Serie A, seconda giornata “Sassuolo e Roma, che quaterna!”

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Il campionato di Serie A femminile è sempre più bello. Ce ne possiamo accorgere dagli splendidi gol che sono stati segnati in questa seconda giornata.

HELLAS VERONA-SASSUOLO  1-4

A mio modesto parere, Lana Clelland, è la giocatrice che è partita in modo migliore. Dopo un paio di stagioni sottotono alla Fiorentina, l’attaccante scozzese del Sassuolo sta prendendo il volo e, in due giornate, ha messo a segno 3 reti pesantissime. La prima contro l’Hellas Verona è da manuale del calcio e ricorda i classici gol alla “Del Piero”. Un tiro a giro imprendibile per la numero 1 giallo blu. Cantore e Ferrato si uniscono alla festa del “Sasol”.

FIORENTINA-JUVENTUS 0-3

Non c’è stata partita al “Franchi” di Firenze, la Juventus del nuovo allenatore Joe Montemurro, prende in mano il pallino della gara dai primi minuti iniziali e le viola non possono nulla contro l’aggressività bianconera. Bonansea è la mattatrice della partita con Cernoia che mette la firma con una punizione delle sue che si infila sotto il “sette”. La Fiorentina avrà modo di rifarsi nel corso della stagione, Panico ha in mano una squadra giovane che, guidata da Sabatino, potrà dire la sua anche in questo campionato.

SAMPDORIA-MILAN 0-1 

Vittoria pesante quella della rossonere di Ganz in quel di Bogliasco. La Sampdoria, neo promossa, si sta rivelando la sorpresa di questo campionato.

La rete di Adami regala i tre punti alle rossonere, ma complimenti a tutte le 22 ragazze in campo per aver dato spettacolo sul rettangolo verde.

ROMA-NAPOLI 4-1

Alessandro Spugna sembra aver risolto uno dei problemi della Roma della scorsa stagione: la freddezza sottoporta. Serturini e compagne non si fermano più e rifilano altre quattro reti al mal capitato Napoli.

Andressa con uno splendido pallonetto da il via alle danze, Serturini, Giugliano e Bartoli mettono il punto esclamativo alla partita. La rete di Goldoni non basta per impensierire le giallorosse.

INTER-LAZIO 1-0

Marinelli regala i tre punti all’Inter di Rita Guarino dopo una bella gara disputata contro la Lazio. Tre punti importantissimi per la corsa scudetto. Simonetti sbaglia un calcio di rigore a partita quasi finita. Per la Lazio, da segnalare le prestazioni di Pittaccio e Martin.

POMIGLIANO-EMPOLI 2-2

Il pareggio del Pomigliano arriva al ’97 con la neo entrata Cox che fa esplodere tutta la panchina granata. Il Pomigliano non molla di un centimetro e acciuffa un punto d’oro allo scadere. L’Empoli va in vantaggio con Bragonzi e Prugna su due calci di rigore, ma il Pomigliano accorcia le distanze con Moraca, anche lei entrata da pochissimo e Cox. Manuela Tesse, allenatrice del Pomigliano, non sbaglia un cambio e regala un punto d’oro alle campane per la lotta salvezza.

Denise Civitella

Serie A femminile: gol, emozioni e traguardi storici in questa prima giornata.

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Da poco si è conclusa la prima giornata di campionato di Serie A TimVision di calcio femminile, l’ultimo campionato che potremo definire “dilettantistico”, poichè dalla prossima stagione, partirà, finalmente, il professionismo.

Il match d’esordio è stato Empoli-Roma al Castellani. Tris per le giallorosse con tre autoreti delle toscane un po’ sfortunati, ma con la Roma che ha sempre avuto il pallino del gioco durante tutti i 90 minuti.

Da segnalare l’espulsione di Linari nei minuti finali di gara che salterà l’esordio casalingo.

Vince e convince l’Inter della nuova gestione Guarino con tre gol di pregevole fattura: Simonetti, Marinelli (decisiva sarà per lei questa stagione, in vista dell’Europeo del prossimo anno) e Pandini. Il Napoli ha cambiato molto rispetto alla scorsa stagione e le ragazze di Pistolesi devono ancora carburare gli inserimenti delle nuove arrivate per trovare la giusta quadra.

I gol di Rosucci e Caruso, regalano la prima vittoria in campionato per le campionesse in carica della Juventus che vince per 3 a 0 contro la neo promossa Pomigliano della coach Tesse.

Montemurro, nuovo mister bianconero, disegna una difesa completamente diversa rispetto allo scorso anno con Lenzini, Lundorf, Nilden e la solita Salvai. In porta, il nuovo acquisto Magnin che sostituisce Giuliani, passata al Milan. Da segnalare Sara Gama in panchina, il capitano storico delle bianconere.

Prima vittoria storica della Sampdoria Women, al suo debutto in Serie A, in casa della Lazio, altra neo promossa del campionato. Le ventidue in campo danno vita ad una partita molto piacevole, mostrando interessanti trame di gioco. Da parte delle laziali di coach Morace, da segnalare la grande prestazione di Andersen e Martin. Per le blucerchiate, ottima la prova di tutta la squadra, ma, in particolare, di Fallico, Giordano, Martinez e Rincon.

E’ proprio Martinez a siglare il primo gol storico in Serie A della Samp.

Raddoppia Rincon (ex Inter) e accorcia le distanze Castiello su splendida azione di Andersen, ma la Samp gestisce bene il tempo e portano a casa tre punti pesantissimi.

Milan e Verona finisce 4 a 0 per le rossonere con una Vero Boquete e Giacinti in grande spolvero. Bergamaschi timbra il cartellino e scrive il suo nome tra le marcatrici, ma è tutta la squadra di Ganz che sembra avere le idee molto chiare e ad imporre subito il proprio gioco.

Il Verona non riesce ad impensierire Giuliani,  le gialloblu avranno modo di rifarsi nel corso della stagione.

L’ultima partita è stata quella tra Sassuolo e Fiorentina terminata per 2 a 1 per le neroverdi. Mattatrice della gara, una grande ex viola: Lana Clelland che sigla un gol di sinistro bellissimo che si va ad infilare nell’angolino e regala i primi tre punti per mister Piovani.

Denise Civitella

Esclusiva “Stelle in Campo”: intervista a Giuseppina Condidorio, allenatrice del Rupinaro.

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Giuseppina Condidorio, classe 1982, è un’istituzione del calcio femminile ligure. Per anni, ha calcato i campi della Liguria e non solo, vestendo la maglia della Levante e della Virtus Entella nelle Serie C,B e A2.

Giuseppina Condidorio, allenatrice degli Esordienti del'ASD Rupinaro.
Giuseppina Condidorio, allenatrice degli Esordienti del’ASD Rupinaro.

ASCOLTA L’INTERVISTA INTEGRALE CLICCA QUI

Pina è stata una giocatrice che non ha mai tirato indietro la gamba, era una di quelle ragazze su cui l’allenatore poteva sempre contare. Esempio per le compagne di squadra ed i dirigenti. Il suo carattere generoso e genuino l’ha portata a trasmettere questa sua passione per il rettangolo verde anche ai più piccoli.

Nel 2016, ha conseguito il patentino UEFA B da allenatrice e, da qualche mese, è la rappresentante della sezione Tigullio per quanto riguarda l’AIAC, Associazione Italiana Allenatori Calcio.

Ha vissuto diverse esperienze da allenatrice sia con bambini che con bambine: Sammargheritese, Virtus Entella e, adesso, Rupinaro.

Condidorio, giocatrice.
Condidorio, giocatrice.

In questa intervista esclusiva per il nostro podcast, potrete apprezzare tutta l’umiltà e la voglia di fare di questa ragazza che ha un grande sogno: quello di prendere il patentino UEFA A a Coverciano, nella quartier generale del calcio italiano.

In bocca al lupo, Pina! Noi facciamo il tifo per te.

Denise Civitella

Eccellenza femminile: il Genoa si aggiudica il derby della Lanterna per 2 a 1. Reti di Parodi e Pigati.

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Al Cà de Rissi di Molassana, va in scena il primo derby della Lanterna nel campionato di Eccellenza ligure. La Samp di mister Calvi ospita le rossoblù del duo De Guglielmi-Paganini.

derby
Durante le prime fasi di gioco, le due squadre si studiano. Si gioca prevalentemente per vie centrali, ma nessuna delle due compagini riesce a oltrepassare la trequarti avversaria.
All’8′ è il Genoa che si affaccia davanti alla difesa blucerchiata con Parodi che serve Trasati, ma Brunelli è pronta a raccogliere il tiro centrale della numero 11 rossoblù.
Al 14′ è ancora il Genoa che si fa pericoloso con una bella punizione di Pigati che Brunelli devia sulla traversa, sul tap-in arriva Gnardo a botta sicura, ma la numero 1 blucerchiata è bravissima a deviare in angolo.
Al 16′ ancora Genoa in avanti che prova a sbloccare la partita con Trasati che sfrutta una disattenzione difensiva della Samp, Brunelli esce e blocca il pericolo.
La Samp non ci sta e al 19′ reagisce con Malatesta che spedisce alto con un tiro da fuori area. Al 25′ ancora Samp in avanti con Baghino che manda alto da ottima posizione.
La partita è gradevole e corretta. Al 31′ angolo per la Samp: Malatesta batte l’angolo, errore difensivo del Genoa e, per pochissimo, la palla non si infila alle spalle di Parmeggiani.
Inizia la ripresa e si accende la partita. Arriva al 6′ (st) il gol del Genoa con Pigati che sfrutta un errore della difesa blucerchiata ed insacca a porta vuota. Uno a zero.
Il Genoa è galvanizzato dal vantaggio e all’8 minuto del secondo tempo Trasati dalla sinistra, a tu per tu con Brunelli, prende il palo alla destra del portiere blucerchiato.
La partita rimane aperta ad ogni risultato, il Genoa è molto fisico e coriaceo, la Samp mostra buone trame di gioco.
Al 12′ il Genoa raddoppia con un bellissimo gol di testa di Giulia Parodi che insacca di testa una punizione dalla sinistra. Torsione perfetta per la numero 9 rossoblù che fa esplodere tutta la sua gioia dopo il gol.
La Samp reagisce.

Bianca Zero ci prova con quattro tiri dalla distanza e al 17′ prende una clamorosa traversa con una staffilata dai 25 metri. Le blucerchiate meriterebbero il gol e ci provano ancora con Gardel che fa fare gli straordinari a Parmeggiani che è bravissima e compie una parata in tuffo mandando in angolo il forte tiro della numero 4 doriana.
Al 31′ ci prova ancora la Samp con Bazzano e dopo qualche minuto con Malatesta, ma la difesa genoana controlla bene.
In pieno recupero, arriva il gol per la Samp su rigore per fallo su Lopez. Sul dischetto va Sara Olanda che segna il meritato gol della bandiera.

Non c’è più tempo, la partita finisce due a uno per le rossoblù.
Complimenti ad entrambe le squadre per il fair play mostrato in campo e per il bel gioco espresso. Il calcio genovese sta lavorando bene a livello giovanile e, nei prossimi anni, vedremo molte di queste giocatrici confrontarsi con realtà nazionali, tenendo alto l’onore della nostra città.

Denise Civitella

Ph. credit www.fanpage.it

Intervista a Elisa Guidelli (Eliselle), scrittrice del libro Girlz vs Boyz: “Le nuove generazioni ci aiuteranno ad abbandonare gli stereotipi.”

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Elisa Guidelli, in arte “Eliselle”, è una scrittrice ecclettica. Ha sperimentato diversi generi letterari , tra cui commedia, noir e storico, sia per ragazzi che per adulti.
Recentemente è uscito il suo ultimo lavoro Girlz vs Boyz edito da Einaudi Ragazzi.

Il volume in questione è un libro per ragazzi che racconta la storia di Stella, una ragazza che sfida gli stereotipi. Il padre Giulio e il fratello Frances sono ostili all’obiettivo della ragazza che insegue il sogno di giocare in Serie A.

Elisa è stata nostra ospite in questa puntata del podcast di “Stelle in campo”. Ci tengo a ringraziarla per la sua gentilezza, simpatia e discrezione nell’affrontare temi di attualità che aiutano a riflettere su quanto ancora ci sia da lavorare all’interno delle famiglie e delle scuole per sdoganare gli stereotipi che, per troppo tempo, hanno rappresentato un ostacolo culturale nel mondo del calcio femminile.

PER ASCOLTARE L’AUDIO DELL’INTERVISTA INTEGRALE CLICCA QUI

La copertina del libro di Elisa Guidelli, Girlz vs Boyz
La copertina del libro di Elisa Guidelli, Girlz vs Boyz

Prima di parlare del tuo ultimo lavoro, riavvolgiamo il nastro e raccontaci com’è nata la tua passione per la scrittura?

“Nasce da quando ero bambina. I miei genitori mi hanno sempre letto favole e storie epiche, mi sono appassionata al mondo della scrittura da subito. Desideravo fare questo mestiere, era il mio sogno.”

Cosa ti ha ispirata a scrivere Girlz vs Boyz? 

“Ero alla Fiera del libro per ragazzi a Bologna e, all’improvviso ho pensato di scrivere questo racconto. Ho chiamato la mia agente per avere un parere, lei ha visto delle potenzialità e ci siamo date da fare per realizzare l’idea. Nel giro di qualche mese, siamo riuscite a piazzare questo progetto all’Einaudi Ragazzi. Sono molto fiera di essere entrata in questa casa editrice che, per me, è da sempre stata un punto di riferimento. Entrare nella famiglia nell’anno dei festeggiamenti per la nascita di Gianni Rodari ha rappresentato una doppia soddisfazione.”

Pensi che oggi ci siano ancora famiglie come quella di Stella e Frances con un padre che, all’inizio, ha occhi solo per il figlio maschio e non accetta che la figlia femmina giochi a calcio? 

“Purtroppo, sì. Mi sono resa conto che, molte volte, i genitori si rendono conto degli errori che commettono. La cosa bella di scrivere per i ragazzi è che arrivi anche ai genitori. Rispetto alla narrativa storica e noir dove hai un pubblico ben preciso, nei romanzi per ragazzi, ti accorgi che il pubblico si ampia. Ci sono gli insegnanti, i genitori ed i ragazzi. Certe tematiche, quando le affronti, i ragazzi riflettono, sono senza filtri e ti illuminano nelle loro riflessioni. E’ molto interessante confrontarsi con gli adulti, ti fanno capire che hai colpito nel segno. Uno dei problemi, ancora oggi, è che ci sono diversità tra l’educazione dei maschi e delle femmine. Questo, secondo me, è sbagliato. Non ci deve essere più questo tipo di distinzione. Siamo in fase di cambiamento, certe differenze non devono più esistere. Le nuove generazioni ci aiuteranno a svoltare e ad abbandonare certi stereotipi che ancora gli adulti hanno.”

Elisa Guidelli, scrittrice.
Elisa Guidelli, scrittrice.

Nel tuo libro, il padre di Stella, la protagonista, sostiene l’insegnamento “se vai bene a scuola, puoi andare a giocare a calcio, altrimenti niente”, sei d’accordo con questo pensiero o lo sport non dovrebbe mai mancare indipendentemente dall’andamento scolastico?

“Lo sport, se è qualcosa che sceglie il ragazzo o la ragazza, è fondamentale. Aiuta la socialità, ti scarica, ti fa stare meglio di salute. L’impegno a scuola non deve essere tralasciato, ma lo sport non deve mancare.”

Quanto sono importanti le figure dell’allenatore/allenatrici nel rapporto figli/genitori?

“Le figure esterne alle famiglie, ho preferito tenerle in modo positivo. Sono affascinata da queste figure che sono capaci a tirare fuori il meglio dai ragazzi e dalle ragazze che allenano. Gli allenatori del testo sono motivatori capaci di ascoltare. E’ stato un modo per inserire delle cose che avevo letto nelle ricerche che ho fatto precedentemente di scrivere questo testo. Gli allenatori danno quel tocco di speranza, comprendono che il mondo sta cambiando e aiutano le persone a chiarirsi tra loro, come se fossero dei mediatori.”

Elisa con la sua cagnolina Matilde.
Elisa con la sua cagnolina Matilde.

A quale personaggio sei più legata e perchè?

“Mi piace molto Stella, ma in realtà adoro sua nonna. Rappresenta la gente della mia terra, sono persone capaci di farti capire le cose con uno sguardo.”

Quanto del tuo carattere c’è nei tuoi personaggi? 

“C’è sempre qualcosa di me, anche quando scrivo i romanzi storici. E’ una cosa naturale. A volte, è difficile staccarsi dal racconto. Come autrice, non posso giudicare i personaggi, ma posso inserire qualche mio pensiero e, chi mi conosce molto bene, capisce cosa intendo.”

Come definiresti questo racconto con due aggettivi?

“Tenace e propositivo. Nonostante le difficoltà, si cerca sempre il lato positivo della situazione.”

A cura di Denise Civitella

Ph. credit: Profilo Facebook di Elisa Guidelli

Eccellenza ligure: il Genoa vince in trasferta per 3 a 1 contro un ottimo Vado.

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Torna il campionato di Eccellenza Femminile al Dagnino di Vado Ligure. In questo terzo turno, le padrone di casa di Galliano ospitano il Genoa del duo De Guglielmi-Paganini. E’ stata una gara divertente, piena di capovolgimenti di fronte e ritmi molto alti. Il Genoa si dimostra una squadra fisica e grintosa, capace di sfruttare gli unici due errori difensivi delle padrone di casa, il Vado è generoso e, in qualche occasione, sfortunato.

All’8 è il Genoa che passa in vantaggio con Pigati che, con un dolce pallonetto, supera l’incolpevole Viglietti.

Il gol di Pigati, numero 9 rossoblù.
Il gol di Pigati, numero 9 rossoblù.

Palla al centro. Il Vado si ributta in attacco e De Luca sfiora il gol di testa, ma la conclusione è salvata sulla riga da Romano.

L'occasione di De Luca, ma il suo colpo di testa viene salvato sulla linea.
L’occasione di De Luca, ma il suo colpo di testa viene salvato sulla linea.

Il Vado continua ad attaccare, ma la difesa rossoblù si difende bene e riesce a neutralizzare lo scambio tra Levratto e Pesce.

All’11 minuto si rivede il Genoa in avanti, con capitan Oliveri che lascia partire un tiro che Viglietti controlla e accompagna sul fondo. Il Vado prova a pareggiare il match, prima con le punizioni di Ymeri dai 20 metri, poi con Pesce, ma entrambe le conclusioni finiscono tra le braccia di Parmeggiani.

Il Genoa sfiora il raddoppio in un paio di occasioni, al 20′ è Gallione che viene anticipata da De Luca poco prima della conclusione a tu per tu con Viglietti, poi con Pigati, ma la numero 1 vadese è bravissima a deviare in angolo.

Dagli sviluppi del calcio d’angolo, è ancora Viglietti protagonista di una bella parata sul tiro di Oliveri.

Al 25′ arriva il raddoppio ospite con l’autorete di Bernat che, per anticipare Guardo, fa finire la palla alle spalle del proprio portiere.  La gara è combattuta, soprattutto a centrocampo. Il Genoa controlla il doppio vantaggio, il Vado spinge alla ricerca di un gol che potrebbe riaccendere le speranze di riprendere la gara. Al 44’bella azione solitaria di Pesce, ma il tiro finisce sopra la traversa.

La ripresa comincia con una bella azione delle locali, Simeoni  si invola sulla fascia, lascia partire un cross per Pesce che non riesce a concretizzare. Coach Galliano e mister Paganini cominciano ad effettuare qualche cambio per inserire in campo forze fresche.

Al 57′ il Vado perde palla a centrocampo, contropiede rossoblù con Vacchino che viene atterrata in aerea: calcio di rigore. Sul dischetto, la stessa numero 8 rossoblù sigla il 3 a 0.Viglietti intuisce, ma non ci arriva.

Vacchino, autrice di un gol su rigore.
Vacchino, autrice di un gol su rigore.

Dal 58′ è il Vado che tenta in tutti i modi di segnare. Ci prova in un paio di occasioni, prima con la neo entrata Ghidetti, poi con Pesce, ma Parmeggiani si supera e compie due parate strepitose. Al 75′ arriva il meritato gol della bandiera per il Vado. Splendido recupero a centrocampo di Simeoni che serve Levratto sulla destra ,quest’ultima fa partire un cross teso, Pesce è abile ad anticipare tutti e segna.

Il Vado riprova a portarsi in avanti, la difesa rossoblù si difende bene.

La partita finisce qui. Il prossimo turno infrasettimanale vedrà il Vado riposare ed il Genoa che se la vedrà in casa contro l’Albenga.

Al termine della gara, ecco le dichiarazioni dell’allenatrice del Vado: Nadia Galliano.

CLICCA QUI PER ASCOLTARE NADIA GALLIANO

Nadia Galliano, allenatrice del Vado Femminile.
Nadia Galliano, allenatrice del Vado Femminile.

A cura di Denise Civitella

Intervista all’Avv. Francesca Carrozza: “Lo sport femminile ha bisogno di tutele legislative e visibilità.”

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L’avvocato Francesca Carrozza, consulente legale dell’agenzia FTA(Football Trading Agency), iscritta presso l’ordine degli avvocati di Lecce e membro dell’Associazione italiana avvocati dello sport.

Il tema del professionismo, nel mondo dello sport, è assai diffuso in questo periodo. Grazie all’aiuto dell’Avv.Carrozza, facciamo chiarezza su questo argomento.

PER ASCOLTARE L’INTERVISTA AUDIO INTEGRALE CLICCA QUI

Avv.Francesca Carrozza (fonte www.fta.football.it)
Avv.Francesca Carrozza
(fonte www.fta.football.it)

Francesca, ci spieghi cosa vuol dire essere un consulente legale dell’agenzia FTA? Di che cosa ti occupi nel tuo quotidiano?

“Ci tengo a sdoganare il mito che ci rivogliamo alla figura dell’avvocato solo per cose spiacevoli, in realtà, la mia attività si focalizza nell’aiutare le atlete che sono con la nostra agenzia, di ottenere ciò che a loro spetta. Tutto questo grazie anche all’aiuto delle società. Ci sono state e ci saranno tante modifiche da un punto di vista legislativo, le ragazze hanno bisogno di una guida,per loro è un mondo tutto nuovo.”

Com’è stata la gestione contrattuale delle giocatrici di Serie A,B e C durante il periodo di lockdown nel 2020 quando sono stati fermati tutti i campionati, tranne la Serie A femminile?

“Nè le società nè le giocatrici avevano delle linee guida per gestire una situazione del tutto nuova. Ogni ragazza ha una storia diversa: c’è chi studia, chi lavora e tutto questo rendeva più difficile capire chi poteva prendere l’indennità. E’ stato difficile, ma grazie all’aiuto delle società, siamo riusciti a far percepire alle nostre atlete un compenso.”

Pensi che le altre Federazioni sportive, seguiranno l’esempio della FIGC?Perchè non dovrebbero farlo?

“Me lo auguro, credo che accadrà nella pallavolo e nel rugby. Questo perchè, dopo il calcio, sono gli sport più seguiti nel nostro Paese e hanno un bel seguito. Il problema consiste nella sostenibilità del sistema, adesso nel calcio femminile, ci sono sponsor e broadcaster che danno una mano al movimento. La visibilità è fondamentale poichè i risultati ottenuti, sono sotto gli occhi di tutti e aiutano gli sponsor a capire l’importanza dello sport femminile.”

Francesca Carrozza (fonte: profilo Linkedin)
Francesca Carrozza
(fonte: profilo Linkedin)

Cosa pensi delle dichiarazioni di qualche domenica fa del Presidente del CONI Giovanni Malagò, in occasione delle elezioni del Presidente della FIR(Federazione italiana rugby)Marzio Innocenti: “…più che mai oggi, avendo due figlie femmine, avrei voluto un figlio maschio e sarei stato felice avesse giocato a rugby”?

“Voglio credere nell’ingenuità del Presidente Malagò, questo ci fa capire come sia radicato il pre concetto che le donne non possono fare alcuni tipi di sport.”

Perchè non sono ancora presenti donne nelle alte cariche dello sport/Governo in Italia? Problema socio culturale? Da dove bisognerebbe partire?

“Ci sono preconcetti che sono ancora legati alla figura maschile; alcuni ruoli sono sempre stati destinati agli uomini e, per ingenuità, credo che non si pensi a mettere una donna al comando. Prendo sempre come esempio la FIFA che, nei prossimi anni, inserirà sempre più figure femminili al loro interno, non solo nello sport femminile, ma anche in quello maschile. L’Italia dovrebbe prendere esempio.”

Si ringrazia l’Avv.Francesca Carrozza per la disponibilità.

Denise Civitella

 

Intervista a Martina Carpi, portiere e allenatrice dell’U12 del Genoa CFC: “Amo il calcio ed i colori rossoblù. “

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Martina Carpi, classe 1999, è il portiere della prima squadra del Genoa CFC e allenatrice dell’Under 12. Abita a pochi passi dal quartier generale rossoblù e ha un grande sogno nel cassetto: lavorare nel mondo dello sport, in particolare, nel calcio. Da circa un anno, Martina è iscritta alla facoltà di Scienze Motorie.
Tra le tante esperienze sportive vissute, ne ha una che ad oggi definisce “l’esperienza più bella della mia vita” ha indossato, infatti, la maglia della Nazionale Under 17, in occasione di un torneo internazionale in Portogallo. Questa meravigliosa avventura in azzurro, le ha permesso di condividere il campo con talenti del calcio femminile italiano attuale come Glionna, Caruso, Cantore, Greggi e Merlo.
Quella per il calcio, non è l’unica passione per la nostra Martina che ama molto i gatti e li coccola sempre durante il suo tempo libero.

CLICCA QUI per ascoltare l’intervista integrale.

Martina Carpi, portiere del Genoa CFC. Fonte: www.genoacfc.it
Martina Carpi, portiere del Genoa CFC. Fonte: www.genoacfc.it

Martina raccontati ai microfoni di “Stelle in Campo” . Riavvolgiamo il nastro della tua vita…com’eri da bambina?

“Non so come sia nata questa passione per il calcio. Vivendo sotto il centro sportivo del Genoa, mi ha accentuato ancora di più questa passione. Quando rientravo da scuola, guardavo solo partite, non solo del calcio italiano, ma anche internazionale. E’ una passiona innata. Ho avuto la fortuna di giocare fuori dalla Liguria, per vedere realtà diverse, in particolare, nella Novese e con la Nazionale Under17 in Portogallo. Ho sempre fatto della mia serietà un  mio punto di forza, ed è quello che sto cercando di trasmettere alle mie 14 “furette” del Genoa. Tre anni fa ho preso il patentino UEFA C che mi permette di allenare dai Piccoli Amici alla Juniores Regionale.”

Come organizzi le tue giornate?

“Mi alleno con la prima squadra 3 volte a settimana, purtroppo, non posso presenziare a tutti gli allenamenti per motivi logistici perchè ho l’allenamento con l’Under12. Le ragazze, si allenano 4 volte a settimana, quando non ci sono sono aggregate con l’Under15. Al Genoa, ho trovato colleghi fantastici che mi hanno sempre aiutata. Sono iscritta all’Università e, a volte, mi sono dovuta assentare per motivi di studio. La collaborazione tra allenatori e dirigenti mi ha sempre dato una grossa mano. Al Genoa ho trovato la mia isola felice. Ho trovato compagne di squadra fantastiche e ci tengo a ringraziare il mio responsabile Santo Bignone e tutti i ragazzi e le ragazze dello staff rossoblù.”

Il ruolo del portiere rispecchia la tua personalità?

“Il ruolo per portiere ti da tante soddisfazioni, a volte ti fa anche un po’ arrabbiare, ma rispecchia al 100% anche la mia personalità fuori dal campo. E’ un ruolo solitario, come sono io. Difficilmente sono una chiacchierona.”

Ne hai giocate tante, ma qual è la partita che ricordi con maggior piacere fino a questo momento.. 

“L’esordio in Nazionale in Portogallo, ho giocato la terza partita del torneo contro le padrone di casa. Vale più di qualsiasi cosa. Ricordo gli spalti gremiti con due, tremila persone. L’esordio fu spettacolare perchè parai anche due rigori.”

Hai conseguito il patentino per allenare, secondo te, quali sono le caratteristiche che deve avere un’allenatrice per traghettare la sua squadra ad ottenere dei buoni risultati sportivi?

“Sto testando queste cose con le mie ragazze. Un buon allenatore, una buona allenatrice, deve avere molta empatia con le persone. Il dialogo è importante. Per me è importante sapere se hanno voglia di allenarsi, se stanno bene fisicamente, se hanno passato una giornata dura a scuola”

Martina Carpi con la maglia della Nazionale Under17. Si riconoscono delle giovanissime Merlo, Caruso, Cantore, Glionna e Greggi.
Martina Carpi con la maglia della Nazionale Under17. Si riconoscono delle giovanissime Merlo, Caruso, Cantore, Glionna e Greggi.

Tra i tanti che hai avuto, c’è un allenatore o un’allenatrice che ti piacerebbe nominare per essere stato/a un punto di riferimento per te?

“Ne ho avuti tanti. Ti direi Luca De Guglielmi, Michele Caracciolo che mi fece esordire in Serie B con il Molassana a quindici anni. Poi mi viene in mente Mara Morin e il mitico Franco Gallia alla Praese che è un papà aggiunto. Mi ha aiutato tanto sia da un punto di vista sportivo che umano.”

Quali sono il tuo giocatore e la tua giocatrice preferita?

“Ti risponderei con il nome di Rita Guarino, attuale allenatrice della Juventus Women.”

Il calcio femminile sta facendo dei passi da gigante negli ultimi anni, merito anche del grande Mondiale del 2019 in Francia delle nostre azzurre e degli ottimi risultati ottenuti dall’allenatrice Milena Bertolini, pensi che siamo vicine ad un radicale cambiamento nella cultura dello sport femminile in Italia, di cosa c’è bisogno per dare la svolta definitiva?

“Siamo all’inizio, c’è ancora tanto lavoro da fare. Dobbiamo dare sempre più visibilità al mondo dello sport femminile. E’ fondamentale per la crescita del movimento. Esprimo un pensiero sulla presenza di Cristiana Girelli a Sanremo. Chiunque di noi che ha giocato, non si sarebbe mai immaginato che una giocatrice di calcio potesse partecipare ad una serata del Festival. Ciò che non mi è piaciuto è stato che Cristiana è stata presentata all’1.08 di notte, con poca gente all’ascolto. Un’altra attività fondamentale è l’attività nelle scuole, promuovere il calcio femminile anche in ambito scolastico è molto importante.”

Uno dei due rigori parati da Martina in Nazionale U17.
Uno dei due rigori parati da Martina in Nazionale U17.

Come sta andando il campionato di Serie C?

“Domenica abbiamo lo Spezia, veniamo dalla sconfitta a Meda. Siamo un gruppo giovane e stiamo facendo un campionato al di sopra delle aspettative, merito anche di due fantastici allenatori: Marco Oneto e Sonia Manfucci. Stiamo crescendo, sono sicura che di questo gruppo ne sentiremo parlare.”

Hai altre passioni oltre al calcio?

“Mi definisco una gattara, posto che vado, gatto che trovo. Nel bosco che confina con il centro sportivo, passando tanti gatti randagi e il mangiare a loro non manca mai. Una volta, andai in Calabria con mia zia, tornammo dalla vacanza in tre: io, mia zia e un gatto.”

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

“Lavorare nello sport, mi piacerebbe fare dello sport il mio lavoro e la mia vita. Vivo il campo 24 ore su 24, sette giorni su sette. Mi vedo come allenatrice.”

Si rigraziano il Genoa CFC e Martina Carpi per la concessione dell’intervista e la disponibilità.

Denise Civitella

 

 

 

 

Intervista ad Elena Paloscia, psicologa del settore giovanile dell’U.C.Sampdoria: “L’importanza dell’ambiente sportivo nel calcio femminile e non solo.”

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Elena Paloscia è una psicologa e psicoterapeuta che, oltre all’attività di cura di persone adulte e adolescenti, dal 2015 collabora con il settore giovanile dell’U.C.Sampdoria.

Elena Paloscia, fonte www.youtube.it/sampacademy
Elena Paloscia, fonte www.youtube.it/sampacademy

Nel 2020 è uscito il suo primo libro “Al cuore della performance”, disponibile su Amazon ( CLICCA QUI ), in cui non si parlerà del cuore che viene richiesto ai singoli atleti e atlete, ma del cuore che tutto l’ambiente sportivo, che accoglie i ragazzi e le ragazze, è chiamato a mettere in campo. L’ambiente è il contesto emotivo che accoglie e fa crescere i ragazzi e le ragazze.

In questa intervista esclusiva concessa a “Stelle in Campo” sono stati i punti toccati da Elena e invitiamo tutti i nostri lettori ad ascoltare la versione integrale dell’audio a questo link:  INTERVISTA AUDIO

Elena, di che cosa ti occupi nella vita?

“Sono una psicologa e psicoterapeuta. La cosa che mi appassiona di più, lavorativamente parlando, è la cura dei miei pazienti, ma c’è uno spazio ampio per lo sport, collaboro dal 2015, con il settore femminile dell’Unione Calcio Sampdoria.  Sono,inoltre, impegnata  nel sociale, collaboro con un’associazione che si chiama Fondazione Tender to Nave Italia che utilizza il mare e la navigazione come strumento educativo e riabilitativo per le fasce più fragili della società. ”

Cos’è la psicologia dello sport?

“E’ un ramo della psicologia che si occupa di sport e di miglioramento delle performance sportive. Generalizzando, potremmo dire che ci sono due grandi settori: uno si occupa di prestazione in campo, aiutando gli atleti a dare il meglio di loro, poi c’è l’altro che è quello che mi appassiona di più che si occupa dell’aspetto educativo e di crescita a 360 gradi dei giovani atleti/e. “

Elena Paloscia
Elena Paloscia

Recentemente hai scritto un libro “Al cuore della performance”, raccontaci quali argomenti vengono trattati…

“Questo testo è il frutto di tutto il lavoro che abbiamo fatto da quando collaboro con la Sampdoria femminile. E’ il risultato di tante chiacchierate e tanto lavoro insieme al mio Responsabile, Enrico Calvi, allo staff e alle atlete. E’sia un dono che ho voluto fare al settore femminile che la descrizione di un percorso fatto, da dove siamo partiti a dove siamo ora. Il cuore del testo tratta delle competenze empatiche, di accoglienza, di ascolto che tutto l’ambiente deve mettere in campo per favorire l’emersione dei talenti delle atlete e degli atleti. La qualità dell’ambiente ha un’incidenza forte sulle performance sportive, esattamente come per l’agricoltore, la qualità del terreno che accoglie le sue sementi, sarà fondamentale per la forza del raccolto. Il libro si trova su Amazon in formato cartaceo e informatico.”

Il libro di Elena Paloscia. Fonte: www.amazon.it
Il libro di Elena Paloscia. Fonte: www.amazon.it

Come organizzi il tuo lavoro?

“Innanzitutto ringrazio la società U.C. Sampdoria perchè mi permette di parlare da una  posizione privilegiata, ovvero quella di essere un membro dello staff e non soggetta a collaborazioni spot. Senza questa condizione, non sarei riuscita a realizzare questo lavoro. Sono stata, inoltre,  molto fortunata ad incontrare Enrico Calvi che è una persona sensibile, acuta e competente e che ha interesse nell’ascoltarmi. Per tornare alla domanda, posso sintetizzare dicendo che per due volte a settimana sono in campo a disposizione delle giocatrici, tecnici e dirigenti. Poi c’è tutto un lavoro di backstage, telefonate e confronti.”

Che differenze ci sono tra un mental coach e uno psicologo dello sport?

“Uno psicologo dello sport deve avere una laurea in Psicologia, un mental coach non deve essere laureato. Penso che, al giorno d’oggi, in un mondo in cui spopola la “tuttologia”, la competenza formale penso che sia un requisito base da cui partire. Un altro punto fondamentale è la tutela del cittadino, lo psicologo dello sport è iscritto ad un albo. Se dovessi fare qualcosa che non va, il cittadino può segnalarmi al mio ordine ed io potrei non svolgere più il mio mestiere. E’ una tutela per il cittadino. Attenzione, ci sono tantissimi mental coach che sono eccezionali nel loro lavoro, prendo l’esempio di Enrico (Calvi n.d.r.) che ha una sensibilità di cogliere delle dinamiche individuali o gruppali, eccezionale. A quella sensibilità, però, va affiancata una competenza specifica che permetta di tradurre e fissare ciò che coglie.”

Si ringraziano per la disponibilità Elena Paloscia e l’U.C.Sampdoria.

A cura di Denise Civitella

 

 

 

 

La Ciclista Ignorante, ciclomeccanica genovese: “Ho cambiato vita grazie allo studio e alla passione per la bici”

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Adriana Anselmo è conosciuta nel mondo del web come “La Ciclista Ignorante”. Ha cambiato la sua vita nel 2018, quando ha deciso di cambiare vita e aprire da zero la sua ciclo officina a Genova. Ha mollato il “posto fisso” da grafica, ha studiato ciclo meccanica, marketing e social ed ha realizzato il suo sogno di aprire la sua ciclofficina.

Tutto quello che fa è frutto di esperienza e studio.

Adriana non nutre interesse solo per la bicicletta, ma la sua personalità poliedrica e curiosa nei confronti della vita, le permette di affrontare argomenti quali l’arte, la religione, la Vita. Quindi, non solo bici.

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Siete curiosi di conoscerla?

A questo link, potrete trovare una piacevole intervista alla “Ciclista Ignorante”.

Intervista alla “Ciclista Ignorante” AUDIO

Buon ascolto!

Adriana, presentati al nostro pubblico…

“Mi chiamo Adriana, ho superato i 40 anni e due anni fa ho pensato di cambiare totalmente la mia vita, aprendo la mia ciclofficina a Genova. Ho lavorato due anni per arrivare a quel momento, non riuscivo a trovare nessuno che mi insegnasse il mestiere, allora ho deciso di studiare per conto mio e seguire dei corsi. In realtà, il primo corso l’ho seguito per essere indipendente durante i miei viaggi in bicicletta. Da li, mi sono innamorata della ciclo meccanica.”

Da bambina avevi la passione per la bici?

“Da bambina, andavo in giro per Genova, nella zona del Porto Antico, quando ancora non c’era nulla e mi divertivo a fare le acrobazie.Poi, ho avuto il motorino ed ho abbandonato la bici per qualche anno. Nel giugno del 2014, ho deciso di cambiare la mia vita e comprarmi una bicicletta. Dopo 30 minuti di domande al commesso, sono uscita con il mio nuovo mezzo e da lì è nato un amore…”

Qual è il social che preferisci?

“Twitter, soprattutto quello di dieci anni fa. Continuo ad usarlo, ha un limite di caratteri ed è un social dove devi leggere per interagire, mi piace soprattutto per quello. Lo scopo è usare più strumenti possibili per arrivare in maniera capillare a più gente possibile. Ho imparato che si semina e la gente raccoglie quello che vuole.”

Sei una ragazza poliedrica e ti occupi anche di arte digitale…

“Inizio a creare ed a giocare con un app che crea caleidoscopi. Tutti i miei quadri partono da una foto e da lì, vengono modificati. Sono libera di mostrare quello che faccio, mi sono liberata dalla paura di fallire. Ci ho impiegato 12 anni per arrivare dove sono. A volte mi domando se dovessi chiudere quale altro lavoro andrei a fare? Quello che ho cambiato è il mio modo di pensare. E’ un limite degli altri pensare che faccio troppe cose, in realtà aggiustare biciclette e creare arte digitare sono due cose che all’apparenza sembrano molto diverse tra loro, ma in realtà si assomigliano molto. Bisogna avere fantasia e creatività in entrambi i campi.”

Ti piace la musica?

“Mi piace, ho amato follemente Ramazzotti. Ascolto tanta musica italiana e poca straniera, in particolare i Queen. Ricordo ancora il mio primo concerto di Ramazzotti nel palazzetto della Foce di Genova, con una pessima acustica. Era il 1993, l’album di Certi Momenti.”

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

“Uno è lavorare per 6 mesi e gli altri sei mesi girare in bici. Il secondo è riuscire a creare una scuola seria di ciclomeccanica composta da gente seria che sappia mettere le mani sulla bici. Sotto questo punto di vista, siamo in pochissimi a pensarla così. C’è bisogno di tanta formazione e tornare un po’ indietro e non solo nel campo delle bici.”

 

 

 

 

 

Denise Civitella