GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

In classifica

 
 

Ultime visite al Blog

captain_harlock_7Prelude2012sergioemmeunoMAGNETHIKACrossPurposesLajla665althea_19631gloria19652014bettedaviseyes1lucilla_800Ventodorienteurlodifarfallavenere674cuoretenero75
 

Ultimi commenti

 

Foto

Molte foto sono state scaricate dal Web. Se sono protette dal copyright, l'autore può contattarmi e ne provvederò alla rimozione.

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 84
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Tag

 

modificare foto

 
Aggregatore notizie RSS
 

Aggregatore _nline

 

Personaggi e fatti

Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

« Ritornole malattie del progresso »

Il ministro dell'Ordine

Post n°468 pubblicato il 01 Gennaio 2012 da sergioemmeuno
 
Tag: Poesie

 

                                               Il ministro dell’Ordine

                                              

                                               Stende la sera

sovrana

la sua infida rete

sull’ecumene.

 

Così tu,

sorvegliante

altera e dormiente,

tessi

come ragno paziente,

con ordine,

fili di seta

attorno al tuo anello

di napijszar.

 

Mi avvicino.

Rifulgono e mi chiamano

i tuoi globi algidi,

carceriera dello spirito;

cedo alle tue lusinghe…

necessito 

solo di ordine.

 

                                               …le tue voluttuose tenaglie

mi serrano…

o NO!

 

Sono immoto:

madido abbraccio letale

verso l’agognato oblio

di pantani e di gole,

intasati

da carne compiacente

adorna

di ciondoli e di catene

unti da vischiosa

severa ironia…

creami ordine.

 

O capricciosa mantide

dalla veste blasé:

eccomi!

Mentre mi offro

vigoroso e docile

come linfa vitale,

perché

Tu solo sai

addomesticare

i miei furori

e le mie solitudini

e ogni altra intemperanza.

Del Tuo impuro desìo -

onore o pena che sia

una tal malsana poesia -

io sarò sempre

un discepolo

impavido e devoto:

una creatura

dell’Ordine.

 

Sempre:

felice in Te

felice per Te,

avvolto

dal tepore

del Tuo scialle porpora

di Orenburg.

Ora,

a poco a poco,

esanime

in Te.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963