Partita L’Iniziativa Della Unifg New Media e Brand Ospite Dell’Esordio Massimo Bray-Redazione World News Web 24-

Massimo BrayLe nuove sfide legate al rapporto tra comunicazione e cultura e le opportunità dei nuovi linguaggi comunicativi per raggiungere un pubblico sempre più ampio rispetto ai contesti istituzionali considerati “classici”, sono state al centro del primo incontro del ciclo di talk su “Media e brand identity”, organizzati dall’Università di Foggia.A tenere a battesimo i webinar, in programma fino al prossimo 21 dicembre, un ospite d’eccezione: il neo assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Puglia Massimo Bray. Editore, già Ministro dei Beni e delle attività culturali, nel 2013 Bray inaugurò il Dipartimento di Studi Umanistici di Foggia. È stato il cambiamento digitale a farci riflettere su quale forma dovevamo assumere, già 25 anni fa. Siamo partiti con l’idea che il mondo digitale e i libri dovessero convivere e abbiamo dovuto discutere di una identità che non poteva più essere letta in senso esclusivo ma proprio come la costruzione di una società basata sull’integrazione virtuosa di differenze e appartenenze, come ha poi illustrato Zygmunt Bauman”, ha osservato Bray.La necessità è stata condivisa dall’Università, come ha evidenziato il Rettore, Pierpaolo Limone: “É una sfida complessa quella di riuscire a trasformarsi senza perdere identità e credibilità, poiché è nella rivoluzione digitale che cresce il bisogno di produrre contenuti di qualità rispetto a una offerta sempre più vasta e complessa” , ha detto il Rettore e ha poi annunciato la volontà dell’Università di esplorare nuove forme di comunicazione con il lancio del magazine di Ateneo.Nel corso del dibattito è emersa poi l’importanza di perseguire la Terza Missione dell’Università per costruire dialoghi fruttuosi tra istituzioni e ampliare la fruizione di spazi pubblici.  “Un legame diretto tra utenti e istituzioni è possibile proprio attraverso nuove forme di comunicazione, provando però a sfuggire l’esperienza passiva che il mondo digitale molte volte rischia di presentare. La tecnologia è importante ma va verificata. L’Università può essere davvero la sede naturale per alcune sperimentazioni, visto che vi convivono il mondo della ricerca e quello delle nuove generazioni. Anche la valorizzazione dei territori e la loro tutela passa attraverso i mezzi digitali.

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