Sea
(Speranza e amore)
Dal cielo pulito di quel mattino avanza il denso singulto,
fungo e vapore marino, isolotto verdenero, anima vergine,
grande, generosa anima vergine, speranza umile,
ricompensata.
Il mondo visto da lontano seduce i nostri profili,
ci rende umani e lungimiranti,
ci contraccambia l’innocenza di una volta,
quando tutto si scioglieva nei sorrisi
e i compagni di percorso dalle facce argentate, ammiccanti,
ti regalavano favole narrate nella luce e giocattoli luccicanti.
Questi convogli che avanzano su binari incerti
trasportano i nostri volti sgomenti pronti ai pericoli,
e il coraggio dei nuovi giorni,
ma spariscono i compagni sinceri e innocenti,
sparisce la nostra guida tenace che fin qui ci accompagnò.
Saremo luce e progresso, saremo singolari e attenti,
pronti e maldestri, severi e indulgenti.
Ma come tramutarsi in maestri, come evitare patetici errori?
E come non vivere di ricordi, non essere tediosi?
Ripercorrendo le strade luminose della giovinezza
è facile andare come se il tempo
non avesse scavato trincee profonde,
come se visi austeri non portassero maschere,
come se l’uomo dicesse verità, come se le fluide parole
non fossero pronunciate con la rabbia nel cuore.
Ad ogni esclamazione segue il pentimento,
ad ogni frase adirata la desolazione della tristezza.
Dimmelo, dimmelo col cuore,
corri e non fermarti, ansimante, felice.
L’ultimo saluto dal treno in corsa sarà la spinta
per tutta la vita.