essere umani e, attraverso i racconti familiari di un’infanzia e un’adolescenza sbocciate insieme alla rinascita economica e speranzosa della Riviera Adriatica.Ma non solo lei,anche il figlio di Lorena,Luigi Maria Piarulli, anch’egli laureato in Psicologia Clinica all’università di Padova, come la madre, oltre ad aver curato e accuratamente revisionato le memorie di Romolo, ha scritto un importante capitolo sulla violenza, “Questione di sguardi” e proprio da qui, dalla sua osservazione sulla violenza, si aprono riflessioni profonde anche sulla società di oggi.Nessuno può considerarsi immune. L’esperienza drammatica del campo di concentramento diviene occasione per parlare di valori imprescindibili e approdare al concetto fondamentale della libertà, alla consapevolezza, il rispetto, la dignità, la cultura.Il ibro era stato presentato in anteprima lo scorso gennaio al Palazzo del Turismo di Riccione dalla BCC di Gradara che aveva stampato un migliaio di copie da regalare ai suoi soci e clienti. In quella occasione, La giornata della Memoria, la sala era gremita e l’incontro ha riscontrato un grande successo.Ci si augura che questo lavoro possa approdare a Cerignola,con la speranza di chi ancora giovane non sappia cosa e’stato quella pagina drammatica della storia mondiale.La prefazione del libro e’del giornalista Franco Elisei.