al-amin

Non rattristarti, in verità Allah è con noi.

AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL 'ALAMIN WA SALAH WA SALAM 'ALA RUSULI ALLAHI AGMA 'IN

Dice Allah l’Altissimo nel Sacro Corano, parlandoci della hijra del Profeta, su di lui le benedizioni e la pace: “Se voi non lo assisterete, ebbene già lo ha assistito Allah quando già gli infedeli lo scacciarono, lui con un solo compagno, e quando essi eran nella caverna, e quando egli diceva al suo compagno: ‘Non rattristarti, in verità Allah è con noi!’. E Allah fece scendere su di lui la Sua pace divina e lo confermò con schiere invisibili, e la parola di coloro che ripugnarono alla fede la ridusse in basso, e levata in alto fu la parola di Allah, e Allah è certo potente sapiente” (Cor., s. 9, al-Tawba, v. 40).
Tra i più grandi insegnamenti che ci vengono da questa hijra, troviamo che Allah è la fonte di ogni vera forza, e che nelle Sue mani è il soccorso e la vittoria. E’ assolutamente necessario avere fiducia in Allah, Egli è l’Unico, e prenderLo come sostegno, Egli è il Signore, e nelle Sue mani vi è il regno su ogni cosa. Dobbiamo impegnarci attraverso la Sua volontà, e mantenerci saldi sulla Sua via. Dice Allah l’Altissimo: “Se voi soccorrerete Allah, Egli soccorrerà voi e farà saldi i piedi vostri” (Cor., s. 47, Muhammad, v. 7). Così, tristezza e paura non conoscono via d’accesso a quei cuori con cui è Allah, a Lui la gloria, attraverso la Sua protezione, il soccorso ed il successo, fossero anche abbandonati dagli amici, o assaliti dai nemici. Questi cuori, anche nei tempi più bui ed oscuri, provano serenità e fiducia, poiché Allah è il loro custode e porta il Suo aiuto.
Fratelli e sorelle in Islam, quello a cui assistiamo in questi giorni ci deve far pensare che i musulmani hanno conosciuto tempi difficili e momenti critici in tutta la loro storia, a partire dal Profeta Muhammad, su di lui le benedizioni e la pace, sino ad oggi. Tutti noi ricordiamo le persecuzioni che il Profeta, su di lui le benedizioni e la pace, ha dovuto patire da parte dei Quraysh miscredenti, la sua stessa gente. Rammentiamo che una delle peggiori sconfitte e catastrofi, per i musulmani, fu l’invasione dei Mongoli, guidati da Hulagu, che distrussero ogni forma di vita e di cultura, sino al cuore del Califfato musulmano, a Bagdad. Ma sempre, dopo ogni grande catastrofe, i musulmani seppero riconquistare la propria forza, e ricostruire la propria civiltà.
Dobbiamo considerare e rammentare che l’Islam è la religione della pace, che proibisce lo spargimento di sangue, che proclama il rispetto per ogni vita, e la sacralità di ogni vita. L’Islam non permette l’aggressione degli innocenti, degli indifesi, proibisce l’uccisione di donne e bambini. Lo proibisce così come ogni religione celeste e come ogni legge umana. Questo è il significato del hadith del Profeta, su di lui le benedizioni e la pace: “Musulmano è colui che preserva gli uomini dalla sua lingua e dalla sua mano”. L’Islam diffonde pace, amore, tolleranza, sicurezza e lealtà.
Nei tempi di crisi e di catastrofi, i musulmani devono interrogare il loro cuore e riflettere, prendendo coscienza dei propri errori e della propria debolezza. Questo è solo il primo passo, devono poi correggere e rimediare a questi errori e colpe, come ha detto il Profeta, su di lui le benedizioni e la pace: Non c’è tribolazione senza peccato e non c’è sollievo da essa, senza pentimento”.
Così, tra le cose più importanti che i musulmani debbono fare nei momenti di crisi è stare uniti e saldi, come un corpo unico, senza divisioni, avendo cura l’uno dell’altro. Le divisioni indeboliscono la nostra forza e favoriscono i dissidi interni. Dice Allah l’Altissimo: “Afferratevi insieme tutti alla corda di Allah e non disperdetevi” (Cor., s. 3, Al ‘Imran, v. 103). Viene quindi la paziente sopportazione, come dice Allah l’Altissimo: “Non disputate, altrimenti perdereste fiducia e vigore e girerebbe il vento che v’ha favorito. Pazientate, ché Allah è coi pazienti” (Cor., s. 8, al-Anfal, v. 46). I musulmani devono saper riflettere con equilibrio, giudicare con coscienza ed a ragione, in ogni situazione, guardando sempre al’interesse comune e mai agli interessi personali o particolari.
Non dimentichiamoci che fare du’a per i deboli e gli oppressi è un dovere religioso.
Ricordiamo infine che il prossimo mercoledì è il giorno di Ashurà, giorno in cui il Profeta, su di lui le benedizioni e la pace, raccomandava il digiuno, dicendo: “Digiunare il giorno di Ashurà è un’espiazione per tutti i peccati commessi l’anno precedente”.
Chiediamo ad Allah, Sublime e Magnifico, di portare sollievo e prestare aiuto ai nostri fratelli in Palestina ed ovunque nel mondo, chiediamo ad Allah di perdonarci tutti, e le benedizioni e la pace di Allah siano sul Profeta Muhammad e su tutti i suoi fratelli Profeti ed Inviati, sulla sua famiglia, sui suoi compagni e su tutti coloro che seguono la retta via, sino al Giorno del Giudizio.

WA SALAMUN 'ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-'ALAMIN