Il sapore del perdono

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1Sam 9,1-4.17-19.26a; 10,1a

Salmo: Sal 20 (21)

Vangelo: Mc 2,13-17

 

 

Il Vangelo di oggi ci invita a pensare ai nostri sbagli, ai nostri peccati, in tutte quelle situazioni che non ci siamo sentiti giusti, e le nostre azioni volte a una ricerca di felicità, si sono rivelate un errore, un boccone amaro.

Nel testo non vengono descritti i tipi di peccati, questo perché in fondo chi di noi non ha mai sbagliato? Chi non ha mai peccato?

La vera domanda che il Signore oggi ci fa, non è tanto se abbiamo peccato o no, ma se abbiamo riconosciuto che davvero il Signore è venuto per noi in quella condizione, se davvero abbiamo colto che Gesù non è venuto quando eravamo giusti, quando non avevamo sbagliato, è venuto proprio perché eravamo così, peccatori. Lo dice chiaramente: “non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati”.

Gesù è venuto per guarire, per guarirci dalla malattia di credere, che per arrivare a lui bisogna essere giusti. Perché questo? Perché il Signore attraverso il nostro errore ci fa sperimentare un amore più grande, una vita rinata, ci fa sperimentare che non tutto è perduto, e a partire da quell’errore, da quella esperienza d’amore, possiamo percorrere una nuova via. Allora possiamo vederci tutti intorno a quel tavolo con Gesù, a quella mensa.

Egli pane vero si fa nutrimento, è venuto per me, per noi, si fa cibo per sostituirsi a quel boccone amaro che lascia il peccato, perché grazie a Lui potessimo ripartire da quel pane spezzato che ha in sé il sapore del perdono, del buono per tutta la nostra umanità.