LA QUARTA PARETE

la bolla speculativa sta gonfiandosi, è il turno dell'ecologia prodotta non con un parziale ritorno alla natura ma con altra tecnologia, la sedicente "tecnologia buona" quando sarebbe così semplice ritornare un po' al naturale. Il lupo si traveste da nonna.. E se invece di inventare le tecnologiche pillole dimagranti mangiassimo meno? No!..businness..tutto deve produrre mercato!

Ovvio.Già quando si parla di etica il mercato chiude le orecchie.I primi a buttarsi...sui rifiuti per "mangiarli"(riciclarli) sono state le aziende inquinanti perché la monezza è un piatto appetibile.E' l'avidità che fa girare l'economia.Le propostre di Rufkin non sono tutte da buttare siccome non è possibile tornare indietro.La domanda non è perché ma come ritornare così facilmente al naturale? Posso coltivare il mio orto fare la mozzarella in casa cavalcare un mulo per spostarmi(fabbricare la bici inquina)...una rivoluzione

Ciao Zi..rieccomi...mi piacerebbe vederti cavalcare un mulo invece della bicicletta:-) ...(ho ascoltato il tuo consiglio)...diciamo che ogni epoca ha avuto i suoi problemi di sopravvivenza (vedi a Londra con i primi tram già contestavano allora che inquinavano...)e sono convinta che sopravviveremo ancora nonostante si voglia distruggere con il troppo benessere il nostro pianeta...anche nell'800 dicevano che avremmo distrutto la terra con le prime rudimentali tecnologie...ma siamo ancora qui!!!!! Un sorriso...Wilma

Ciao Sally bentornata!
C'è anche che ti dà ragione e ha già messo in dubbio perfino l'esistenza del buco dell'ozono.
Quindi diciamo che anche l'inquinamento è psicologico come la crisi economica!Perhaps!
A risentirci.

Ils ont déjà experimenté, en construisant une ville entière ou du moins ils ont déjà fait les plans, avec toutes les energies renouvelables possibles...eau, soleil, eoliennes...dans un desert arabe ! mais on en est toujours au point mort, une petite esperance se trouve dans le fait que de plus en plus de gens, de petites societés se jettent à corps perdu dans ces projets et que de plus en plus de gens par exemple se construisent des maisons ecologiques..tout espoir n'est pas perdu..mais le chemin sera long..car les decideurs n'ont pas toujours les mains libres et l'on sait que le profit génère l'immobilisme ! à chacun d'y mettre un peu du sien...

Non so nulla di questa esperienza nel deserto ma so che a Fribourg ce l'hanno fatta.In Germania la chiamano la città del Sole e Vauban è il suo quartiere delle fiabe. In realtà si tratta di un luogo reale, uno spicchio urbano dove vivono persone che producono autonomamente l’energia di cui hanno bisogno. Lo fanno grazie ai pannelli solari schierati sui tetti, con l’aiuto dei sistemi di isolamento termico e degli impianti di riutilizzo dei rifiuti.A Vauban non circolano auto perché non servono.

Nessun parere riguardo alle reti di scambio energetico. Se in campo energetico avvenisse quella rivoluzione che è stata operata da Internet nel campo delle comunicazioni, la dinamica del fabbisogno energetico ne uscirebbe radicalmente mutata. Se si legge in profondità, le proposte di Rifkin vanno lette nel senso di un superamento dell'oligopolio della gestione e distribuzione dell'energia. Per questo vanno lette con grande attenzione. Ciao, Zi. Che ne pensi?

Sono d'accordo con te e l'idea dello scambio di energia come avviene con Internet è un buon esempio e sarebbe l'ideale.So da anni che a Friburg(Germania) le cose stanno andando nella direzione giusta.Ho scritto il post dopo avere letto il tuo e sarebbe interessante diffondere le idee di Rifkin