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La completezza

 

Siamo tutti alla ricerca di un incontro che ci salva: che sia un uomo, una donna o Dio. Avvertiamo una mancanza o più precisamente un’assenza. Comprendiamo che alcuni nodi della nostra esistenza possono essere sciolti solo con l’aiuto di un’altra mano, che i sotterranei della nostra anima sono così bui che non ce la facciamo a percorrerli da soli e che di frustrazione affettiva alla lunga si muore.

 

La vita, in definitiva, è attesa di un incontro che restituisca senso all’attesa stessa. Un incontro capace di spiegare la sofferenza precedente e che promette di alleviare, condividendola, quella futura. Vediamo nella nostra vita spuntare dei germogli che vorremmo far crescere e che invece a volte calpestiamo. È necessario che Qualcuno li metta al riparo dalla nostra imperizia o meschinità e sappia curarli dopo essere stati danneggiati.

 

Non siamo autarchici anche se spesso, ingannandoci, ci convinciamo del contrario. La relazione è iscritta nel nostro DNA. Siamo incompleti ed abbiamo una spinta, anche inconsapevole, alla pienezza.

 

All’origine di tutti gli isolamenti c’è una ferita nelle relazioni. Nell’isolamento pensiamo di curarla meglio mentre la aggraviamo. Riconoscendo le nostre ferite riusciremo a perdonarci e la smetteremo di giocare all’uomo o donna invincibile.

Accogliendo le nostre ferite vedremo con sguardo diverso anche quelle degli altri e potremo costruire relazioni autentiche. Siamo come malati in cerca di un incontro che ci guarisca. E tutto si compie in questo paradosso: entrare in se stessi per poterne uscire. Con l’aiuto di un Altro.

Potremo impegnarci in tutti i lavori che troviamo, potremo distrarci con tutti gli hobby che esistono rimarrà sempre il problema della nostra anima in cerca di Qualcuno che le dica: “Sono io la tua salvezza”*.

*Salmo 35,3

52ultima modifica: 2018-04-28T16:01:28+02:00da Terzo_Blog.Gius

14 pensieri riguardo “52”

  1. in questo millennio l’uomo è sempre alla ricerca piu’ che di Dio è immerso nel materialismo è piaceri della vita, basta un po’ guardarsi intorno è apprezzare ogni giorno le cose semplici è vivere con umiltà e aiutare chi ci sta accanto anche con un piccolo gesto,ecco forse li troveremo Dio e anche noi stessi…….

  2. Non sempre si è alla ricerca di qualcuno con l’intento di “salvezza”. E’ vero ! Si è sempre alla ricerca di qualcuno o qualcosa (sta nel dna umano) ma, personalmente, la vedo più nell’intento di “condivisione” al fine di comprendere al meglio noi stessi. … Le forti personalità, spesso, vanno contro corrente. A volte, a furia delle onde “avverse” si cade, ed è quello il momento in cui, per un attimo, si perde la fiduccia in se stessi. Si dubita. Ed ecco la ricerca, istintiva, di qualcuno o qualcosa ca ci fa comprendere al meglio la nostra realtà, che fa si che ritroviamo noi stessi, il nostro credo, il senso della nostra lotta, fa in modo che comprendiamo di non mollare mai. Ti rianimi. Ti fortifichi. Ti riempi di positività. Agisci e reagisci. Vali !

  3. Veritiero quello che hai scritto e insieme al commento di RomanticPearl li condivido. Aggiungo solo che “ogni avvenimento” della nostra Vita è quello che dà l’input a tutti quei cambiamenti che ci rafforzano e comunque ci fanno guardare”oltre”. Ciao, Grace

  4. Viviamo uno dei momenti più difficili della nostra storia, divisi tra benessere e malessere, incapaci di ridare forza a uno stile di vita che è prigioniero di molta superficialità. Nel frattempo l’ambiente è stato assorbito da masse di cemento, le colline e le montagne urlano ferite laceranti, i fiumi sono invasi da colori plumbei e odori nauseabondi, il mare è inquinato dal petrolio, il pianeta è percorso da un brivido d’impotenza. La modernità in molti casi è illusione, il prezzo che stiamo pagando alle nostre inadempienze è elevato, malattie, guerre, prevaricazioni, povertà, ignoranza, mafia, corruzione, immoralità, speculazione, deforestazione. L’illusione lascia sul campo vuoti esistenziali, delusioni, frustrazioni, creatività inevase e incomprensioni, l’uomo avverte il suo limite, la sua solitudine, il suo fallimento e si appella al potere come forma di contenimento di una realtà che sfugge, buon w.e. Gius.

  5. Ho letto con molto interesse. L’uomo e la donna non sono fatti per rimanere da soli. La pienezza si ha là dove i due si completano. Sia un rapporto d’amore o anche di amicizia, non dimentichiamo che l’amicizia è intrisa d’amore. Da parte mia odio la solitudine, e non mi sono mai chiusa neppure nei momenti di forte dolore. Appoggiando la spalla su un’amica. Fin dall’infanzia ho sempre cercato la mia metà, prendendo anche pesci in faccia, ma già da bimba sviluppavo il desiderio di un rapporto a due. O più, se si trattava di amicizie.

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