Federica Cafferata, classe 2000, esterno del Napoli Calcio femminile, neo promosso in Serie A, ha parlato ai microfoni di “Stelle in Campo”. Nel suo palmares vanta uno scudetto Juniores con il Ligorna, la promozione in Serie A nella stagione 2019-2020 con il Napoli e numerose presenze nelle giovanili della Nazionale azzurra.
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Facciamo un passo indietro, com’era Federica da bambina?
“Un po’ come sono adesso. Iperattiva non mi fermavo mai, mia mamma mi ha sempre fatto fare molto sport per farmi sfogare. Oggi tengo sempre lo spirito di quella bambina.”
Com’è nata la tua passione per il calcio?
“E’ una cosa che è nata dentro di me, anche grazie a mio fratello che ha giocato nella Sampdoria per molti anni. Andavo a vedere i suoi allenamenti portandomi dietro il pallone da calcio. Alle elementari, inoltre, la mia scuola fece una squadra di calcio in cui potevano partecipare sia bambini che bambine,alla fine mi ritrovai l’unica delle bimbe a giocare.”
C’è un allenatore o un allenatrice che senti sia stato/a più determinante di altri per la tua crescita calcistica e non?
“In realtà sono tre allenatori: il primo è Ruggero Speranza che ebbi al Bogliasco maschile, l’ultimo anno prima di passare al femminile, avevo quindici anni. Poi ebbi Mara Morin, pur non essendoci un alto livello in Liguria a livello calcistico, lei è una delle poche allenatrici in Italia ad avere il patentino Uefa A. Mister Morin mi ha insegnato ad essere professionale. Un’altra allenatrice eccezionale che spero di avere anche in un club, è Rita Guarino che mi ha insegnato ad avere maggior fiducia nei miei mezzi.”
Come ti sei allenata durante il periodo di quarantena? Come trascorrevano le tue giornate?
“Mi sono sempre allenata per non perdere il ritmo, anche se, con il passare del tempo, era sempre più difficile mantenere alta la concentrazione. Mi sono fermata da qualche settimana, mi sto godendo la mia estate, ma sono pronta a ripartire per la nuova stagione. E’ stato un anno molto impegnativo, sia a livello fisico che mentale. Per vincere un campionato di Serie B devi sempre rimanere sul pezzo.”
Congratulazioni per la promozione in Serie A, come ti sei trovata a Napoli?
“E’ come se non fossi mai andata via da casa. E’ una città che mi rappresenta caratterialmente. Come squadra, inoltre, siamo un gruppo forte ed unito, nonostante questo periodo difficile siamo andate avanti, ci siamo sempre parlate e abbiamo dimostrato, di essere molto affiatate.”
Qual è stato il tuo gol più importante fino a questo momento nella tua carriera?
“Quello che feci con il Ligorna, nella finale scudetto contro il Bologna. Feci il gol del 3 a 1 che chiuse definitivamente la partita a dieci minuti dalla fine. E’ stato liberatorio e molto emozionante.”
Quali sono le tue caratteristiche in campo?
“La caratteristica principale è sicuramente la velocità (come ci raccontò Noelia de Luca nel corso della sua intervista per Stelle in Campo, n.d.r.). Sono una giocatrice che, a volte, infastidisce l’avversario in maniera “furba”. Non mi reputo una giocatrice potente, ma sulla corsa e velocità la palla deve essere mia.”
Su cosa senti che devi ancora migliorare?
“Devo migliorare il colpo di testa e la freddezza davanti alla porta.”
Hai una calciatrice di riferimento a cui ti ispiri?
“Nell’ultimo anno mi piace tantissimo Alia Guagni, è una giocatrice straordinaria e mi incanta vederla giocare. E’ “internazionale” nel suo modo di giocare, ho avuto modo di incontrare ragazze che hanno giocato con lei e mi hanno confermato che si “allena come un uomo”, lo dico come complimento. Sarà bello giocarci contro il prossimo anno.”
Qual è stata la tua gioia sportiva più bella?
“Oltre alla vittoria dello scudetto contro il Bologna, anche questa promozione in Serie A tanto desiderata, la metto tra le mie soddisfazioni più grandi finora ottenute. In passato, avevo avuto dei contatti con alcune squadre di Serie A, ma non ho mai voluto accettarle perchè non volevo andare via da casa senza aver finito prima la scuola, ero ancora troppo piccola. Rita Guarino mi ha consigliato di non bruciare le tappe e fare le cose con calma. Molte ragazze, finiscono la scuola e mollano tutto per andare in Serie A. Sono felice di essermi guadagnata sul campo la promozione nella massima serie con il Napoli, nonostante non ci sia stata l’occasione di festeggiarla in maniera tradizionale. Un altro ricordo bellissimo è aver vestito la maglia della Nazionale e mi auguro che non possa essere solo un ricordo, ma che presto possa diventare nuovamente realtà.”
E la tua delusione?
“L’anno scorso, con il Genoa Women. Eravamo andate ai play out contro la Novese, lo abbiamo giocato con le nostre ultime forze, è stato un anno molto difficile. Non ce lo aspettavamo di retrocedere, eravamo cariche e convinte dei nostri mezzi. Avevamo una squadra che se la poteva giocare con tutte, ho avuto la fortuna di rifarmi alla grande quest’anno con questa bellissima promozione in Serie A con il Napoli. Sono contenta che anche le altre mie compagne del Genoa Women abbiano avuto modo di rifarsi quest’anno come Teresa Fracas che è andata al Sassuolo, Valeria Gardel che si è fatta un anno di serie A al Tavagnacco e Noelia de Luca che al Campomorone in Serie C ha fatto un bellissimo campionato.”
Sei scaramantica? Hai un rito che fai sempre prima di ogni partita?
“Nella vita no, ma nel calcio un po’ lo sono. Mi ero fatta personalizzare dei parastinchi, mia mamma me ne aveva regalato un altro paio lo scorso Natale perchè gli altri erano rotti, ma non li ho cambiati, ho sempre giocato con gli stessi. Arriverà il giorno in cui si spaccheranno in due e sarò costretta a cambiarli, ma finchè reggeranno, andrò avanti con quelli. Su quei parastinchi ci sono due/tre segni che ricordo perfettamente in quale partita me li sono fatti. Sono sicura che non li butterò mai via, hanno dei bellissimi ricordi. Prima metto il sinistro, poi metto il destro e prima di indossarli do loro un bacino.”
Federica, quando non sei sul campo di calcio, sei studente universitaria, di che cosa ti occupi?
“Seguo grafica e Web designer, studio alla Scuola Internazionale COMICS di Napoli. Mi trovo benissimo, è stata una mia scelta quella di continuare a studiare. Tengo tantissimo all’università, la grafica è uno sfogo creativo. Finita la maturità, mi sono trovata davanti ad un bivio: punto più sul calcio o lo studio? Sono riuscita a conciliare entrambe le cose, giocando a calcio, ma senza abbandonare gli studi. Alla Comics ci sono professori molto competenti e, fortunatamente, sono riuscita a concordare con loro le lezioni che seguo tre volte a settimana. Sono molto felice di come stiano andando gli studi, l’anno scolastico lo sto superando con ottimi voti.”
Hai un sogno nel cassetto?
“Il mio obiettivo è quello di ritagliarmi uno spazio importante in Serie A con il Napoli, ho voglia di mettermi in mostra. Ho voglia di fare gol e di raggiungere più obiettivi possibili con il Napoli. Voglio far bene per arrivare ad alti livelli con la mia squadra e non con un’altra. Mi farebbe piacere che il Napoli arrivasse più in alto possibile anche nella massima serie.”
Denise Civitella
Si ringraziano il Napoli Calcio Femminile e Federica per la disponibilità e la simpatia.
Ph Credit:
Profilo Instagram di Federica Cafferata @fede_caffe
Ramella-Fazzari
Enzo Pinelli