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" Il cinema racchiude in sè molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica. " (Akira Kurosawa)

 

 

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IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL

Post n°59 pubblicato il 24 Luglio 2010 da CineKey
 

Cast tecnico
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Musiche: Joe Hisaishi
Dati
Titolo originale: Hauru no ugoku shiro Howl's Moving Castle
Anno: 2004
Nazione: Giappone
Durata: 119 min
Genere: animazione

 

"Il genio ha colpito ancora"


Il castello errante di Howl
è un film di animazione giapponese del 2004, diretto da Hayao Miyazaki, autore anche della sceneggiatura, adattata dal romanzo omonimo di Diana Wynne Jones, pubblicato in Italia da Kappa Edizioni.
L'opera è stata prodotta dallo Studio Ghibli.

Il film presenta molte delle caratteristiche tipiche delle opere di Miyazaki:
ha come protagonista una ragazza, come Nausicaä della valle del vento, La città incantata, Laputa:
castello nel cielo e Kiki consegne a domicilio, ed ha un'ambientazione che ricorda nei vestiti e nell'architettura l'Europa degli inizi del Novecento, ma in un mondo in cui è presente la magia.

È stato presentato in concorso alla 61a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia; fra le altre cose, con questo film il maestro ha ottenuto il Leone d'oro alla carriera, risultando l'unico produttore di film d'animazione a conquistare sia l'oscar che il Leone d'oro.

L'ambientazione che riecheggia la Vienna imperiale dell'800 nonché le automobili e le macchine da guerra volanti che vi si vedono, tutte mosse dalla forza del vapore, lo caratterizzano sicuramente come opera appartenente al filone Steampunk.

Affermazione chiave del capolavoro di Miyazaki, il genio dell'animazione contemporanea, premiato a Berlino e poi a Los Angeles con l'Oscar per il suo Spirited Away.
È inutile vivere, se non c'è la bellezza, e se il cuore è stato venduto semplicemente per annientare il nemico”.
Miyazaki costella le sue favole di esseri in bilico con la fantasia occidentale in un mix stupefacente di misterioso e sacro, di comico e tragico.

La vita di Sophie, una semplice ragazza, viene sconvolta dall'incontro con un misterioso individuo e, in seguito, da un maleficio scagliatole dalla malvagia Strega delle Lande, che la trasforma in una vecchietta; è cosi costretta ad andare via di casa a causa delle nuove sembianze.
Nel viaggio verso le Lande, incontra uno strano spaventapasseri animato, che la inviterà a seguirlo fino a farla imbattere in un castello semovente in cui, pare, abiti il famigerato mago Howl.
Qui si stabilirà come donna delle pulizie e scoprirà così che il misterioso ragazzo che aveva incontrato è proprio Howl, al quale la Strega delle Lande dà la caccia e sul quale pende una terribile maledizione, che lo lega al suo demone del fuoco domestico Calcifer. Per sciogliere la maledizione che la strega delle Lande ha lanciato su di lei, stringe un patto con Calcifer: lei scoprirà il segreto del patto tra Calcifer e Howl in cambio della liberazione.
Nel mondo dove il potere della guerra e della magia sconvolgono senza pietà persone e luoghi, Sophie, grazie solo alle semplici armi del perdono, dell'amicizia e dell'amore riuscirà a costruire un nuovo modello di convivenza.

Immagini magnifiche, bello stile del disegno; la sua è una fiaba meravigliosamente senza tempo, fuori dal tempo, che sanguina un presente di guerra.

Il genio ha colpito ancora.

Vent'anni di carriera c'è veramente da togliersi il cappello davanti ad uomo, prima ancora che regista, capace come nessuno mai prima nel campo del cinema d'animazione (e non solo) di riuscire a centrare sempre e comunque l'obbiettivo che ogni cineasta dovrebbe avere come scopo unico:
emozionare.
E di emozioni, l'ultima opera di Hayao Miyazaki, ne offre veramente a bizzeffe.
Howl's Moving Castle, è un ulteriore tassello, nel mosaico che il regista giapponese sta componendo col passare degli anni che mescola l'attenzione alle tematiche ambientali, all'utilizzo malsano della tecnologia, che propone esseri umani calati in universi fantastici ed immaginari, dove creature soprannaturali insegnano all'uomo come vivere e quali valori seguire e difendere. 


Tra realtà dell'immagine e metafore, offre la abituale ma sempre fenomenale panoramica sui paesaggi e personaggi da sogno (il film realizzato in maniera tradizionale è visivamente impressionante), nei quali la fantasia di Miyazaki e di Joe Hisashi, autore della colonna sonora, si sbizzarriscono raggiungendo vette se possibile ancora più elevate che nel premiato Spirited Away (La città incantata).

Raro esempio di film con personaggi vecchi diretto ai giovani.
Miyazaki mescola lingue ed epoche, infila perfino il bombardamento di Dresda.

L’instancabile sequenza di idee e invenzioni rende questo film una delizia per piccoli e grandi.
A chi non perde il filo dovrebbe piacere.

 
 
 
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