Intervista a Marco Giani: “Capitane Coraggiose” un confronto tra Sara Gama e Megan Rapinoe.

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Dal 14 luglio, uscirà il nuovo lavoro di Marco Giani “Capitane Coraggiose. Sara Gama e Megan Rapinoe, due leader a confronto.”Un viaggio attraverso il mondo dello sport femminile che mette a nudo i pregiudizi e ci ricorda come il coraggio nopn incida mai nella Storia se non è accompagnato da una sana dose di realismo, cioè di politica.
Intervista a cura di Denise Civitella.
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Per ascoltare l’intervista:

Intervista a Marco Giani: ricercatore, docente e storico sul calcio femminile.

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Marco Giani, classe 1984, è un docente, scrittore e storico.

Dopo aver conseguito il dottorato presso l’Università Cà Foscari di Venezia sulla Storia della Lingua Italiana, per anni si è dedicato alla storia dello sport femminile.

Negli ultimi anni, il suo interesse è stato rivolto al calcio femminile negli anni tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.

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Ha partecipato alla stesura del saggio che conclude il romanzo “Giovinette” scritto da Federica Seneghini.

Il romanzo è uscito nel 2019 e racconta la storia della prima squadra di calcio milanese, nata nel 1933.

Il libro ha riscosso un grande successo e, nel 2021, il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dedica alle ragazze del 1933, una strada del centro. duemilalibri-2021-federica-meneghini-e-marco-giani-1258098.610x431

Per ascoltare l’intervista integrale a Marco Giani, CLICCA QUI

A cura di Denise Civitella.

Ph credit: www.glieroidelcalcio.com e  www.varesenews.it

Nazionale femminile: il Belgio vince 1 a 0 e passa ai quarti. Azzurre eliminate

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Il giorno dopo fa ancora più male.

Le aspettative erano alte. Nonostante qualche scelta azzardata nelle convocazioni della CT Bertolini, tutto lasciava presagire ad un passaggio del turno. Il girone D con Francia, Belgio ed Islanda non sembrava troppo proibitivo.

Invece, la squadra è apparsa in uno stato mentale e fisico lontano da quello a cui siamo abituati a vedere. La tensione, la testa è la cosa principale che è mancata alle Azzurre. Tutte hanno messo il cuore e, secondo me, ha fatto bene Milena Bertolini a sottolinearlo a fine partita.

E’ la fine di un ciclo azzurro e, per il prossimo Mondiale, sarà necessario un cambio generazionale partendo da quelle Bonfantini e Simonetti che hanno fatto cose buone in questo Europeo.

E’ andata male e siamo state eliminate, ma questa sconfitta che brucia, farà crescere le ragazze. Si sono lette troppe cose brutte in questi giorni. I social hanno lasciato sfogo a coloro che “fino a ieri” vivevano di calcio maschile.

“Vattene Bertolini…Scappate di casa…Volete il professionismo, poi fate queste figure…le pallavoliste non sono professioniste e loro hanno vint0…”

La critica è sacrosanta, ma solo se è costruttiva. Non voglio dire che la CT abbia azzeccato tutto. Anzi, mi duole dirlo, ma ha sbagliato molto anche lei, ma non mettiamola al rogo. In Italia dovrebbe cambiare la cultura delle persone. L’italiano vuole solo vincere, allora diventi un idolo. Se sbagli, non hai la possibilità di ripartire. O meglio, puoi farlo, ma per sempre avrai sul groppone frasi del tipo “Se quel rigore lo avessi segnato…se avessi messo tizia al posto di caia…” e via discorrendo…

A queste persone vorrei dire :”Sparite, perchè non abbiamo bisogno di voi”.

Impariamo a sbagliare, ad ammettere gli errori, ad avere un viso colmo di lacrime, come quello di Milena a fine partita, ma ad accettare la sconfitta e trarne giovamento per il futuro, senza avere tutto e subito. Bisognerebbe farlo sia nello sport che nella vita lavorativa. La cultura dello sbaglio. Se penso a Baggio nel 1994 a come era stato criticato e sommerso di critiche, mi vengono i brividi. Ci sono voluti anni prima che si togliesse di dosso l’etichetta di “sbaglia rigori”, non dev’essere stato facile essere Baggio nel 1994…

Tutto il calcio italiano deve crescere, ma anche i tifosi devono farlo.

Voi da che parte state?

#iostoconilcalciofemminile

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La Nazionale stecca l’esordio all’Europeo, ma non creiamo allarmismi!

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Il risultato di 5 a 1 è chiaro. Le francesi sono state più forti in tutto. L’Italia ha avuto un approccio troppo superficiale e l’ha pagata a caro prezzo, ma sia chiaro: NON FACCIAMO ALLARMISMI!

Perchè dico questo? Perchè su Internet ne ho lette di tutti i colori. Ci sono persone che riescono a godere, sì, avete letto bene, GODERE di questa sconfitta perchè non sono state convocate alcune giocatrici di rilievo come Serturini e Guagni. Quello che voglio dire è: coach Bertolini sa perfettamente di che cosa ha bisogno e noi non siamo all’interno dello spogliatoio per poter decidere e lasciare giudizi che lasciano il tempo che trovano.

Volete tifare contro la nostra Nazionale? E’ una scelta, ma non salite sul carro dei vincitori quando c’è da festeggiare perchè da quel carro, vi lanciamo per la strada.

Oggi stiamo vivendo un momento delicato, il passaggio al professionismo sarà un’incognita, ma c’è bisogno del sostegno di tutti per fare il salto di qualità, non di criticare a destra e manca qualsiasi cosa venga fatta.

Il calcio francese è 15 anni avanti al nostro, il loro sistema calcio è cambiato 15 anni fa e noi siamo indietro… stiamo facendo miracoli, non molliamo adesso.

Sempre con le ragazze, sempre con Milena.

italia

Intervista all’Avv.Roberto Pani: “Il passaggio al professionismo spero che affermi il movimento del calcio femminile”

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Il primo luglio 2022 rimarrà una data storica per il movimento del calcio femminile, poichè da oggi, le calciatrici di Serie Asaranno considerate professioniste, ma quali saranno le difficoltà per le società ed i costi a cui dovranno sottoporsi? Quali saranno i diritti per le ragazze?

Ne parliamo insieme all’Avv. Roberto Pani, esperto di Diritto Sportivo e grande conoscitore del mondo del calcio a proposito del quale scrive su un autorevole quotidiano e sul suo blog sportivo www.robertopani.it

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Per ascoltare l’intervista integrale:

https://www.spreaker.com/user/7082423/roberto-pani

Photo Credit: Profilo Facebook di Roberto Pani

Riccardo Bergamaschi: “Vi presento il libro scritto a quattro mani con mio fratello gemello…”

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Qualche giorno fa ho ricevuto una mail da parte di due fratelli gemelli ventenni che hanno scritto un libro dedicato al calcio femminile.

Dentro di me, era forte la curiosità di conoscerli e capire a fondo quali fossero state le cause che potessero portare due ragazzi così giovani a scrivere un libro sullo sport femminile. Dalle prime telefonate, mi rendo conto di avere a che fare con due persone che arriveranno molto in alto perchè hanno talento e, soprattutto, voglia di fare.

Vi invito ad ascoltare questa intervista a Riccardo Bergamaschi che vi racconterà che cosa li ha spinti a scrivere “Tacchi o tacchetti? Entrambi…” insieme ad Alessandro.

Buon ascolto!

Clicca qui:
Intervista a Riccardo Bergamaschi, autore del libro “Tacchi o tacchetti? Entrambi…” A cura di Denise Civitella (spreaker.com)

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Coppa Liguria: il Baiardo sconfigge il Vado per 2 a 1 grazie alla doppietta di Calcagno

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Sono stati novanta minuti ricchi di emozioni quelli che si sono disputati domenica 13 marzo presso il Campo Sportivo “Ferrando” di Genova Prà. Le due compagini più forti del campionato di Eccellenza ligure, si sono contese la Coppa Liguria in una gara ricca di azioni da gol e colpi di scena.

Le marcature sono arrivate tutte nel primo tempo. E’ stato il Baiardo ad andare in vantaggio, grazie all’ottima Calcagno che, in velocità, supera la sua diretta avversaria ed insacca all’angolo un rasoterra alle spalle di Stevanin. Il portiere del Vado è autrice di due parate di splendida fattura su due tentativi di Calcagno e Nasso che vengono neutralizzati dalla numero 1 vadese. Arriva il pareggio del Vado, grazie ad una bella azione di Simeoni che serve Levratto che si trova in area a tu per tu con Denevi ed insacca per il pareggio rossoblù.

Quasi a fine primo tempo, arriva il 2 a 1 nero verde, complice un errore della retroguardia vadese. Stevanin atterra in area di rigore Calcagno, penalty fischiato dall’arbitro ed è la stessa numero 9 ad insaccare.

La ripresa è di marca rossoblù. Ghidetti è imprendibile ed è dai suoi piedi che partono le azioni più pericolose. Dopo la traversa colpita dal Baiardo, c’è il tiro di Simeoni che non impensierisce Denevi.Sul finale di partita, il Baiardo rimane in 10 per l’espulsione di Librandi per doppia ammonizione. Arriva una traversa anche per il Vado con Spotorno che colpisce la traversa dopo un bel calcio di punizione che poteva portare le squadre ai supplementari… ma non c’è più tempo e per il Baiardo, comincia la festa!

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Credit Photo: tuttocampo.it

Paolo Torazza, Vallescrivia :” Siamo felici di aver iniziato le attività. Miglioriamo giorno dopo giorno.”

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Intervista a Paolo Torazza, dirigente del Vallescrivia Calcio Femminile. Il Vallescrivia è una società ambiziosa che, nel giro di pochi anni, è diventata un solido punto di riferimento nel panorama ligure. Il sogno di Paolo e di tutto lo staff è quello di avere una squadra di Eccellenza , coltivando il settore giovanile attuale.

Per ascoltare il file, CLICCA QUI

A cura di Denise Civitella

Luca Lavagetto, Baiardo: “Sogno un Baiardo con il settore giovanile”

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La società genovese “Angelo Baiardo” è stata per anni, uno dei fiori all’occhiello nel panorama del calcio femminile ligure. Dopo un periodo glorioso, dal 1999 non era più stata ricreata la squadra. Dopo 22 lunghi anni, grazie ad un’idea di Luca Lavagetto, dirigente e massaggiatore con più di 15 anni di esperienza nel mondo del calcio femminile, e della Presidente Cristina Erriu, è stato possibile ricreare questo progetto.

Denise Civitella ha raggiunto Luca Lavagetto per farci raccontare quali sono gli obiettivi stagionali, i sogni e le speranze di questa neo società che parteciperà al Campionato di Eccellenza ligure e che ha esordito il 17 ottobre in Coppa contro l’Entella vincendo per 8 a 0. In coppa, il Baiardo, è nel girone insieme a Entella, Superba e Genova Calcio.

Luca, come è nato il Baiardo?
“Il progetto Baiardo nasce da un incontro avvenuto ad aprile fra me e la Presidente della società, Cristina Erriu, ma per capire da dove tutto è partito bisogna fare un passo indietro di un paio di mesi. Premetto che io ho un’esperienza di oltre 15 anni nel calcio femminile ligure, ho girato tante società fra A2, B e C prettamente con il ruolo di massaggiatore professionale, ma spesso collaborando anche a livello di organizzazione e calciomercato. La precedente stagione ho lavorato per il Campomorone Ladies, società in cui mi trovavo benissimo, ma che già da gennaio, sapevo che avrebbe concluso il suo ciclo con l’arrivo della Sampdoria che aveva intenzione di fare la serie C prelevando in blocco tutte le ragazze del Campomorone.  Dirigenti e staff sarebbero invece rimasti a spasso e siccome non mi piaceva uscire da un settore che amo, due giorni dopo aver saputo la notizia, ho deciso di studiare una soluzione alternativa.

Ho chiamato il mio amico Federico Belotti, allenatore che mancava da dieci anni dal panorama del calcio femminile e gli ho chiesto se se la sentisse di seguirmi in una nuova avventura partendo da zero, provando a costruire una nuova squadra dal nulla per l’ anno successivo. Detto, fatto e da lì, con la sua instancabile collaborazione, ho iniziato a chiamare ragazze che erano state in squadra con me negli anni precedenti selezionando quelle che mi sembravano più adatte al progetto.

Nel giro di due tre mesi abbiamo ricevuto l’adesione entusiasta di una ventina di ragazze (oltre che di sei o sette amici per costruire lo staff di dirigenti e tecnici) ed ecco che un miraggio stava diventando concretezza.  Tutto questo però mancava di un supporto fondamentale: trovare la società giusta con cui chiudere il cerchio. Abbiamo avuto diversi altri contatti, ma quando ho conosciuto Cristina Erriu non ho più avuto dubbi: il Baiardo femminile fino al 1999, è stata una società storica del calcio in rosa e ricrearlo sarebbe stato bellissimo. Inoltre, la Presidente, si è rivelata subito eccezionale per carica, partecipazione, accoglienza e disponibilità e cosi “il matrimonio” è stato immediato e inevitabile.”

Quali sono i vostri obbiettivi stagionali?
“Gli obiettivi stagionali sono quelli di divertirsi tutti insieme mantenendo la promessa fatta in estate ad ogni ragazza: fare le cose serie e con impegno ma senza pressioni e in un clima sereno. Dal punto di vista sportivo, ovviamente, se arrivano anche i risultati si vive ancora meglio la quotidianità, però assicuro che non è quella la priorità.”

Quale squadra temete di più?
“Sarei falso se dicessi che il nostro Baiardo non è competitivo, però per esperienza di categoria e anche per nomi, credo che la Superba e soprattutto il Vado siano avversari assolutamente di livello in grado di arrivare fino in fondo.”

Se dovessi pensare al Baiardo tra 5 anni,  come immagini la squadra?
“Il sogno sarebbe di vedere un Baiardo femminile con il settore giovanile completo di tante leve, dalle più piccole alle juniores. Quanto alla prima squadra, spero che dietro Sampdoria e Genoa, il Baiardo, fra cinque anni, possa essersi consolidato diventando il terzo polo più ambito dalle ragazze genovesi nel calcio femminile.”