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Buongiorno!
Stamattina mentre gironzolavo su internet ho trovato il post che trovate sotto.E’ un testo di Silvana Stremiz. Più volte mi è capitato di imbattermi nei suoi scritti,molto diffusi su internet.Devo dire che mi piace il suo modo di scrivere e i suoi pensieri . Stamattina ho scoperto che forse siamo gemelle o forse apparteniamo entrambe alla stessa categoria dei così detti “Neri”di Renato zero e Mina.
Questo testo ,di Silvana Stremiz ,mi descrive esattamente come sono.
E’ incredibile!
Se non fosse per la bellezza che non ho,questo sarebbe il mio ritratto perfetto.
Lei è una bella donna, dicono in molti, con lo sguardo malinconico, un tipo strano che sorride poco, ma quando lo fa illumina il mondo.
Scontrosa da sembrare quasi asociale ma anche timida, e così bella, quando il rossore dell’emozione le copre il viso e le fa tremare la voce.
Apparentamente aggressiva, a volte anche in modo marcato, quasi a volersi difendere dal mondo intero.
E invece, null’altro vi è, dietro quell’armatura di aggressività, che un cuore che altro non sa fare che amare.
Si, solo un cuore che ama, ma un cuore quando viene tradito troppe volte si difende, spara, uccide e lancia sassate di parole
per difendersi e indossa la corazza di ferro, lo sguardo quasi gelido e il sorriso trattenuto ma solo per timore che qualcuno, un’ennesima volta, le possa portare via tutto e spezzarle ancora il cuore in mille pezzi.
Lei non è una donna qualunque che vive amando se stessa e magari tenendo incatenato il proprio uomo, perché amare è lasciare ed essere lasciati liberi come cavalli selvaggi senza padroni, amare e essere fedeli al proprio cuore cavalcando liberi i prati della vita.© Silvana Stremiz
Sono un edizione limitata.Sono solo per pochi.
Un pensiero speciale va a chi ha saputo amarmi come una vecchia amica e ha saputo stringermi forte come si stringe un amore,perchè il mio profumo gli è entrato nel cuore e così mi ha sussurrato: ” Ti amo” ed io sorridendo gli ho risposto: “ anche io da morire, siamo amici”.
Piccola Nota:
Accade di leggere parole di altri, così belle, cosi intense, così vere, parole che sentiamo cosi nostre, che si appoggiano direttamente sul cuore e vengono memorizzate dalla nostra anima.
E così può accadere che quelle parole, mentre scriviamo, scivolano dalla nostra penna e inciampano sul nostro foglio mescolandosi tra le nostre come se fossero state scritte da noi, che involontariamente le usiamo senza renderci conto che erano già state scritte in modo quasi identico da qualcun altro che sentiva la vita come noi.
Ma questo accade solo quando si legge e scrive con il cuore.
Silvana Stremiz