Nulla

nulla

 01 FEBBRAIO 2024

GIOVEDÌ DELLA IV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Quando dobbiamo partire per un viaggio prepariamo quanto ci serve, o per lo meno il necessario. Qui Gesù invece ordina di non portare nulla.

Non portare nulla, si, perché in quell’andare i discepoli non devono portare cose, ma devono portare se stessi e l’annuncio della Parola di salvezza.

Il nulla diventa una condizione fondamentale alla relazione, perché non si guarda alle cose dell’altro, bensì alla verità del suo essere: dai te stesso nella verità e anche nella tua povertà. Tuttavia nessuno è così povero da non poter portare Dio, la sua parola.

Quel nulla é la condizione in cui Dio si fa spazio, in cui Dio non considera quel nulla come insignificante ma ne fa terreno fertile. I discepoli impareranno presto, che la vera mancanza è non sentirlo più accanto, è come quando hai nostalgia di qualcuno e vuoi vederlo. Ecco cio che accadrà alla Sua morte, una mancanza, una nostalgia, quel nulla è tornato a bussare alla porta, ma il Signore è risorto. Entrerà a porte chiuse, non porterà anche lui nulla con sé, torna a fare visita ai suoi, porta se stesso e addirittura le sue ferite da risorto, e fa ciò per cui li ha chiamati: rassicurare il cuore.

Noi oggi mettiamo insieme i pezzi della nostra storia, e quando sentiamo di essere un nulla, di non aver significato o sbandati, continuiamo a credere a Lui come ad uomo risorto dalla morte. E quando il nostro dolore o fatica, sembrano delle morti, facciamo un atto di coraggio, partiamo da quel nulla, alziamo gli occhi al cielo cerchiamo Dio, per risorgere con Lui.

“Signore,

fai del mio nulla

il luogo dove io possa posare il mio cuore,

consapevole che Tu sei lì.

Anche se non ti sento, non ti vedo,

vienimi a cercare,

perché la nebbia della mia sordità

acceca la vista.

Libera il mio cuore,

amalo tanto, così che se anche ne sentissi un pochino,

sarebbe già abbastanza

per vivere una vita in quel nulla di me,

abbondante di Te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)