Creato da CineKey il 29/03/2010

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" Il cinema racchiude in sè molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica. " (Akira Kurosawa)

 

 

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IL BUIO OLTRE LA SIEPE

Post n°50 pubblicato il 29 Giugno 2010 da CineKey
 

Il film  DEL MESE
        
          - GIUGNO -

Cast tecnico
Regia: Robert Mulligan
Soggetto: Harper Lee
Sceneggiatura: Horton Foote
Fotografia: Russell Harlan
 Montaggio: Aaron Stell
Musiche: Elmer Bernstein
Scenografia: Henry Bumstead
Cast
Gregory Peck: Atticus Finch
Mary Badham: Jean Louise "Scout" Finch
Phillip Alford: Jeremy Atticus "Jem" Finch
Robert Duvall: Arthur "Boo" Radley
John Megna: Charles Baker "Dill" Harris
Brock Peters: Tom Robinson
Frank Overton: Sceriffo Heck Tate
James Anderson: Robert E Lee "Bob" Ewell
Collin Wilcox: Mayella Violet Ewell
Rosemary Murphy: Maudie Atkinson
Paul Fix: Giudice Taylor
Estelle Evans: Calpurnia
Alice Ghostley: zia Stephanie
William Windom: Mr Gilmer (Procuratore)
Bill Walker: Reverendo Sykes
Dati
Titolo originale: To Kill a Mockingbird
Paese: Stati Uniti
Anno: 1962
Durata: 129 min 
Genere: drammatico
Premi
3 Premi Oscar 1963 (su 8 nomination): Oscar al miglior attore (Gregory Peck), Oscar alla migliore sceneggiatura non originale, Oscar alla migliore scenografia (bianco e nero)
3 Golden Globe 1963: Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico (Gregory Peck), Golden Globe per il miglior film promotore di Amicizia Internazionale, Golden Globe per la migliore colonna sonora originale
Festival di Cannes 1963: Premio Gary Cooper
David di Donatello 1963: David di Donatello per il miglior attore straniero (Gregory Peck)

 

"I vicini portano da mangiare quando muore qualcuno, portano dei fiori quando qualcuno è ammalato e altre piccole cose in altre occasioni.
Boo era anche lui un nostro vicino, e ci aveva dato due pupazzi fatti col sapone, un orologio rotto con la catena, un coltello, e le nostre vite.
Una volta Atticus mi aveva detto: "Non riuscirai mai a capire una persona se non cerchi di metterti nei suoi panni, se non cerchi di vedere le cose dal suo punto di vista".
Ebbene, io quella notte capii quello che voleva dire.
Adesso che il buio non ci faceva più paura avremmo potuto oltrepassare la siepe che ci divideva dalla casa dei Radley e guardare la città e le cose dalla loro veranda. Accadde tutto in una notte: la notte più lunga, più terribile, e insieme la più bella di tutta la mia vita".
Lezioni di vita di Gregory Peck alla figlioletta (Mary Badham)

 

Il buio oltre la siepe è un film del 1962 diretto da Robert Mulligan, tratto dal romanzo omonimo di Harper Lee, vincitore del Premio Pulitzer.

Vincitore di tre premi Oscar, venne inoltre presentato in concorso al 16° Festival di Cannes, dove vinse il Premio Gary Cooper.

La traduzione letterale del titolo originale To Kill a Mockingbird (Uccidere un passerotto), ha una sua rilevanza all'interno del film (viene citata ben due volte, a commento del tragico destino del personaggio di Tom Robinson).
La scelta del titolo per la versione italiana si rivolse invece all'espressione Il buio oltre la siepe, frase che la voce narrante fuori campo di 'Scout' adulta pronuncia solo poco prima dei titoli di coda.

Il sud degli Stati Uniti è luogo ai margini delle volute della storia e degli sconvolgimenti sociali; una terra polverosa, enorme, incantevole, con le sue tradizioni e i suoi enigmi, una terra abitata da gente ospitale, cordiale, orgogliosa. Una terra abitata dal pregiudizio.

1932. L'avvocato Atticus Finch vive tranquillamente a Maycomb, in Alabama, coi suoi figli Scout e Jem.
Questi sospendono talvolta i loro giochi per tentare di avvicinarsi a quella che chiamano "la casa degli spettri", dove sanno che è rinchiuso Boo Radley, un malato di mente, che essi non hanno mai visto.
Un giorno un agricoltore, Bob Ewell, ubriacone e violento, denuncia allo sceriffo Tom Robinson, per avergli sedotto la figlia diciannovenne.
L'uomo si proclama innocente e il giudice Taylor chiama Atticus a difenderlo.
L'avvocato, dopo essere riuscito ad evitare un linciaggio, dimostra l'infondatezza dell'accusa, ma la giuria dichiara egualmente colpevole Tom.
Questi, invece di attendere il ricorso in appello, fugge e viene ucciso da un secondino.
Intanto Bob Ewell ha giurato di vendicarsi di Atticus, e una sera assale Scout e Jem mentre tornano a casa; interviene però provvidenzialmente uno sconosciuto che uccide l'assalitore e salva i due ragazzi.
Lo sconosciuto salvatore è Boo Radley, che si era affezionato ai due ragazzi pur senza aver mai avuto modo di rivolgere loro la parola.

Sceneggiato da Horton Foote che accosta con sagacia il tema dell'intolleranza razziale con gli incubi dell'infanzia, un film coraggioso – il 6° di R. Mulligan – e fine nel disegno psicologico dei personaggi.
Ritmo incalzante e un'ottima descrizione del profondo Sud.

Il film segue la struttura narrativa dello splendido romanzo da cui è tratto, ed è fedele ai ritmi e alle atmosfere creati da Harper Lee:
come il libro della Lee, Il buio oltre la siepe si presenta come una dolcissima elegia ad un'infanzia lontana, quella di Scout Finch, e ne ritrae le estati, i giochi, le avventure, tra cui le spedizioni verso la minacciosa dimora dei Radley, una famiglia isolata dal resto della comunità a causa della malattia mentale del figlio Arthur, detto "Boo" - ma si trasforma nell'epica di una battaglia il pregiudizio:
una battaglia in cui l'uggioso Atticus Finch diviene l'eroe degli ideali di uguaglianza e rispetto, e il presunto "orco cattivo" Boo Radley si trasforma nell'epitome dell'innocenza emarginata e minacciata da una realtà cieca e crudele.

Tutto questo è narrato splendidamente grazie all'equilibrata ed essenziale regia di Mulligan e soprattutto grazie alle prove di recitazione degli attori; su tutti Gregory Peck, che ottenne il ruolo del protagonista nonostante la produzione avesse pensato inizialmente di affidarlo a Rock Hudson, e che calzò con tale agio i panni di Atticus FinchHarper Lee volle regalargli l'orologio di suo padre, per ringraziarlo di averlo fatto rivivere, e Robert Duvall, straordinario al suo esordio nel difficile ruolo del misterioso Arthur "Boo" Radley.

Ci sono tanti paladini invisibili come Atticus Finch:
è proprio l'umiltà il cuore di questa storia indimenticabile, è l'umiltà che permette di emozionare senza retorica, l'umiltà che fa sì che chi crede in un mondo più equo ed umano possa accettare sconfitte e umiliazioni, sulla strada verso la consapevolezza che è l'unico premio per i loro sforzi:
la consapevolezza che un passo alla volta, un sacrificio alla volta, sarà possibile ottenere un po' di giustizia.

 

 
 
 
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