GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

In classifica

 
 

Ultime visite al Blog

captain_harlock_7Prelude2012sergioemmeunoMAGNETHIKACrossPurposesLajla665althea_19631gloria19652014bettedaviseyes1lucilla_800Ventodorienteurlodifarfallavenere674cuoretenero75
 

Ultimi commenti

 

Foto

Molte foto sono state scaricate dal Web. Se sono protette dal copyright, l'autore può contattarmi e ne provvederò alla rimozione.

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 84
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Tag

 

modificare foto

 
Aggregatore notizie RSS
 

Aggregatore _nline

 

Personaggi e fatti

Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

« Aumento dei carburanti: ...Il calzolaio dell'anima... »

Io, Straniero di Dio

Post n°436 pubblicato il 14 Dicembre 2011 da sergioemmeuno
 
Tag: Poesie

  

 

   Un'altra poesia del filone "decadence", ma qui siamo davvero nel fondo del pozzo e si raschia il fondo... il gelo penetra nelle ossa, la volontà è sotto ibernazione e il pensiero gira su se stesso, come un loop elettronico. Non dev'essere tanto facile sentirsi diversi e al tempo stesso ai margini della società, sino a giungere sul punto di considerarsi dimenticati da Dio... una sorta di "pensiero marginale", nella periferia abbandonata della Città Bianca del Creatore.

                                               Io, Straniero di Dio.

 

Se mi scruto

e mi adagio

allo specchio,

un’assai strana

fitta mi strazia

dal petto all’orecchio:

  o Dio misericordioso

dei mari e delle terre:

ben lontano,

nell’Altrove,

risiede l’unico mondano

cuore di carne

di questo tuo gramo

viaggiatore!

Ben lontani sono

i miei consimili

i miei paesi

e le mie comunità,

scevri d’ogni vendetta

potere

e avidità.

Un celere vapore

adombra il mio capo

reclinato:

son per caso

IO – Straniero –

un fiore spezzato

che setaccia

per declivi e piani

il deserto,

necessaria inferia

nelle rudi e sprezzanti mani

d’un fato incerto?

Un fiore

in esilio

tra le piaghe

delle mani frigide

d’un Creatore

impassibile

son forse io?

 

E sentirsi…

un Suo pensiero

marginale,

indolente,

rinnegato.

Fra le celle

dimenticate

della periferia

della Città Bianca.

 

Gelo

nelle ossa:

Qubi

di volontà

ibernata:

loop

del pensiero

sul pensiero...

…È freddo

quaggiù.

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963