#BMW X3 dallo stile morbido ma aggressivo e il motore generoso

L’occasione una gita nella neve di #Sappada e un #testdrive Autostar

E lungo le strade montane fino alla fonte del Piave

Da poche settimane è ritornata d’attualità anche per il Friuli Venezia Giulia una delle perle delle Dolomiti. Sappada, o Plozen. Vi si parla una lingua tedesca, il Sappadino, e… Beh, godiamoci il risultato delle ultime nevicate prima che la primavera sciolga il morbido manto bianco da un paesaggio già di per sé incantato. L’occasione per provare la nuova BMW X3. Nonostante la neve, motore di 2993 cc, diesel, sei cilindri, 313 CV a 4400 giri. Potete già comprendere che si adatta facilmente al fondo innevato, assecondata dall’Xdrive, dall’elettronica e dall’assetto. Saliamo da Forni Avoltri, da Piani di Luzza, e ci immettiamo nella stretta gola che conduce al pianoro, a Cima Sappada. Lo spettacolo è suggestivo. La strada ci aiuta a testare questo SUV a due volumi che all’interno ha un allestimento di alta gamma. E che …nonostante la salita decisa, dimostra la capacità di raggiungere i 100 km/h in poco più di 5 secondi. Performance brillanti nonostante la massa e il peso di quasi 2 tonnellate, che rassicurano in ogni situazione. Salendo, incrociamo la strada che porta al monte Peralba,

alle Sorgenti del Piave.

Un’occasione per provare un po’ di strada bianca, anche se consolidata dal clima freddo dell’inverno. Ci rimane poco da fare. Ci pensa la trazione integrale ‘intelligente’ a condurci sulla retta via. La tentazione di disinserire l’elettronica per vedercela direttamente, da pilota a macchina, è forte, ma la presenza di passeggeri a bordo mi induce a non esagerare. La strada è un po’ dissestata per il ghiaccio e le buche. Ma non ce ne accorgiamo. Il confort non diminuisce. Proviamo l’accelerazione nei tratti più rettilinei ed è decisa. La coppia bassa del diesel tremila toglie ogni dubbio e possibilità di equivoco. Poi, essendo diesel, probabilmente avrà anche consumi parchi. Secondo la casa, senza esagerare sta entro i 6 litri per 100 km. Che date le prestazioni delle quali quest’auto è capace su richiesta, non è davvero male. Rientriamo e ci facciamo un giro per Sappada. Che si sviluppa lungo la strada statale che da Forni Avoltri porta al passo di Monte Croce Comelico, alle Tre cime di Lavaredo, a Misurina e Cortina, o ridiscendendo la valle di Auronzo, fino a Venezia. Le case in stile d’alta montagna fanno assomigliare davvero la cittadina a un centro delle Alpi austriache. Se non fosse per

la impagabile cornice delle Dolomiti.

Scendiamo verso baita Mondshen, sotto alla Pista Nera. Anche qui il panorama è suggestivo, la neve per derapare un po’ c’è. Anzi, troviamo un bello spiazzo tutto bianco per prendere confidenza con l’auto. Che, scopriamo, si prende cura anche della sua batteria: quando rilasciamo l’acceleratore o freniamo, l’alternatore trasforma l’energia cinetica in energia elettrica, e la ricarica. Portiamo il comando delle funzioni del cambio da Eco Pro a Confort, poi a Sport, e diamo gas. Non perde direzionalità in modo sensibile nemmeno quando schiacciamo a fondo sterzando di lato. Beh, le giornate sono ancora corte, ed è bene pensare al rientro. Così ripercorriamo la valle all’indietro, rientrando nel fornese. Un paesino sbircia dall’alto e ci incuriosisce. La strada è impervia, ma probabilmente il panorama ci farò capire che ne è valsa la pena. E’ Collina di Forni Avoltri, sopra a Rigolato. Il paesino con il campanile dipinto, e di recente, con una accogliente osteria. Che dite, facciamo un salto anche lì?

#charlieinauto/76

BMW X3 per la neve di Sappada mentre arriva l'X2
BMW X3 per la neve di Sappada mentre arriva l’X2

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#Testdrive #BMW X5M una supercar sulla Pedemontana pordenonese

Sono troppi 475 CV per un SUV con velleità fuoristradistiche che la potenza smorza a favore dell’alta velocità?

Un giorno d’autunno, come accade da noi, con una temperatura tiepida che ti invita a cercare spazi all’aperto. E allora? Allora un open day della BMW nella sede #Autostar di Pordenone ci prospetta una ghiotta occasione: provare un SUV BMW . Una di quelle ‘supercar’ con le quali poter schiacciare a fondo l’acceleratore, dove si può e si è in sicurezza, ed essere sicuri che tutto andrà liscio. Vabbè, direte. Te lo sei scelto tu. Di provare, e per questo di rischiare anche quando non te lo aspetteresti. A volte la reazione improvvisa e imprevista dell’auto che state guidando può creare serie difficoltà. Ma non è questo il caso odierno. Riepilogando: BMW, Pordenone, sceglieremo una strada pedemontana, ma oggi è festa e ci sarà parecchio traffico. Quindi, di tirare non se ne parla. BMW ci ricorda tanti motori potenti, elastici, adatti a macchine sportive come tendenzialmente, anche se spesso molto eleganti e spaziose, sono le auto della casa di Monaco.

Baierische Motoren Werke dalla Baviera auto e motori da oltre cent’anni per puntare ai record

Baierische Motoren Werke: fabbrica automobilistica della Baviera. Ne abbiamo viste tante nella Riviera Friulana, di turisti austriaci o tedeschi. A volte semplicemente tirate a lucido, od ottimizzate con modifiche alla carrozzeria di grande effetto. In realtà, il ricordo più antico del marchio BMW, ce l’ho dal mondo delle due ruote. Nelle moto, la BMW è sempre stata il sogno di ogni endurista, e di chi ama fare mototurismo. Confortevole, la seduta comoda e alta, grande tenuta di strada, buone prestazioni. Con un background così, che cosa pensate che mi attenda dall’auto del terzo millennio? Un condensato di tutte le aspettative degli automobilisti ‘normali’, di quelli con velleità sportive, di quelli più tranquilli che amano godersi il paesaggio e raggiungere anche luoghi e siti non facili da avvicinare. Speriamo che quella che si stanno affidando sia nel contempo tutto ciò. Con lo stesso spirito negli anni ’70 si acquistavano le prime auto fuoristrada da lavoro, e da città, o da campagna, caratterizzate da una grande abitabilità e capacità di carico. Ma anche dalla versatilità sul terreno e sui fondi sconnessi. Che a quell’epoca non era un risultato banale, non essendo ancora stati inventati gli ammortizzatori a gas, i controlli elettronici di assetto, altezza, inclinazione, aderenza, conformità alla traiettoria ottimale ecc. Ma parliamo delle 2CV o delle R4. Nel frattempo BMW era già avanti con le moto. Bene. A provale le auto non saremo soli. Ma anche stavolta mi è andata bene. Mi affidano proprio la X5M.

BMW si è giovata per un periodo anche di uno dei più raffinati collaudatori-piloti: Niki Lauda

Dove M sta per le prestazioni più alte della gamma della casa bavarese. Dalle moto alle auto per BMW il passaggio è stato calibrato. Si è giovato per un periodo anche della collaborazione di Niki Lauda. Era l’epoca dello sviluppo della M3. Per le corse su pista, o in salita. X5M è invece un SUV. Con una motorizzazione spaventosa: 575 CV, 423 kW. Che cosa me ne farò di tutto questo Ben di Dio senza poterla sfruttare a fondo? Certo che una potenza così, se sviluppata su una pista o su una strada libera e misto-veloce, può consentire di raggiungere velocità elevate in pochi secondi, di passare da una curva stretta o un tornante all’altro in un istante. Oggi invece di tutto questo, la proveremo per voi come se dovessimo fare una gita in campagna. Anzi, nella pedemontana pordenonese.

Eccoci qua: benzina doppio turbocompressore

Comincio a concentrarmi: 4.365 cc , 8 cilindri a benzina TwinPower Turbo con doppio turbocompressore: 435 kW pari a 575 CV, da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi. Gli interni sono molto rifiniti, grintosi, ma comodi. Metto in moto: il rumore promette bene. Metto la leva del cambio in posizione D/S spingendola verso destra. Per non strafare, tolgo il piede dal freno, e muoviamo i primi giri di ruote. Un colpetto d’acceleratore appena imboccata la strada ci vuole per capire che cosa farà. Niente, se non schiacciarmi sul sedile. Questa BMW non è a trazione posteriore, come le sue ‘nonne’. Ma è a quattro ruote motrici per poter scaricare meglio l’importante potenza. Ah, ecco!

Lasciamoci rapire dagli inglesismi e ascoltiamo il sound del doppio scarico a quattro uscite

Ora posso almeno sentire il ‘sound’, come lo chiamano gli anglofili. E in effetti, questo vocabolo inglese onomatopeutico rende bene l’idea dell’urlo dell’8 cilindri. Che se sollecitato emette un urlo dal quadruplo sistema di scarico. Beh, se non si può correre vediamo di regalarci il massimo del confort che quest’auto di lusso può assicurare. Sedili comodi, il posto di guida sportivo ma confortevole. I comandi e gli strumenti tutti orientati verso il conducente, che se si trattasse di un pilota. Provo a toccare una delle leve e mi compaiono alcuni dei parametri di guida proiettati sul parabrezza. Arriviamo sul misto, e cerco di tastare un po’ questa supercar. Di cambiare non se ne parla. Il cambio automatico non perde un colpo. Nel senso che asseconda immediatamente e sembra anticipare le nostre sollecitazioni al motore e all’auto. Le quattro ruote motrici tengono ancorata la BMW X5M all’asfalto. Scolliniamo e scendiamo un po’ verso Polcenigo e il suo splendido castello. E’ pieno di auto e di gente. Ci deve essere una festa. Dunque? No; non supererò i limiti! M consolo apprendendo dalle istruzioni che la velocità è autolimitata dalla macchina a 250 km/h. Per provarla davvero, ci vorrebbe una pista. Arrivo alla base della salita del Piancavallo: e ora? Troppo traffico. E’ domenica. Meglio dedicarsi al confort e alla buona musica che anche questa autIMG_80162 IMG_80892 IMG_80553 IMG_80142 IMG_80102 IMG_E2265[1] IMG_E2263[1]o tedesca ci regala.

#charlieinauto

#Motorshow ritorna con tanto spettacolo indoor

Compie 41 anni la grande festa delle due e delle quattro ruote

Fino a domenica prossima alla Fiera di Bologna

#Motorshow n.41. Un richiamo irrinunciabile per gli appassionati delle quattro e delle due ruote. In particolare perché vi si dedica molto spazio allo spettacolo. A ciò che fa da richiamo per il mondo dei motori. Alle esibizioni dinamiche all’interno del quartiere fieristico di Bologna. Ripercorriamone un po’ la storia. Il #Motorshow è nato nel 1976, l’anno del terremoto del Friuli. Per questo, da noi era passato inizialmente un po’ in sordina. La manifestazione era stata ideata dal bolognese Mario Zodiaco, in alternativa al Salone dell’auto di Torino, e a quello di Ginevra, proponendosi a un target di giovani, e femminile. Assieme a Zodiaco, Sandro #Munari e Giacomo #Agostini crearono una società per la promozione del #Motorshow. Dopo il 1980, tutti i diritti dell’evento furono acquistati da Alfredo Cazzola, che con la sua società Promotor lo ha organizzato fino al 2006. Fino all’acquisto della Promotor da parte del gruppo francese GI Events. Le difficoltà dell’auto legate alla crisi economica hanno poi fatto annullare l’edizione del 2013. Il #Motorshow è stato organizzato nuovamente nel 2014. Sospeso di nuovo nel 2015. E riproposto direttamente dalla Fiera di Bologna dallo scorso anno. Assieme alla presenza di numerose case automobilistiche con le novità e le anteprime, il suo successo nel tempo si è sviluppato soprattutto grazie alle gare e agli show delle due e quattro ruote che si sono svolti nella grande arena interna.

#MemorialBettega n.30

Dal Memorial Attilio Bettega, con tutti gli assi del rallysmo, alle gare di motocross. Che sono state animate da campioni e personaggi del momento e del passato, con l’obiettivo di fare spettacolo. Perfino un Trofeo indoor di F1 tra il 1988 e il 1996. Quest’anno, ritornano le sfide con le gare di F1 storiche, il Ferrari Day, raduni di Alfa Romeo, attuali visto che la casa del Biscione rientra nel mondo delle corse, esibizioni di Maserati, gare di gran turismo Italia, manifestazioni di stuntman, gare Nascar e Sport prototipo, gare di auto fuoristrada, gare di rally per il Trofeo Italia WRC e R5, gare di quad cross, kart cross. E sabato 9 e domenica 10 dicembre, il 30. Memorial Bettega. In pratica, come ai bei tempi, al #Motorshow i motori saranno sempre accesi. Come accesi sono i riflettori dei padiglioni del quartiere fieristico bolognese.

Prima star dell’evento bolognese la Kia Stonik

Fari, che si sono colorati per la prima proposta, tra le tante auto new entry del dopo Salone di Ginevra. A Bologna, per gli appassionati italiani e dei Paesi vicini, sarà così possibile vedere da vicino nuovi modelli per tutte le tasche e le esigenze. La prima a svelarsi, nel modo più spettacolare, tra l’altro nel ‘quadrato’ del centro servizi dinnanzi all’ingresso, sotto la sala stampa, è stata la Kia Stonik. Un SUV compatto, aggraziato, con rifiniture e colorazioni giovani, ma sufficientemente aggressivo. Che è spuntato da un gigantesco fungo, travisato da fumi scenici, assecondato da una colonna sonora importante. In una coreografia dominata da un gigantesco segnatempo. L’anteprima, nella giornata riservata, come avveniva un tempo, ai rappresentanti dei media nella giornata tradizionalmente dedicata alla stampa. Una scenografia d’effetto, vicino all’ingresso principale. La nostra attenzione poi viene catturata da alcune Gran Turismo da pista, e per la Le Man.

#Suzuki con il piccolo fuoristrada Gimny

Per arrivare alla Suzuki, che assieme a una moto da enduro, propone la simpatica fuoristrada Gimny, ricoperta da una splendida livrea che ricorda la pelle di serpente. Zigzagando tra i sorrisi mediatici di splendide hostess, e incontrando via via vari colleghi, da Carlo Cavicchi, che è stato mio vicedirettore ad Autosprint, ora a Quattroruote, a Franco Nunes, a Davide D’Amico di FCA, a Fabbri della Volvo, approdiamo alla Tesla. Con le sue silenziosissime supercar. Una opportunità, quella delle auto elettriche, che a spallate sta scalzando sempre di più i motori termici.

#Volvo Italia punta sulla elettricità

Tanto, che come ci ricorda Fabbri, pr di Volvo Italia, affascina anche la casa svedese. Che entro tre anni punta ad avere un’auto interamente elettrica. Per ora si ‘accontenta’ di presentare tre modelli l’anno. E propone già le ibride. In bella mostra con il cavo di alimentazione collegato alla presa sul parafango sinistro. E le batterie? Sono studiate per il grande freddo e il grande caldo. Sono isolate in una sorta di camera stagna. E climatizzate in un contenitore contornato da una serpentina con liquido refrigerante. Rassicurante no?! Dopo tanta ecologia e motori sostenibili, torniamo ai cavalli tradizionali.

#Ferrari Portofino

Con la Ferrari Portofino, splendida Spider. Qui troviamo Ramon Gazziero, un pilota friulano ormai trapiantato a Modena. E possiamo ammirare altri modelli della casa di Maranello. Quasi in un angolo, senza clamore, si celano le Auto dell’anno: sette finaliste selezionate dalla stampa internazionale specializzata. Sono l’Alfa Romeo Stelvio, l’Audi A8, la BMW serie 5, la Nuova Seat Ibiza, la Citroen C3 Aircross, Volvo XC40, la Kia Stinger. Mentre più spazio è dato alla parte ludica. Ci sono tre piste slot per le auto elettriche telecomandate, compresa quella, sempre attraente, del Gran prix di Autosprint, e alcune postazioni per la guida su pista virtuale. Anche postazioni multiple, per rendere più efficace e reale la sfida virtuale. E IMG_2044 IMG_2043 IMG_2019 Ds Pallas Safari IMG_2016 IMG_2014 IMG_2009 IMG_20072 IMG_2003 IMG_2001 IMG_2018 IMG_2020 IMG_2022 IMG_2023 IMG_2028 IMG_2030 IMG_2032 IMG_2040 IMG_2041 IMG_20422ancora, le F1, Ferrari, Toro Rosso, Red bull, le gran turismo della 24 ore di Le Mans, l’incredibile Fiat Panda per la Parigi-Dakar. Beh, forse non serve che vi racconti ancora del #Motorshow. La passione farà il resto. Da sfogare sabato 9 e domenica 10 ottobre, quando si svolgerà l’imperdibile Memorial Bettega.

Carlo Morandini