" Il cinema racchiude in sè molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica. " (Akira Kurosawa)
Cast tecnico Regia: Ridley Scott Sceneggiatura: Brian Helgeland Musiche: Marc Streitenfeld Fotografia: John Mathieson Montaggio: Pietro Scalia Scenografia: Arthur Max Costumi: Janty Yates Cast Lady Marian: Cate Blanchett Riccardo Cuor di Leone: Danny Huston Sir Godfrey: Mark Strong Sceriffo di Nottingham: Matthew Macfadyen Sir Walter Loxley: Max von Sydow Principe Giovanni: Oscar Isaac Robin Hood: Russell Crowe William Marshal: William Hurt Dati Anno: 2010 Nazione: Stati Uniti d'America Durata: 148 min Genere: avventura,storico
"Un Gladiatore nella foresta di Sherwood"
Robin Hood è un film del 2010 diretto da Ridley Scott e interpretato tra gli altri da Russell Crowe. La sceneggiatura si basa sulla leggendaria figura di Robin Hood, mitico eroe inglese.
Il 12 maggio 2010 il film ha aperto la 63ª edizione del Festival di Cannes.
Il film era originariamente stato concepito con il titolo Nottingham e la storia avrebbe dovuto incentrarsi sulla figura dello sceriffo, con Crowe scritturato per interpretarlo. In un secondo periodo di sviluppo, però, la sceneggiatura è stata riscritta e il progetto riavviato.
La sceneggiatura originale presentava un aspetto diverso della storia sempre narrata, incentrandosi sulla figura di un simpatico sceriffo di Nottingham alle prese con un Robin Hood rappresentato più brigante che virtuoso eroe, entrambi coinvolti in un triangolo amoroso con la bella Lady Marian.
Il 18 febbraio 2009 il progetto intitolato Nottingham è stato sostituito da Robin Hood dallo stesso regista durante un'intervista a MTV. Scott ha spiegato che il film non è stato dedicato allo Sceriffo di Nottingham (come precedentemente rumoreggiato), ma a Robin Hood.
Nell’Inghilterra del XIII secolo, la storia è quella di Robin di Locksley (Russell Crowe) nobile ed abile arciere al servizio di Re Riccardo Cuor di Leone durante la guerra di Francia. Interessato solo alla gloria e a "salvarsi la pelle", Locksley cambia prospettive dopo la morte del sovrano: tornando a casa, in Inghilterra, scopre in che condizioni versa la contea di Nottingham, vessata da un dispotico sceriffo, ed incontra la vedova lady Marian (Cate Blanchett), estremamente scettica sulle reali intenzioni dell’uomo. Nel tentativo di guadagnare la fiducia della donna di cui è ormai innamorato, e nel tentativo di salvare la sua terra, l’arciere fugge nella foresta di Sherwood e mette insieme una banda di fuorilegge che lo aiuti contro lo sceriffo tiranno ed il nuovo sovrano, Giovanni. Robin di Locksley, lascia così il posto a Robin Hood.
Il Robin Hood di Scott è piantato anima, corpo e frecce nell'Inghilterra infuocata del primo Duecento, fra contese dinastiche e tensioni da guerra civile aggravate dalla costante minaccia francese.
Dopo il generale Massimo Decimo Meridio, divenuto poi stella dell’arena, Ridley Scott mette in scena un altro eroe guerriero di impeccabile fattura, interpretato dal volto e dalla fisicità gladiatoria di Russell Crowe.
Meno epico e rutilante del Gladiatore, Robin Hood, storia di un esperto arciere a un passo da Sherwood e dalla leggenda, esaudisce comunque l’evasione nel passato e l’identificazione con un personaggio verticalmente positivo.
Spade sferraglianti, fendenti metallici, lame nella carne, frecce di fuoco nel cielo, sangue a fiotti, corpi fatti a pezzi, la contea di Nottingham mutua il Colosseo e diventa una formidabile macchina teatrale piena di trucchi e sorprese, meraviglie e attrazioni, rivelando al suo centro un fuorilegge impenitente, fedele a un codice antico e a Marion (Cate Blanchett.)
Ridley Scott rilegge la leggenda popolare inglese e impone un eroe generoso e libertario che trova la sua forza, la sua differenza e la sua specialità nell’interpretazione di Russell Crowe.
Che impugni una spada o brandisca un’ascia di guerra, che imbracci un arco o scagli una freccia, che cavalchi verso la gloria o seduca ai piedi di un talamo, l’attore neozelandese è mirabilmente naturale sullo schermo, in grado di eseguire perciò senza sforzo apparente le più complicate performance.
Russell Crowe è esattamente l'arciere per antonomasia del medioevo inglese, capace di tendere un arco lungo da 6 piedi e non sicuramente lo snello figuro che tutti noi immaginiamo ,che non sarebbe mai stato in grado di cimentarsi con un arma del genere.
Cate Blanchett , allo stesso modo , non è la Lady Marion indifesa e debole quanto ricca e bella , ma è una donna di grande personalità e fascino , che da un tocco quasi shakespeariano all'intera pellicola.
Il film si sforza di essere il più duro, crudo e realistico possibile, e perciò risulta meno emozionante. La qualità cinematografica di Scott è come sempre straordinaria, così come il contributo del suo solito team ( John Mathieson, lo scenografo Arthur Max, la costumista Janty Yates, il montatore Pietro Scalia e il compositore Marc Streitenfeld). Crowe è irresistibile; la Blanchett è perfetta
L' idea di cinema di Ridley Scott è molto semplice: lo spettacolo viene prima di tutto e se la fedeltà storica può essere un ostacolo per conquistare l' attenzione dello spettatore, basta un attimo per dimenticarla. Succedeva così per Il gladiatore, succede così per Robin Hood. Ma come insegnava John Ford, la Storia si può dimenticare a patto di esaltare la Leggenda e invece Scott, col suo sceneggiatore Brian Helgeland, danno l' impressione di voler solo stravolgere la prima.
Il film è uno spettacolone che non annoia per merito di riprese (Jon Mathieson) e montaggio (Pietro Scalia) più che di regia, ma che non appassiona mai davvero e soprattutto tradisce le aspettative di chi, giocando almeno una volta con arco e frecce, aveva scelto di stare dalla parte della Leggenda di Robin Hood.
Il risultato: un Gladiatore nella foresta di Sherwood.