GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Personaggi e fatti

Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

>>> Momento topico di Generazione oltre la linea: incontro fra Dani e Sir Gabriel Alexandrov - parte 1

Post n°907 pubblicato il 19 Luglio 2014 da sergioemmeuno
 

Sera a tutti. Condivido un momento topico del romanzo Generazione oltre la linea, dove Sir Gabriel rivela a Dani elementi di un progetto ambizioso. Allettante quanto poco plausibile...

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Strambo il primo incontro da solo con Gabriel. Dopo la performance della “dama bianca”, mi rifugio sulla spiaggia dietro la pineta. Il mare aperto, i suoni di sottofondo e la voce calda e sicura del precettore, nonché il suo profumo di tabacco.

La coda del sabato, fra poco si entrerà nella domenica, il culmine sportivo della manifestazione: su questi lidi ci sarà chi riderà, ma anche chi verserà lacrime per essere stato schiantato dall’avversario.

«Pensieroso? L’importante è giocarsela con dignità. Poi si può anche perdere», mi sussurra. Si siede accanto a me, con le chiappe sull’arena umida. A un paio di metri il mare gorgoglia. È una pace quaggiù. Il luogo ideale per ogni confessione, ma anche per intese di qualsivoglia natura. Ad alcune decine di metri, fra una tenda e l’altra, qualche coppia o gruppetto in sacra contemplazione. Più in là ancora, già dalla vasta pineta, arrivavano seppure smorzati i primi schiamazzi delle tribù verdi. Le classiche canzoni accompagnate da una chitarra, barzellette, corteggiamenti, persino gavettoni.

La sua vicinanza mi mette un pizzico di soggezione. «Stasera qualcuna t’ha fatto svalvolare, eh? Sfogati ragazzi’.»

«Non ti sfugge nulla. Hai un satellite personale?»

Sorride. «Se tu potessi, chi sceglieresti fra Laura e Monica?» L’arguto cerca di inserirsi con garbo nella mia intimità.

«Tu cosa mi consigli», gli ripasso la palla.

Ci pensa un po’: «Non posso darti una risposta unica».

«Che significa?»

«Dipende dalla prospettiva. Mi dovrei calare in tre o quattro figure differenti.»

«Allora prendi la corda e calati.»

«Ok. Dunque, se fossi un maestro malato di estetica, ti direi di bere da ambedue le sorgenti.» Un ghigno.

Ascolto con interesse: «Mica male l’idea».

«Se fossi un tuo amico, ti direi: “lasciamene una per me”.»

«Un amico veramente disinteressato.»

Secondo ghigno. «Se fossi tua mamma, infine, ti direi: “cocco di mamma, lascia sta’, non fanno per te”.»

«E perché mai?»

«Non le vedrei come mogli ideali, in grado di dare calore e serenità a mio figlio.»

«Forse perché sono due “ragazze moderne”, che non hanno in testa il principio di una famiglia vera?»

«Bah, vai al sodo Dani, sono tipe tremendamente am-bi­zio-se.»

«D’altronde per diventare medici ci vuole ambizione.»

«Sì, ma credimi, il male è quando si è ambiziosi in tutto. E loro lo sono. Così si finisce per fare terra bruciata attorno.»

Quindi gli chiedo, per concludere, l’autorevole giudizio in qualità di sommo rettore dell’Officina.

Sorprendente la risposta: «Non ti devi far coinvolgere da nessuna delle due».

«E se fossi un allievo, a chi batteresti i pezzi?» Forse non avrò più altre occasioni per stare da solo con lui, sicché voglio sfruttare queste improponibili condizioni.

«È un dilemma.»

Parlare con Gabriel è una cosa fuori dal mondo. Scorrono sempre il piacere, l’incertezza, quell’eccitazione sul filo del discorso che s’instaura con lui. Non si sa mai dove si andrà a finire. Anni dopo, in età matura, mi sarei accorto che non dipendeva dalla nostra vulnerabilità giovanile. In vita, non avrei più incontrato nessuno così profondo, raffinato, ambiguo. Un personaggio tuttofare da circo della vita: prestigiatore, giocoliere, equilibrista, domatore di leoni, pagliaccio dall’aspetto serio; e, quando meno te lo aspetti, eccolo in tenuta di addestratore di cani barboncini.

Sull’ultima domanda ci si sofferma un bel po’. «Allora, alla luce del sole flirterei con Monica. Ma, al tempo stesso, cercherei tramite un’intermediaria fidata di agganciare Laura.»

«Ma... Papi... somiglia molto alla mia condizione!» Va da sé che ero sulla sua stessa lunghezza d’onda. Difficile capire se sia una risposta sincera o mi voglia indurre a fare l’ultimo disperato tentativo con la Ducròs. Gli domando perentorio cosa percepisce delle due fanciulle.

«Monica è il primo cavallo di razza creato da Nostro Signore per frustare la passione dei maschi.» Si accende il sigaro. «Invece la virtuosa Laura, con quegli occhi immensi, quelle rotondità senza fine, è la personificazione di Mamma Natura che allatta il mondo.» All’unisono, scoppiamo in una fragorosa risata, manco fossimo due compagni di liceo di vecchia data. E, guardandomi fisso negli occhi, mi passa il sigaro.

Afferro l’importanza immensa del gesto: finora il sigaro non l’aveva passato mai a nessuno.

In un secondo tempo lo punzecchio, dicendogli che, se mi aveva raggiunto in quel contesto da solitari, ci doveva essere una motivazione seria.

«Credo sia arrivato il momento di scoprire alcune carte. Te lo meriti, Dani.»

«Santo Dio, allacciamoci le cinture.»

«Alla fine della scuola, tre di voi verranno con me. È un grande progetto, credimi. Te lo giuro su mio figlio Bruno.» L’aeromobile di Gabriel sta scaldando i motori; dopo interminabili chiacchiere e pippe mentali, si sta incominciando a toccare qualcosa con mano.

«Politico, scientifico o cos’altro?»

«Ma sempre per settori ragionate? In parole povere, è tempo di cambiare questa misera società. Creeremo una comunità-stato, in grado di garantirsi da sola i bisogni primari: cibo, una casa, vestiti, energia pulita.»

Non me l’aspettavo che la rivelazione prendesse questa piega da visionario scenario postatomico. Chiaramente si sarebbe scelto un luogo adeguato, al di fuori del trambusto della civiltà.

«Quali sono i compiti dei tre. Forse dirigere le aree della scienza, delle arti e dell’etica?» Mi riappaiono le balorde idee di Monica, quel giorno che aveva parlato dei tre ministeri: dunque la bruciata aveva scoperto prima di ogni altro le vere intenzioni del folle?

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>>> Tratto da Generazione oltre la linea - 2013, Prospettiva Editrice.

 

 
 
 

Come un acquazzone domato dall'ultimo orgoglio del sole...

Post n°906 pubblicato il 24 Giugno 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

 

 

Adesso e solo ora mi accorgevo di quanto Frida fosse estranea a qualsiasi tentativo di catalogazione, in quella veste così malinconica.

Malinconica lo era, ma di una malinconia che in qualsiasi momento era capace di tingersi di un dispotico entusiasmo: folle, ma sempre di entusiasmo si trattava…

Come un acquazzone che viene domato dall’ultimo, rabbioso orgoglio del sole.

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*** Dal prossimo romanzo di Frida Lang, l’ultima Mantide (lavori in corso… devo fare un patto col Signor Crono… scrivere è una dannazione! più logorii che altro...).

 

 

 
 
 

2a Puntata programma Tv Book Generation - con Generazione oltre la linea

 

    Buonanotte a todos. Condivido la 2a puntata della seconda serie di Book Generation, il programma di libri sulle piattaforme televisive ideato da Andrea Giannasi, a cura della EMRO produzioni di Roberto Giannessi (regia) e Gloria Trotti (prod. esecutivo).

 

    Dal minuto 10:55 potrete assaporare alcuni passaggi del romanzo Generazione oltre la linea. Mi ha colpito sia l’interpretazione dell’attore del video che l’utilizzo della metafora del circo per rappresentare quella gabbia di pazzi fra le mura dell’Istituto di Sir Gabriel.

        

   

 

 

Link delle 12 puntate di Book Generation 2014:

http://bookgeneration.wordpress.com/le-puntate/

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Lista tv del programma Book Generation:

LOMBARDIA
   VIDEOSTARTV (Treviglio – MI)

PIEMONTE
   QUADRIFOGLIO NEWS (Beinasco – TO)

   TELE MONTEROSA (Vercelli)

SICILIA

   CANALE 8 – TELEFICARAZZI Ficarazzi (PA)
   ALPA UNO – Trapani

   TELE RADIO SCIACCA Amendola (AG)

PUGLIA

   ANTENNA SUD Bari

   TELEDAUNA SRL Foggia


CAMPANIA

   TELE TORRE Torre del Greco (Napoli)
   RADIO TELE VALLO Polla – SA

   TELEISCHIA Ischia (Napoli)
MEDIATV (Benevento)


MARCHE
   VIDEO TOLENTINO Tolentino (MC)
   TELE2000 (Pesaro e Urbino)
   TRENTINO
RTT (Trento) Trento

TOSCANA

   TELESANDOMENICO Arezzo (Italia)
   TELERIVIERA Massa (MS)
  ANTENNA6 Lucca
   ANTENNA 5 (Empoli)

   Fare tv (tutta la regione)

LAZIO

   TELEOBBIETTIVO Nettuno (Roma)
   TELE ETERE Latina – Borgo San Michele

   ROMA UNO (Roma)


CALABRIA
   RTC TELE CALABRIA

VENETO
   TELEVENETO Redazione Vicenza Redazione Padova
   EDEN TV (Treviso)

 

*** Lista soggetta a possibili aggiornamenti.

 

 

 
 
 

>>>> 6 giugno 2014: Collettiva di autori a Roma - Villa Lecci.

Post n°903 pubblicato il 03 Giugno 2014 da sergioemmeuno
 

 

   Sera a tutti. Il 6 giugno, a partire dalle 17.30, nella meravigliosa cornice neogotica di Villa Lecci a Roma, diversi autori  leggeranno alcuni passaggi di poesie, brani, saggi e romanzi. Quindi sarà un'occasione per conoscersi, leggere  alcune parti dei nostri lavori e fare due chiacchiere, magari degustando qualcosa di buono...

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>>> A cura di Emanuela Arlotta (Presidente di Tertulia’s)

La prima presentazione dell'Ass. Culturale Tertulia’s ci sarà il prossimo 6 Giugno e vedrà come protagonisti diversi autori che si presenteranno attraverso la loro Arte e daranno il via a una serie di eventi dal titolo ‘Arte e Cultura, cibo per la mente e per lo Spirito’ in collaborazione con Alessia Roselli e Roberto Scanarotti. 

Saremo ospiti di una meravigliosa villa immersa nel verde, sede dell’azienda Forever Living Products che fa del benessere il suo scopo primario realizzando prodotti di prima qualità a base di Aloe, pianta dalle rinomate e molteplici qualità. 

Nutriremo, quindi, la nostra Anima con la profondità delle parole e il nostro corpo con un bagno di benessere nel ‘regno dell’Aloe’ . 

L’appuntamento è per il 6 Giugno alle ore 17.30 in via del Casaletto, 305 Roma.

Vi aspettiamo numerosi per conoscerci dal vivo e per assaporare un’atmosfera unica e carica di sensazioni ed emozioni che lascerà il segno in ognuno di noi!

Autori presenti: Rossana Ruscio, Sergio Messere, Agnese Monaco, Adriana Assini.
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-----GRAZIE DELL'ATTENZIONE e buona serata-----

-----Link dell'evento:-----

https://www.facebook.com/events/500731296721928/


 

 
 
 

> Il gioco delle coppie ... E voi siete partner D, Dm o C?

 

 

   Giorno a tutti.

  

   Qualche spunto di riflessione sulla felicità di coppia. Del resto, ormai lo sapete, sono il nipotino illegittimo o sfigato o frustratello (fate vobis) di Alberoni. E adoro chiacchierare di sentimento, eros e vita di coppia.

   Avrei desiderato da sempre lavorare con le anime, nell’insegnamento o fare lo psicanalista (meglio così, per “loro”). E invece mi ritrovo a essere il più estremista homo tecnologicus, fra segnali satellitari o in fibra ottica. Passiensa.

 

   Dopo almeno tre anni in cui ho avuto modo di frequentare e approfondire la conoscenza di qualche coppia, e dopo aver scambiato opinioni anche qui in Community, proverò a fissare qualche idea che sparpaglierò a manciate nell’aria uggiosa di questo schizofrenico maggio…

 

   A volte mi piace esemplificare, quindi non prendetemi propriamente alla lettera: ovvio che ci sono sfumature e bisogna piacersi. Purtuttavia, smussando qua e là, penso che nella vita quotidiana emergono tre diversi caratteri: il Dominante D, il Democratico Dm e il Comprimario C.

 

   I primi sono coloro che, nell’ambito di una coppia, tendono a indirizzare le decisioni e le scelte, dai progetti più grandi (casa, lavoro, grandi spese) a certe cose di principio (educazione dei figli, alimentazione, frequentazioni sociali), e alle cose minori (vacanza, tempo libero ecc…).  È difficile che li possiate convincere di cambiare una determinata idea.

   I Democratici sono coloro che, partendo da un’idea nobile o per caso, dicono: oggi decidi tu, domani io… Più o meno, eh, mo’ non stiamo col bilancino; il confronto democratico non mancherà mai.

   L’utopia è, a suo modo, alquanto affascinante, e io ne sono un orgoglioso rappresentante, perché così la coppia procede l’una affianco l’altra sul Vialone della vita; viale che non è sempre ampio come l’Avenue des Champs Elysees.

   Infine, i Comprimari sono coloro che, per indole o timidezza o mancanza di energia, vanno a rimorchio del partner dominante. Fra questi, ci sarà chi si farà guidare felice, per non sbottare mai (beato lui) o per sbottare un giorno X; oppure ci sarà chi subisce la leadership ma non è nelle condizioni di essere tenuto in considerazione.  L’altro è vegetariano? L’altro desidera mandare i figli a praticare il kayak? L’altro desidera frequentare persone di venti anni più grandi o piccoli? Così è.

 

   Accoppiamenti, vediamo vediamo…

   Due D fra loro. La vedo molto dura, perché il contatto fra le sciabole sarà all’ordine del giorno. D’altro canto, con due Dominanti intelligenti, nel senso elastici e non tetragoni, ovverosia che possano riconoscere che magari l’altro ne sappia più di loro (in quel dato momento), ne può uscire la coppia più performante.

   In rari casi questo accoppiamento felice può configurarsi e ne ho un esempio davanti gli occhi nella vita di tutti i giorni. Curioso che costoro calamitino amicizie come le regine con le altri api dell’alveare.  

 

   Un D e un Dm. Pure questo binomio, in genere, può avere situazioni di contrasto. In questo caso, la pazienza e la flessibilità del Dm giocherà un ruolo fondamentale, pena la separacion.

 

   Due Dm. Contiene tutte le possibilità per essere un’ottima coppia, decisa e affiatata. Probabilmente è la maggioranza di quelle che dureranno forever per  la vita: consapevolezza più apertura verso l’altro. Secondo me è per antonomasia la “coppia perfetta”.

 

   Un D e un C. Anche queste sono le coppie destinate a perdurare, sempre in relazione, però, al comportamento del Comprimario. Se costui è felice di essere a rimorchio, tutto funzionerà alla grande. Se un giorno – e chi lo può prevedere? – scatterà quell’interruttore imponderabile per cui si sentirà un frustrato, orbene, saranno cazzi amari. Ne ho un esempio recente nella cerchia delle mie conoscenze.

 

   Un Dm e un C. Altra coppia che può benissimo funzionare. Forse anche più della D + C, in quanto l’elemento forte o trainante non esaspera e cerca di coinvolgere l’altro nei progetti e nelle iniziative.

 

   Due C. Insomma, capirete da voi che non è la coppia ideale. Alla lunga, l’indecisione o l’insicurezza possono giocare brutti scherzi. Attenzione, però, il fatto che ci sia l’Amore è la cosa più importante. Quindi, se in una coppia c’è amore e umiltà si può crescere assieme e potenzialmente superare ogni ostacolo.

 

   Fatta questa panoramica, e precisando che non pretendo di essere portatore sano di verità assolute, alla fine della fiera nulla è scontato. Per fortuna. E un capovolgimento di forza nei ruoli, volente o nolente, è sempre dietro l’angolo. Nessuno è indistruttibile, e anche un Dominante, se la Ruota gira male, può andar fuori di melone, col conseguente necessario rimboccamento di maniche da parte dell’altro partner, forte o fragile che sia.

   E riporto qua una vecchia citazione che mi colpì: bisogna essere “forti” quando si deve essere “forti”. Nella tempesta. Nelle sabbie mobili. Nel caos.

  

   In un certo senso è troppo comodo essere “forte” quando si scivola su un piano inclinato oleato a dovere.

 

   Un ultimo pensiero a cui sono attaccato oltremodo.

   Sull’amore e sulle coppie tante cose si dicono e tutte sono rispettabili. Ma se potessi indicare la ricetta numero 1 per una coppia felice, direi che ci deve essere sempre quel costante interesse verso ciò che fa  (e quindi è) l’altro.

   Il mio partner gioca a Shangai? SI butta col parapendio? Colleziona larve? Ecco, non dico che bisogna fare altrettanto: dico solo che è una buona cosa seguire ciò che lui fa. Non è un dettaglio e nemmeno l’apertura delle acque del Mar Rosso: è semplicemente essere parte del suo mondo.

 

 

E voi? Siete partner D? Dm? C?

 

 

 
 
 

Il tennis come metafora di vita e... sono rimasto con poca benzina al terzo set.

Post n°901 pubblicato il 20 Maggio 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

   Giorno a tutti.

   Come state? Io sono rimasto con poca benzina, direi.

   Sono dieci anni che non mi risparmio, dopo la nascita della prima figlia. Lavoro, figli, casa e altro ancora. Ho dato molto e, complessivamente, mi sento di poter dire che in proporzione ho raccolto meno di ciò che ho “dato”. Una constatazione eh, né più né meno.

 

   Dietro ognuno di noi c’è una vita – è banale dirlo, ma è la realtà – di cui ne sappiamo ben poco. Una vita al cui confronto siamo un fagiolo... 

 

   Chi mi conosce sa bene che adoro usare le metafore tennistiche per rappresentare certe situazioni della realtà quotidiana. Ecco, oggi mi ritrovo in un match di tennis che si preannuncia lunghissimo. E dopo aver agilmente vinto il primo set per 6-4, sono stato schiantato al tie-break per 7-6 al secondo. Si va al terzo set e so bene che dovrò giocare alla Nadal, ossia difendermi un metro dietro la linea di fondo, fra scivolate, allunghi, grugniti e anche – spero – passanti con traiettorie stratosferiche per chiudere vincente un lungo scambio.

 

   Davvero curioso che, io che ho sempre adorato Federer per il suo talento e la proverbiale fluidità, come metafora di vita abbia invece preso come esempio lo spirito e la fisicità di Rafa. Non più imbattibile come un tempo, fra l’altro.  

   Comunque sia, non si pensi che molli all'ultimo, ehe, giammai! Buona serata! :))

 

 
 
 

Salone del Libro di Torino 2014: video dell'intervista easy da parte de Gli Spaccia Lezioni...

     Sera a tutti, due giorni dopo Vi posto l'intervista di Tamara Mussio de Gli Spaccia Lezioni, in occasione del Salone Int. del Libro di Torino. Un "video easy", come potrete notare, dove abbiamo parlato in scioltezza senza freni e ho fatto anche outing su Laura. Del resto c'è stato quasi subito feeling con Tamara, recensitrice tutt'altro che morbida, ma che si è calata alla grande nel caos mentale dei protagonisti col coltello fra i denti di Generazione oltre la linea.

    Insomma, cosa dire. Una giornata full immersion simile a una maratona di tennis,  un'esperienza che spero di ripetere col mio secondo lavoro che parlerà di tre protagonisti maturi sui generis e di "amori difficili".

     Un ringraziamento doveroso per coloro che sono venuti a trovarmi al Salone e un pensiero al new friend liberiano Ravanar che non mi ha beccato...

 

 

 

 

 

Buona serata a tutti! :))

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Link al sito di critica letteraria:

http://glispaccialezzioni.wordpress.com/

 

 
 
 

Appuntamento al Salone di Torino per sabato 10, Sergiolino, l’ultima recensione e lo zampino di Gabriel…

Post n°899 pubblicato il 08 Maggio 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

    Come si dice quando a tressette non cade un pezzo importante di quel seme? Mano piena se rimena!

    Bene, per chi capitasse dalle parti del Salone del Libro di Torino, Vi ricordo che sabato 10 presenterò il mio romanzo Generazione oltre la linea, nello stand della Prospettiva Editrice, al padiglione 1 - D18. Tutto il giorno, dalla mattina alla sera inoltrata sarò lì che girerò come una trottola impazzita sino a quando verosimilmente… qualche uniforme mi dirà di darmi una calmatina, pena l’accompagnamento fuori della struttura.

-      Sig. Messere, le chiediamo gentilmente di seguirci fuori della struttura. È evidente che Lei non è in condizione.

    Partirò domani notte col treno e non sarò solo, no. Mi accompagnerà per l’intero viaggio un bimbo dai boccoli meravigliosi, magrolino, timido; pensieroso, occhi vispi che ti scavano dentro: un bimbo che vorrà sapere molto. Il suo nome è Sergiolino… un bimbo che ha conosciuto momenti di alti e di bassi (molti), che tendeva spesso a ripetere come un mantra il suo nome e cognome per svariate volte; una creatura su cui i genitori riponevano una grande fiducia, forse smisurata? Non importa.

    Disegnava alla grande, Sergiolino. E la maestra delle Elementari lo lodava assai.

    Non so se sia contento di me, adesso; e non penso sia in dovere di ringraziarmi. Viceversa io lo devo ringraziare, eccome! Perché lui ha rappresentato l’alpha, l’alba, l’origine del groviglio di vicoli e piazze e consolari da cui sarei poi partito sino ad arrivare a metà degli “anta”.

    Congedandomi con un sorriso, vi linko l’ultima recensione di un giorno fa. Singolare che la migliore recensione sia sopraggiunta nella “Torino Zone”… Cribbio! qui c’è lo zampino di quel folle di Sir Gabriel... tant’è la cosa più bella è stato toccare col pensiero che un lettore-recensore è entrato appieno nella storia e ha respirato la stessa aria pesante dei diciotto talentuosi e confusi ragazzi della generazione emergente: la G.O.L.

Buenas noches!

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Una lettura che non scorderò mai: Frammenti di un insegnamento sconosciuto - sull'opera di Gurdjieff.

 

 

C’è modo e modo di cadere nell’errore... o, manovrando col bisturi, fallire un appuntamento importante su cui avevamo investito molte energie, un appuntamento insolito che non capita spesso.

Vi  è mai capitato? Non mi riferisco a quando si sbaglia pensando, in quel momento, di fare una cosa giusta. In questo caso, di cosa mai dovremmo rimproverarci? Mi riferisco a quando si sbaglia sapendo già di sbagliare. Per opera della boria o superficialità o poca lucidità, tutto ciò è diabolico. E molto umano, direi. E il cerchio imperfetto si chiude.

E dopo hai le budella attorcigliate, perché vorresti tornare indietro. A me è successo di recente, ma non lo dirò nemmeno sotto tortura, quando.

Mi ritorna in mente un grande maestro del passato che adoro, il tal Monsieur Gurdjieff che, a differenza degli altri pensatori, non era propriamente un filosofo. Era un signore assai pratico proveniente dall’Armenia e ha avuto relativamente meno fama di altri “pasticcioni” della filosofia; beninteso, come vastità di pubblico.  Esperto di danze orientali, “infiltrato” in isolate comunità asiatiche, conoscitore di tecniche di respirazione e di una chimica tutta personale, uno che spesso cucinava anche ai suoi discepoli, fuse conoscenze Sufi con altre tradizioni. Avrebbe poi fondato l’Istituto per lo Sviluppo Armonico dell'Uomo.  Molto curioso un passaggio del libro di Ouspensky che lessi molti anni fa (nella foto), in cui G. mostrò di apprezzare l’opera di Kant, aggiungendo che la sua pecca era stata quella di non aver utilizzato una scala di valori.  

Lui sosteneva che pensiamo di essere svegli ma viviamo in una sorta di torpore, da cui dobbiamo uscirne fuori con un certo lavoro di gruppo: dobbiamo imparare a essere presenti a noi stessi. In parole povere, non fare in modo che tutto ci “accada”, ma avere la percezione di cosa stiamo facendo in quel momento. Un lavoro estenuante, ma in grado di elevarci come vitalità psicofisica e consapevolezza.

Chi lo ha conosciuto narra di lui come un uomo dal magnetismo poderoso che, in taluni casi, era in grado di trasfigurarsi e comunicare ai propri allievi, per pochi secondi, una propria “diversa” immagine. Come quella volta che fu salutato dai discepoli alla stazione e si affacciò al finestrino: era un altro.

Una lettura, questo Frammenti di un insegnamento sconosciuto, che consiglio con sette stelline (ehe)… Ne vale mille di libri!

 
 
 

Mia intervista sul telegiornale di TRC del 19 aprile.

Post n°897 pubblicato il 23 Aprile 2014 da sergioemmeuno
 

Giorno a tutti. Vi siete ripresi dai vizietti pasquali? Io a quanto pare no! e nell'intervista sottostante è assai palese la cosa...

 

 

 

 

 

 

 

>>> Tratto da http://www.youtube.com/user/trcgiornale - Il giornale web della Tv di Civitavecchia e comprensorio.

 

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p. s. Il video ha problemi con alcune versioni dell'IE. Funziona regoalrmente invece col Chrome.

 

 

 
 
 
 
 

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