ANCORA I MAGNIFICI IRON MAIDEN CON UNA CANZONE CAPOLAVORO, NON FACILE, COMPLESSA MA FANTASTICA! OPINIONI E REVIEWS NEI COMMENTI

ANCORA I MAGNIFICI IRON MAIDEN CON UNA CANZONE CAPOLAVORO, NON FACILE, COMPLESSA MA FANTASTICA! OPINIONI E REVIEWS NEI COMMENTIultima modifica: 2019-04-12T18:21:06+02:00da Terzo_Blog.Gius

13 pensieri riguardo “ANCORA I MAGNIFICI IRON MAIDEN CON UNA CANZONE CAPOLAVORO, NON FACILE, COMPLESSA MA FANTASTICA! OPINIONI E REVIEWS NEI COMMENTI”

  1. “Hallowed be thy name” : il capolavoro nel capolavoro!! Al pari (per valore) dei migliori Black Sabbath (quelli di “Iron Man”, “Sabba Cadabra”, “Black Sabbath”); al pari dei migliori exploit degli album precedenti che, con i suoi 7 minuti rischia di superare. L’intro ritmato dallo spaglio dei piatti, l’assolo di chitarra che è una falcata di tutta una vita, la voce imperiosamente sposata con un complesso rispettato nell’espressione di ogni singolo componente; rallenta, divaga, sempre commovendo, riparte velocissima, ancora una digressione, due lampi, uno slide, e finisce con una corona apocalittica. Uno di quei tre o quattro brani che hanno fatto il metal (gli altri sono “Child in time”, “Black Sabbath”, “Overkill”, “The call of Ktulu”). 

  2. Buongiorno a chi…
    porta sempre nel cuore un raggio di sole,
    a chi sa sorridere anche nei momenti più bui,
    a chi ama la vita,
    nonostante tutto.
    Buon sabato Giuseppe caro !

  3. Oggi domenica delle palme:
    Gesù entra acclamato dalle folle in Gerusalemme,
    ma anziché esaltarsi e rallegrarsi per quel successo
    si mette a piangere: conosceva il cuore umano
    e sapeva che chi lo lodava poco dopo lo avrebbe rigettato,
    che chi lo applaudiva lo avrebbe abbandonato!

  4. Un lunedì rock!
    Questa sì che è musica che risveglia…ero lì un po’ sognante dal weekend e boom 😉
    Buon inizio settimana, Gius caro, e un abbraccio.

  5. Potreste dire: “Ma noi amiamo sempre”. E io vi dico: “Raramente amate”. Forse desiderate amare… ma in realtà cercate amore. La differenza è enorme.
    (Osho)Buon venerdì caro Gius :))))

  6. Le radici non sono il passato, sono il presente e il futuro delle piante. Sono nascoste, profonde, invisibili, ma essenziali. Alcuni alberi possono continuare a vivere anche perdendo il 90% del fogliame e dei rami, ma muoiono se vengono recise le loro radici. Per vedere le radici c’è bisogno di un grande trauma: una forte tempesta, un’alluvione, un terremoto. Così nella vita: qualche volta è la morte di un genitore che ci fa recitare l’ultima preghiera che ancora ci ricordavamo anche se, fino a quel momento, pensavamo di non ricordare più. Lunedì notte le radici cristiane dell’Europa sono diventate evidenti a tutti mentre andavano in fumo. Molti di quei francesi che si sono ritrovati sulle labbra, fiorita dalla profondità più profonda del loro cuore “Je vous salue Marie…”, avevano smarrito da tempo il senso di quella bellissima cattedrale dal bellissimo nome e di quella meravigliosa preghiera; ma quelle parole sono emerse da sole, per la speciale forza maieutica che conoscono solo alcuni dolori. Come le radici: sono sotterrate, silenziose e buie, ma sono, semplicemente, la vita.

    L’incendio di Notre-Dame ha mostrato a tutti i parigini, i francesi, gli europei e al mondo dove si trovano veramente le radici della cultura europea, e quanto sono essenziali per vivere. In quella notte tremenda bruciava il presente e bruciava il futuro, non andava in fiamme soltanto il passato.

    Bruciava qualcosa di intimamente legato a parole che molti hanno voluto cancellare o lasciato in un angolo dei pensieri e della vita e che in una notte tremenda hanno capito di non averlo fatto del tutto. Sacro, spirituale, paradiso, preghiera, Dio, Maria: con e su queste parole in-finite abbiamo costruito nei molti secoli l’Europa e l’Occidente. Le nostre cattedrali europee sono icona e sacramento di un umanesimo ancora vivo anche se facciamo di tutto per cancellarlo e dimenticarlo. Stanno lì, silenziose e tenaci e miti, a ripeterci ogni giorno con la loro sola presenza parole d’amore che non capiamo più.

    Ma c’è una parte intima di noi che quelle parole le capisce ancora. Perché le portiamo iscritte nella nostra anima collettiva e individuale. Non le possiamo cancellare del tutto, come non si cancellano i cromosomi del Dna. L’anima è sempre una cosa seria. Parole sommerse, dimenticate, umiliate, offese, ma ancora vive. Il “calore” di quella notte ha reso visibili quelle parole diverse scritte con inchiostro simpatico. Mentre andavano in fumo. Siamo tornati, per qualche ora, in una lunga notte medioevale. Abbiamo visto quel rogo tremendo, ci siamo risentiti piccoli e impotenti sotto il grande cielo, e abbiamo, insieme, udito risuonare dentro e fuori di noi parole antiche e forti. E il dolore per quel rogo era anche il dolore per il rogo di parole di cui abbiamo sentito una infinita, nostalgia proprio mentre andavano in fumo.

    La ricostruzione di Notre-Dame non sarà facile. Ci sarà certamente una ricostruzione tecnica, ingegneristica, quella degli architetti e dei restauratori. Ma c’è un’altra ricostruzione davvero molto difficile, forse impossibile senza un vero e proprio miracolo.

    …..

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