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PORTE CHIUSE IN FACCIA

Post n°131 pubblicato il 09 Febbraio 2017 da carloreomeo0

Avete presente la sensazione che si prova ricevendo una porta in faccia? Che essa sia una rappresentazione metaforica o reale, la nostra reazione, ciò che in noi essa provoca è praticamente lo stesso. Quella sensazione di essere esclusi, di vederci preclusa una strada, un’opportunità, quante volte l’abbiamo sperimentata sulla nostra pelle, senza che ci abituassimo ad essa, senza che essa ci lasciasse indifferenti. La sensazione è sempre e comunque dolorosa, a poco o a nulla serve chiedersi il perché, essere pervasi dal senso di colpa, di inadeguatezza che spesso accompagna e amplifica questa sensazione, perché il più delle volte le porte ci si chiudono in faccia per motivi contingenti che esulano dalla nostra capacità decisionale. La vera differenza la fa, ed è determinante, il tempo che impieghiamo a reagire, ad incassare il colpo, per ritrovare la forza, la fiducia e la speranza di bussare ad altre mille porte chiuse, nonostante la chiara consapevolezza che ognuna di esse potrebbe sì aprirsi ma potrebbe anche chiudercisi in faccia dolorosamente. Fondamentale trovare la determinazione per abbattere le porte che si frappongono fra noi e i nostri obiettivi, riuscendo allo stesso tempo a restare razionali, non svilendoci per le porte che la vita ci ha sbattuto in faccia, ma valorizzando invece le mille porte che siamo stati capaci di lasciare spalancate, o di quelle che abbiamo aperto agli altri, rallegrandoci delle cose che nella vita ci siamo duramente conquistati, senza restare impietriti, terrorizzati di fronte ad ogni porta che si è chiusa, ma anzi arrivando a vederla come un’opportunità, la possibilità di rimettersi in gioco, di dimostrare in primis a se stessi che non tutto è perduto, che possiamo ancora farcela, perché ne abbiamo le capacità, perché non esiste nessun automatismo per cui se si chiude una porta si apre un portone, ma che tutto dipende da noi, da come reagiremo di fronte a quella porta chiusa, per questo non dobbiamo comunque darci per vinti, non dobbiamo mai cedere al disfattismo usandolo come pretesto per giustificare la nostra resa.

Pensiamo per un attimo a come ci sentiremmo se perdessimo le cose che diamo per scontate, come un lavoro, magari non quello che sognavamo, ma che però ci fa vivere dignitosamente, un amore, che magari a volte ci fa soffrire, ma pensiamo a come sarebbe vuota la nostra vita senza di esso. Troppe volte ho provato quella sensazione, quel senso di sconfitta, di svilimento e di sconforto, che per un attimo ti fa vedere tutto nero, come se quella porta che si è appena chiusa mi avesse precluso di essere illuminato dalla luce che avevo intravvisto dall’altra parte, lasciandomi al buio. Facendomi sentire inadeguato, frustrato, mentre il disfattismo prende il sopravvento in me. Un piccolo black out da superare.

Fa ancora più male quando quella porta si chiude nonostante tu ci avessi messo tutto te stesso, tutto il tuo cuore, la tua passione ed impegno affinché restasse aperta.    

Quando quella porta in faccia vuol dire ripartire da zero, ricominciare da capo, dimenticare tutti i sacrifici, tutta la fatica fatta fino a quel momento, rimettendosi in spalla nuovamente lo zaino pieno delle nostre esperienze, di tutto ciò che abbiamo imparato, per ripartire con nuovo vigore, perché la cosa veramente importante è non chiudere mai la porta in faccia alla vita e a chi ci Ama!   

Non adottiamo neanche l’atteggiamento inverso, chiudendoci una porta alle spalle per vigliaccheria, per non dover affrontare ciò che potrebbe attenderci dall’altra parte.

I problemi si affrontano, perché solo così si risolvono, altrimenti ci perseguiteranno sempre, divenendo sempre più grandi, perché li avremo alimentati con le nostre paure. 

 
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Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 10/02/17 alle 00:51 via WEB
A volte mi chiedo se siamo attrezzati per affrontare le "porte in faccia", rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto. Comunque, si, dobbiamo riuscire a non farci abbattere e dobbiamo trovare la forza di ricominciare. Notte
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 10/02/17 alle 18:43 via WEB
Ciao Jigen, in effetti credo che proporzionalmente al succedersi delle generazioni venga meno la capacità di reagire alle porte in faccia, di trovare la forza, la determinazione per ripartire. Da questo punto di vista stiamo diventando sempre più deboli, meno resilienti per affrontare le avversità della vita in generale e delle porte in faccia in particolare. Buona serata.
(Rispondi)
 
riccidorati
riccidorati il 11/02/17 alle 16:08 via WEB
Di porte chiuse ne ho trovate diverse nel corso della vita ma non son mai stata un tipo che si lascia facilmente scoraggiare dalle difficoltà e ho sempre cercato di reagire e di buttarle giù le porte chiuse e trovare ogni volta la forza di ricominciare.NOn sempre è stato facile e non lo è tutt'ora,ma lottare con tenacia mi aiuta a uscirne spesso,vincitrice.BUona serata caro Carlo.Un abbraccio-Giulia klikka for you
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 12/02/17 alle 18:58 via WEB
Ciao Giulia, questo è l'atteggiamento giusto di fronte ad ogni porta che ci si chiude in faccia, in modo tale bussare ad altre porte, scoprendo nuove opportunità. Buona serata.
(Rispondi)
 
ranocchia56
ranocchia56 il 12/02/17 alle 17:28 via WEB
Se dovessi mettermi a contare quante porte in faccia ho preso perderei il conto. Non credo nel famoso detto: "chiusa una porta si apre un portone", anzi lo detesto perchè non è affatto vero! Chiusa una porta se ne chiudono altre e altre ancora, ma non mi sono mai arresa, ho provato altre strade, il coraggio non mi è mai mancato. chiaro che l'età pone molto limiti, arriva un momento che di strade davanti non ce ne sono molte, ma mai lasciarsi andare, piuttosto come scrivi tu, pensare a quelle che abbiamo aperte noi di porte e tutto quello che abbiamo fatto con entusiasmo e a fin di bene. La vita è così, cercare, muoversi da tutte le parti qualcosa di buona dentro resta sempre. Buona serata.
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 12/02/17 alle 19:04 via WEB
Ciao Rosa, quel detto può essere vero, ma non è un automatismo, per renderlo realizzabile dobbiamo agire e pensare che le porte che si chiudono ci permettono di guardarci intorno, di scorgere nuove opportunità che prima, con altre porte aperte, non avevamo neanche preso in considerazione, scoprendo come le opportunità che si celavano dietro di esse, fossero migliori di quelle che ci sono state precluse. Sotto questo punto di vista può essere vero questo detto. Brava Rosa, mai lasciarsi abbattere, mai restare fermi, immobili di fronte ad una porta chiusa, ma reagire subito, bussando ad altre cento, mille porte. Buona serata.
(Rispondi)
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 12/02/17 alle 18:07 via WEB
dici bene: la difficoltà sta nella nostra capacità di reazione di fronte ad una porta sbattuta in faccia, specie se ci hai messo tanto di tuo perchè restasse, a volte anche contro ogni logica, aperta. però fa parte del meraviglioso gioco della vita. c'è una frase che non so di chi sia ma che sento alquanto vera: *non c’è miglior chiave che la volontà di aprire una porta.* ed è sulla volontà che punterei: quella stessa volontà che ti fa chiudere una porta senza lasciare alcuno spiraglio ma che ti offre l'opportunità di aprirne una di nuova. buon pomeriggio, ciao :-)
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 12/02/17 alle 19:07 via WEB
La capacità di reazione è fondamentale, come fondamentale è non solo trovare la forza di reagire di fronte ad una porta che ci si chiude in faccia, ma avere anche il coraggio di chiudere noi delle porte, affinché possiamo aprirne altre, per porre fine ad un periodo della nostra vita, affinché un nuovo capitolo possa iniziare. Sì, molto bella e significativa la frase che tu citi. Buona serata.
(Rispondi)
 
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