Ed il mio di sogno? Il 25 settembre 2022 liberare l’Italia facendo tabula rasa della feccia che siede in questa aula e che ha distrutto il paese… moralmente, fisicamente ed economicamente! Proponiamo ora a seguire due vicende emblematiche del disastro ignobile provocato con i sieri magici completamente inutili!: Morto a 24 anni. Il giudice ordina: «Indagate sul vaccino»
Traian Calancea è morto a 24 anni nell’ottobre scorso per un’emorragia cerebrale. “Malore domestico”, per il medico intervenuto. Ma ieri il Gip di Trento ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura e disposto indagini per appurare la correlazione tra il decesso e la vaccinazione. Il legale Renate Holzeisen alla Bussola: «Decisione che farà scuola, la Procura ha negato riscontri fondamentali anche a causa di un conflitto di interesse. Ora potremo dimostrare la correlazione e il dolo dei sanitari».
Traian Calancea aveva appena 24 anni quando nell’ottobre scorso morì a seguito di una massiva emorragia cerebrale. I medici avevano sbrigativamente archiviato la sua morte come “malore improvviso”, come è accaduto per tanti nella sua condizione che avevano appena ricevuto il vaccino. Calancea, la sua prima dose (Pfizer) l’aveva ricevuta a Trento, la sua città, dieci giorni prima che la madre lo trovasse in camera privo di sensi. Ebbene: ci sono voluti 10 mesi per convincere un giudice che su quel decesso bisogna indagare al fine di trovare una correlazione tra il vaccino e l’emorragia cerebrale.
Merito della caparbietà della madre del giovane e del suo legale, l’avvocato Renate Holzeisen di Bolzano la quale ha ottenuto ieri un’importante vittoria presso il tribunale di Trento che ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura: l‘indagine sul nesso causale tra l’iniezione e la morte del povero Traian. La Bussola l’ha intervistata.
Avvocato, qual è stata la svolta?
Nell’udienza davanti al gip del 5 luglio scorso ho presentato diversi studi scientifici usciti a livello internazionale che dimostrano che le emorragie, tra cui quelle cerebrali ma non solo, nelle persone trattate con questi sieri sperimentali sono significativamente più alte rispetto al resto della popolazione. È un indizio molto forte di una correlazione tra l’inoculazione e un’emorragia massiva di tipo cerebrale.
Il ragazzo era sano?
Sì, studiava Economia e Commercio, aveva una vita normalissima, era molto sportivo, ma dall’esame autoptico è emerso che aveva un aneurisma, che è scoppiato provocando l’emorragia.
E questo potrebbe essere stato un fattore di rischio?
Ci sono ormai sempre studi scientifici che dimostrano che questi sieri a mRna provocano degli aumenti bruschi di pressione del sangue. Come tantissimi giovani, Traian aveva un aneurisma nel cervello di cui non si era a conoscenza. Si può arrivare tranquillamente alla vecchiaia in queste condizioni, ma ciò che bisognava stabilire è perché pur in giovane età l’aneurisma si è rotto.
E voi avete sospettato il vaccino?
La letteratura scientifica parla chiaro, ecco perché i consulenti della Procura di Trento sarebbero dovuti andare fino in fondo alla rottura dell’aneurisma come conseguenza meccanica naturale di un aumento di pressione vascolare, dato appunto dal cosiddetto vaccino.
Che cosa avete chiesto?
Esami specifici volti alla ricerca della proteina spike nel corpo e nella zona dell’aneurisma, ma questo ci è stato negato da parte dei consulenti della procura, uno dei quali è in conflitto di interessi.
A chi si riferisce?
È negli atti del processo. Il professor Ugo Moretti si trova in un gravissimo conflitto di interessi perché è responsabile della farmacovigilanza per la Regione veneto e la Provincia di Bolzano. I consulenti hanno dichiarato che loro, come Università di Verona, non avrebbero la possibilità di fare l‘esame da noi chiesto. (Nell’impossibilità di un contraddittorio immediato, la Bussola offre fin da ora al professore citato il diritto di replica ndr.)
E invece?
Invece questi esami sono possibili anche in Italia, ma comunque noi avevamo già incontrato la disponibilità dell’Istituto di medicina legale di Kiel, in Germania. Tutto inutile.
Che elementi avete per sospettare che la spike nel cervello possa essere responsabile dell’emorragia?
Sappiamo che l’mRna incapsulato in queste nano particelle viaggia in tutto il corpo e superano la barriera sangue/cervello. Una volta entrate creano loro stesse in modo incontrollato la proteina Spike, producendo il disastro.
Ora però il Gip vi dà la possibilità di proseguire nelle indagini. Chiederete di indagare anche sulla presenza della spike?
Sì. Ma bisogna farlo con la massima urgenza.
Non è troppo tardi, oggi?
No, avevamo chiesto già nel momento dell’autopsia di mettere una certa quantità di tessuto in ghiaccio in modo tale che si conservasse, ovviamente bisogna fare in fretta, ecco perché faremo subito un’altra istanza con la massima urgenza. A ottobre sarà trascorso un anno dalla sua morte.
A proposito di autopsia. È stato semplice ottenerla?
No, la mamma aveva spiegato ai sanitari che sono intervenuti a casa che Traian aveva fatto il vaccino da dieci giorni, ma nonostante questo il referto parla di “malore a domicilio”.
Insufficiente…
Incredibile, questa non può essere una causa di morte specifica medica, l’azienda sanitaria è obbligata attraverso una farmacovigilanza molto accurata a cercare tutte le cause, invece i sanitari diedero subito il via libera ai funerali del ragazzo. Sono dovuta intervenire direttamente in Procura con un’apposita denuncia spiegando che eravamo di fronte a un caso che imponeva anche alla stessa Procura di aprire un fascicolo.
Che cosa auspicate ora?
Ci sono ancora presupposti per una condanna in sede penale. Traian è stato inoculato in un hub vaccinale nel corso di un open day e attraverso un semplice drive through. Eppure, qualunque somministrazione di un vaccino prevede una prescrizione medica come condizione imprescindibile nel rispetto dell’articolo 13 del codice deontologico dei medici nella quale il medico deve informare il paziente dei rischi connessi a quel trattamento che sta per fare.
E non è stato fatto?
Ma figuriamoci, si arrivava in auto, neanche si scendeva e si offriva il braccio dal finestrino. Ma c’è dell’altro.
Cosa?
La violazione del regolamento della comunità europea 507 del 2006 sulla base del quale si possono autorizzare in via condizionata dei farmaci a certe condizioni, tra cui informare il paziente. Non è stato fatto nulla di tutto questo.
Crede che la decisione del gip possa “fare scuola” in giurisprudenza?
Penso di sì e me lo auguro. Queste morti non possono restare impunite.
Tumori nuovi e recidive fulminanti dopo il vaccino anti Covid: “incidenza del cancro aumentata del 143% nei vaccinati”
Tumori nuovi e recidive fulminanti dopo i vaccini mRNA contro il Covid-19: testimonianze, studi e ricerche
La storia di Bonnie Eisenberg è purtroppo drammaticamente ricorrente in migliaia di persone, come molte famiglie italiane possono constatare di giorno in giorno anche per esperienze e testimonianze personali. Bonnie è una 73enne che, dopo aver ricevuto tre dosi del vaccino anti Covid di Moderna, ha avuto una ricaduta del tumore al seno che l’aveva colpita nel 2012 e da cui era guarita. Il tumore era stato diagnosticato al secondo stadio e, dopo il successo del trattamento durato due anni, era in remissione dal 2014. Da allora, il suo medico ha misurato i livelli del markers tumorali nel suo corpo per monitorare eventuali ricadute. I markers tumorali sono indicatori riferiti a proteine che indicano, insieme ad altri valori, la possibile crescita di un tumore. Il medico di Bonnie Eisenberg, nel monitoraggio della sua paziente, aveva scelto di concentrarsi in particolare sull’antigene carcinoembrionario (CEA), un marker tumorale molto comune per i tumori di seno, colon, retto, prostata, ovaio, polmone, tiroide e fegato.
Dal 2014, Eisenberg ha diligentemente sostenuto test CEA mensili, insieme ad altre analisi. I test sono hanno sempre dato risultati confortanti, mantenendosi nell’intervallo normale, che secondo il suo medico era compreso tra 0 e 4,0 ng/mL. I risultati medi del CEA di Eisenberg erano stati di 0,4 ng/mL, indicando che il suo cancro era sotto controllo.
“Stava andando tutto bene da anni“, ha detto Eisenberg in un’intervista all’autorevole quotidiano multilingue internazionale “The Epoch Times”, “sono stato uno dei suoi migliori pazienti. Non si è mai preoccupato per me“. La situazione, però, è cambiata drammaticamente dopo la vaccinazione anti Covid. Bonnie ha ricevuto la sua prima iniezione di Moderna nel gennaio 2021 e ha sperimentato vari effetti avversi comuni tra cui febbre, tremori, dolori agli arti e altri guai mai sperimentati prima nella sua lunga vita. Dopo la prima dose, il suo test CEA era già salito a 3,7 ng/mL. Tuttavia, poiché era ancora all’interno dell’intervallo normale, sia Eisenberg che il suo medico non erano preoccupati, così Eisenberg ha fatto la seconda dose del vaccino a febbraio 2021 e ha subito nuovamente gli stessi effetti negativi. Il suo valore di CEA è balzato a 5,2 ng/mL quel mese, portandola fuori dall’intervallo normale. Ma poiché Eisenberg è stata una paziente così stabile nel tempo e poiché il suo risultato era così vicino all’intervallo normale, sia lei che il suo medico non si sono preoccupati. I booster sono diventati disponibili nell’ottobre 2021. Eisenberg non era felice di fare la terza dose, date le sue precedenti reazioni avverse, ma lei e suo marito l’hanno preso comunque in autunno e lei ha vissuto le stesse terribili reazioni avverse.
Il 13 dicembre 2021 alle 8 del mattino ha ricevuto una chiamata dal suo medico. Era molto preoccupato. “Quando ricevi una telefonata così presto al mattino, qualcosa non va. Mi dice: ‘Bonnie, dobbiamo scansionarti.’ Ho chiesto: qual è il problema? Il mio valore era fino a 17,6 ng/mL: ero nei guai“. Eisenberg è stata immediatamente inviato per una TAC, oltre a scansioni MRI e PET. Dalle scansioni PET, ha mostrato che il suo cancro al seno precedentemente dormiente si è “metastatizzato”, il che significa che si è diffuso in posizioni al di fuori del seno, in pochissimo tempo. “E’ stata una cosa molto difficile da accettare. È qualcosa che non avrebbe mai dovuto accadere. Il tumore si era diffuso a tutte le mie ossa, non è andato a nessuno dei miei organi del corpo, ma era su ogni osso a cui riuscivi a pensare. Sulla scansione PET mi sono illuminata come un albero di Natale“.
Eisenberg è convinta che il vaccino sia responsabile della sua recidiva del cancro. L’aumento dei livelli di CEA era ben correlato alla tempistica del suo vaccino ed è fermamente fermamente convinta che non riceverà più vaccinazioni, temendo che ne morirà davvero. Nello stesso mese (dicembre 2021), Eisenberg ha iniziato la terapia mirata. Il principale farmaco che assume per il suo cancro costa circa 14 mila dollari al mese, “ma ho solo una piccola copertura di co-pagamento per questo“. Ha anche un bloccante ormonale e un’iniezione mensile di denosumab (3.000 dollari ciascuno) per prevenire le fratture ossee. Fortunatamente, la sua assicurazione copre il costo del denosumab. Eisenberg ha risposto molto bene ai suoi farmaci e il suo cancro è tornato in remissione: da quando ha ricominciato il trattamento, i suoi numeri CEA sono scesi da 4,7 nel gennaio 2022 a meno di 1 ng/mL nel giugno 2022. I suoi numeri sono proprio come com’era prima della vaccinazione. Anche i punti luminosi che rappresentano le cellule tumorali sono spariti nelle sue nuove scansioni PET. Ma le cose non sono tornate completamente alla normalità; gli effetti collaterali dei farmaci di cui si lamenta Eisenberg probabilmente la accompagneranno per il resto della sua vita, e hanno ridotto i globuli bianchi indebolendo significativamente il suo sistema immunitario e ponendola a rischio di infezioni.
Eisenberg è considerata molto fortunata ad essere tornata in remissione, perché il tumore metastatico era molto diffuso ed aveva raggiunto il quarto stadio. La donna ha voluto condividere la sua esperienza con altre donne sperando che la sua storia possa aiutare altri: oltre ad essere fortunata, infatti, Bonnie si è salvata solo ed esclusivamente perché aveva un medico molto attento che le prescriveva il più attendibile test mensile, che le ha consentito di scoprire in tempo la comparsa della recidiva. Molte altre persone, purtroppo, non si sottopongono ad analisi così frequenti, anche dopo aver avuto e superato un tumore, sottovalutando i rischi delle recidive e ignorando completamente la possibilità che il vaccino anti Covid possa innescarle.
Sono numerose, infatti, le testimonianze di tumori e recidive fulminanti in pazienti vaccinati, che si accorgono del problema soltanto dopo aver sviluppato i sintomi, quando ormai è troppo tardi. Eisenberg non ha alcun dubbio che a provocare la sua recidiva sia stato il vaccino: “i medici non sanno cosa questo vaccino provoca al sistema immunitario, nessuno è in grado di fornire risposte precise. Puoi parlare con migliaia di medici, ma non lo sanno. Sicuramente ci saranno tante altre persone vaccinate che in questo momento non sanno neanche cosa sta succedendo dentro di loro perché non vengono testate correttamente. E’ terribile“.
La ricerca attuale suggerisce che i vaccini anti Covid-19 hanno alterato il sistema immunitario determinando cambiamenti immunitari alterando gli interferoni (IFN), cioè le proteine antivirali che proteggono e tutelano il nostro corpo da infezioni, malattie e tumori. Gli studi dimostrano che sono particolarmente importanti nella risposta precoce alle infezioni e al cancro: “La segnalazione di interferoni alterati è collegata a molti rischi di malattie, in particolare il cancro, poiché questa proteina sopprime la proliferazione di virus e cellule tumorali arrestando il ciclo cellulare“, hanno spiegato un gruppo di ricercatori americani guidati dalla dott.ssa Stephanie Seneff del Massachusetts Institute of Tecnology.
Le ricerche sulla proteina spike dei vaccini a tecnologia mRna evidenziano che proprio questa proteina può compromettere gli interferoni. La stessa dott.ssa Stephanie Seneff ha spiegato che “se inizialmente i vaccinati, nei primi mesi post vaccino, in caso di contagio da Covid-19 hanno meno sintomatologia, è proprio a causa di questo processo. Infatti i sintomi da contagio di Covid-19 sono provocati dall’azione dell’interferone che attiva il sistema immunitario per sconfiggere il virus. I vaccinati non hanno sintomi pesanti, non si sentono male, ma in realtà stanno diffondendo la malattia perché non la stanno combattendo“. Ciò significa anche che il virus rimarrà più a lungo negli individui vaccinati e se la malattia non viene eliminata dopo un lungo periodo di tempo, può causare gravi complicazioni su tutto l’organismo.
Questa ricerca concorda anche con i risultati delle analisi del patologo Dr. Ryan Cole che, nel suo laboratorio medico, Cole Diagnostics, ha rilevato dopo le vaccinazioni anti Covid, la ricomparsa del Molluscum contagiosum, un parapoxvirus che la maggior parte delle persone contrae durante l’infanzia ed è solitamente tenuto sotto controllo dal sistema immunitario, che evidentemente nei vaccinati non funziona più bene come prima.
Oltre alla recidiva del cancro, ci sono anche casi di sviluppo improvviso di nuovi tumori dopo la vaccinazione anti Covid-19 in persone precedentemente libere dal cancro. Dopotutto, le cellule tumorali non si limitano ai malati di cancro: è noto che tutti possono avere cellule cancerose; ciò che conta è se il sistema immunitario può tenere sotto controllo il cancro. Cheryl Rolf ha condiviso l’esperienza del suo defunto marito John Rolf con un esordio improvviso di cancro esofageo entro un mese o due dopo la vaccinazione: “È stato vaccinato con il primo vaccino l’1 marzo 2021 e poi il secondo vaccino il 29 marzo“, ha detto Cheryl sempre al “The Epoch Times” in un’intervista. Pochi giorni dopo la sua seconda vaccinazione John, che era sempre stato in buona salute, ha iniziato a tossire ed a soffocarsi sporadicamente con il cibo, e “questo è gradualmente aumentato di frequenza nel tempo“. Ad agosto, il medico di John lo ha mandato a fare una scansione, mostrando una crescita sospetta alla base dell’esofago, e alla fine di agosto a John è stato diagnosticato un cancro esofageo allo stadio 3. “L’oncologo ha detto di aver contrassegnato John come curabile“, ha detto Rolf. “Ha pianificato che John si riprendesse completamente da questo brutto male“. Il cancro esofageo è una forma più rara di cancro che colpisce prevalentemente gli uomini di età compresa tra 45 e 70 anni. Il fumo, il consumo eccessivo di alcol a lungo termine, il reflusso biliare, i problemi ai nervi dell’esofago e l’obesità sono tutti rischi di cancro dell’esofago. Considerando l’età di 68 anni di John all’epoca, era a rischio. Tuttavia, non aveva una storia medica o familiare di cancro. Inoltre non aveva reflusso gastrico, né fumava e beveva alcolici solo occasionalmente. Non era obeso.
Ai primi di settembre John ha iniziato la sua chemio e radioterapia ed è stata un’esperienza particolarmente tortuosa per lui. I problemi di deglutizione di John sono peggiorati presto, insieme alla nausea e a un alterato senso del gusto dovuto alla chemio. Ben presto “sembrava aver rinunciato a mangiare o bere. John avrebbe dovuto assumere più cibo e liquidi – ne stava prendendo un po’ – ma stava anche sputando un sacco di catarro giallo… non poteva semplicemente bere. Poteva solo prendere un sorso e provare a tirarlo giù“. La disidratazione e la perdita di peso dimostravano che aveva anche bisogno di idratazione via flebo una volta ogni tre giorni.
John ha terminato il suo regime di trattamento a metà ottobre 2021 e i medici hanno pianificato che si riprendesse fisicamente dalla terapia, riprendesse le forze e quindi rimuovesse il tumore attraverso un intervento chirurgico. Tuttavia, il 25 ottobre, tre giorni dopo aver ricevuto la sua ultima flebo, John è morto nel sonno. “Quella mattina mi sono alzata e lui ha detto ‘Voglio dormire ancora un po” e non si è alzato. Dopo un po’ sono andata a guardare e lui era morto. Ho chiamato i soccorsi, hanno provato a rianimarlo ma John non c’era già più. E’ stata un’esperienza orribile“.
Un’altra drammatica testimonianza è quella di Stanley Pruszynski, che ha visto l’improvviso sviluppo del mieloma multiplo in sua moglie dopo due dosi del vaccino anti Covid sempre di Moderna. La moglie di Pruszynski, Bonnie, allora 69enne, aveva una vita molto sana da sempre, ed era molto attenta alla sua salute. Pruszynski ha detto che Bonnie era molto in forma. I due facevano passeggiate di cinque miglia al giorno, e di solito era lui a volersi prendere una pausa. Tuttavia, due settimane dopo la sua seconda dose di Moderna a febbraio, Bonnie ha sviluppato sintomi influenzali con tosse costante e sudorazione notturna e dormiva poco. Questi sintomi persistevano e i farmaci hanno fatto poco per migliorare le sue condizioni. Cominciò a sentirsi debole e chiedeva pause durante le passeggiate prima che lo facesse Pruszynski. Era spesso spaventata, sarebbe caduta e aveva bisogno di tenersi alle pareti durante la quotidianità nel loro appartamento. Ad aprile, Bonnie è caduta ed è stata portata al pronto soccorso. Al momento del ricovero, il suo livello di emoglobina era così basso che le fu somministrata una trasfusione di sangue. A giugno, a Bonnie è stato diagnosticato un mieloma multiplo e ha iniziato la chemioterapia. Ha iniziato la terapia con cellule staminali nel dicembre 2021 e ha trascorso il Natale in ospedale. La stanchezza di Bonnie è migliorata e il suo cancro è andato in remissione, ma si sente ancora debole. I due ora percorrono un quarto di miglio al giorno, rispetto alle cinque miglia a cui erano abituati. Bonnie ora lavora da remoto con orario ridotto. Pruszynski stima che il suo stipendio sia probabilmente dimezzato. Pruszynski crede che il vaccino possa aver innescato qualcosa nel sistema immunitario di Bonnie che porta al cancro del sangue. “Le danno una stima di forse dai cinque ai 10 anni, forse meno. Non lo sanno davvero. Non ne hanno la più pallida idea, adesso è viva e siamo felici, ma consapevoli che in ogni caso alla fine la ucciderà“.
Un’analisi di The Expose sui dati VAERS ha indicato un aumento del cancro del 143.233% tra le persone vaccinate contro il Covid-19.
BUONGIORNO! COME VOLEVASI DIMOSTRARE, QUESTA GENTAGLIA CHE PRETENDE DI GOVERNARE IL PAESE, GETTA LA MASCHERA E SI RIVELA PER QUELLA CHE E’: SOLO UTILI SCHIAVETTI DI WASHINGTON E BRUXELLES! NEL BREVE VIDEO, CON POCHE E CONCISE PAROLE, IL SENATORE (ANCORA PER POCO, MA GIA’ COMUNQUE EX PD) TOMMASO CERNO, SPUTTANA LA TATTICA COMUNE ADOTTATA DAI POLITICANTI DA STRAPAZZO” CHE SI ATTEGGIANO A “LEADERSHIP” DI QUESTO SGANGHERATO PAESE! INTANTO CONTINUA A CALARE LA MANNAIA DELLA CENSURA DA PARTE DEI SOCIAL ASSERVITI AI BURATTINAI DEL MONDO: SE SCORRETE LA PAGINA SCOPRIRETE CHE LA SATIRA NON E’ CONSENTITA SE ATTACCA I LUOGOTENENTI DEI VERI POTENTI. SI: LA POLITICA ED I POLITICANTI SONO SOLO LO STRUMENTO SCIOCCO DI CHI E’ EGEMONE NEL PIANETA! YOUTUBE HA “DILIGENTEMENTE” RIMOSSO IL VIDEO PROPOSTO IERI DI SILVER NERVUTI…ED INOLTRE: PER CHI CREDE CHE QUESTA “DONZELLA”, ANCORA “BALILLA” NEL CUORE, SIA L’ALTERNATIVA A QUELLI COME LEI, RIFLETTA BENE E LEGGA QUANTO SCRITTO…
“MAG24NEWS” 23 agosto 2022 Giorgia Meloni con il post sulle devianze giovanili l’ha fatta fuori dal vaso: la lettera aperta di una ragazza anoressica le impartisce una vera e propria lezione
“Cara Giorgia Meloni non sono deviata, ma malata: non ho scelto io l’anoressia”
di Valentina Ruggiu per Repubblica
La risposta di una 21enne romana in cura per anoressia al tweet di Fratelli d’Italia che ha definito i disturbi del comportamento alimentari delle devianze. Le associazioni: “Sintomo di superficialità. Chi si ammala non è sbagliato e non ha colpe. Per aiutare queste persone non serve lo sport, ma più medici e più strutture”
“A Giorgia Meloni e al suo partito vorrei dire che nessuno sceglie di avere un disturbo psicologico, non siamo mica scemi”, dice Rebecca M., 21enne romana in cura per anoressia, dopo aver letto il tweet con cui Fratelli d’Italia ha bollato come devianze una serie di patologie e disturbi psicologici, tra cui l’anoressia e l’obesità. Il cinguettio, pubblicato per sostenere il progetto della leader di combattere le devianze giovanili con l’introduzione del diritto allo sport e alla cultura, è rimasto online per pochissimo tempo, ma non è passato inosservato a pazienti e associazioni.
“È assurdo considerare i disturbi del comportamento alimentare delle devianze. Sono patologie gravi che causano la morte di più di 4 mila persone all’anno”, sottolinea Daniela Bevivino, presidente dell’associazione di settore Fenice Lazio Odv – è sintomo di superficialità e non te lo aspetti da un partito politico”.
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“Non solo è sbagliato”, aggiunge Aurora Caporossi, che dopo la guarigione dall’anoressia ha fondato l’associazione Animenta, “ma provoca un’ulteriore stigmatizzazione e ci fa sentire sbagliati, ci fa sentire in colpa e diversi. Chi si ammala di un disturbo alimentare non è sbagliato e non ha colpe, sta affrontando una malattia mentale e come tale ha bisogno di cure, rispetto e dignità”.
A Fratelli d’Italia sono bastati meno di 280 caratteri su di un social “per buttare al macero più di 20 anni di lavoro fatto da familiari, pazienti e operatori per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni”, sottolinea Armando Cotugno, direttore della UO Disturbi del Comportamento Alimentare Asl Roma1, “per far capire che queste situazioni non nascono da comportamenti viziosi o devianti, ma che sono espressioni di un disagio psichico”.
Prima dello sport, servono strutture per la cura
Altro accostamento “sintomo di superficiliatà” è il pensare allo sport come strumento per il contrasto alla presunta ‘devianza- anoressia’. E i motivi sono due. “Da un lato perché per i pazienti anoressici l’attività fisica diventa parte del sintomo: l’iperattività serve a bruciare quante più calorie possibili”, spiega la presidentessa di Fenice Lazio Odv. “Dall’altro perché ci sono sport che, più degli altri, si prestano a diventare degli ottimi catalizzatori per i sintomi dei disturbi alimentari: la danza, il nuoto sincronizzato, la ginnastica e, più in generale, tutte quelle pratiche sportive che richiedono un controllo del peso o delle forme corporee”.
“I disturbi del comportamento alimentare non si curano con l’attività fisica ma con strutture dedicate, ovvero che seguono i protocolli nazionali e regionali di cura: servizi che a Roma, nel Lazio e in tutta Italia sono ancora troppo pochi”, sottolinea la presidente di Fenice Lazio Odv. Per capire la situazione Basti pensare che non tutte le Asl della Regione hanno l’ambulatorio per il trattamento di queste patologie e si tratta del livello di cura più basilare”. A Roma un ambulatorio pubblico d’eccellenza è quello gestito dal dottor Armando Cotugno, nell’Asl Roma1, “e infatti la lista d’attesa per una prima visita può durare mesi – prosegue Bevivino – anche se in base alla gravità cercano ovviamente di intervenire il prima possibile”.
Non devianza, ma disagio psicologico
Se è vero che le parole hanno un peso, allora è bene ribadire quelle corrette. “L’obesità è una condizione patologica – spiega il dottor Cotugno – è espressione di un disagio psicologico e non di comportamenti devianti”. Stesso discorso per l’anoressia, che il medico definisce “una modalità disfunzionale di gestione del disagio e non una devianza”. Così come lo sono anche l’autolesionismo o l’hikikomori citati nello stesso tweet di Fratelli d’Italia.
“Fa male vedere che c’è ancora chi crede che questo dolore ce lo scegliamo”, continua Rebecca, “non sono una persona deviata, sono malata e non l’ho fatto per ribellarmi alle norme della società”. “La domanda che mi pongo è che idea ha Fratelli d’Italia dei disturbi psicologici”, conclude la 21enne romana.
Le fabbriche saranno costrette ad aprire solo di notte per risparmiare sulle bollette e questi si scannano con polemiche basate sul nulla: Cerno, la bastonata a Letta e Meloni
AGOSTO 23, 2022 “DCNEWS”
L’Italia inascoltata dalla politica che lavora di notte per risparmiare sulle bollette: con questo titolo Tommaso Cerno, oramai ex senatore non ricandidato dal PD per manifesta superiorità intellettuale, spiega con esattezza il motivo delle continue sterili polemiche tra Letta e Meloni basate sul nulla. Devono evitare di spiegare che il prossimo autunno saremo in braghe di tela a causa della loro scellerata politica totalmente asservita ai padroni di Washington e Bruxelles:
BUONGIORNO e buon inizio di settimana! Apriamo l’articolo del blog di oggi con gli ormai soliti titoli, del solito giornale, rimasto l’unico che ancora si ricorda di cosa hanno combinato ad un intero popolo, burocrati, scienziati e politici corrotti, al servizio di big pharma, con la fattiva collaborazione dei soliti telelacchè di regime! Hanno creato un mostro da uno starnuto…e lo starnuto è ancora qui a seminare il terrore che “conviene” a chi spera di rimanere seduto su una poltrona parlamentare, magari per evitare anche di fare un giretto nelle patrie galere; ammesso che la magistratura si risvegli dal profondo letargo che dura ormai da due anni e mezzo! Sempre nell’articolo, l’ultimo video pregno della satira incisiva ed efficace di Silver Nervuti, da non perdere: sono solo 5 minuti di “riso amaro”.
Sin dalle prime siringate “magiche” col siero messianico, è emerso in modo dirompente, fra tutti gli altri “regalini” portati in dono al gregge belante ed ubbidiente, lo scombussolamento del ciclo mestruale nelle donne; (tralasciando il vero e proprio attentato alla salute delle donne in gravidanza e dei nascituri) nell’articolo che segue e di cui consigliamo la lettura, l’argomento è ampiamente trattato. Problemi al ciclo mestruale dopo la vaccinazione anti-Covid 19. Li dichiara quasi la metà delle persone che hanno partecipato a un recente studio condotto dall’università dell’Illinois e dalla Washington School of Medicine di St. Louis: si trattava di volontari senza alcuna problematica al momento dell’indagine. Altri soggetti che di solito non avevano ciclo mestruale, come maschi transgender, donne in post-menopausa o con dispositivi di contraccezione a lunga durata d’azione hanno pure riportato sanguinamenti inusuali.
L’indagine, di cui ha dato conto il New York Times, è una delle più ampie sul tema finora realizzate anche perché non include solamente donne cisgender con mestruazioni regolari come le precedenti. E torna a sottolineare un effetto collaterale delle vaccinazioni che molti esperti hanno inizialmente ignorato.
Lo studio, realizzato con una serie di sondaggi online distribuiti lo scorso aprile a migliaia di persone in tutto il mondo, si è basato alla fine sulle risposte di 39mila individui fra i 18 e gli 80 anni rispetto al proprio ciclo mestruale, raccolte nel giro di tre mesi. Tutti gli intervistati avevano ultimato il ciclo vaccinale con i vaccini Pfizer-BioNTech, Moderna, Johnson & Johnson o altri che erano stati approvati al di fuori degli Stati Uniti. E per quanto ne sapevano, i partecipanti non avevano contratto il Covid-19 prima di essere vaccinati.
L’indagine, pubblicata su Science Advances, mostra che il 42% delle persone con cicli mestruali regolari ha accusato sanguinamenti abbondanti, o comunque più intensi del solito, dopo l’immunizzazione mentre il 44% non ha dichiarato alcuna variazione e il 14% cicli più leggeri. Inoltre il 39% dei rispondenti sottoposti a trattamenti ormonali di affermazione di genere, il 71% di persone con dispositivi e impianti per la contraccezione a lunga durata d’azione e il 66% delle donne in post-menopausa hanno avuto a che fare con improvvisi sanguinamenti dopo una o due dosi.
«Penso che sia importante che le persone sappiano che questo può accadere, così che non si spaventino, non ne rimangano colpite e non vengono colpite in momenti in cui non dispongono di contromisure» ha detto Katharine Lee, bio-antropologa alla Washington University School of Medicine di St. Louis e principale autrice dello studio. Ovviamente l’indagine non ha messo a confronto i risultati con un gruppo di controllo costituito da soggetti non vaccinati, dunque i risultati vanno presi con cautela. Ed è d’altronde probabile che proprio chi ha osservato cambiamenti nei propri pattern mestruali sia stato più propenso a partecipare all’indagine. Nonostante ciò i risultati appaiono in linea con studi più contenuti che già avevano riportato cambiamenti mestruali dopo la vaccinazione con controlli più solidi.
Non solo: la nuova indagine dimostra che alcune fasce demografiche specifiche possono essere più soggette a questi effetti collaterali. Un flusso mestruale più intenso è stato per esempio rilevato nelle donne più mature. Così come per le volontarie che usavano contraccezione ormonale, che avevano avuto una gravidanza o che fossero affette da endometriosi o sindrome dell’ovaio policistico. Stessa condizione di accentuato sanguinamento si è verificata per donne di origine ispanica o per chi aveva sperimentato anche altri effetti collaterali dei vaccini come febbre e affaticamento.
Ma qual è la ragione di questi fenomeni? Alcuni livelli di variazione nel ciclo mestruale sono normali, come il numero dei giorni di perdite, l’intensità del flusso e la durata del ciclo stesso. «I nostri cicli mestruali non sono orologi perfetti» ha affermato Alison Edelman, professoressa di ostetricia e ginecologia alla Oregon Health & Science University che ha anche studiato l’impatto dei vaccini Covid-19 sulle mestruazioni. Gli ormoni secreti dall’ipotalamo, dalla ghiandola pituitaria e dalle ovaie regolano il ciclo mensile e possono essere influenzati da fattori sia interni che esterni. Lo stress e la malattia, la perdita o l’aumento di peso, la restrizione calorica e l’esercizio fisico intenso possono tutti modificare i modelli tipici delle mestruazioni.
Potrebbe essere coinvolto anche l’endometrio, che come spiega il NY Times: «Riveste l’utero e viene espulso durante le mestruazioni ed è stato collegato al sistema immunitario. A causa del ruolo che svolge nel rimodellamento del tessuto uterino e nella protezione contro gli agenti patogeni, è possibile che quando i vaccini attivano il sistema immunitario, che è quello che dovrebbero fare, in qualche modo scatenino anche effetti nell’endometrio, causando un disturbo nel ciclo mestruale, ha aggiunto Edelman». Il punto è che alcune donne possono essere più sensibili ai cambiamenti immunitari o ormonali nel proprio corpo. Le irregolarità, comunque, sembrano essere poi rientrate nel giro di uno o due cicli.
FOTO DEL PARLAMENTO ITALIANO ELETTO NELLA DATA “FUNESTA” DEL 4 MARZO 2018…LA SPERANZA (NON IL MINISTRO) E’CHE GLI ITALIANI SI RICORDINO CHE NESSUNO DI CHI SIEDE IN QUELL’AULA E’ INNOCENTE! CON LUI COLPEVOLE PRINCIPALE!
Ricordatevi il 25 settembre 2022, che i signori in foto, nessuno escluso, hanno demolito l’Italia economicamente e civilmente! Guerra imposta dagli USA; pandemia imposta da OMS e bigpharma; e che, sempre i signori di cui sopra, hanno cavalcato per rimanere incolati alle poltrone con ogni cervellotica imposizione economica e sociale, che menti bacate riuscivano e riescono a partorire! RICORDATEVELO!!!
-Secondo l’indice internazionale che misura la percezione della corruzione in 180 Paesi, il Corruption perception Index, l’Ucraina si trova al 122esimo posto (l’Italia al 42esimo).
-L’Ucraina non è un paese UE; l’Ucraina non è un membro della NATO; ma l’UE si sta suicidando economicamente per l’idiozia sanzioni imposte dai veri “padroni del vaporetto NATO”: gli USA!