Siate perfetti

siate perfetti

20 GIUGNO 2023

MARTEDÌ DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 2Cor 8,1-9

Salmo: Sal 145 (146)

Vangelo: Mt 5,43-48

“Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.

Ad ascoltare queste parole, viene da chiederci: com’è possibile per noi essere perfetti, che quando ci guardiamo, troviamo più delle imperfezioni che delle perfezioni? Tuttavia, pensiamo che nessuno ci conosce nel profondo meglio di Dio. Allora, se Lui ci chiede di essere perfetti, è perché sa che possiamo camminare su questa strada. Dio non chiede mai qualcosa d’impossibile poiché è Lui a renderla possibile.

Se questa via, da una parte è molto chiara: amare e non odiare, dall’altra, aggiunge un grande “particolare”: amare i nemici, perché egli ama tutti indistintamente.

Il Signore ci invita ad amare tutti, come il sole che sorge per tutti. L’amore non avanza per decreti, ma solo per passione. E Lui nella preghiera ci darà la forza, la passione per l’uomo, per incontrare anche quelle persone con cui abbiamo avuto difficoltà o facciamo più fatica: chiediamoglielo con fiducia.

Siamo chiamati a splendere, a portare il sole nel cielo di ciascuno. Anch’io posso dare un po’ di luce, un po’ di speranza a quanti ne hanno bisogno. A chi dona amore non mancherà mai la gioia.

“Signore, insegnami ad amare,

perché solo nell’amore vero che si dona,

potrò portare un po’ di Te.

C’é bisogno di un po’ di Te in noi,

di uno sguardo pieno di perdono

nonostante le mancanze,

di quella forza oltre la paura,

essa proviene solo da Te.

Colmaci di Te, fa che sappiamo riconoscerti

e dopo aver toccato l’Amore Vero: TU,

sappiamo portati con noi, nel mondo.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Ad ogni piccolo passo

Ad ogni piccolo passo

 

19 GIUGNO 2023

LUNEDÌ DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 2Cor 6,1-10

Salmo: Dal Sal 97 (98)

Vangelo: Mt 5,38-42

Gesù da delle indicazioni ai suoi discepoli su come muoversi, poiché essi vivano della legge di Dio e non di quella degli uomini, basata su occhio per occhio e dente per dente. Ci insegna a percorre la strada difficile della fatica, dove porgere l’altra guancia, fare un miglio di più, non sono cose di poco conto. Eppure Lui ci precede sempre, anticipa quello che verrà, perché nella fatica sappiamo trarre la forza da Lui. Dovremmo forse, imparare a dirgli quanto è difficile porgere l’altra guancia, quante miglia abbiamo percorso e non volevamo; Egli è qui per darci la forza. È lui il primo a porgere una guancia di perdono e fare con noi miglia, miglia di strade sbagliate, eppure tutto quello che ci viene chiesto, è donare quello che Lui in verità ci ha già donato, e forse distratti, non c’è ne siamo accorti. Quella legge dell’occhio per occhio, non restituisce la libertà, anzi porta via, separa l’umanità, i cuori, tanto che alla fine mancanti di tutto ci perdiamo.

L”invito, è a non rimanere sospesi, ma andare nel profondo del nostro cuore, per scoprire che nelle nostre mancanze, Egli era lì a sostenerci, per quel miglio, per molte miglia, e desidera farlo ogni giorno, così che tutto ci parli di Lui e non sentirci più soli.

La novità è Lui, la legge nuova è Lui, e noi siamo se pur peccatori, la sua opera più grande, per cui Dio non smette mai di posare lo sguardo.

“Signore,

aiutami a camminare,

stammi accanto anche se il mio passo è lento.

Nello sforzo di ogni miglio, Tu ci sei,

nella guancia in riparo dall’offesa, Tu sei qui.

Perdonami per tutte quelle volte che mi sono tirato indietro:

non Ti ho visto,

non Ti ho riconosciuto,

ma ora so che sei qui

e mi dici: vieni ricominciamo

e io riparto con Te, ad ogni piccolo passo. “

(Shekinaheart eremo del cuore)

Compassione

compassione

DOMENICA 18 GIUGNO 2023

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Es 19,2-6a

Salmo: Dal Sal 99 (100)

Seconda lettura: Rm 5,6-11

Vangelo: Mt 9,36-10,8

“Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione”. Il cuore di Gesù è mosso a compassione; Egli prova dolore per questa umanità, stanca, che ha bisogno di una guida che indichi una direzione buona. C’è tanto da fare e il tempo è quello giusto, le spighe sono mature. Si compie il tempo di Dio. Il dono della vita di Cristo, ci ha reso il tempo favorevole per ogni uomo, in ogni momento.

La sofferenza umana non è indifferente a Dio, va dritta al cuore di Cristo, per questo chiama i discepoli, che abilitati dalla sua forza e dal suo amore, porteranno i segni dell’amore e della vicinanza di Dio: predicate, guarite, risuscitate, sanate, liberate, date gratuitamente.

Come dice un antico testo: “noi siamo le braccia, le mani, i piedi di Dio”.

Gesù chiama a se i dodici, affinché il suo amore si moltiplichi. Spesso quando siamo nella fatica, quello che si moltiplica è il dolore, e chi ci ama fatica a raggiungerci. In Lui è con Lui possiamo farcela, possiamo sentire nel cuore che è presente.

Sia questo l’augurio che ci facciamo reciprocamente: sentire che Dio ha compassione di noi.

“Signore, aiutami,

sono dinanzi a Te

sapendo che non sono senza pastore, perché Tu ci sei.

Allora da conforto al mio sentire,

quando nel panico non capisce

e si sente smarrito.

Ti prego, sii Tu la mia forza,

il mio aiuto, il mio conforto,

affinché le mie lacrime

trovino in Te,

il luogo dove lasciarle,

per riprendere il mio cammino

carico del Tuo amore. “

(Shekinaheart eremo del cuore)

CUORE IMMACOLATO DELLA BEATA VERGINE MARIA

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SABATO 17 GIUGNO 2023

CUORE IMMACOLATO DELLA BEATA VERGINE MARIA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 61,9-11

Salmo: 1Sam 2,1.4-8

Vangelo: Lc 2,41-51

Il giorno seguente la solennità del Sacro Cuore di Gesù, si fa memoria del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria. Madre e figlio sono sempre uniti. Il cuore di una madre rimane sempre in apprensione per il figlio, soprattutto quando teme per la sua vita, per la sua incolumità.

Maria resta in angoscia come tutte le madri che non trovano i loro figli e ancora di più, come quelle che li perdono. Non c’è maggior dolore per una madre che perdere il figlio.

Maria perderà suo figlio, perderà il Figlio di Dio. Il cuore della Madre, come di ogni madre sarà gonfio di dolore. Ma il cuore di Maria, sebbene straziato, accostandosi al mistero della croce prima e della risurrezione dopo, comprenderà quelle parole che attraverso il tempo, conservava nel cuore con fede e con perseveranza.

Anche noi come Maria, impariamo a conservare nel cuore con fiducia ciò che oggi non si capisce, un giorno la risposta verrà e sarà luce.

Solo il cuore può conservare, perché l’amore che lo inabita è capace di portare gioie, speranze, dolori, fatiche, il tutto della vita.

Affidiamoci a Maria che sa come conservare il tutto della nostra vita e conservarci con Gesù suo Figlio.

“Maria,

conservami nel Tuo cuore,

abbi cura di me, della mia vita.

Al Tuo cuore mi rifugio,

e so che non resterò deluso,

perché Tu che hai conosciuto il dolore, sai il mio,

e per questo a Te mi affido.

Madre, abbraccia il mio cuore e consolalo Tu,

perché le parole a volte non rimangono,

ma il Tuo amore, fa che resti in me per sempre.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

Sacro cuore di Gesù

Sacro cuore di Gesù

 

VENERDÌ 16 GIUGNO 2023

SACRATISSIMO CUORE DI GESU’, SOLENNITÀ – ANNO A

Prima lettura: Dt 7,6-11

Salmo: Sal 102 (103)

Seconda lettura: 1Gv 4,7-16

Vangelo: Mt 11,25-30

Oggi solennità del Sacro Cuore di Gesù, guardiamo al suo cuore per imparare a contemplare quanto amore ci ha donato. In una rivelazione Gesù dice a Santa Margherita Maria Alacoque: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini da non risparmiare nulla fino al sacrificio supremo senza limiti e senza riserve, per dimostrare il suo amore”.

“Imparate da me, che sono mite e umile di cuore”, leggiamo nel Vangelo di oggi. Si, impariamo dal suo modo di amare: umile, non arrogante, mite e senza violenza.

In Lui troviamo ristoro per l’esistenza della nostra vita. Poniamo il nostro cuore vicino al Suo, umile e mite, e respiriamo la sua pace, cosi che la nostra vita si rinfranchi accanto alla sua. Cristo lo si impara cuore a cuore. Il cuore diventa il maestro della vita. Dio non è un concetto, non è una regola o una disciplina, è il cuore dolce e forte della vita.

Asseriva Gandhi che: “un uomo vale non sulla misura della sua intelligenza, ma quanto vale il suo cuore”. Allora, andiamo nel cuore di Gesù, lì ritroveremo il nostro valore e la forza di cambiare ciò che ancora non é simile a Lui.

“Signore,

nel Tuo cuore pongo il mio,

nel Tuo amore rimetto me stesso,

confido in Te Gesù,

nel Tuo cuore cosi grande da poterci stare tutti.

Aiutami a rendermi conto che anch’Io ho un posto,

cosi che ogni fatica quotidiana non sia dispersa,

ma raccolta da un cuore più grande di ogni ferita,

e che è qui per consolarmi. ‘

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

la legge più grande, quella dell’amore

la legge più grande, quella dell'amore

15 GIUGNO 2023

GIOVEDÌ DELLA X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 2 Cor 3,15-4,1.3-6

Salmo: Dal Sal 84 (85)

Vangelo: Mt 5,20-26

Gesù continua il discorso sull’osservanza della legge.

Lo scopo della legge; è sempre quello di indicare delle norme per il buon vivere.

La legge ci deve aiutare ad essere donne e uomini che vivono nella verità.

Gesù ci guida a compiere questo e ad andare nella profondità di ogni norma, ci insegna a vivere la legge a partire dalla nostra coscienza, dalla responsabilità del nostro agire, dal fare verità dentro al cuore, perché sopra ogni legge, ci sia quella più grande dell’amore per Dio e per il prossimo.

Allora bisogna ripulire il cuore dalle incrostazioni della violenza, dell’insulto, del disaccordo e da ogni forma d’ingiustizia. Per questo come scrive S. Paolo nella prima lettura, chiediamo al Signore che il suo Spirito ci pervada e ci liberi da tutte le nostre brutture, cosi che i nostri cuori possano risplendere della sua gloria.

Apriamo il nostro cuore alla grande misericordia del Padre; lasciamo che il suo bene ci pervada e faccia germogliare la giustizia, in quel cuore che se prima era avvolto dall’ombra, ora esposto al Suo sole, donerà il suo frutto.

Niente, più della Misericordia di Dio, può liberare il cuore e insegnarci la legge più grande, quella dell’amore, per comprendere le parole che Gesù ripete più volte per noi: “Ma io vi dico”, ovvero: amate.

“Signore,

per tutte le volte che non ho amato

ed ho lasciato il posto all’indifferenza dell’altro, perdonami.

Fa che nel mio cuore riconciliato con Te,

senta la pace di un nuovo inizio, che era già in principio.

Amare, voce del verbo: farò diverso,

perché ti ho conosciuto e Tu mi hai amato,

e quell’amore non è più solo un verbo, un’azione,

è Il VERBO: sei Tu.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Il compimento della legge

Il compimento della legge

14 GIUGNO 2023

MERCOLEDÌ DELLA X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

La pienezza della legge è Gesù. Una legge che Lui non è venuto ad abolire ma a dare compimento. Di quale legge si tratta? Dell’amore. L’amore è ciò che regolamenta la nostra vita, e Dio ne fa una legge.

Spesso quando si pensa ad una legge si teme, poiché abbiamo l’idea della rigidità; se non si rispetta una legge c’è una punizione, dobbiamo pagare qualcosa. Qui la legge dell’amore è stata pagata tutta da Gesù. Ogni volta che abbiamo mandato in frantumi l’amore con i nostri gesti, Egli ha pagato tutto con un amore più grande: la croce.

Quella croce è il segno del compimento della legge, è il gesto di un amore più grande venuto a dare compimento al nostro cuore. Ora tale legge è dentro di noi, fa parte di noi, perché Egli da quella croce ci ha già amati; quel compimento è un’eredità, è la promessa che possiamo fare del bene, perché si è già compiuto nel nostro cuore.

Allora affidiamogli il nostro cuore e chiediamo di custodirci, così che la legge dell’amore sia il motore delle nostre azioni.

“Signore,

alla fatica, al dubbio e all’errore,

aiutami a rispondere con l’amore

ed ogni mio gesto

che dà solo sarebbe vuoto,

fa che esso inizi e finisca con Te.

Fa che la Tua legge diventi la mia,

agisci Tu per me,

rendi il mio cuore libero

dall’inganno di non sapere amare,

perché Tu

hai messo nel mio cuore

 una legge ed il suo compimento.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Un sapore nuovo

Un sapore nuovo

MARTEDÌ 13 GIUGNO 2023

SANT’ANTONIO DI PADOVA, PRESBITERO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 2 Cor 1,18-22

Salmo: Dal Sal 118 (119)

Vangelo: Mt 5,13-16

Possiamo essere luce e sale del mondo solo se stiamo ancorati a Gesù, è Lui che da sapore e bagliore alla nostra vita, ecco perché il Vangelo termina con questa affermazione: “perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”.

Rendere grazie è riconoscere il sapore nuovo delle nostre vite e di quelle che ci sono accanto. Il nostro compito è dire con la vita quanto Dio sia promettente. E non solo quando tutto va bene, ma in ogni occasione, perché se un piatto è insipido lo sentono tutti sempre.

La prima lettura afferma che tutte le promesse di Dio sono divenute “Si” in Lui. Mediante la Sua vita, la nostra è divenuta una possibilità, un luogo in cui poter realmente fiorire.

Desideri risplendere? Dare sapore alla tua quotidianità? Stai accanto a Gesù, fallo entrare nella tua vita. Egli non ti porterà via nulla anzi, aggiungerà colore in un cielo scuro, sarà quello squarcio di Luce che darà al nostro cielo un tono più bello.

Sii sale, sii luce, questo è il nostro augurio, affinché ciascuno possa fiorire ovunque sia ed essere felice, perché è accanto a te il sapore della vita.

“Signore,

pregando Te, tocco il cielo,

e in tutto quel buio

si apre uno squarcio:

è la Tua mano che consola,

è il bagliore di una luce nuova.

Oltre il buio, oltre il dolore,

il cielo mi vive accanto

ed io rimango a contemplare quel bagliore

farsi spazio nel mio cuore.

Un sapore nuovo prova la mia vita,

una luce attraversa la mia oscurità,

sei Tu, o Dio la mia viva possibilità.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Beati

beati

 

12 GIUGNO 2023

LUNEDÌ DELLA X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 2 Cor 1,1-7
Salmo: Dal Sal 33 (34)
Vangelo: Mt 5,1-12a

Beati equivale ad essere felici, ma come si può esserlo nel pianto o nella persecuzione?

É impossibile! Gesù lo sa, e proprio per questo che sale su un monte, sposta l’orizzonte per farci vedere che da un’altro punto di vista, non c’è solo quel momento di fatica, ma c’è un Dio presente nelle nostre situazioni.

Siamo beati perché abbiamo Lui con noi, non siamo soli. Egli mai ci abbandonerà, perché se un buon amico c’è nel momento del bisogno, Dio nostro Padre c’è sempre. Non dobbiamo solo sprecare il tempo, non dobbiamo tenerlo lontano.

Allora, affidiamo a Lui il nostro cuore e tutto cio che contiene, prendiamoci un momento nella giornata per dirgli cosa stiamo vivendo. Con Lui possiamo parlare, essere noi stessi e far cadere tutte quelle maschere che a volte indossiamo, per mostrare finalmente quel volto “beato”, in quanto non in difficoltà, ma poiché sa che ha Dio su cui contare; perché liberando il cuore ha finalmente trovato un Dio nella concretezza non solo materiale, ma nella totalità della nostra storia, un Dio vero, nella realtà delle nostre vite.

“Signore,

insegnami a dire: beato.

Insegnami ad essere felice,

non solo per me, ma per gli altri.

Apri il mio cuore, rendilo puro,

così da poterti riconoscere nella mia storia.

Salgo con Te sulla montagna delle mie fatiche

e non ho paura dell’altezza,

perché il mio cuore vuole elevarsi in alto

per vedere i tuoi occhi guardarmi

e da esso trarne la forza.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

Amen

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DOMENICA 11 GIUGNO 2023

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO, SOLENNITÀ – ANNO A

Prima lettura: Dt 8,2-3.14b-16a

Salmo:Dal Sal 147

Seconda lettura:

Vangelo:Gv 6,51-58

Il “vero pane” disceso dal cielo, come Gesù afferma nel Vangelo, ha lo scopo di nutrire la nostra vita per accrescerla e renderci partecipi della sua potenza di ‘eternità’, ovvero, per avere già oggi la qualità della vita di un amore risorto.

“Mangiare” l’eucaristia, il corpo di Cristo dato per noi, significa ricevere sostentamento ed energia per diventare tutti un corpo solo in Lui.

Quando andiamo a ricevere la comunione eucaristica, rispondiamo “amen”, questo non significa solo che crediamo che in quel pezzo di pane sia presente il corpo di Cristo, ma che anche noi ne facciamo parte per vivere come un corpo solo.

S. Agostino si domanda quale sia la virtù specifica dell’Eucarestia e afferma che: “La virtù propria di questo nutrimento è quella di produrre l’unità, affinché, ridotti ad essere il corpo di Cristo, divenuti sue membra, siamo ciò che riceviamo”.

Nell’Eucarestia il Signore Gesù si comunica al cuore dell’uomo; nutriti dal suo amore impariamo a essere solidali con tutti, in quell’umanità che ci rende un corpo solo con il nostro Dio.

“Signore,

“Amen”, e sei tra le mie mani!

Un pezzo di pane,

è il Tuo corpo, affinché il mio possa nutrirsi di Te.

Nutri il mio cuore, fanne Tua dimora,

scendi in me

così che io faccia di Te la mia vita.

“Amen”, che bella risposta, così sia,

così è per sempre: Tu vivo in me.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)