Intervista a Marco Giani: “Capitane Coraggiose” un confronto tra Sara Gama e Megan Rapinoe.

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Dal 14 luglio, uscirà il nuovo lavoro di Marco Giani “Capitane Coraggiose. Sara Gama e Megan Rapinoe, due leader a confronto.”Un viaggio attraverso il mondo dello sport femminile che mette a nudo i pregiudizi e ci ricorda come il coraggio nopn incida mai nella Storia se non è accompagnato da una sana dose di realismo, cioè di politica.
Intervista a cura di Denise Civitella.
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Per ascoltare l’intervista:

Intervista a Marco Giani: ricercatore, docente e storico sul calcio femminile.

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Marco Giani, classe 1984, è un docente, scrittore e storico.

Dopo aver conseguito il dottorato presso l’Università Cà Foscari di Venezia sulla Storia della Lingua Italiana, per anni si è dedicato alla storia dello sport femminile.

Negli ultimi anni, il suo interesse è stato rivolto al calcio femminile negli anni tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.

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Ha partecipato alla stesura del saggio che conclude il romanzo “Giovinette” scritto da Federica Seneghini.

Il romanzo è uscito nel 2019 e racconta la storia della prima squadra di calcio milanese, nata nel 1933.

Il libro ha riscosso un grande successo e, nel 2021, il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dedica alle ragazze del 1933, una strada del centro. duemilalibri-2021-federica-meneghini-e-marco-giani-1258098.610x431

Per ascoltare l’intervista integrale a Marco Giani, CLICCA QUI

A cura di Denise Civitella.

Ph credit: www.glieroidelcalcio.com e  www.varesenews.it

Intervista all’Avv.Roberto Pani: “Il passaggio al professionismo spero che affermi il movimento del calcio femminile”

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Il primo luglio 2022 rimarrà una data storica per il movimento del calcio femminile, poichè da oggi, le calciatrici di Serie Asaranno considerate professioniste, ma quali saranno le difficoltà per le società ed i costi a cui dovranno sottoporsi? Quali saranno i diritti per le ragazze?

Ne parliamo insieme all’Avv. Roberto Pani, esperto di Diritto Sportivo e grande conoscitore del mondo del calcio a proposito del quale scrive su un autorevole quotidiano e sul suo blog sportivo www.robertopani.it

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Per ascoltare l’intervista integrale:

https://www.spreaker.com/user/7082423/roberto-pani

Photo Credit: Profilo Facebook di Roberto Pani

Paolo Torazza, Vallescrivia :” Siamo felici di aver iniziato le attività. Miglioriamo giorno dopo giorno.”

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Intervista a Paolo Torazza, dirigente del Vallescrivia Calcio Femminile. Il Vallescrivia è una società ambiziosa che, nel giro di pochi anni, è diventata un solido punto di riferimento nel panorama ligure. Il sogno di Paolo e di tutto lo staff è quello di avere una squadra di Eccellenza , coltivando il settore giovanile attuale.

Per ascoltare il file, CLICCA QUI

A cura di Denise Civitella

Luca Lavagetto, Baiardo: “Sogno un Baiardo con il settore giovanile”

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La società genovese “Angelo Baiardo” è stata per anni, uno dei fiori all’occhiello nel panorama del calcio femminile ligure. Dopo un periodo glorioso, dal 1999 non era più stata ricreata la squadra. Dopo 22 lunghi anni, grazie ad un’idea di Luca Lavagetto, dirigente e massaggiatore con più di 15 anni di esperienza nel mondo del calcio femminile, e della Presidente Cristina Erriu, è stato possibile ricreare questo progetto.

Denise Civitella ha raggiunto Luca Lavagetto per farci raccontare quali sono gli obiettivi stagionali, i sogni e le speranze di questa neo società che parteciperà al Campionato di Eccellenza ligure e che ha esordito il 17 ottobre in Coppa contro l’Entella vincendo per 8 a 0. In coppa, il Baiardo, è nel girone insieme a Entella, Superba e Genova Calcio.

Luca, come è nato il Baiardo?
“Il progetto Baiardo nasce da un incontro avvenuto ad aprile fra me e la Presidente della società, Cristina Erriu, ma per capire da dove tutto è partito bisogna fare un passo indietro di un paio di mesi. Premetto che io ho un’esperienza di oltre 15 anni nel calcio femminile ligure, ho girato tante società fra A2, B e C prettamente con il ruolo di massaggiatore professionale, ma spesso collaborando anche a livello di organizzazione e calciomercato. La precedente stagione ho lavorato per il Campomorone Ladies, società in cui mi trovavo benissimo, ma che già da gennaio, sapevo che avrebbe concluso il suo ciclo con l’arrivo della Sampdoria che aveva intenzione di fare la serie C prelevando in blocco tutte le ragazze del Campomorone.  Dirigenti e staff sarebbero invece rimasti a spasso e siccome non mi piaceva uscire da un settore che amo, due giorni dopo aver saputo la notizia, ho deciso di studiare una soluzione alternativa.

Ho chiamato il mio amico Federico Belotti, allenatore che mancava da dieci anni dal panorama del calcio femminile e gli ho chiesto se se la sentisse di seguirmi in una nuova avventura partendo da zero, provando a costruire una nuova squadra dal nulla per l’ anno successivo. Detto, fatto e da lì, con la sua instancabile collaborazione, ho iniziato a chiamare ragazze che erano state in squadra con me negli anni precedenti selezionando quelle che mi sembravano più adatte al progetto.

Nel giro di due tre mesi abbiamo ricevuto l’adesione entusiasta di una ventina di ragazze (oltre che di sei o sette amici per costruire lo staff di dirigenti e tecnici) ed ecco che un miraggio stava diventando concretezza.  Tutto questo però mancava di un supporto fondamentale: trovare la società giusta con cui chiudere il cerchio. Abbiamo avuto diversi altri contatti, ma quando ho conosciuto Cristina Erriu non ho più avuto dubbi: il Baiardo femminile fino al 1999, è stata una società storica del calcio in rosa e ricrearlo sarebbe stato bellissimo. Inoltre, la Presidente, si è rivelata subito eccezionale per carica, partecipazione, accoglienza e disponibilità e cosi “il matrimonio” è stato immediato e inevitabile.”

Quali sono i vostri obbiettivi stagionali?
“Gli obiettivi stagionali sono quelli di divertirsi tutti insieme mantenendo la promessa fatta in estate ad ogni ragazza: fare le cose serie e con impegno ma senza pressioni e in un clima sereno. Dal punto di vista sportivo, ovviamente, se arrivano anche i risultati si vive ancora meglio la quotidianità, però assicuro che non è quella la priorità.”

Quale squadra temete di più?
“Sarei falso se dicessi che il nostro Baiardo non è competitivo, però per esperienza di categoria e anche per nomi, credo che la Superba e soprattutto il Vado siano avversari assolutamente di livello in grado di arrivare fino in fondo.”

Se dovessi pensare al Baiardo tra 5 anni,  come immagini la squadra?
“Il sogno sarebbe di vedere un Baiardo femminile con il settore giovanile completo di tante leve, dalle più piccole alle juniores. Quanto alla prima squadra, spero che dietro Sampdoria e Genoa, il Baiardo, fra cinque anni, possa essersi consolidato diventando il terzo polo più ambito dalle ragazze genovesi nel calcio femminile.”

Lara Griselli, Livorno: “L’obbiettivo più grande è vincere il campionato”

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Intervista a Lara Griselli, bomber del Livorno Calcio.

Lara, com’è nata la tua passione per il calcio?
“Fin da bambina mi è sempre piaciuto giocare. Mio fratello maggiore giocava a calcio ed io andavo sempre a vederlo. Penso che la mia passione sia nata in quel momento, si sa che i fratelli o le sorelle minori cercano sempre di imitare i più grandi, ed imitando lui mi sono totalmente innamorata di questo sport. Fortunatamente, i miei genitori non mi hanno impedito di farlo, nonostante i grandi pregiudizi che in quel momento c’erano, e che adesso, anche grazie ai successi della nostra Nazionale, si stanno alleviando”.

Quale partita ricordi con maggiore emozione?
“Una delle partite più significative penso sia la partita di andata della fase finale Juniores, giocata proprio con il Livorno, e con molte ragazze che ancora oggi, fanno parte della mia squadra. Era una novità per noi, grazie al nostro impegno eravamo arrivate all’obbiettivo prefissato fin da inizio stagione e con largo anticipo. Abbiamo vinto ed ho segnato il gol della vittoria, è stata un’emozione unica, anche perché pochi giorni prima avevamo perso una nostra dirigente, quindi vincere per lei è stato davvero importante!”

Quali sono gli obbiettivi del Livorno per questa stagione che è alle porte?
“I nostri obbiettivi sono molto ambiziosi, la squadra individualmente ha molte possibilità, stiamo cercando di metterle insieme per valorizzare al meglio le caratteristiche della singola giocatrice. L’obbiettivo più grande è vincere il campionato, è un sogno che inseguiamo ormai da 2 anni ma che per sfortuna, a causa della pandemia, non siamo riuscite a conquistare. Siamo una squadra nuova, abbiamo avuto molti innesti quest’anno, quindi, stiamo sempre prendendo le misure, ma crediamo molto in quello che facciamo e sicuramente cercheremo di arrivare agli obiettivi prefissati.”

Hai un calciatore o una calciatrice a cui ti ispiri?
“Non ho nessun calciatore o calciatrice, in particolare, a cui mi ispiro, credo che ognuno abbia delle caratteristiche da cui prendere spunto.”

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

“Il mio sogno nel cassetto, calcisticamente parlando, è riuscire a sentirmi soddisfatta del percorso che sto facendo, delle mie esperienze, e dei miei obiettivi. Se, invece, parliamo di sogni futuri, spero di laurearmi e di riuscire a realizzare quel che ho sempre desiderato fare nella vita, ovvero insegnare e, magari, intraprendere una carriera nel giornalismo sportivo. Credo che il futuro sia in mano ai giovani e che quindi si debba partire dal cambiare la scuola per sperare in qualcosa di più grande e più bello.”

Denise Civitella

Articolo che si trova anche su calciofemminileitaliano.it

Esclusiva “Stelle in Campo”: intervista a Giuseppina Condidorio, allenatrice del Rupinaro.

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Giuseppina Condidorio, classe 1982, è un’istituzione del calcio femminile ligure. Per anni, ha calcato i campi della Liguria e non solo, vestendo la maglia della Levante e della Virtus Entella nelle Serie C,B e A2.

Giuseppina Condidorio, allenatrice degli Esordienti del'ASD Rupinaro.
Giuseppina Condidorio, allenatrice degli Esordienti del’ASD Rupinaro.

ASCOLTA L’INTERVISTA INTEGRALE CLICCA QUI

Pina è stata una giocatrice che non ha mai tirato indietro la gamba, era una di quelle ragazze su cui l’allenatore poteva sempre contare. Esempio per le compagne di squadra ed i dirigenti. Il suo carattere generoso e genuino l’ha portata a trasmettere questa sua passione per il rettangolo verde anche ai più piccoli.

Nel 2016, ha conseguito il patentino UEFA B da allenatrice e, da qualche mese, è la rappresentante della sezione Tigullio per quanto riguarda l’AIAC, Associazione Italiana Allenatori Calcio.

Ha vissuto diverse esperienze da allenatrice sia con bambini che con bambine: Sammargheritese, Virtus Entella e, adesso, Rupinaro.

Condidorio, giocatrice.
Condidorio, giocatrice.

In questa intervista esclusiva per il nostro podcast, potrete apprezzare tutta l’umiltà e la voglia di fare di questa ragazza che ha un grande sogno: quello di prendere il patentino UEFA A a Coverciano, nella quartier generale del calcio italiano.

In bocca al lupo, Pina! Noi facciamo il tifo per te.

Denise Civitella

Intervista a Elisa Guidelli (Eliselle), scrittrice del libro Girlz vs Boyz: “Le nuove generazioni ci aiuteranno ad abbandonare gli stereotipi.”

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Elisa Guidelli, in arte “Eliselle”, è una scrittrice ecclettica. Ha sperimentato diversi generi letterari , tra cui commedia, noir e storico, sia per ragazzi che per adulti.
Recentemente è uscito il suo ultimo lavoro Girlz vs Boyz edito da Einaudi Ragazzi.

Il volume in questione è un libro per ragazzi che racconta la storia di Stella, una ragazza che sfida gli stereotipi. Il padre Giulio e il fratello Frances sono ostili all’obiettivo della ragazza che insegue il sogno di giocare in Serie A.

Elisa è stata nostra ospite in questa puntata del podcast di “Stelle in campo”. Ci tengo a ringraziarla per la sua gentilezza, simpatia e discrezione nell’affrontare temi di attualità che aiutano a riflettere su quanto ancora ci sia da lavorare all’interno delle famiglie e delle scuole per sdoganare gli stereotipi che, per troppo tempo, hanno rappresentato un ostacolo culturale nel mondo del calcio femminile.

PER ASCOLTARE L’AUDIO DELL’INTERVISTA INTEGRALE CLICCA QUI

La copertina del libro di Elisa Guidelli, Girlz vs Boyz
La copertina del libro di Elisa Guidelli, Girlz vs Boyz

Prima di parlare del tuo ultimo lavoro, riavvolgiamo il nastro e raccontaci com’è nata la tua passione per la scrittura?

“Nasce da quando ero bambina. I miei genitori mi hanno sempre letto favole e storie epiche, mi sono appassionata al mondo della scrittura da subito. Desideravo fare questo mestiere, era il mio sogno.”

Cosa ti ha ispirata a scrivere Girlz vs Boyz? 

“Ero alla Fiera del libro per ragazzi a Bologna e, all’improvviso ho pensato di scrivere questo racconto. Ho chiamato la mia agente per avere un parere, lei ha visto delle potenzialità e ci siamo date da fare per realizzare l’idea. Nel giro di qualche mese, siamo riuscite a piazzare questo progetto all’Einaudi Ragazzi. Sono molto fiera di essere entrata in questa casa editrice che, per me, è da sempre stata un punto di riferimento. Entrare nella famiglia nell’anno dei festeggiamenti per la nascita di Gianni Rodari ha rappresentato una doppia soddisfazione.”

Pensi che oggi ci siano ancora famiglie come quella di Stella e Frances con un padre che, all’inizio, ha occhi solo per il figlio maschio e non accetta che la figlia femmina giochi a calcio? 

“Purtroppo, sì. Mi sono resa conto che, molte volte, i genitori si rendono conto degli errori che commettono. La cosa bella di scrivere per i ragazzi è che arrivi anche ai genitori. Rispetto alla narrativa storica e noir dove hai un pubblico ben preciso, nei romanzi per ragazzi, ti accorgi che il pubblico si ampia. Ci sono gli insegnanti, i genitori ed i ragazzi. Certe tematiche, quando le affronti, i ragazzi riflettono, sono senza filtri e ti illuminano nelle loro riflessioni. E’ molto interessante confrontarsi con gli adulti, ti fanno capire che hai colpito nel segno. Uno dei problemi, ancora oggi, è che ci sono diversità tra l’educazione dei maschi e delle femmine. Questo, secondo me, è sbagliato. Non ci deve essere più questo tipo di distinzione. Siamo in fase di cambiamento, certe differenze non devono più esistere. Le nuove generazioni ci aiuteranno a svoltare e ad abbandonare certi stereotipi che ancora gli adulti hanno.”

Elisa Guidelli, scrittrice.
Elisa Guidelli, scrittrice.

Nel tuo libro, il padre di Stella, la protagonista, sostiene l’insegnamento “se vai bene a scuola, puoi andare a giocare a calcio, altrimenti niente”, sei d’accordo con questo pensiero o lo sport non dovrebbe mai mancare indipendentemente dall’andamento scolastico?

“Lo sport, se è qualcosa che sceglie il ragazzo o la ragazza, è fondamentale. Aiuta la socialità, ti scarica, ti fa stare meglio di salute. L’impegno a scuola non deve essere tralasciato, ma lo sport non deve mancare.”

Quanto sono importanti le figure dell’allenatore/allenatrici nel rapporto figli/genitori?

“Le figure esterne alle famiglie, ho preferito tenerle in modo positivo. Sono affascinata da queste figure che sono capaci a tirare fuori il meglio dai ragazzi e dalle ragazze che allenano. Gli allenatori del testo sono motivatori capaci di ascoltare. E’ stato un modo per inserire delle cose che avevo letto nelle ricerche che ho fatto precedentemente di scrivere questo testo. Gli allenatori danno quel tocco di speranza, comprendono che il mondo sta cambiando e aiutano le persone a chiarirsi tra loro, come se fossero dei mediatori.”

Elisa con la sua cagnolina Matilde.
Elisa con la sua cagnolina Matilde.

A quale personaggio sei più legata e perchè?

“Mi piace molto Stella, ma in realtà adoro sua nonna. Rappresenta la gente della mia terra, sono persone capaci di farti capire le cose con uno sguardo.”

Quanto del tuo carattere c’è nei tuoi personaggi? 

“C’è sempre qualcosa di me, anche quando scrivo i romanzi storici. E’ una cosa naturale. A volte, è difficile staccarsi dal racconto. Come autrice, non posso giudicare i personaggi, ma posso inserire qualche mio pensiero e, chi mi conosce molto bene, capisce cosa intendo.”

Come definiresti questo racconto con due aggettivi?

“Tenace e propositivo. Nonostante le difficoltà, si cerca sempre il lato positivo della situazione.”

A cura di Denise Civitella

Ph. credit: Profilo Facebook di Elisa Guidelli

Eccellenza ligure: il Genoa vince in trasferta per 3 a 1 contro un ottimo Vado.

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Torna il campionato di Eccellenza Femminile al Dagnino di Vado Ligure. In questo terzo turno, le padrone di casa di Galliano ospitano il Genoa del duo De Guglielmi-Paganini. E’ stata una gara divertente, piena di capovolgimenti di fronte e ritmi molto alti. Il Genoa si dimostra una squadra fisica e grintosa, capace di sfruttare gli unici due errori difensivi delle padrone di casa, il Vado è generoso e, in qualche occasione, sfortunato.

All’8 è il Genoa che passa in vantaggio con Pigati che, con un dolce pallonetto, supera l’incolpevole Viglietti.

Il gol di Pigati, numero 9 rossoblù.
Il gol di Pigati, numero 9 rossoblù.

Palla al centro. Il Vado si ributta in attacco e De Luca sfiora il gol di testa, ma la conclusione è salvata sulla riga da Romano.

L'occasione di De Luca, ma il suo colpo di testa viene salvato sulla linea.
L’occasione di De Luca, ma il suo colpo di testa viene salvato sulla linea.

Il Vado continua ad attaccare, ma la difesa rossoblù si difende bene e riesce a neutralizzare lo scambio tra Levratto e Pesce.

All’11 minuto si rivede il Genoa in avanti, con capitan Oliveri che lascia partire un tiro che Viglietti controlla e accompagna sul fondo. Il Vado prova a pareggiare il match, prima con le punizioni di Ymeri dai 20 metri, poi con Pesce, ma entrambe le conclusioni finiscono tra le braccia di Parmeggiani.

Il Genoa sfiora il raddoppio in un paio di occasioni, al 20′ è Gallione che viene anticipata da De Luca poco prima della conclusione a tu per tu con Viglietti, poi con Pigati, ma la numero 1 vadese è bravissima a deviare in angolo.

Dagli sviluppi del calcio d’angolo, è ancora Viglietti protagonista di una bella parata sul tiro di Oliveri.

Al 25′ arriva il raddoppio ospite con l’autorete di Bernat che, per anticipare Guardo, fa finire la palla alle spalle del proprio portiere.  La gara è combattuta, soprattutto a centrocampo. Il Genoa controlla il doppio vantaggio, il Vado spinge alla ricerca di un gol che potrebbe riaccendere le speranze di riprendere la gara. Al 44’bella azione solitaria di Pesce, ma il tiro finisce sopra la traversa.

La ripresa comincia con una bella azione delle locali, Simeoni  si invola sulla fascia, lascia partire un cross per Pesce che non riesce a concretizzare. Coach Galliano e mister Paganini cominciano ad effettuare qualche cambio per inserire in campo forze fresche.

Al 57′ il Vado perde palla a centrocampo, contropiede rossoblù con Vacchino che viene atterrata in aerea: calcio di rigore. Sul dischetto, la stessa numero 8 rossoblù sigla il 3 a 0.Viglietti intuisce, ma non ci arriva.

Vacchino, autrice di un gol su rigore.
Vacchino, autrice di un gol su rigore.

Dal 58′ è il Vado che tenta in tutti i modi di segnare. Ci prova in un paio di occasioni, prima con la neo entrata Ghidetti, poi con Pesce, ma Parmeggiani si supera e compie due parate strepitose. Al 75′ arriva il meritato gol della bandiera per il Vado. Splendido recupero a centrocampo di Simeoni che serve Levratto sulla destra ,quest’ultima fa partire un cross teso, Pesce è abile ad anticipare tutti e segna.

Il Vado riprova a portarsi in avanti, la difesa rossoblù si difende bene.

La partita finisce qui. Il prossimo turno infrasettimanale vedrà il Vado riposare ed il Genoa che se la vedrà in casa contro l’Albenga.

Al termine della gara, ecco le dichiarazioni dell’allenatrice del Vado: Nadia Galliano.

CLICCA QUI PER ASCOLTARE NADIA GALLIANO

Nadia Galliano, allenatrice del Vado Femminile.
Nadia Galliano, allenatrice del Vado Femminile.

A cura di Denise Civitella

Intervista a Manuela Tesse, allenatrice del Pomigliano, attuale capolista della Serie B: “Pomigliano, io ci credo!”

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Questa settimana, è intervenuta ai nostri microfoni, Manuela Tesse allenatrice del Pomigliano, attuale capolista del campionato di Serie B.

Manuela vanta un glorioso passato da calciatrice: 87 presenze con la maglia della Nazionale, ha partecipato a due edizioni degli Europei ed alla fase finale dei Mondiali del 1999 negli Stati Uniti.

Da giocatrice ha vinto: 4 scudetti, 5 Coppa Italia e 1 Supercoppa vestendo le maglie di Torres, Verona, Modena, Milan, Foroni,Torino e Lazio.

I successi sono arrivati anche in panchina, quando, una volta terminata la sua brillante carriera da calciatrice, ha vinto un campionato di Serie B, 1 scudetto, 2 Supercoppe e, nel 2018, una panchina d’argento con la Lazio come miglior allenatrice della serie b.

In questa intervista esclusiva, sono tanti i punti che siamo andati ad approfondire con Manuela, per ascoltare l’intervista integrale CLICCA QUI

Manuela Tesse, allenatrice del Pomigliano. Fonte: sportal.it
Manuela Tesse, allenatrice del Pomigliano. Fonte: sportal.it

Facciamo un passo indietro, raccontaci com’era Manuela da bambina…

“Abitavo in campagna, per socializzare, giocavo a calcio per la strada con i miei amici. Mi sono innamorata di questo sport e non ho mai più smesso di pensare al calcio, da quando sono bambina.”

Tra i tanti allenatori che hai avuto, ne ricordi uno in particolare?

“Ce ne sono due: Sergio Guenza, con un grande passato da calciatore e da secondo allenatore nella Lazio che vinse lo scudetto. Il secondo è Sergio  Vatta, un grande allenatore del settore giovanile del Torino che ebbe una parentesi con noi in Nazionale e che ci portò alla fase finale del Mondiale del 1999.”

Qual è stata una stagione calcistica che ricordi con particolare emozione sia da giocatrice che da allenatrice?

“Da giocatrice, la finale degli Europei del 1997 che abbiamo perso contro la Germania. Vincemmo 2 a 0 contro la Norvegia, fu un risultato incredibile per noi, loro erano campionesse olimpiche. Da allenatrice, vivi le emozioni più da dentro. Sei colei che trascina la squadra. Un ricordo bellissimo fu la prima Champion’s League, perdevamo 3 a 0 e riuscimmo a pareggiare 3 a 3 a Cipro con tripletta di Patrizia Panico , arrivammo ai quarti di finale. Poi, anche la vittoria dello scudetto a casa mia, quando giocavo nella Torres, fu un ricordo indelebile.”

Hai qualche rimpianto?

“Sì,mi è dispiaciuto non essere andata in America quando è partito il professionismo, soprattutto per imparare la lingua.”

Come è vissuto il calcio femminile in Canada e Trinidad Tobago?

“Sono molto più avanti di noi, le bambine, già da piccole, praticano tutti gli sport.”

Qual è stata l’avversaria più forte che hai marcato?

“Sicuramente, Carolina Morace e Patrizia Panico.”

Manuela Tesse con la maglia della Nazionale. Fonte: solocalcio.com
Manuela Tesse con la maglia della Nazionale. Fonte: solocalcio.com

Nel 2020, hai superato il corso di allenatrice MASTER UEFA PRO, ci racconti questa esperienza?

“C’erano tantissimi campioni del Mondo del 2006, ho imparato tantissimo parlando di calcio con giocatori come Andrea Pirlo e Luca Toni che sono stati allenati dai migliori allenatori del mondo. Il corso è stato molto duro, per una donna è molto difficile accedere. Devi avere dei punteggi molto alti, solo in 25 possono accedere e non ci sono le quote rosa. Ho dovuto fare 15 anni di carriera da allenatrice prima di poter accedere, mentre Pirlo, appena ha smesso di giocare, è subito entrato. Lo dico senza alcuna polemica, loro sono molto più avanti da un punto di vista tattico, perchè hanno avuto la possibilità di essere allenati da grandi allenatori e questo ti fa apprendere tanto.”

Questa è stata la tesi che hai presentato al corso: “EVOLUZIONE TECNICO TATTICA NEL CALCIO FEMMINILE :
ITALIA vs BRASILE VENT’ANNI DOPO (mondiali USA 1999 vs mondiali Francia 2019)” relatore Renzo Ulivieri, come ti è nata l’idea di questa tesi?

“Nel sorteggio dei Mondiale del 2019 è capitato il Brasile, proprio come nel 1999. L’idea è nata spontanea. I cambiamenti sono stati tantissimi, sia sotto il profilo tecnico-tattico sia sotto il profilo organizzativo. Inoltre, è stato un modo per riempire la biblioteca di Coverciano perchè ci sono ancora poche tesi sul calcio femminile. Per leggere la tesi di Manuela CLICCA QUI

Qual è la calciatrice che ti ha colpito di più in Italia?

“Elisa Polli, l’ho vista giocare nella Jesina. Lei è un attaccante di grande prospettiva, quest’anno ha la possibilità di giocare ad Empoli, ma nei prossimi anni la vedo molto bene in una squadra di alta fascia.”

Parliamo del tuo presente, il Pomigliano. Che ambiente hai trovato?

“Un ambiente che non mi aspettavo. Il Pomigliano è una società neopromossa che è nata dal niente, è una società dilettante, ma vi assicuro che loro operano come se fossero dei professionisti. A partire dalle infrastrutture, ai componenti dello staff, al presidente che vive il calcio ancora con passione, mi trovo veramente bene.”

La vittoria di Manuela Tesse della Panchina d'Argento nel 2018. Qui con Renzo Ulivieri. Fonte: twitter SSLazio
La vittoria di Manuela Tesse della Panchina d’Argento nel 2018. Qui con Renzo Ulivieri. Fonte: twitter SSLazio

Mancano sei giornate alla fine della Serie B, come lo state vivendo questo finale di stagione così emozionante?

“Il mood deve essere IO CI CREDO. Lotteremo fino alla fine per tentare di conquistare la promozione in Serie A. I sogni devono essere cavalcati.”

Quale squadra di Serie B ti ha impressionato di più e quale giocatrice di Serie B può fare il salto di categoria?

“Sicuramente la Lazio è una squadra fortissima e Martin, capocannoniere del campionato, è una delle candidate per fare il salto di categoria. Mi ha colpito tantissimo.”

Hai un sogno nel cassetto?

“Sogno una casa vista mare. ”

Due aggettivi per descriverti?

“Grintosa e passionale”

Cosa fai nel tuo tempo libero?

“Mi piace andare al mare e leggere.”

Si ringrazia per la disponibilità Manuela Tesse per la concessione dell’intervista.

Denise Civitella