Jano Sicura L’artista che forgia gli scarabocchi con il ferro

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40566881_2256367494594483_7046427619033612288_nJano sicura4Nessuna descrizione della foto disponibile.

Alla Pinacoteca Comunale Antonio Sapone” di Gaeta, Jano Sicura Intrecci meridiani  fino al 19 giugno 2022 a cura di Tommaso Evangelista.

“Mi ci è voluta una vita intera per disegnare come loro”.


Si è da poco conclusa a Villa medici a Roma la mostra Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly che mette in luce e al centro della pratica artistica la pratica dello scarabocchiare, le sue molteplici sfaccettature: forme grafiche libere o divagazioni calligrafiche ai margini dei manoscritti che diventano vera e propria opera, svincolata dal disegno accademico… che evocano i disegni rudimentali dei bambini; e come Picasso, parlando di loro, affermasse: “Mi ci è voluta una vita intera per disegnare come loro” – ecco Jano Sicura, siracusano che studia e lavora in Germania con artisti dell’espresionismo tedesco  – Max Kaminski, Kiefer, Baselitz, Lüpertz –  realizzare il legame tra la scultura e la sua sorgente primaria, il segno graficopittorico;  disegni ‘a carbone’ su cartavitali e vibranti segni, grovigli e nodi – che innescano installazioni e sculture in metallo:  l‘artista che forgia gli scarabocchi con il ferro.

Il passaggio dalla materia terra  – battuta sull’incudine –  al ferro, riassume la matrice ideale delle opere.  L’uso di tratteggi  sottili quanto larghi sfregamenti nel disegno da far immaginare l’uso di pezzi di legno combusto a carbone, dalle prime sculture in materiali organici, all’evocazione impulsiva della tensione plastica del ferro, snervato con disinvolta forza.

Alla Pinacoteca Comunale di Gaeta, lesposizione in corso si snoda nelle sale con disegni a carboncino su carta e sculture in fil di ferro. Evento organizzato dall’associazione “Le nuove stanze” di Arezzo. Come scrive il curatore Tommaso Evangelista, il titolo della mostra, Intrecci meridiani, «ha una doppia origine, meridionale e arcana. Da una parte guarda a realtà segniche sul limite dell’onirico, spazi di fascinazione determinati dalla calda atmosfera del Sud nella quale la mente abbandona i sensi per aggrovigliarsi tra suggestioni vaghe e indefinite, soporose e a volte brutali, quasi violente. Dall’altra si riferisce al celebre testo di Caillois, secondo cui nelle credenze antiche, a differenza di oggi, è il mezzogiorno l’ora di elezione dei demoni, perché quando il sole è allo zenith l’uomo e le cose sono privi di ombra, quindi di anima, e sono più fragili e soggetti all’attacco degli spiriti». Così la fulgente luce del sud è invocata, come elemento non solo sentimentale ma anche mistico, per il suo potere immaginifico, che «determina la scomparsa dei contorni e laggrovigliarsi delle sensazioni con quel chiarore che pervade la superficie effettiva degli oggetti e la distorce».

L’evento è accompagnato dal catalogo Magonza Editore Alessandro Sarteanesi Direttore, con con un saggio di Tommaso Evangelista.

Le opere di Jano Sicura (photossi trovano in numerose collezioni private e pubbliche in Italia, Germania, Svizzera, Austria, Francia, USA, ecc. Numerose le esposizioni collettive e personali in gallerie e istituzioni pubbliche tra cui il bel disegnare nell’aria- tra movimento e gesto – di Màtaksa MAON, il Museo d’Arte dell’Otto e Novecento di Rende

AinT

jamosicura3 IMG_20220430_113358Nessuna descrizione della foto disponibile.

Jano Sicura L’artista che forgia gli scarabocchi con il ferroultima modifica: 2022-05-25T03:12:13+02:00da Dizzly
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